Salva Casa: criticità e prospettive. Il punto di vista dei tecnici comunali (UNITEL) in 7 punti 14/10/2024
Affacciata sulle rive del fiume Mosa, con i suoi 200 metri di lunghezza, 73 di larghezza e 40 metri d’altezza, la stazione ferroviaria di Liegi – Gare Guillemins, è la più grande d’Europa.Progettata dall’archistar catalana Santiago Calatrava, è un’opera eccezionale per prestigio, dimensioni e caratteristiche progettuali. Per la stazione di Liegi, Calatrava ha utilizzato i suoi materiali tipici: acciaio, vetro e mattoni in vetro-cemento creando così una struttura imponente ma al contempo leggera e trasparente.Definita una specie di “cattedrale di luce”, ospita Thalys, il treno ad alta velocità (300 km/h) e i classici Intercity utilizzati soprattutto dai pendolari. La nuova stazione di Liegi è così raggiungibile sia da chi arriva dalla città sia da chi proviene dalla collina di Cointe collegata direttamente tramite l’autostrada.Questo secondo accesso, costituito da un ponte e da un viadotto è sempre opera dello spagnolo Calatrava e ,oltre ad essere un vantaggio ulteriore per i viaggiatori , rappresenta un progetto originale e unico in tutta Europa, che si inserisce perfettamente nell’ambiente grazie anche al fatto che la stazione non ha un vera e propria facciata ma si presenta come una “piazza aperta”, rendendo la struttura uno spazio pubblico funzionale, facile da percorrere, aereo e luminoso.Sempre all’architetto è stato affidato il compito di curare anche l’aspetto urbanistico dei dintorni con una nuovo piano del quartiere Guillemins in modo da donargli un connotato più europeo.Il vetro è il comun denominatore dell’intervento: è, infatti, utilizzato indistintamente sulla facciata e sulla copertura come allegoria di tecnologia e innovazione. La scelta del materiale è dovuta a funzioni espressive e funzionali. La trasparenza del vetro si carica di un’importante valenza simbolica che lo rende un materiale pregiato per simboleggiare la trasparenza, la giustizia, il progresso e l’innovazione tecnologica.L’effetto di traslucenza permette anche di costruire un luogo accessibile e facile da percorrere, che non suscita alcuna intimidazione nei confronti di chi vi accede. In questo modo i flussi delle diverse persone, passeggeri, addetti e lavoratori, sono perfettamente visibili.Calatrava ha studiato l’andamento delle persone all’interno di una stazione, al fine di creare una serie di percorsi dinamici, efficienti e razionali. I vetri di nuova generazione si caratterizzano anche per le straordinarie prestazioni tecniche e ambientali: consentono di sfruttare le proprietà di isolamento termico e acustico, resistenza al fuoco e controllo solare.L’uso di materiali ecologici e lo sfruttamento della luce naturale testimoniano anche l’importanza assegnata ai temi della sostenibilità e della tutela ambientale. Nella copertura vetrata si è scelto un materiale composito, formato da un vetro esterno e da una lastra interna stratificata di vetro selettivo, che riduce le dispersioni di calore dell’edificio. I vetri selettivi si caratterizzano per l’elevata trasmissione luminosa, il limitato apporto energetico e i bassi valori di emissività.Le prestazioni, pertanto, sono intermedie rispetto ai vetri a controllo solare e ai vetri basso emissivi: permettono un buon passaggio del flusso luminoso a fronte di un limitato apporto energetico della radiazione solare. Sono particolarmente adatti per gli edifici collocati in aree climatiche caratterizzate da condizioni variabili in estate e in inverno.I progettisti hanno rivolto grande attenzione anche al risparmio energetico. La climatizzazione è ottenuta grazie all’effetto congiunto di ventilazione naturale e raffreddamento notturno: d’estate, le prestazioni del vetro contribuiscono al condizionamento degli ambienti interni, mentre d’inverno lo strato basso-emissivo del vetro garantisce un eccellente isolamento termico.Calatrava ha scelto di enfatizzarle, Invece di mimetizzare, le funzioni tipiche della stazione, facendo dei collegamenti tra piani elementi fondamentali di un linguaggio architettonico improntato alla funzionalità e al movimento. Le scale e i tappeti mobili, caratterizzati da balaustre vetrate e finiture in acciaio inox, si integrano perfettamente nel disegno della volta monumentale: inserendosi armonicamente tra un arco e l’altro, contribuiscono a mettere in risalto l’intero progetto architettonico. I sei ascensori panoramici circolari progettati su misura per l’edificio scandiscono efficacemente lo spazio della galleria. Dotati di schermi integrati per l’esposizione degli orari e circondati da panchine, essi fungono da punti di incontro.Gli ambienti di transito interni alla stazione non sono dedicati esclusivamente ai passeggeri. Essi collegano anche i due quartieri collocati ai lati opposti della stazione. Per favorire l’integrazione del vasto complesso in un sistema di percorsi a scala urbana, l’intero edificio viene concepito senza una facciata vera e propria. La trasparenza della copertura permette un collegamento visivo tra la collina Cointre e il quartiere Guillemins. Da entrambi i lati, il visitatore è accolto da monumentali tettoie. Ampie scalinate si sviluppano sui fianchi dell’edificio, consentendo l’accesso diretto al livello dei binari. Le aziende che hanno partecipato al progetto AGC Il vetro utilizzato è AGC Stratobel, realizzato mediante l’assemblaggio di due lastre di vetro e un intercalari di tipo PVB (polivinilbutirrale). Stratobel, in caso di rottura accidentale, garantisce l’aderenza del vetro all’intercalare e fa sì che i frammenti non si disperdano, soddisfando le vigenti norme di sicurezza europee. Il numero di lastre di vetro e di intercalari determina il livello di sicurezza in termini di protezione delle persone e dei beni: Antinfortunio (Stratobel Antinfortunio – EN 12600) Antieffrazione (Stratobel Antieffrazione – EN 356) Antiproiettile (Stratobel Antiproeittile – EN 1063) Antiesplosione (Stratobel Antiesplosione -EN 13541). E’ possibile cambiare il supporto in vetro e/o l’intercalare per venire incontro a specifiche esigenze funzionali o estetiche, inoltre l’intercalare in PVB accresce la protezione contro i raggi ultravioletti. ALPI CASSEFORMI La fornitura di ALPI/ULMA ha riguardato tutte le casseforme necessarie alla realizzazione delle opere in calcestruzzo bianco con finitura “faccia a vista”. Questo edificio eccezionale per prestigio, dimensioni e caratteristiche progettuali, ha impegnato ALPI nell’elaborazione di soluzioni innovative. In particolare, è stato scelto di combinare il getto in opera alle componenti prefabbricate. Con l’impiego soprattutto dei casseri della gamma MECCANO (diritti, circolari e con sagome), oltre a risolvere con estrema flessibilità la realizzazione delle forme avveniristiche delle pareti, sono stati creati elementi prefabbricati “faccia a vista” come ad esempio le lamelle che, una volta posizionate, sono state successivamente unite tramite un getto in opera. La progettazione è stata interamente sviluppata in cantiere, per poter rispondere in tempo reale alle peculiari esigenze del progetto. Ciò ha offerto al cliente notevoli vantaggi, in particolare la possibilità di risolvere rapidamente i problemi emersi in corso d’opera, grazie ad un contatto costante e quotidiano con l’assistenza tecnica dell’azienda. Un ulteriore plus è rappresentato dalla flessibilità del sistema MECCANO, che si è adattato alle specifiche esigenze progettuali senza richiedere l’impiego di numerosi pezzi speciali e riducendo al tempo stesso i tempi di progettazione e produzione. Le componenti delle casseforme sono state premontate, così da rendendo il montaggio in cantiere rapido e sicuro. DISANO ILLUMINAZIONE Nel progetto della stazione, denominata “cattedrale di luce”, l’illuminazione artificiale è evidentemente una componente fondamentale per assicurare anche nelle ore serali gli stessi obiettivi, massima funzionalità e valorizzazione estetica delle opere architettoniche. Calatrava ha previsto, come in altre sue celebri opere, l’inserimento dei corpi illuminanti all’interno delle strutture. Dunque un impianto luci che ha richiesto sforzi e lavoro, estro e rapidità nella ricerca delle soluzioni migliori, e naturalmente una bella dose di competenza tecnica. Dello staff internazionale protagonista di un costante confronto hanno fatto parte, per Disano Illuminazione, Frank Melis e Diego Ambrosi. Immagini di cantiere, disegni, appunti e carte in sequenza documentano la genesi delle scelte. “All’impianto luci abbiamo lavorato dal 2007 – spiega Ambrosi – sulla base di poche indicazioni, ma assai precise. Omogeneità della luce, impiego di sorgenti luminose della stessa tonalità di colore dei materiali, obiettivo una luce neutra, confortevole”. Partiamo dalla casquette, la “visiera”, l’ormai celeberrima copertura metallica della stazione, che tondeggia agli estremi del complesso. Il progettista ha prescritto: enfatizzarne l’estetica, ma con luci “invisibili”. “Per la casquette la scelta è caduta su proiettori Elfo Powerled, 176 pezzi in tutto, 88 per ciascuna estremità della struttura. Proiettori Star e Bario sono stati invece impiegati nella parte centrale, garantiscono luce indiretta e dal basso”. Dal centro della stazione eccoci sulle banchine, dove le scelte illuminotecniche sono state più laboriose e maggiormente soggette a modifiche rispetto al progetto originario e al capitolato iniziale. “La copertura della banchina – ancora Ambrosi – era già dotata di predisposizione per i corpi illuminanti. Ma i cambiamenti in corso d’opera sono stati molti”. Iniziamo con il dire che il tratto di banchina poneva dei vincoli rigorosi sul fronte della sicurezza, affacciandosi su binari dotati di impianti ad alta tensione sino a 14 Kv. La preferenza, in ultima battuta, è andata ai Led. 1800 metri di tratto, illuminato ogni trenta centimetri da Led: il prodotto speciale ideato sul campo e approvato da Calatrava è il Liset IP65, che, grazie all’ottica ellittica, garantisce un’eccellente uniformità di illuminamento. Quasi supefluo aggiungere che la tecnologia Led garantisce, oltre a risultati soddisfacenti sul fronte estetico, anche lunga durata, basso costo di manutenzione, consumi ridotti e tutti i vantaggi di una tecnologia avanzata. DITEC Sono DITEC le porte automatiche dei tre ingressi esterni e di due degli ingressi interni posti nella nuova stazione des Guillemins. Anche qui ci imbattiamo in “numeri” di prim’ordine. Infatti le porte, con ante interamente in cristallo non profilate d’alluminio, hanno una vano di passaggio di 3 metri e per realizzarle sono stata utilizzate delle doppie automazioni VALOR, poste in unico cassonetto, a movimentare ante larghe 1,5 metri di larghezza e dal considerevole peso di 105 kg. Per mascherare le automazioni, necessità assoluta in un contesto di questo tipo, il Ditec Expert al quale è stato affidato l’incarico, l’azienda Securmatic di Opglabbeek (nelle Fiandre), ha scelto di appoggiare la parte esterna dell’automazione contro un profilo di acciaio inox e di incassare la parte interna in un controsofiftto, rispettando così anche i canoni estetici imposti dal committente. Questa nuova referenza del gruppo DITEC testimonia una volta di più la fama di un marchio internazionale specializzato nell’automazione degli ingressi, fama che si estende non solo alla qualità e affidabilità dei prodotti ma anche alla competenza tecnica delle aziende che fanno parte del circuito Ditec Expert, presente in Europa con oltre 500 professionisti, scelti dalla casa madre anche per le loro capacità di personalizzazione accurata delle commesse affidate e, anche, di un’ingegnosità che “fa la differenza” in situazioni particolari come questa. GEMMO IMPIANTI Dopo essersi aggiudicata la gara indetta da SNCB HOLDING per la progettazione e la realizzazione degli impianti tecnologici della nuova stazione di Liegi Guillemin, Gemmo eseguirà anche le attività di manutenzione e conduzione degli impianti per un anno a partire da oggi, giorno in cui viene certificato il completamento dei lavori. La stazione di Liegi Guillemins, inaugurata ufficialmente il 18 settembre 2009, è la più grande d’Europa, con i suoi 200 metri di lunghezza, 73 di larghezza e 40 metri d’altezza; si sviluppa su cinque livelli, con spazi riservati al pubblico, al personale operativo SNCB, alle attività commerciali ed a un parcheggio coperto con una capienza di 800 posti auto. Ospita circa 36 mila passeggeri al giorno ed è considerata un nodo strategico per la rete internazionale ferroviaria ad alta velocità. “Questa ulteriore commessa rappresenta un grande risultato per Gemmo ma anche per il made in Italy. In poco più di due anni abbiamo realizzato un’opera di impiantistica di straordinaria complessità; il nostro know-how ingegneristico unito all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia create ad hoc e alla massima attenzione sulla sicurezza e sul risparmio energetico sono stati i fattori chiave che ci hanno consentito di vincere una concorrenza internazionale e di ottenere questo ulteriore incarico. Siamo orgogliosi di rappresentare il nostro Paese in questo modo” ha commentato Susanna Gemmo, Presidente di Gemmo SpA. Nell’ambito della commessa, del valore finale complessivo di circa 18 milioni di euro dagli 13,5 milioni di euro iniziali, Gemmo ha curato la progettazione e la realizzazione degli impianti: elettrici (cabine MT/BT, distribuzione BT, illuminazione, gruppi di emergenza e continuità, UPS, illuminazione architetturale); meccanici (termici, ventilazione, condizionamento, estrazione aria, refrigerazione) idrico-sanitari e antincendio rilevazione incendi, TVcc, controllo accessi, informativa al pubblico, orari e radio supervisione impianti con ingegnerizzazione dell’applicativo gestionale su piattaforma “Gemmo Sistemi”. SCHINDLER Anziché mimetizzare le funzioni tipiche della stazione, l’architetto Calatrava ha scelto per questo progetto di enfatizzarle, facendo dei collegamenti tra piani elementi fondamentali di un linguaggio architettonico improntato alla funzionalità e al movimento. Schindler, azienda leader nella fornitura di soluzioni di mobilità urbana e specializzata nella gestione di grandi flussi di passeggeri tipici di aeroporti, stazioni ferroviarie e metropolitane, ha fornito per questo progetto 40 scale mobili, 10 tappeti mobili, 6 montacarichi e 6 ascensori panoramici creati “su misura”. Le scale e i tappeti mobili, caratterizzati da balaustre vetrate e finiture in acciaio inox, si integrano perfettamente nel disegno della volta monumentale: inserendosi armonicamente tra un arco e l’altro, contribuiscono a mettere in risalto l’intero progetto architettonico. I sei ascensori panoramici circolari, con cabine vetrate e telaio in acciaio inox, scandiscono efficacemente lo spazio della galleria. Dotati di schermi integrati per l’esposizione degli orari di partenza e arrivo dei treni e circondati da panchine, fungono da punti di riferimento all’interno dell’immensa struttura. SEVES Peculiarità della nuova struttura, che riprende totalmente la filosofia architettonica del suo ideatore, sono le numerose arcate, i ponti elevati, le gallerie e i grandi spazi aperti, utilizzati per creare un ambiente dinamico, dal carattere monumentale e fluido allo stesso tempo, dove la luce gioca un ruolo dominante nella qualificazione dello spazio. Seves glassblock, sempre in prima linea nei grandi progetti di rilevanza internazionale, ha contribuito fornendo circa 28.000 mattoni in vetro trasparente della serie BG 1960 F, uno dei prodotti di punta della collezione ad elevate prestazioni tecniche della Linea Technology. Si tratta di mattoni di vetro per strutture orizzontali caratterizzati da un’elevata resistenza al fuoco, esito dell’assemblaggio attraverso un collante speciale di 2 pezzi BG198 19x19x8cm, per rispettare i requisiti imposti dalle più severe normative di sicurezza per gli spazi pubblici. In questo particolare contesto i mattoni vengono utilizzati con il cemento bianco per creare grandi pannelli prefabbricati realizzati in 5 formati differenti, per meglio adattarsi alle esigenze specifiche delle diverse zone in cui vengono applicati: la banchina della stazione, l’area viaggiatori e la zona intermedia. La combinazione mattone di vetro-cemento assicura una superficie robusta ma allo stesso tempo trasparente e leggera, in grado di essere usata con una duplice finalità, cioè come pavimentazione della banchina e allo stesso tempo soffitto della sala d’attesa sottostante. Ora superfici pedonabili, ora soffitti trasparenti, i pannelli garantiscono estrema luminosità alla struttura, filtrando i raggi solari e contribuendo a creare il giusto equilibrio di luci e ombre desiderato dall’architetto, che da sempre assume modelli ispirati al mondo della natura. L’effetto ottenuto è quello di uno spazio pubblico funzionale, aereo e facile da percorrere, caratterizzato da un’ottima interazione tra esterno e interno grazie alla trasparenza del mattone di vetro Seves, abbinato ai materiali caratteristici del linguaggio progettuale di Calatrava, il cemento armato e l’acciaio, in un connubio del tutto particolare tra tensione e leggerezza. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto