Un Sistema Italia delle costruzioni

E’ questa la soluzione che il settore italiano delle costruzioni intravede per ridare slancio all’intero comparto, che ha bisogno di riaccendere il motore della crescita.
Produttori, imprenditori e distributori hanno discusso del futuro delle costruzioni oggi al Centro Congressi Milanofiori di Assago, nella terza edizione del “Congresso Nazionale della Filiera delle Costruzioni”, evento promosso e organizzato da Confindustria – F.In.Co. (Federazione Industrie Prodotti Impianti e Servizi per le Costruzioni) e dal gruppo editoriale Tecniche Nuove.
Un appuntamento atteso e ormai consolidato, quello del Congresso della Filiera delle Costruzioni, che ha messo a confronto sui temi dell’edilizia e dei materiali da costruzione costruttori, produttori, distributori, accademici e politici.
Il Congresso si è svolto in un momento particolarmente delicato per il settore delle costruzioni, che, dopo nove anni consecutivi di crescita, sta avvertendo una grave riduzione dei livelli produttivi dovuta all’andamento negativo delle opere pubbliche, ma anche alla frenata della nuova edilizia abitativa.
Un andamento negativo che si inscrive nell’ambito della più ampia crisi finanziaria internazionale. In tale contesto però le Costruzioni possono essere determinanti per trainare una nuova crescita.
A patto, però, che gli attori della filiera implementino subito gli strumenti per condividere quelle priorità da tutti avvertite.
Il convegno è stato aperto dalle relazioni introduttive di Giuseppe Nardella, Presidente del Gruppo Editoriale Tecniche Nuove, Rossella Rodelli Giavarini, Presidente F.In.Co, Cesare Trevisani, Vicepresidente Confindustria, con delega alle infrastrutture, logistica e mobilità, Boris Podrecca, architetto, docente di progettazione architettonica e teoria dello spazio all’Università di Stoccarda.

Giuseppe Nardella ha auspicato che il quarto congresso 2009 si possa aprire salutando l’operatività del Sistema Italia delle costruzioni, una necessità non più indifferibile per governare la crisi e lo sviluppo economico delle costruzioni.
“Il patrimonio immobiliare italiano è caratterizzato da un livello qualitativo bassissimo. Stiamo chiedendo al Governo e alle Regioni, che si possa dare un sostanzioso supporto alle imprese che rappresentano l’economia reale – ha sottolineato il presidente Giavarini – perché senza una programmazione a lungo termine e con interventi mirati, potremmo andare incontro ad un aggravamento della crisi”.
E poi la proposta del presidente di Finco, che ha suggerito alle istituzioni di dare vita ad “un grande progetto di sostituzione urbana come volano di sviluppo. Ricordiamoci che il settore impegna oltre 3 milioni di lavoratori, con un significativo contributo al Pil”.
Un cambio di mentalità per competere sui mercati internazionali, è stato l’auspicio del vicepresidente di Confindustria Cesare Trevisani, che ha annunciato entro metà dicembre la presentazione al Governo di un documento di Confindustria, che contiene quattro priorità per il rilancio delle infrastrutture e delle costruzioni.
“Al Governo Berlusconi chiediamo quattro obiettivi specifici” – ha osservato Trevisani – “che facciano leva sulla certezza dei tempi e delle risorse per le opere pubbliche, la semplificazione amministrativa, la qualificazione delle imprese ed il rilancio del project financing. Cina, Usa e Brasile stanno lanciando programmi ambiziosi per la costruzione di opere pubbliche da diverse centinaia di miliardi di euro, e le nostre imprese devono capire che queste opportunità devono essere colte. Per questa ragione auspico che la dimensione delle imprese italiane che operano all’estero possa crescere sempre di più”.
Nel corso del convegno è stata presentata l’analisi economico-congiunturale “Top 1000”, commissionata da Tecniche Nuove”, a cura di Alessandro Nova, della Sda Bocconi.
Lo studio, al suo quinto appuntamento annuale, ha analizzato le performance di ben 1000 imprese che nei diversi comparti produttivi rappresentano la filiera delle costruzioni. Nello studio analitico vengono presentati le performance 2007 dei maggiori player della filiera (245 imprese di costruzione, 596 di produzione, 142 di distribuzione, 17 impiantistica), per un valore complessivo della produzione di 118 miliardi per oltre 106 miliardi di fatturato.

“Dopo nove anni di crescita consecutivi” – ha affermato Nova – “il settore ha cominciato a rallentare alla fine del 2007. La crisi generale dell’economia è di natura finanziaria e troverà gli strumenti per riprendersi non prima del 2010. Il settore delle costruzioni, invece, è anticiclico per sua natura e quindi foriero di sviluppo, e troverà quindi le risorse per un nuovo rilancio prima degli altri comparti”.
La giornata di studi è proseguita con una tavola rotonda, moderata da Angelo Artale – Direttore Generale F.IN.CO., alla quale hanno partecipato Cesare Boffa – Presidente Isnova (Istituto Promozione Innovazione Tecnologica), Ordinario Politecnico di Torino, Piero Torretta – Vicepresidente Ance, Fabrizio Di Amato – Presidente Federprogetti, Giuseppe Freri – Presidente Federcomated, Roberto Nicoletti – Presidente Assodimi, Braccio Oddi Baglioni – Presidente Oice, Libero Ravaioli – Vicepresidente Finco e Nicola Scotti – Presidente Assistal.
Il convegno è stato concluso con due interventi istituzionali: il primo del sottosegretario allo Sviluppo economico Ugo Martinat; ed il secondo dell’assessore all’Industria e Pmi e operazione della regione Lombardia, Romano La Russa.
L’esponente del Governo Berlusconi ha annunciato la disponibilità di 16 miliardi e 600 milioni di euro per fare ripartire le opere infrastrutturali, ferme da anni come la Brebemi, il Mose, il raccordo Parma-La Spezia della Cisa, la Milano-Mantova, l’autostrada Civitavecchia-Livorno, i tratti dell’Alta Velocità Torino-Lione e Palermo-Messina, la superstrada Jonica, la Messina-Catania, la riqualificazione della Salerno -Reggio Calabria, ed il tratto autostradale Brescia-Padova.
L’assessore La Russa, invece, ha annunciato che per la prima volta i bandi per l’accesso ai finanziamenti regionali per le Pmi saranno estesi al settore delle costruzioni.

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