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Manca solo la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale». Dopodiché il nuovo decreto ministeriale sul «Conto energia» entrerà in vigore, mettendo fine al travagliato iter che in questi mesi ha portato alla revisione delle regole disciplinate dal Dm del 28 luglio 2005 con l’obiettivo di modificare le modalità di incentivazione della produzione energetica dai pannelli fotovoltaici. Alcune modifiche dell’ultima ora, apportate dal ministero per lo Sviluppo economico di concerto con l’Ambiente hanno convinto la Conferenza unificata a licenziare nei giorni scorsi il nuovo decreto, immediatamente inserito dal Governo nel piano energia. […] Fra le modifiche che hanno «corretto» la bozza c’è il tetto dell’obiettivo nazionale di potenza nominale fotovoltaica stabilito a 3.000 MW entro il 2016 (dai precedenti 2.000 MW fissati per il 2015). Resta fermo a 1.200 MW il tetto annuale immediatamente incentivabile; ma una nota del ministero dello Sviluppo economico puntualizza che «una volta superato il limite saranno comunque ammessi alle tariffe incentivanti tutti gli impianti completati dai privati entro i successivi 14 mesi o entro i successivi 24 mesi se realizzati da soggetti pubblici». Invariate le tariffe: si va da un minimo di 0,36 centesimi per kWh per i grandi impianti industriali a un massimo di 0,49 centesimi per i piccoli impianti domestici i cui moduli siano integrati in elementi di arredo urbano e viario, superfici esterne degli involucri di edifici, fabbricati, strutture edilizie. Le tariffe resteranno valide fino al 2010: il nuovo decreto stabilisce infatti l`emanazione, con cadenza biennale e a decorrere dal 2009, di successivi decreti per ridefinire le tariffe incentivanti. Gli impianti beneficiari Saranno solo quelli già realizzati (non dunque in via di realizzazione come disciplinato dal precedente decreto) e non inferiori a una potenza di un kWh. «Il nuovo decreto – spiega la nota del ministero dell`Economia – semplifica le procedure finora previste, in base alle quali per installare il fotovoltaico era necessario entrare nelle apposite graduatorie elaborate dal Gse (Gestore servizi elettrici, ex Grtn, ndr) sulla base della data di presentazione della domanda. La domanda, però, anche se aveva i requisiti richiesti, non garantiva un automatico via libera, data l’esistenza di un tetto massimo annuo di domande accoglibili che si saturava velocemente». Confermato il premio – consistente in un aumento dell’incentivo anche fino al 30% – per i piccoli impianti che alimentano le utenze degli edifici sui quali siano effettuati interventi strutturali a favore dei risparmio energetico (ossia che conseguano una riduzione dei consumi pari almeno al 10% dell`indice di prestazione) adeguatamente comprovati attraverso un’apposita certificazione (firmata da professionista o tecnico iscritto all`albo professionale). Un premio del 5% – e questa è una novità rispetto al testo precedente – sarà destinato agli impianti realizzati da scuole, ospedali e piccoli comuni (al di sotto dei 5.000 abitanti) nonché a quelli in sostituzione di coperture di eternit o comunque contenenti amianto. Accolto con favore sia dal Gse – che temeva un accumulo enorme di domande a carico con impasse della macchina «fotovoltaica» nazionale – sia dal mercato, in particolare dalle aziende del settore, il nuovo decreto consentirà di generare un mercato di circa sette miliardi di euro. La previsione è di Gifi (l’associazione di riferimento delle imprese italiane del fotovoltaico aderente all’Associazione energia federata Anie-Confindustria), secondo cui il nuovo Conto energia «consentirà di installare, in soli 3-4 anni, impianti fotovoltaici per 1.200 MW di potenza (dai 7 MW rilevati a fine dicembre 2006, ndr)». Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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