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Il presidente di ASSOBETON, Renzo Bullo, ha dato il via alle due dense giornate congressuali illustrando i dati del comparto in Italia forniti dall’Osservatorio PROMETEIA che ha monitorato e analizzato con attenzione gli sviluppi e l’evoluzione del settore sino ad oggi. La prefabbricazione italiana conta oggi circa 1.250 imprese che esprimono una portata economica prossima ai 7 miliardi di euro, dando lavoro a quasi 40.000 addetti. Frammentazione e divario tra domanda ed offerta. Questi gli elementi negativi dell’attuale fotografia del comparto. “La realtà attuale – ha spiegato Bullo – è connotata da un’estrema differenziazione tra aziende produttrici molte delle quali stentano ancora a trovare il coraggio di fondersi tra loro e crescere seguendo quelle che invece sembrano essere le richieste maggiori della domanda del mercato”. Solo otto imprese, infatti, hanno fatturati superiori a 50 milioni di euro, l’82% ha un volume d’affari inferiore a 5 ml di €, il 13% tra i 5 ml € e i 20 ml € e soltanto il 5% supera i 20 ml €. In linea con questi valori anche i dati riguardanti l’occupazione che non mostra significativi cambiamenti rispetto alle rilevazioni precedenti. Le imprese che hanno un numero di impiegati superiore a 200 sono solo 6 (0,5%), tra 50 e 200 addetti troviamo 115 imprese (9%), tra 10 e 50 addetti troviamo 334 imprese (27%), mentre le imprese che hanno un numero di addetti inferiore a 10 sono 795 (63,5%). Altissimo il fattore specializzazione che contraddistingue il comparto. Sono poche, infatti, le imprese che producono solo un prodotto. La maggior parte delle aziende è connotata da una produzione decisamente diversificata che aumenta ulteriormente se si prendono in considerazione le PMI. Negli ultimi dieci anni l’andamento del comparto ha vissuto un momento di espansione significativa e le sole aziende associate ASSOBETON (che rappresentano un campione vicino al 50% del totale), hanno facilitato non poco il difficile compito di definire al meglio le tendenze settoriali. Emergono dati interessanti da alcune sezioni merceologiche dell’Associazione (che ne conta ben dieci) sia dal punto di vista della ripartizione del mercato, che in riferimento al livello occupazionale. Tra le categorie con la produzione più rilevante e con un’incidenza importante sull’intero comparto spiccano le strutture, i blocchi e pavimenti e i tubi. E’ curioso, poi, scoprire che ASSOBETON produce 23,5 milioni di metri cubi di calcestruzzo utilizzando 7,5 milioni di tonnellate di cemento (pari a circa 700 ml di euro in valore) su un totale di produzione nazionale di circa 45 milioni di tonnellate impiegate nel settore delle costruzioni. Al loro fianco anche 3 milioni di tonnellate di acciaio (pari a circa 1.800 ml di € in valore) e 50 milioni di tonnellate di inerti (pari a circa 650 ml €). Tra i mercati di sbocco per questo settore l’andamento dell’edilizia industriale si rivela trainante per il 77% della sezione strutture, 63% per il fibrocemento, 69 % per i blocchi e il 30% per i solai, mentre quella residenziale lo è per i tubi(51%), solai e doppia lastra (41%) e per i pavimenti (50%). I dati dimostrano come attualmente, dopo un anno (il 2004) di massimo calo della domanda, si stia assistendo ad una sostanziale stagnazione del mercato che, anche a causa della crisi manifatturiera nazionale, stenta a ridecollare pur senza aggravare la propria posizione. “Nonostante la situazione difficile, conferma il Presidente Bullo, le imprese credono nel futuro e proseguono con gli importanti investimenti tecnologici che contraddistinguono il nostro comparto. Per poter guardare con fiducia agli anni a venire, tuttavia, sarà necessario prepararsi a sviluppare anche scelte di fusione e modifica sostanziale delle strutture aziendali medio-piccole. Una necessità, quella della crescita dimensionale, dettata soprattutto dalle esigenze di mercato che sono orientate verso una razionalizzazione della domanda ed una contrazione dei volumi”. Gli fa eco il Direttore Generale di ASSOBETON, Maurizio Grandi, che evidenzia come dal 2004 l’Associazione abbia intrapreso una serie di programmi volti all’internazionalizzazione incontrando realtà eterogenee tra loro che vanno dalla Svezia all’Olanda, passando da Sud Africa, Kazakistan e India. “Tutte esperienze utili per promuovere la capacità imprenditoriali e produttive italiane e permettere la nascita di fattive collaborazioni tra aziende locali e imprese nazionali”. Per ulteriori informazioni www.assobeton.it Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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