Le costruzioni confermano il loro ruolo economico trainante

Per il settore delle costruzioni il 2003 rappresenta il quinto anno di crescita. Secondo stime Ance lo sviluppo degli investimenti per l’anno in corso sarà dell’1,6% in termini reali, un dato ancora positivo, anche se in rallentamento rispetto al risultato del 2002 (+2,3%).
A partire dal 1999 la crescita degli investimenti in costruzioni è risultata nettamente superiore a quella del PIL e anche gli occupati nel settore sono aumentati sensibilmente.
Negli ultimi 5 anni il tasso di sviluppo dell’occupazione nel settore è stato doppio rispetto a quanto verificato per l’intero sistema economico. Tra i primi nove mesi del 1998 e l’analogo periodo del 2003 gli occupati nelle costruzioni sono cresciuti del 17,9% contro uno sviluppo complessivo dell’occupazione pari all’8,1%.Nello stesso periodo l’industria in senso stretto ha fatto registrare una sostanziale stazionarietà dei livelli occupazionali (+0,5%), contro una crescita dell’8,2% del commercio, del 13,2% dei servizi e a fronte di una flessione dell’11,7% dell’agricoltura. A questa elevata capacità di assorbimento di manodopera si associa un altro importante fattore: il rafforzamento del processo di strutturazione delle imprese.La crescita occupazionale registrata nel 2002 (+2,4%) è stata infatti determinata dall’aumento del 4,2% del personale dipendente mentre i lavoratori autonomi sono diminuiti dello 0,5%. Un fenomeno che si evidenzia anche nei primi 9 mesi del 2003 con un aumento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, del 7,0% dei dipendenti a fronte di una sostanziale stabilità degli indipendenti (0,5%).Si tratta di dati importanti che hanno una valenza non solo congiunturale: lo sviluppo del personale dipendente e il contestuale calo degli autonomi sono sintomi dell’avvio di un processo di strutturazione del tessuto imprenditoriale delle costruzioni che va sostenuto e rafforzato.
La crescita degli investimenti in costruzioni nel 2003 (+1,6%) è il risultato di dinamiche territoriali diversificate. Le indicazioni fornite dall’indagine rapida condotta dall’Ance presso le imprese di costruzioni nel mese di settembre 2003, delineano una crescita superiore alla media nazionale nel Nord Ovest e nel Centro (+3,5%), un contenuto incremento nel Nord Est (+0,5%) e una lieve flessione nel Mezzogiorno (-0,2%).
La crescita dell’attività del settore nel 2003 (+1,6% rispetto al 2002) deriva dai risultati positivi registrati in tutti i comparti di attività anche se con intensità di crescita diverse che si esprimono con una dinamica positiva nell’edilizia residenziale (+1,9%), un lieve aumento dei fabbricati non residenziali destinati alle attività economiche (+0,5%) e uno sviluppo delle opere pubbliche (+2,5%).
Secondo le valutazioni delle imprese associate all’Ance, nel 2003 risulta ancora vigorosa la domanda delle famiglie sia per l’acquisto della casa di proprietà, sia per l’investimento a reddito, sia per la riqualificazione del patrimonio abitativo. L’indagine rapida Ance evidenzia, inoltre, una crescita della domanda espressa dagli investitori istituzionali verso le attività di recupero mentre per gli stessi sembra prospettarsi una riduzione della domanda di nuovi alloggi.Viene, inoltre, confermato il disimpegno della pubblica amministrazione e degli enti previdenziali pubblici nei comparti degli investimenti sia in nuovi alloggi sia nelle attività di riqualificazione del patrimonio abitativo di loro proprietà.Gli investimenti in nuove abitazioni sono aumentati nel 2003 del 2,4% (2,0% nel 2002).
Il contributo proveniente dalle iniziative attivate nel corso dell’anno 2003 con il ricorso alle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni abitative (36%) è stato meno intenso rispetto agli anni precedenti.La proroga al 31-12-2003 della scadenza di tale regime agevolativo, precedentemente fissata per il 30 settembre del 2003, essendo intervenuta in extremis, ha causato una minore operatività di tale strumento per gli interventi da avviarsi nell’anno: infatti l’agevolazione può concretizzarsi solo ad avvenuto pagamento dei lavori e, quindi, ad opere concluse. Gli investimenti in interventi di ristrutturazione abitativa sono cresciuti nel 2003 dell’1,5% in quantità (+3,0% nel 2002).
Gli investimenti in opere pubbliche nel 2003 segnano un tasso di crescita superiore a quello del 2002 (+2,5%). Il livello di attività nel 2003 è però ancora nettamente inferiore a quello dell’inizio degli anni ’90.Tra il 1990 ed il 1996 l’attività in questo comparto è diminuita del 32,2% in termini reali.Negli anni compresi tra il 1996 ed il 2003 gli investimenti in opere pubbliche sono aumentati del 21,1%.L’attuale livello di attività è pertanto inferiore di 17,8 punti percentuali rispetto a quello del 1990.Secondo l’indagine rapida Ance i livelli produttivi del comparto delle opere pubbliche sono assicurati dalla domanda delle amministrazioni locali.L’incremento dei livelli produttivi registrati nel comparto delle opere pubbliche è da attribuirsi all’incremento di risorse stanziate in bilancio dello Stato per le infrastrutture alla fine degli anni ’90 e trasferite in gran parte ad enti decentrati di spesa.Gli effetti economici si manifestano sul mercato con un notevole lag temporale rispetto allo stanziamento iniziale. A questo si aggiunge una maggiore attenzione da parte delle pubbliche amministrazioni ad attivare le risorse disponibili.
Le previsioni formulate dall’Ance per il 2004 tengono conto della proroga, fino al 31/12/2004, delle agevolazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di abitazioni facenti parte di fabbricati interamente ristrutturati dalle imprese di costruzioni prevista dal ddl finanziaria per il 2004.L’applicazione o meno dell’IVA agevolata rappresenta una variabile di rilievo che può modificare i comportamenti delle famigli.Le previsioni dell’Ance rappresentano due scenari. Il primo implica il ritorno dell’IVA al 20%; il secondo ipotizza il mantenimento dell’aliquota agevolata (10%).Nel primo scenario (IVA al 20%) è prevista una crescita degli investimenti in costruzioni dello 0,9% in termini reali rispetto al 2002.Nel secondo scenario (IVA al 10%) la crescita del settore aumenterà all’1,5%.Si profila pertanto per il sesto anno consecutivo, un proseguimento del trend positivo dell’attività di costruzione che, in presenza di IVA agevolata, potrà raggiungere un tasso di crescita analogo a quello del 2003.
Per la nuova edilizia abitativa si prevede una stazionarietà degli investimenti sui livelli del precedente anno che supera del 15% le quantità realizzate nel 1999.La difficoltà di reperire aree edificabili pone un limite alle possibilità operative delle imprese, ostacolando la possibilità di incrementare i livelli di offerta. Peraltro la domanda abitativa delle famiglie per l’acquisto di alloggi per uso proprio pur risultando ancora vivace secondo l’indagine rapida nel 2004 si accrescerà con ritmi meno evidenti di quelli verificati nell’anno precedente.
La proroga al 31/12/2004 delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie consentirà il mantenimento dei livelli di attività del 2003; l’eventuale conferma dell’IVA agevolata produrrebbe invece una ulteriore crescita del 2% degli investimenti in riqualificazione abitativa (+1,5% nel 2003).
Per quanto riguarda i fabbricati non residenziali privati si stima per il 2004 una crescita dell’1,0% in relazione alle previsioni di ripresa dell’economia.
Il comparto delle opere pubbliche è quello che presenta per il 2004 una tendenza più chiara e delineata dalle valutazioni generalmente positive degli associati relativamente all’evoluzione della domanda espressa dalle diverse categorie di committenza. Per il 2004 è prevista una crescita del 3,5% in quantità.

Scaletta “Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni” (formato PDF)
Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, a cura dell’Area Economia delle Costruzioni ANCE (formato PDF)

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