Un nuovo ponte per Baltimora

Dopo il crollo dello scorso marzo del ponte di Baltimora, lo studio internazionale CRA Carlo Ratti Associati e l’ingegnere e designer Michel Virlogeux per conto di Webuild hanno presentato il progetto di una nuova infrastruttura. La soluzione strallata permette di posizionare i pali a distanza di sicurezza, lontani dal canale di navigazione utilizzato dalle grandi navi. Previste campate più ampie, corsia in più per senso di marcia e pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione energetica

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La proposta di CRA Carlo Ratti Associati per il nuovo ponte di Baltimora
copyright Webuild-Carlo Ratti Associati-Michel Virlogeux

All’una e trenta del mattino del 26 marzo scorso, il Key Bridge di Baltimora, il ponte intitolato a Francis Scott Key, autore dell’inno nazionale americano, è crollato a causa della collisione di una nave cargo contro uno dei pilastri di sostegno. La notizia e le immagini di quel disastro hanno fatto il giro del mondo.

Prima del crollo, era un ponte a travata continua, ad arco, in acciaio, che attraversava il fiume Patapsco e il porto di Baltimora, nel Maryland. La campata principale, lunga 366 metri, era la terza più lunga al mondo tra quelle a travata continua. Era anche il ponte più lungo dell’area metropolitana di Baltimora. Fu aperto al traffico il 23 marzo del 1977. Il suo profilo segnava l’ingresso in uno dei porti marittimi più importanti della costa orientale.

La proposta per il nuovo ponte di Baltimora

Lo studio di progettazione CRA-Carlo Ratti Associati, in collaborazione con l’ingegnere strutturale e designer francese Michel Virlogeux e al gruppo internazionale di costruzioni Webuild, hanno presentato una prima proposta di un nuovo ponte.

Il progetto – che segue un approccio strallato che ridefinirebbe l’ingresso allo storico porto di Baltimora e ripristinerebbe un simbolo duraturo della città – perfeziona diverse caratteristiche funzionali del vecchio ponte, comprese alcune che ne miglioreranno la sicurezza e l’adattabilità a lungo termine.

La proposta di CRA-Carlo Ratti Associati e Michel Virlogeux per Webuild per il nuovo ponte di Baltimora
La nuova proposta prevede un ampliamento delle campate e una corsia in più per senso di marcia – copyright, Webuild-Carlo Ratti Associati-Michel Virlogeux

Ampliando la campata principale del ponte da 1.200 a 2.230 piedi (circa 700 metri), i pilastri di sostegno primari saranno situati in acque molto basse (a una profondità di circa sette metri), ben lontani dal canale di navigazione utilizzato dalle grandi navi.

L’approccio seguito dai progettisti mira a garantire che incidenti come quello avvenuto lo scorso marzo non si ripetano.

Il ponte – secondo la proposta di Carlo Ratti Associati, Michel Virlogeux e Webuild – è previsto con una carreggiata più ampia, con una nuova corsia aggiunta in ciascun senso di marcia, fatto questo che permetterà una maggiore capacità di veicoli, considerati gli elevati flussi di traffico di attraversamento del ponte.

Il progetto è pensato per rispettare i più rigorosi standard del settore marittimo, permettendo al porto di Baltimora di confermarsi come importante scalo internazionale anche negli anni futuri.

La baia di Baltimora e la sagoma del nuovo ponte
La baia di Baltimora e la sagoma del nuovo ponte – copyright, Webuild-Carlo Ratti Associati-Michel Virlogeux

L’idea progettuale è stata ideata in collaborazione con l’ingegnere e designer francese Michel Virlogeux, che ha progettato numerosi ponti strallati al mondo, tra cui il Vasco da Gama di Lisbona e il ponte più alto del mondo, il viadotto di Millau nella regione dell’Occitania, in Francia.

Il progetto di Baltimora è stato sviluppato per conto del gruppo internazionale di costruzioni Webuild, la cui filiale italiana è stata responsabile della ricostruzione del ponte Morandi di Genova.

Il design a campata strallata di Baltimora, dal punto di vista dell’uso dei materiali, riduce al minimo il carbonio incorporato nel progetto e ottimizza l’efficienza energetica attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici su tutta la campata.

Il progetto evita anche di realizzare isole artificiali a protezione dei pilastri, fatto questo che avrebbe ripercussioni sull’ecosistema del fiume Patapsco, che ospita numerose specie ittiche migratrici autoctone all’interno del Santuario degli uccelli sulla vicina isola artificiale di Fort Carroll.

La disponibilità di Webuild

«Noi di Webuild e la nostra controllata americana Lane siamo pronti a metterci a disposizione, per ripristinare in tempi brevi il ponte, un’infrastruttura strategica per la mobilità locale», ha scritto l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, in una lettera inviata al Segretario di stato americano per i Trasporti, al governatore del Maryland e al direttore dell’amministrazione portuale del Maryland.

«Parteciperemo al Virtual Industry Forum della Maryland Transportation Authority per la ricostruzione del ponte – ha infine concluso Salini -. Siamo pronti ad aiutare in ogni modo possibile, nello spirito del servizio pro bono del ponte su cui abbiamo lavorato in questo ultimo mese. La nostra proposta rappresenta un contributo fondamentale alla progettazione e alla ricostruzione o alla nuova costruzione del ponte».

«La scelta di una soluzione strallata permette di posizionare i pali a distanza di sicurezza, ben lontani dal canale di navigazione utilizzato dalle grandi navi, scongiurando così il rischio che si ripeta una tragedia come quella del 26 marzo – ha commentato Carlo Ratti, professore al Massachusetts Institute of Technology e socio fondatore di CRA-Carlo Ratti Associati -. Questo approccio ha portato a definire una soluzione leggera per ricollegare due lati di Baltimora. Un obiettivo che le infrastrutture americane dovrebbero sforzarsi di raggiungere nel 21° secolo».

CRA-Carlo Ratti Associati

È uno studio internazionale di design con sedi a Torino e New York City. Basandosi sulla ricerca di Carlo Ratti al Mit, lo studio è attualmente coinvolto in numerosi progetti in tutto il mondo. Tra i progetti recenti vi sono il Padiglione Italia a Expo Dubai 2020, il grattacielo biofilico CapitaSpring a Singapore, la curatela urbana della biennale Manifesta 14 Prishtina, la riprogettazione della sede della Fondazione Agnelli a Torino e il master plan per il Milan Innovation District

Il nuovo ponte proposto per la baia di Baltimora
copyright, Webuild-Carlo Ratti Associati-Michel Virlogeux

Negli ultimi anni, lo studio è stato coinvolto nel lancio di Makr Shakr, una start-up che produce il primo sistema di barre robotizzate al mondo, e Maestro Technologies, una società dedicata a promuovere l’uso delle innovazioni digitali nel settore delle costruzioni. Nel dicembre 2023 Carlo Ratti è stato nominato Curatore della 19^ Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (2025).

Scheda progetto nuovo ponte di Baltimora

  • Località: Baltimora, Maryland
  • Progettazione: CRA-Carlo Ratti Associati e Michel Virlogeux per Webuild
  • CRA Team: Carlo Ratti, Luca Bussolino, Claudia Dorman Alonso, Giulia Tolu, Andrea Cavaggion, Gary Di Silvio
  • Immagini: Brick Visual
  • Anno: 2024

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