Milano Innovation District avanza

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A sette anni dalla conclusione di Expo2015, l’area di un milione di metri quadrati sta cambiando faccia. Interventi pubblici e privati andranno a realizzare Mind, il distretto dell’innovazione. Un intervento firmato Arexpo e Lendlease

L’area di Mind vista dall’alto; in primo piano Palazzo Italia
L’area di Mind vista dall’alt, in primo piano Palazzo Italia

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Un’area dalle tante facce. Fino a un po’ di anni fa ha ospitato una delle più grandi raffinerie del Nord Italia, poi nel 2015, è stata prima bonificata e poi trasformata nel sito dell’Esposizione universale; successivamente, terminato il semestre espositivo, per altri sei mesi ha ospitato le installazioni temporanee di eventi culturali. Oggi sta per diventare qualcosa d’altro: il quartiere dell’innovazione del capoluogo lombardo.

Milano Innovation District

È Mind, il Milano Innovation District, che a sette anni dal varo di Expo2015 ha iniziato a prendere forma, facendo rivivere alcuni padiglioni e sostituendo altri spazi con nuovi edifici, come è capitato nella zona attorno a Palazzo Italia.

L’area, di un milione di metri quadrati, è il più grande distretto dedicato alle scienze della vita e all’innovazione. Da mesi quell’area vive il fermento tipico di un grande cantiere edilizio.

Render del masterplan di Mind, ex area expo a Milano
Render del masterplan di Mind. Sulla destra, il campus universitario della Statale; sulla sinistra, il West Gate e il nuovo ospedale Galeazzi

Una condizione che, sabato 30 aprile e domenica 1 maggio, non ha impedito a Mind di aprire le sue porte al grande pubblico per visitare il Mind Village, il primo nucleo privato del distretto, di 15mila metri quadrati, che ospita le prime aziende che hanno deciso di stabilirsi a Mind.

Arexpo e Lendlease

Qui a Milano, nell’area che fu di Expo2015, siamo di fronte a una delle più importanti e impegnative operazioni di trasformazione urbane del Nord Italia, frutto della partnership di Arexpo, la società pubblica proprietaria dell’area che in questa operazione ha investito 2miliardi, e Lendlease, la società internazionale di sviluppo immobiliare autrice di numerose e importanti operazioni di trasformazione urbana, che di miliardi ne ha messi a disposizione 2,5 e che cinque anni fa si è aggiudicata per 99 anni la concessione dell’area.

Mind, Vista dell’area da nord
Vista dell’area da nord

Su 335mila metri quadrati di superficie sorgeranno le funzioni pubbliche: lo Human Technopole, il nuovo ospedale Galeazzi, la Fondazione Triulza e il campus universitario della Statale. Accanto a queste, su 480 mila metri quadrati di spazi privati, verranno realizzati, in due comparti – il Mind Village e il West Gate -, con uffici, residenze, negozi, spazi pubblici e verde.

Il nuovo ospedale Galeazzi

Una delle prime operazioni andate in porto è stata la realizzazione del nuovo ospedale Galeazzi, collocato nella zona nord dell’area, ormai giunto in sommità e quasi pronto all’inaugurazione, prevista per il prossimo settembre.

Si tratta di un edificio, progettato dallo studio Binini & Partners, di 16 piani fuori terra, alto 94 metri, che ospiterà 600 posti letto, 32 sale operatorie, un auditorium per 500 persone e 350 posti auto.

Lo Human Technopole

In un’altra zona si sta sviluppando lo Human Technopole, un’infrastruttura di ricerca di livello nazionale, in parte già attiva, che si occuperà di ricerche per le scienze della vita, che vede tra i fondatori tre ministeri, il Mef, il Miur e quello della Salute.

Il campus occuperà una superficie di circa 30mila metri quadri e si compone di tre edifici esistenti – Palazzo Italia, Padiglione Nord, Padiglione Sud – gli Incubator Labs e un edificio di nuova costruzione, il South Building, che sarà completato entro il 2026. Insieme ospiteranno vari centri di ricerca e facility scientifiche, per un totale di 25mila metri quadrati di laboratori interdisciplinari.

A regime, Human Technopole impiegherà fino a mille scienziati in diversi campi, tra cui biologia, bioinformatica, chimica, ingegneria, fisica, matematica, scienze della salute, studi computazionali e informatica, che lavoreranno su temi di ricerca di rilevanza biomedica.

Attualmente vi lavorano oltre 100 tra ricercatori e personale di supporto. Si tratta di professionisti provenienti da 22 nazionalità diverse, con un’età media di 35 anni. Il 60% del personale di ricerca arriva dall’estero.

Incubator Labs

Una citazione a parte merita la realizzazione, avvenuta a tempi di record, di tre laboratori tecnologici a carattere temporaneo, gli Incubator Labs, collocati proprio accanto a Palazzo Italia.

Fase di montaggio dei moduli prefabbricati Wood Beton per gli Incubator Labs nell'ex area Expo a Milano
Fase di montaggio dei moduli prefabbricati Wood Beton per gli Incubator Labs (credits, Wood Beton)

Si tratta di tre edifici, realizzati con elementi tridimensionali prodotti in stabilimento, completi di struttura, impianti e finiture: un esempio di edilizia off-site dal carattere ibrido. Per realizzare gli Incubators Labs, progettati e realizzati da Wood Beton, una delle poche aziende italiane ad aver sposato l’edilizia realizzata in stabilimento, sono stati utilizzati legno, calcestruzzo e acciaio. Un’operazione che la società di Iseo ha portato a termine in collaborazione con Camuna Prefabbricati, altra azienda del gruppo, e in associazione temporanea di imprese con Gianni Benvenuto ed Enrico Colombo.

Il campus della Statale

A sud dell’Albero della Vita, sorgerà il campus universitario della Statale, che raggrupperà qui diverse facoltà scientifiche la maggior parte delle quali attualmente funzionanti a Città Studi, nella zona est della città. I tempi per realizzare gli edifici, che andranno a formare il campus, sono piuttosto stretti: fine del 2025. Una volta costruito sarà il terzo polo della Statale, dopo le sedi di via Festa del Perdono e Città Studi.

Render del complesso edilizio del West Gate nell'ex area Expo a Milano
Render del complesso edilizio del West Gate che ospiterà residenze, uffici, retail e spazi verdi

Il nuovo polo si estenderà su un totale di oltre 190 mila metri quadri e ospiterà più di 23 mila persone, di cui circa 18-19 mila studenti. Il progetto, dello studio internazionale Carlo Ratti Associati, ripropone lo schema delle corti delle università italiane ed europee: un campus 2.0, un luogo aperto, di sperimentazione e contaminazione di saperi scientifici.

Le corti, circondate da altrettanti edifici i mattoni, richiamano la Ca’ Granda sede attuale della Statale.

Nel polo di Mind ci saranno spazi verdi: diecimila metri quadrati della piazza centrale affacciata sul Cardo e poi terrazze attrezzate e giardini ipogei, ribassati rispetto al livello degli edifici. Sulla piazza centrale verranno costruiti dei padiglioni commerciali e un grande specchio d’acqua.

Mind Village e West Gate

Come detto, oltre le funzioni pubbliche, verranno realizzati, in due comparti – il Mind Village e il West Gate -, uffici, residenze, retail, spazi pubblici e verde.

Render della piazza del West Gate nell'ex area Expo a Milano
Render della piazza del West Gate

Su una porzione di queste aree troverà spazio il quartier generale di Federated Innovation, il network di aziende (a oggi se ne contano 37) che lavoreranno assieme per sviluppare progetti innovativi. Nell’elenco figurano nomi importanti dell’economia italiana: Eni, Novartis, Cisco, A2A, Eni, Enel X, Eon e Bracco.

Nell’area denominata West Gate, di 300mila metri quadrati di superficie, prossima alle fermate dell’Alta velocità ferroviaria e della linea metropolitana milanese, verranno invece realizzati uffici, mille alloggi in affitto e una serie di negozi per circa 35 mila metri quadrati. Previsto anche un albergo di 290 camere e spazi dedicati al co-working.

Render dello specchio d’acqua del West Gate
Render dello specchio d’acqua del West Gate nell’ex area Expo a Milano

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