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Il nuovo ospedale sta per nascere nell’area Mind. Dopo il blocco dei lavori dei mesi scorsi, le operazioni ora procedono regolarmente. Sedici piani fuori terra, 90 metri d’altezza, 600 posti letto e 250 i milioni investiti. Questi alcuni numeri dell’intervento edilizio progettato da Binini Partners a cura di Pietro Mezzi Render del nuovo Galeazzi a Milano Indice degli argomenti: L’architettura L’organizzazione funzionale La struttura I sedici piani È firmato Binini Partners il nuovo ospedale Galeazzi di Milano. Il nosocomio sorgerà a Mind, nel quartiere di Milano Innovation District che con lo l’Human Technopole e l’università Statale, sarà uno dei cardini del futuro ecosistema della ricerca, dell’innovazione e della cura di Mind. Il Galeazzi nell’area Mind I lavori sono iniziati da tempo, poi sospesi per il lockdown, e ripresi in sicurezza lo scorso 16 aprile. Una volta realizzato, unirà l’ortopedico Galeazzi e la clinica Sant’Ambrogio e saranno disponibili 600 posti letto, aule universitarie e laboratori di ricerca. I lavori di cantiere L’architettura Con il nuovo Galeazzi i promotori dell’iniziativa (il Gruppo San Donato) vogliono offrire una nuova identità all’ospedale, in un contesto tra l’altro particolare che fa dell’innovazione e della ricerca il suo punto di punto di forza, e garantire alte performance in termini di sicurezza e sostenibilità. Planivolumetrico Il contesto urbanistico e i costi del terreno hanno imposto un impianto di tipo verticale, con 16 piani fuori terra e 90 metri di altezza, riducendo il consumo di suolo e avendo a disposizione spazi verdi di qualità. La hall di ingresso L’ospedale ha un impianto parallelo al Decumano (siamo nell’area di Expo2015) e si caratterizza per la trasparenza ai piani inferiori. Il forte carattere stereometrico dell’edificio è alleggerito dalla scelta di tonalità chiare per la facciata, che contrastano con i tagli d’ombra degli sfondati e la trasparenza delle porzioni vetrate. L’organizzazione funzionale L’edificio si articola in due volumi principali: la piastra di base, con funzioni che prevedono maggior afflusso di pubblico; il corpo in elevazione, con aree più protette e sensibili. La piastra di base L’organizzazione interna della struttura si basa su tre principi fondamentali: la ripartizione dei flussi e dei percorsi; la stretta integrazione tra assistenza, ricerca e didattica; ambienti confortevoli e accoglienti che minimizzano i percorsi e tutelano la privacy (le camere singole sono già equipaggiate con presidi contro le infezioni ospedaliere o le epidemie). Stanza di ospedale La struttura La maglia strutturale aperta, con altezze di interpiano adeguate e senza vincoli, permette soluzioni interne adattabili alle mutevoli esigenze. Schizzi e schemi progettuali Dal punto di vista operativo, va rimarcata la particolarità della realizzazione delle fondazioni: una platea continua di 34.500 metri cubi di calcestruzzo gettata per 96 ore consecutive. I sedici piani In sintesi queste le funzioni ospitate ai vari piani. Interrato. Autorimessa, impianti e flussi di sporco-pulito, locali per la posta pneumatica e di servizio. Terra. Spazi d’ingresso, accoglienza, diagnostica per immagini e pronto soccorso, università, radioterapia, locali tecnici, accettazione della logistica e control room. Primo. Servizi e università con aula magna. Secondo. Laboratori di ricerca e chimico-clinici. Terzo. Destinato agli outpatients: ambulatori medici e chirurgici, procreazione medicalmente assistita, endoscopia. Quarto. Bassa intensità chirurgica con le relative degenze. Quinto. Cardiochirurgia e terapia intensiva. Sesto. Blocco operatorio da 16 sale. Settimo. È il cosiddetto piano calmo per l’evacuazione e l’esodo in verticale dai piani superiori. Si tratta di un piano libero da attività capace di garantire la permanenza in sicurezza dei pazienti allettati, anche in terapia intensiva, in attesa di soccorso. Il piano può essere considerato anche un ospedale dormiente, da attivare in caso di calamità e di grandi emergenze (in poche ore è possibile ospitare 120 posti letto). Ottavo. Uffici e centrale di sterilizzazione. I piani dal nono al sedicesimo sono dedicati a degenze ordinarie e per solventi. Schema dei percorsi Il volume tecnico in copertura ospiterà le centrali di trattamento dell’aria e gli impianti, coperti da un tetto solare termico e fotovoltaico. Il progetto si caratterizza per l’attenzione alla sostenibilità ambientale (si candida infatti a diventare il primo ospedale in Italia certificato Leed Gold V4) e per il ricorso all’uso del Bim. Disegni da progettazione Bim Il nuovo Galeazzi è concepito per diventare il modello di efficienza e umanizzazione per l’healthcare post Covid-19. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto