I blocchi Taurus Bio per muratura armata permettono di realizzare una muratura resistente alle sollecitazioni semplificando la progettazione e rendendo la posa agevole e intuitiva.
Taurus Bio assicura:
Questo sistema antisismico permette alla struttura in laterizio di assorbire le sollecitazioni del sisma in maniera ottimale, garantendo massima resistenza meccanica e sicurezza per l’edificio e i suoi occupanti che hanno, così, la certezza di vivere in un ambiente sicuro.
La gamma Taurus Bio permette di trovare la giusta soluzione per tutti i progetti di muratura armata antisismica e comprende i blocchi Taurus 25, Taurus 30 e Taurus 35.
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L’edilizia e l’architettura si confrontano quotidianamente con aspetti quali la sicurezza sismica degli edifici, importante per l’intero territorio nazionale. Sono state diverse, ormai, le emergenze che hanno dimostrato l’importanza di costruzioni sicure, adeguate e in grado di rispondere correttamente agli eventi sismici.
Una casa antisismica è in grado di resistere a scosse di terremoto anche superiori a magnitudo 7 e a scosse in successione, mantenendo le proprie caratteristiche antisismiche e senza subire danneggiamenti consistenti.
Questo non significa che non si possano verificare danneggiamenti, ma che questi sono di entità limitata e facilmente riparabili, senza inficiare la sicurezza per le persone che vivono quegli edifici.
Va ricordato che molti edifici in Italia sono stati realizzati prima che fossero definite precise norme relative alla sicurezza sismica e che è fondamentale prevenire i problemi sugli immobili esistenti grazie prima di tutto alla diagnostica.
L’Italia affrontò il tema delle zone sismiche già all’inizio del secolo scorso, a seguito dei terremoti di Reggio Calabria e Messina del 1908.
Inizialmente la mappa sismica era frutto degli eventi registrati in quegli anni, evidenziando zone a rischio sismico quelle in cui in quel periodo si erano effettivamente registrati eventi e indicando come prive di rischio zone che, in realtà, erano sismiche. Da questa mappatura, nasceva un obbligo di rispetto della normativa antisismica dell’epoca.
Chiaramente, le evoluzioni normative che si sono susseguite in un secolo di storia sono state notevoli. Le origini delle regole in vigore oggi si possono trovare nella Legge n. 64 del 1974, che offriva un quadro di riferimento per la classificazione del territorio e per redigere di conseguenza tutte le norme tecniche necessarie.
Un altro importante cambiamento è stata l’ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003, successiva al terremoto che colpì il Molise e la Puglia. Da quel momento, tutto il territorio nazionale è stato classificato come sismico, distinguendo 4 differenti zone. Vanno da 1 a 4 e rappresentano diversi livelli di pericolosità decrescenti, eliminando in questo modo la presenza di comuni esclusi dal tema della sicurezza sismica. Le Regioni hanno poi avuto la facoltà di modificare la classificazione del proprio territorio, senza andare sotto il livello minimo previsto a livello nazionale per quell’area. In alcuni casi, ad esempio, non si è utilizzata la classe 4, ovvero quella che indica la minor pericolosità, oppure si sono introdotte delle sottoclassi per specificare meglio le caratteristiche del luogo.
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I sistemi di consolidamento di Bossong con ancoraggi a iniezione controllata: attraverso l’inserimento di elementi metallici all’interno di strutture in muratura miglirano la resistenza e il comportamento globale delle strutture.[/caption]
Portò anche alla nuova disciplina antisismica, con il DM 14 settembre 2005, che introduce le Norme tecniche per le costruzioni, un unico testo di riferimento per il settore, prevedendo un periodo transitorio durante il quale era possibile applicare la normativa precedente. Ciò porto ad una loro scarsa applicazione, visto che il DM 14 gennaio 2008 approvò le NTC 2008, poi aggiornate nel 2018. Nel febbraio 2019 sulla GU è stata poi pubblicata la Circolare con le istruzioni per l’applicazione dell’Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni”. Secondo quanto indicato da queste norme, per ogni edificio si individua un valore di accelerazione di picco da utilizzare nei calcoli per la costruzione, che si ricava grazie alle coordinate specifiche del luogo. Infatti, al di là di quale sia la classe del comune di riferimento, il territorio si è suddiviso in una maglia che individua per ogni punto un valore di pericolosità. Questa maglia è fatta di quadrati di 5 km di lato e copre l’intero Paese.
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Blocchi Taurus Bio per muratura armata di Gruppo Stabila. E' microporizzato con farina di legno vergine, in grado di assorbire le tensioni trasmesse dalle barre verticali. E' un sistema antisismico che aiuta a realizzare una muratura resistente alle sollecitazioni.[/caption]
Un ultimo riferimento da considerare sono le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni del 2020, che trattano anche le modalità per attestare l’efficacia degli interventi effettuati.
In conclusione, emerge un’attenzione sempre più elevata per la sicurezza, con la richiesta di progettare e costruire con consapevolezza della vocazione sismica del territorio italiano. Il concetto chiave è quello di “prevenzione”: lo scopo è prevenire il ripetersi di eventi drammatici accaduti in passato, tramite costruzioni adeguate.
Cambia, quindi, il livello di riduzione del rischio raggiungibile. La scelta, non è sempre libera, in quanto in caso di sopraelevazioni, ampliamenti con opere connesse alle strutture esistenti, variazioni di destinazione d’uso e trasformazione radicale della costruzione, è obbligatorio l’adeguamento sismico.
Poi, sulla base dell’analisi geologica effettuata, la progettazione antisismica viene realizzata attraverso alcune tecniche e pratiche specifiche. Tra queste, c’è il ricorso a nuclei di irrigidimento, ovvero dei setti o degli elementi tridimensionali, come un vano tecnico, che sono rigidamente collegati con la struttura e che hanno lo scopo di assorbire le azioni orizzontali causate dal terremoto.
Tutti i nodi strutturali devono essere progettati con molta attenzione ed è meglio optare per piante e geometrie regolari, in cui sviluppare a tutta altezza gli elementi rigidi verticali. Per interrompere la continuità della struttura, si possono utilizzare degli appositi giunti. Anche le fondazioni sono un elemento particolarmente importante, in quanto devono essere progettate e realizzate in modo da evitare che, in conseguenza ad un sisma, si verifichino spostamenti permanenti.
Inoltre, nelle NTC del 2008 si impone il rispetto degli Stati Limite, ovvero è necessario fare in modo che ogni componente della struttura garantisca la sicurezza delle persone, subendo danni ma senza crollare. Infine, nei punti più delicati o esposti alle sollecitazioni, è possibile collocare dei dissipatori di energia, in grado di assorbire le azioni deformanti e preservare la struttura.
Gli isolatori sismici, invece, possono essere posizionati tra le fondazioni e la struttura verticale, in modo da isolare la frequenza della struttura da quella del terremoto e trasmessa attraverso le fondazioni.
Che si tratti di costruire un nuovo edificio o di intervenire su uno esistente, la tecnologia offre soluzioni e materiali adeguati ad ogni esigenza.
Il mercato, infatti, ha visto un’importante evoluzione in termini di attenzione al tema antisismico, in parte dovuto alle indicazioni sempre più restrittive delle norme, ma in parte proprio per la crescente cultura sul tema. Per eseguire opere resistenti o realizzare interventi di consolidamento delle murature o dei solai, di ancoraggio delle strutture, installare connettori, la combinazione vincente è sempre un buon progettista, con un buon prodotto o materiale.
Posa cappotto sismico di Bioisotherm[/caption]
Questi elementi si possono utilizzare per realizzare pareti portanti in calcestruzzo armato gettato in opera, con prestazioni di isolamento termico elevato. Una volta realizzata la parete, non resta che eseguire la finitura finale. Agrisol può essere applicato anche in aderenza agli edifici esistenti, così da costituire una struttura esterna a quella esistente sismo resistente, isolando anche l’edificio.
L’edificio viene rinforzato con una struttura continua che sopporta le azioni sismiche e la sua seconda pelle assicura valori di trasmittanza inferiori a 0.22 W/m²K e un’elevata inerzia termica.
Altri vantaggi, poi, riguardano la gestione del cantiere, che non richiede l’esecuzione di opere invasive sull’esistente. Si procede realizzando uno scavo di sbancamento a fianco della fondazione esistente, per crearne una nuova in c.a., collegata con ferri di ancoraggio, anche alle pareti sismo-resistenti in Agrisol che si sviluppano in verticale. La posa, poi, è uguale a quella dei blocchi tradizionali.
Anche Isotex punta sulla parete efficiente e propone il blocco Isotex Air per la realizzazione di una parete ventilata integrata: struttura, isolamento e ventilazione in un’unica posa.
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Blocco Isotex Air[/caption]
La trasmittanza termica (U= 0,19 W/m²K), la resistenza al fuoco (REI120) e l’isolamento acustico (53 dB) sono dei punti di forza di questo cassero in legno cemento. La geometria classica dei blocchi Isotex è stata appositamente ridisegnata: in un’unica posa semplice e veloce si ottiene la parete estesa debolmente armata, gettata all’interno dei blocchi cassero, la facciata ventilata, l’isolamento termico in EPS con grafite, protetto dal legno cemento del blocco (“cappotto protetto”). Inoltre, speciali blocchi a corredo eliminano ponti termici e acustici.
La posa "tutto in uno" riduce i tempi e i costi di cantiere ed elimina la necessità di manodopera specializzata, tipica della realizzazione delle facciate ventilate, che richiedono anche il coordinamento di più maestranze. Il blocco ventilato Isotex AIR fa risparmiare costi di materiale e di manodopera, riduce i tempi in cantiere e non richiede manodopera specializzata.
La necessità di contenere la cappa di rinforzo in alcuni punti fino a soli 3 cm al fine di rispettare la quota delle soglie, ha visto nel connettore MINI CEM-E il prodotto ideale, poiché studiato proprio per questo scopo. Tra i vantaggi emerge anche la possibilità di inserirlo in travetti sottili, quali erano appunti i travetti in questione. L’ambito di utilizzo rientrava quindi a pieno nei criteri della certificazione per il quale il connettore è stato studiato.
La prima fase d’installazione ha previsto un preforo di 8 mm di diametro e la punta a quattro taglienti abbinata alla fornitura, in grado di perforare indifferentemente acciaio e calcestruzzo, ha permesso agli operai una rapida ed agevole esecuzione. La fase successiva, consistente nell’avvitamento, è avvenuta tramite un avvitatore ad impulsi, quindi senza l’impiego di collanti chimici.
La combinazione di resistenza e flessibilità che la caratterizzano, la rendono una scelta versatile e affidabile per ingegneri e architetti impegnati nella protezione e rafforzamento delle strutture esistenti. È un materiale particolarmente adatto per riparazioni e consolidamenti di murature portanti e di tamponamento, oltre che per la realizzazione di intonaci strutturali, il rinforzo di volte o coperture piane e come sottofondo per rivestimenti di facciata.
Inoltre, grazie alla speciale formulazione a base di calce idraulica naturale NHL 3.5, rappresenta una scelta ecologica e sostenibile, eccellente sia nel settore del greenbuilding, che del restauro storico.
Anche Fassa Bortolo propone con il sistema Consolidamento e rinforzo strutturale prodotti specifici per consolidare e restaurare le murature ammalorate e sottoposte a sollecitazioni sismiche.
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SISMA R4 malta cementizia monocomponente di FASSA[/caption]
SISMA R4, in particolare, è la malta cementizia monocomponente polimero-modificata e fibrorinforzata ad alta adesione, utilizzata per la realizzazione di sistemi FRCM nel rinforzo di elementi in calcestruzzo in abbinamento ai tessuti in fibra di acciaio della linea FASSATEX STEEL.
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Progettare e riqualificare con criteri antisismici è un dovere per garantire la sicurezza delle persone e la tutela del patrimonio edilizio, soprattutto in un territorio da questo punto di vista fragile come il nostro, ma richiede specifiche competenze tecniche, normative, di materiali e di intervento.
Con questo obiettivo Prospecta Formazione e Infobuild.it hanno proposto la giornata tematica “Criteri di progettazione e riqualificazione antisismica” che ha unito a un convegno accreditato gli interventi di 4 aziende specializzate nel settore, che hanno approfondito tecniche e materiali innovativi e raccontato alcuni casi studio di successo.
Una giornata di lavori, condotta come sempre da Alessandro Bertocchi, che ha coinvolto e interessato la platea: il convegno accreditato del mattino, in cui si sono succeduti 3 relatori di ISI -Ingegneria Sismica Italiana, con 3.000 partecipanti ha visto il sold out della piattaforma prima ancora che l’evento avesse inizio, a dimostrazione dell’interesse per l’argomento della messa in sicurezza e riqualificazione antisismica. Ma anche i 4 webinar pomeridiani hanno raccolto una media di circa 750 spettatori.
Il Direttore dell’Associazione Ingegneria Sismica Italiana Ing. Davide Trutalli ha introdotto il convegno spiegando di cosa si occupa ISI. L’associazione è composta da 3 anime: un comitato scientifico, formato da professori e università, le aziende produttrici e fornitrici e i professionisti e coinvolge l’intera filiera della sismica con l’obiettivo di fare cultura della protezione sismica e promozione del lavoro degli associati, cercando di coinvolgere le istituzioni sui temi di maggiore attualità. Le attività sono tante e diversificate, dai corsi di formazione all’aggiornamento del prezzario DEI nell’ambito dei monitoraggi e delle prove dui materiali, dall’avvio di progetti pilota al nuovo format “Piazza ISI”, punto di incontro per professionisti ed esperti organizzato con molto successo in occasione di alcuni eventi come il SAIE di Bologna 2022. Per festeggiare il decennale l’Associazione ha pubblicato un volume cartaceo ricco di contenuti tecnici che interessano la messa in sicurezza e la tutela del patrimonio edilizio e strutturale.
L’Ing Corrado Prandi – coordinatore del gruppo di lavoro Edifici Storici di ISI, ha raccontato un progetto pilota realizzato nel borgo storico di Castiglione del Terziere in Lunigiana, spiegando quanto è stato fatto fino ad ora, soprattutto relativamente a rilievi e indagini su terreni e fabbricati, trattandosi di un aggregato, e anticipando quello che andrà fatto in futuro.
In particolare il gruppo di lavoro, cui hanno partecipato diverse persone con varie competenze professionali (storici, accademici, geometri ingegneri e architetti ), ha messo a punto una serie di operazioni applicative che hanno permesso di realizzare una traccia che si potrà impiegare in futuro, con le eventuali e necessarie varianti, sui passaggi corretti da seguire in tutte le fasi in questi interventi, nel pieno rispetto della normativa.
Il percorso è stato sviluppato in 3 fasi: rilievi su terreni e fabbricati; modellazione, durante la quale saranno impiegati i dati e le proposte progettuali.
Il borgo antico di Castiglione è circondato da valli delimitate ai lati da crinali ed è caratterizzato da un’importante vegetazione, che non lo rende facilmente raggiungibile.
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Dall'immagine si vede che le costruzioni sono ben tenute e incuneate in maniera armoniosa, dalla vista aerea è riconoscibile l’articolazione delle coperture.[/caption]
L’Ing. Prandi ha evidenziato che recuperare i dati storici è stato necessario e impegnativo: nella zona si sono susseguiti diversi episodi sismici cui sono seguite successive ricostruzioni di ampliamento e miglioramento, fino al 1920 quando si è avuto l’ultimo grande evento.
Il borgo nel tempo ha perso di rilevanza con il trasferimento delle funzioni amministrative in una località a fondo valle, con una conseguente decrescita demografica e solo in tempi recenti si è deciso di intervenire con opere di riparazione e manutenzione.
Il rilievo inizialmente è stato piuttosto sommario ed è stato fatto con tecniche tradizionali: a una prima livellazione fatta per definire le quote relative sul perimetro dell’aggregato sulla parte di borgo interessata dalla ricerca, sono seguite le fotografie dei vari fabbricati.
E’ stato poi fatto un rilievo con laser-scanner con drone che ha permesso di avere dati molto più precisi e la geometria completa dell’aggregato in fase di analisi.
Successivamente si è passati alla fase di caratterizzazione dei terreni che ha previsto anche indagini dirette.
Il passaggio successivo è stato quello della caratterizzazione delle murature e in particolare delle arenarie della Lunigiana (probabilmente i sassi impiegati provenivano dalla Cava di Montereggio). Per una caratterizzazione più completa e accurata dei paramenti murali è stato utilizzato il metodo IQM, indice della qualità muraria, a partire dalla disponibilità di una serie di schede presenti nella regione. Un lavoro complesso che ha permesso di raccogliere informazioni importanti per le fasi successive della modellazione, ovvero i valori per la capacità a compressione, alle azioni taglianti e il modulo elastico.
Sono state quindi raccolte le schede catastali che hanno permesso di comporre le unità immobiliari tra loro incuneate e la distribuzione delle pareti interne.
L’ultima fase di raccolta dei dati è stata fatta per valutare l’esposizione sismica del sito.
L’Ing Alessandro Battisti, associato individuale di ISI ha dedicato il suo intervento alla diagnostica strutturale e di monitoraggio dinamico in grado di identificare le caratteristiche principali di un edificio, con attenzione in particolare a quelli in muratura.
Alla base di qualsiasi indagine diagnostica, ci ha spiegato l’Ing. Battisti, è necessaria la conoscenza preliminare che, a partire dalle indicazioni delle NTC 2018, deve prevedere 2 livelli: analisi storica e controllo approfondito delle geometrie, cui segue l’analisi della caratteristiche meccaniche dei materiali.
Viene definita in fase preliminare una campagna diagnostica che prevede un certo numero di prove, realizzate da ditte specializzate o da laboratori, e sufficienti a ottenere il modello di conoscenza desiderato.
L’ing Battisti ha concluso il suo intervento presentando un’interessante case history rappresentativa di quanto la caratterizzazione modale di una struttura possa aiutare. Si tratta del progetto del Casello autostradale di Autovie Venete, molto complicato da un punto di vista strutturale. Realizzato in struttura metallica, l’obiettivo era determinare le caratteristiche modali dei primi 4 modi di vibrare, per poi creare un modello 0 dinamico modale con l'obiettivo di attuare negli anni un piano di controllo per la manutenzione della struttura. Sono stati posti in 9 posizioni accelerometri singoli e in coppia, fino all’ottenimento di un modello semplificato inserito nel software di elaborazione.
Molti spunti di riflessione ha suscitato l'intervento dell'Ing. Ennio Casagrande dell'omonimo Studio e socio individuale di ISI, che ha approfondito il tema del miglioramento sismico degli edifici in aggregato, considerando aspetti normativi e tecnici.
L'Ing. Casagrande, con l'obiettivo di dare indicazioni pratiche, ha fatto un vero e proprio excursus a partire dall'individuazione di un'unità strutturale, passando a illustrare le possibili semplificazioni e gli interventi attuabili.
Che cos'è un aggregato? Le definizioni dei vari parametri che utilizza la normativa sono naturalmente importanti, ma il problema è che in Italia a volte si contraddicono. E così se nel 2014 l'aggregato strutturale veniva definito come insieme di edifici non omogenei che possono interagire sotto un'azione sismica; nel 2016 in un documento del Commissario straordinario della ricostruzione, si parla di aggregati edilizi come di un insieme di almeno 3 edifici interconnessi tra loro.
C'è poi la definizione di edificio che nel 2017, sul Focus della ricostruzione dopo il sisma in centro Italia, viene definito come unità strutturale con continuità da cielo a terra per quanto concerne il flusso dei carichi verticali "delimitata da spazi aperti o da edifici strutturalmente contigui ma tipologicamente diversi".
L'unità strutturale secondo le NTC 2018 (paragrafo 8.7.1) spiega che deve avere continuità da cielo a terra per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali; una circolare del 2019 invece parla di "comportamento strutturale unitario nei confronti dei carichi orizzontali e verticali e deve garantire con continuità il trasferimento dei carichi di fondazione".
Già da queste definizioni si genera confusione perché identificare un edificio per i carichi verticali o per quelli orizzontali è diverso. Ma non finisce qui, c’è infatti un’ulteriore definizione amministrativa, che la descrive come unità minima di intervento e quella della legge catastale che considera unità immobiliare ogni fabbricato o porzione di fabbricato che appartenga allo stesso proprietario e dà la definizione di aggregato edilizio, modificando in qualche modo una parte dell'aspetto tecnico.
Il lavoro dei tecnici diventa quindi particolarmente complesso nel comprendere di volta in volta quale siano metodologie e concetti da seguire, valutando tutti gli aspetti. Bisogna prima di tutto, ha spiegato l'Ing. Casagrande, capire a quale scala di lavoro si sta lavorando tra territoriale, urbana, aggregato o edificio.
Una volta compresa la scala di lavoro si dovrà procedere con l'analisi storica dell'aggregato che può essere effettuata anche con ricerche poco onerose partendo dai dati catastali in modo da capire la trasformazione nel tempo, i dissesti, i fenomeni di degrado.
Non sempre l'analisi storica è possibile, in questo caso si deve procedere attraverso valutazioni e indagini per identificare la composizione degli elementi costruttivi.
Quando si interviene sugli aggregati edilizi naturalmente le problematiche da tenere in considerazione sono molte e variano a seconda dei casi e l'Ing. Casagrande ha presentato diversi casi utili a comprendere come affrontare le diverse casistiche, considerando l'aspetto tecnico, quello normativo e quello civilistico dell'aggregato, per quest'ultimo la circolare congiunta del Commissario straordinario alla ricostruzione e dell'Agenzia delle Entrate specifica che "ai fini dell'applicazione del Superbonus per l'aggregato edilizio si applicano le medesime disposizioni previste per i condomini in relazione al trattamento delle parti comuni".
Per concludere, è chiaro in ogni caso che alla base del lavoro debba esserci un buon metodo di indagine, che parta dalla valutazione precisa dell'aggregato e debba poi considerare anche l'inquadramento civilistico per capire se ci siano elementi in comune e se questi nel tempo siano stati modificati. A quel punto si potranno proporre gli interventi, naturalmente nel rispetto della normativa e considerando i possibili bonus. Senza dimenticare, ci ha ricordato l'Ing. Casagrande, il monitoraggio strutturale.
Il materiale, lo ripetiamo, deve essere certificato e attestato, “ci deve essere una sorta di vademecum - ha spiegato l’Ing. Destro - con tutte le indicazioni che caratterizzano il materiale o il sistema, che deve rispondere a delle specifiche precise, che considerino lo spessore del muro, l'altezza, la tipologia costruttiva e la zona sismica in cui ci si trova”.
Un altro aspetto importante è quello della conformità a livello ambientale: i materiali devono incidere il meno possibile sul territorio, creare pochi rifiuti, essere riciclabili. I produttori devono attestare, attraverso enti terzi, che i materiali utilizzati siano conformi ai CAM e agli EPD.
Una volta scelto il materiale si entra nel progetto e in questo caso si può optare per il tamponamento in zona sismica, "la struttura portante è data dall'elemento pilastro e il tamponamento chiude. La parte strutturale è un elemento che subisce la natura sismica del terremoto".
Sono disponibili diverse tipologie di blocco a seconda dei parametri richiesti, anche energetici.
I muri realizzati con i blocchi richiedono poi una verifica di stabilità. L'applicativo WallEng di Stabila, validato dall'Università di Padova, prevede anche la verifica dei tamponamenti.
Una volta fatte tutte le analisi e le verifiche si può passare al cantiere dando all'impresa tutti i dettagli e le specifiche, così da garantire un "us Built" comprensibile e senza problemi.
Anche per la muratura armata sono necessarie verifiche preliminari: molti progetti infatti, ha spiegato l'Ing. Destro, possono ricondursi al capitolo 7.8.1.9 delle NTC 201 "Costrizioni semplici" riducendo a una semplice operazione la verifica della muratura.
La muratura armata traduce quello che normalmente si usa in cantiere, quindi malta, elemento in laterizo, blocco e armatura, in un sistema costruttivo equiparabile quello in calcestruzzo con l’agevolazione di realizzare in un’unica operazione l’intero sistema, senza avere i ponti termici materici. Uno schema semplice che Stabila consegna al progettista per la realizzazione del progetto esecutivo.
Il portale delle applicazioni Stabila WallEng è liberamente accessibile e al suo interno si trovano vari set applicativi: dal tamponamento in zona sismica al calcolo delle prestazioni e della quantità dei materiali in zona sismica, dal calcolo della trasmittanza termica e del potere fonoisolante alla resistenza al fuoco.
E’ stato recentemente introdotto un applicativo molto semplice con una funzione esecutivo, che il progettista può utilizzare per calcolare le quantità di blocco, malta e armatura in un progetto di muratura armata. A breve sarà inserito un applicativo in cui saranno inseriti i costi, in modo da avere un computo metrico del fabbricato.
Si tratta di un software di semplice utilizzo in cui dopo aver compilato i dati si avranno tutti i calcoli relativi ai prodotti da utilizzare, con un approccio di costo dell'edificio in muratura armata e la possibilità di stampare una relazione con tutti i dati.
L'ing. Ennio Casagrande ha approfondito i vantaggi di progettare con la tecnologia della muratura armata, sia a livello di cantiere che di collaudo. Si tratta di strutture che si possono tranquillamente utilizzare in zona sismica.
La muratura è una tecnologia che ben si adatta sia alle costruzioni semplici, che come ha detto l'Ing. Destro, assicurano molti vantaggi, che in edifici articolati, facendo in questo caso i giusti calcoli con le modalità previste dalla normativa. Conclusa la parte strutturale della muratura armata il telaio del calcestruzzo nella maggior parte dei casi viene tamponato in laterizio. La normativa prescrive l’obbligo di verifica del tamponamento e anche in questo caso il portale WallEng offre un valido aiuto perché, tra i molti servizi, comprende un applicativo per la verifica dei tamponamenti richiesta dalla normativa.
L'Ing. Casagrande nell'ultima parte del suo intervento ha presentato interessanti casi studio.
Per progettare un intervento di consolidamento si deve partire dallo stato in cui si trova l'edificio, comprendere le cause del cedimento, che può per esempio essere dovuto all'essicamento degli strati superficiali in caso di terreno argilloso che ne provoca una riduzione dello spessore, o a una differente composizione del terreno, ma anche alla rottura di tubazioni delle acque superficiali o, ancora, agli scavi effettuati vicino ai fabbricati che possono provocare un detensionamento del terreno a lato delle fondazioni.
Una volta comprese le cause va studiato nel dettaglio il progetto considerando il volume di terreno da trattare, il miglioramento richiesto, il tipo di resina espandente da utilizzare (differenti in base al tempo di espansione) a seconda delle caratteristiche del terreno e la quantità di resina che viene iniettata, con delle specifiche cannule "multipoint" dotate di più fori laterali, che assicurano un trattamento omogeneo. Una volta raccolti tutti i dati il software SIMS 2.0, a seconda dei parametri inseriti, permetterà di calcolare il miglioramento del terreno e la quantità dei resina da iniettare.
Sulla base dei dati si procede con la fase operativa in cantiere che prevede la perforazione della fondazione, la posa delle cannule, l'iniezione della resina per garantire la stabilizzazione del terreno e il sollevamento della pavimentazione. Tutte le operazioni vengono monitorate in maniera rigorosa anche con prove penetrometiche per sondare la resistenza del terreno prima e dopo i lavori.
L'Ing. Simone Pavan ha poi presentato un interessante caso studio progettato con il software e realizzato in un condominio a Mezzago (MB) con un problema di cedimento del terreno di fondazione e un abbassamento di circa 20-40mm, in cui sono stati trattati in 13 giorni 112 metri di fondazione nastriforme e 12 plinti per uno spessore di 4 metri.
Fassa Bortolo offre, infatti, un sistema integrato che consente di operare in gran parte degli ambiti per risolvere le esigenze di cantiere, tra questi i sistemi di rinforzo strutturale e consolidamento.
Il punto da cui partire è la vulnerabilità dal punto di vista sismico del nostro territorio, vulnerabilità che è importante considerare per la salvaguardia degli edifici e per garantire la sicurezza di cose e persone.
Nel corso del webinar sono stati presi in esame edifici in muratura e a telaio in calcestruzzo armato con tamponamenti in laterizio.
Gli edifici in muratura possono presentare criticità globali o locali, con singoli elementi strutturali che possono manifestare comportamenti anomali. La linea guida che permette di individuare le soluzioni da utilizzare sono le NTC, nello specifico si considerano al punto 4 i criteri per gli edifici in muratura.
E' possibile intervenire con operazioni localizzate o con interventi più invasivi e più efficaci. Esistono interventi in cui sono coinvolti singoli prodotti, che devono rispondere a determinate normative, oppure più soluzioni integrate e, quindi, sistemi veri e propri. Non si parlerà più di marcatura CE, caratteristica del singolo prodotto, ma di certificazioni relative all'intero sistema.
Gli interventi con i singoli prodotti possono prevedere iniezioni con miscele leganti con boiacca a base NHL, malte a consistenza variabile o combinazioni di malta + armatura per incrementare la resistenza della muratura; in questi casi si riesce a salvaguardare l'effetto di eventuali murature faccia a vista, mantenendo l'estetica.
In caso di interventi complessi si utilizzano sistemi formati da più prodotti che includono sempre un elemento di rinforzo (rete o tessuto) ed elementi che inglobano questo rinforzo. Nello specifico il webinar si è concentrato sulla presentazione dei sistemi con reti in fibra di vetro annegate in matrice inorganica (FRCM o CRM).
Se facciamo un parallelismo tra i due sistemi notiamo che l'ingombro occupato è differente: il classico intonaco armato occupa dai 3 ai 5 cm, mentre i sistemi FRCM hanno un limite di spessore che va dai 5 ai 15 mm. Gli spessori variabili impongono una tipologia di rinforzo a maglia variabile.
La linea guida consente di lavorare con fibre di diversa natura (vetro, carbonio ecc.) e per i sistemi FRCM possono essere utilizzati anche i tessuti.
Fassa Bortolo propone, per la tecnica di intervento con sistema armato CRM, il sistema Fassanet Solid System, composto da diverse tipologie di malte a base di calce idraulica naturale a diversa prestazione in abbinamento a una rete bidirezionale bilanciata in fibra di vetro offrendo ottima resistenza agli ambienti aggressivi che possono potenzialmente alterare il sistema di rinforzo.
Per quanto riguarda i sistemi di rinforzo FRCM viene proposto Fassanet ZR System che permette di lavorare anche su supporti in calcestruzzo. La rete utilizzata è in fibra di vetro e la malta non è più a base calce ma a base cementizia.
L'elemento di connessione in questo caso diventa facoltativo in funzione del tipo di intervento e del contesto in cui si opera e può essere preformato in fibra di vetro, come la rete, oppure a fiocco.
Nel caso sia necessario operare su elementi non strutturali Fassa propone la famiglia di sistemi Fassa Protection, sia che si tratti di elementi orizzontali che verticali. Si tratta di sistemi antiribaltamento e antisfondellamento che prevedono la possibilità di intervenire sia su supporti intonacati che nell'ambito di interventi su supporto stonacato.
Il presidio antiribaltamento della famiglia Fassa Protection evita che in caso di terremoto vi siano disgregazione e distaccamento dell'elemento di tamponamento dall'elemento strutturale con ribaltamento. Fassa ha sviluppato sia un sistema con malta cementizia che a base di calce idraulica naturale per rispondere a ogni esigenza e ha testato entrambe i sistemi in laboratorio, dimostrando l'efficacia con un confronto tra muratura con presidio e muratura senza presidio.
Le pareti devono essere disposte lungo il perimetro dell'edificio, per non creare eccentricità, o creare un esoscheletro di controventamento ad avvolgere l'intero edificio: ho minore forza in gioco e comportamento migliore delle forze.
Le nuove pareti sono realizzate con casseri isolati; si tratta di lastre isolanti in EPS neopor tenute assieme in modo equidistante mediante distanziali in lamiera zincata, di diversi spessori e tipologie. Si tratta di un sistema certificato ETA, valutazione tecnica europea.
La tecnologia, cosiddetta tecnica del cappotto sismico, è definita da un pacchetto che include struttura portante esistente, con cordoli e fondazioni, parete esistente, casseforme Argisol e fissaggi puntuali.
La realizzazione è totalmente in opera, previo dimensionamento strutturale. Le connessioni tra esistente e nuova struttura possono avvenire con ancoraggi di tipo meccanico o chimico.
Questa soluzione genera diversi vantaggi:
In questo caso sono state utilizzate due linee di prodotto separate: Argisol, per l'efficientamento energetico e la messa in sicurezza da un punto di vista sismico, e il cappotto BioKP, per il miglioramento energetico delle parti rimanenti di edificio.
Sono stati introdotti setti in c.a., successivamente isolati, e pareti Argisol in affiancamento all'edificio esistente. Le parti scoperte dal sistema Argisol sono state isolate con cappotto. E' stata poi irrobustita la pilastratura centrale e rinforzato il sistema dei solai.
Il nuovo cordolo della copertura è stato realizzato nella parete Argisol per non appesantire la parete esistente e incrementare la stabilità e la sicurezza sismica della parete nuova, scarica dal punto di vista gravitazionale, aiutando il momento stabilizzante.
[post_title] => Progettazione e riqualificazione antisimica: materiali, tecniche e normativa
[post_excerpt] => La giornata tematica “Criteri di progettazione e riqualificazione antisismica” ha unito un convegno accreditato e gli interventi di 4 aziende specializzate nel settore, che hanno approfondito tecniche e materiali innovativi.
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[post_content] => Il terremoto di questa notte nel centro Italia, ancora colpito da due forti scosse di magnitudo 5,4 e 5,9, punta nuovamente l'attenzione sulla progettazione antisismica.
L'Italia è quasi interamente collocata nella categoria C2, categoria che richiede protocolli severi.
La corretta progettazione e l'accurato utilizzo di materiali e tecnologie idonei sarebbero fondamentali per diminuire i danni e soprattutto il numero delle vittime.
Questo approfondimento non vuole certo essere esaustivo di un argomento così delicato.
E' semplicemente una breve panoramica per fornire al professionista, all’ingegnere strutturista, al cittadino, alcuni esempi di elementi tecnici necessari e mirati per la messa in sicurezza degli edifici nuovi ed esistenti, perchè Costruire antisismico si può!
Supporti per pavimenti antisismici[/caption]
Giunti di dilatazione per pavimenti[/caption]
Blocchi in perlite MVB[/caption]
Blocco Danesi[/caption]
Blocchi in calcestruzzo cellulare Xella[/caption]
Ancoranti chimici antisismici Bossong[/caption]
Iniezioni di resine consolidanti Uretek[/caption]
Sistema antisismico Gruppo Stabila[/caption]
Tecnaria per il rinforzo dei solai[/caption]
Sistema costruttivo ICF Italia[/caption]
[post_title] => Ancora un forte sisma in centro Italia! Tecnologie antisismiche per costruire in sicurezza
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[post_content] => Già nel 2010, anno in cui fu immesso sul mercato, il Sistema Taurus, novità nel campo della sismica, era stato riconosciuto come miglior innovazione (SAIE – Giuria: IUAV – Arketipo, Costruire, Modulo, Presenza Tecnica – The Plan), brevettato per l’unicità della geometria radiale, classificato in I° categoria, certificato in bioedilizia dall’Anab e nel 2013 testato dall’Università degli Studi di Padova Dip. I.C.E.A. (Ingegneria Civile, Edile, Ambientale).
Dal classico foglio bianco è uscita la soluzione (geniale!) che ha permesso la creazione di un prodotto unico nel suo genere, che definire d’avanguardia non è certamente eccessivo. Sia il professionista sia l’impresa hanno potuto constatare che prestazioni, tempi e costi sono decisamente cambiati su tematiche che sembravano, sino ad oggi, a discapito del laterizio. Concetti come confinamento, prestazioni, sicurezza, precisione e qualità si sono fusi nel prodotto brevettato Taurus. A conferma di quanto detto i progettisti, in questi 4 anni, hanno iniziato a cambiare il loro modus operandi facendo scalare la classifica alla muratura armata, dove il Taurus, sempre più spesso, ricopre il primo posto. Le limitazioni, considerate insite al sistema, i costi, in passato difficilmente quantificabili, e la presunta complessa progettazione si sono rivelati tutti concetti evanescenti di fronte al nuovo sistema che “finalmente” è riuscito a mettere d’accordo tecnico e operatore garantendo certezze di prestazione e di costo (-25% rispetto allo schema a pilastri). Da queste conferme era necessario non fermarsi ma cercare, attraverso un’autorevole ente di ricerca, un benestare qualificato al progetto innovativo che, seppur rientrante nelle NTC08 (come sistema portante idoneo in zona sismica), richiedeva un’ulteriore “prova di forza”. È stato così che il sistema Taurus è stato sottoposto a prove di compressione e di taglio-compressione su una moltitudine di provini/muri (snelli, tozzi, armati, debolmente armati e precaricati in sommità con differenti valori a simulare i piani di un ipotetico edificio) tale da garantire la copertura più completa possibile. Ne è emerso un panorama di dati e considerazioni che hanno ancor di più confermato come le norme sono da considerare ultraconservative e quindi superate. Fasi della ricerca, che qui elenchiamo per sommi capi, sono inserite in maniera esaustiva nel report completo che si può richiedere collegandosi al sito www.gruppostabila.it|
Formulazione |
Formula |
Precompressione (N/mm2) |
||
|
0.2 |
0.6 |
1.0 |
||
| Valore tabellare da NTC2008 |
0.36 |
0.44 |
0.60 |
|
| Valore tabellare da EC6 |
0.38 |
0.54 |
0.70 |
|
| Valore caratteristico da NTC |
0.37 |
0.58 |
0.79 |
|
| Valore caratteristico da UNI EN 1052-3 |
0.40 |
0.61 |
0.82 |
|
| Valore caratteristico sperimentale fvk |
0.44 |
0.67 |
0.89 |
|
I valori caratteristici risultanti si sono dimostrati superiori anche oltre il 30% rispetto ai limiti imposti dalle attuali norme tecniche.
Indice:
Stabila è partito da questi presupposti per migliorare il proprio sistema, impostando la ricerca con l’obiettivo di realizzare Alveolater BIO Taurus, il sistema costruttivo capace di unire, massimizzandole, le comprovate prestazioni della muratura portante di laterizio, la duttilità dell’acciaio, la libertà dello schema a pilastri e garantendo, nello stesso tempo, un ingente risparmio di tempo e denaro.
Grazie alla decennale collaborazione di Stabila S.p.a. e dell’azienda Bampo s.r.l., è nato Taurus, il primo blocco progettato per il sistema brevettato di muratura armata. Il primo e unico in tutti i sensi. Non esistono pezzi speciali, il blocco è unico.
PRIMI IN QUALITÀ, PRIMI IN TRASPARENZA.
Preservare il nostro ambiente: un must
Perseguire i principi di un’edilizia sostenibile significa, in primis, attivare una filiera virtuosa che garantisca non solo il “singolo” ma l’intero processo produttivo. Da sempre impegnati ad assicurare la migliore qualità di prodotto, attraverso l’acquisito know-how e politiche proattive, minimizzando nel contempo l’impatto ambientale, Gruppo Stabila ha impostato la produzione sotto l’egida Gestione Ambientale a norma UNI EN 14001, proseguendo con la convalida ai Criteri Ambientali Minimi (C.A.M.) e diventando, poi, membro sostenitore del Green Building Council. Un percorso virtuoso che non si è per nulla fermato ma ha visto, proprio recentemente, il traguardo della Dichiarazione Ambientale di Tipo III la Certificazione EPD - Environmetal Declaration Product.
Le Dichiarazioni Ambientali di Tipo III, contengono informazioni verificabili e accurate sulle prestazioni ambientali di un prodotto, quantificate sulla base di una valutazione di impatto del ciclo di vita. Il loro obiettivo è quello di produrre informazioni attendibili espresse su una base comune che consentano un confronto delle performance ambientali tra i prodotti che svolgono una stessa funzione. In quest’ottica di sostenibilità dei prodotti le Dichiarazioni Ambientali di Tipo III sono sviluppate in conformità ai requisiti e alle prescrizioni dettati dalla norma volontaria UNI EN ISO 14025:2010 e per garantire che gli studi LCA siano condotti in modo coerente per tutti i prodotti rientranti all’interno della stessa categoria, è richiesto che vengano rispettate regole e metodologie precise. Tali regole vengono indicate dalla PCR – Product Category Rules – le quali formulano precisazioni riguardo lo svolgimento di un’analisi di ciclo di vita per una specifica categoria di prodotto assicurando l’armonia e la confrontabilità dei risultati.
Il sistema Taurus viene realizzato in tre differenti spessori, tutti accumunati dal medesimo schema brevettato: 25, 30 e la novità 35 cm.
Prima azienda italiana, produttrice di blocchi di laterizio, ad ottenere la convalida sulla Dichiarazione Ambientale di Prodotto, Gruppo Stabila ha voluto evidenziare, semmai ce ne fosse ancora bisogno, l’unicità e trasparenza del processo produttivo attraverso una approfondita analisi che mettesse in luce tutti gli impatti ambientali dell’intero processo produttivo (seguendo il sistema cradle to gate – dalla culla al cancello). Consumi energetici e di materie prime, produzione di rifiuti, emissioni in atmosfera e scarichi nei corpi idrici sono evidenziati, con opportuni indicatori, nella scheda impatto di ogni singolo blocco di laterizio STABILA.
Per maggiori informazioni e richiedere le certificazioni compila il form
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[post_content] => TAURUS, L’UNICO SISTEMA BREVETTATO RADIALE
Laterizio e “armatura”, un’unione che è un’eccellenza nel panorama dei sistemi costruttivi dove la straordinaria resistenza meccanica (e durabilità) del laterizio si unisce alla duttilità del ferro.
In questo panorama di eccellenza emerge il SISTEMA TAURUS, la muratura armata brevettata.
Grazie allo straordinario e rivoluzionario schema radiale si sono stravolti tempi e costi di cantiere uniti ad una incredibile risposta meccanica e deformativa. Un responso “consegnatoci” anche dalla campagna di prove (monotone, cicliche, a compressione e taglio-compressione) effettuate dall’Università degli Studi di Padova, che rappresentato un nuovo punto di arrivo per un sistema che sta creando un incolmabile gap di prestazioni.
Il sistema Taurus viene realizzato in tre differenti spessori, tutti accumunati dal medesimo schema brevettato: 25, 30 e la novità 35 cm.
Per maggiori informazioni e richiedere la documentazione tecnica compila il form
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[post_content] => COSTRUIRE PER DURARE NEL TEMPO
Gli elevati standard qualitativi contraddistinguono l’eccellenza della produzione di Gruppo Stabila attraverso, anche, la certificazione dei prodotti in Categoria I°.
Cosa vuol dire essere in Categoria I°?
Significa un controllo accurato della produzione a garanzia dei più bassi range di tolleranza – quasi la metà di una Categoria II°- che si traducono, in fase progettuale ed esecutiva, nella certezza dei valori fisico-meccanici dei prodotti (peso, dimensioni e prestazioni) - tutto puntualmente controllato e certificato da un ente terzo accreditato (sistema 2+).
Cosa vuol dire essere in Categoria I° per un blocco strutturale?
Poter progettare con minori coefficienti di sicurezza (γM pari a 2 e non 2,5) sfruttando interamente il potenziale meccanico del prodotto ottenendo così più elevati valori di resistenza della muratura (oltre il 50% di un pari prodotto di Categoria II°).
La qualità garantisce sicurezza… nel tempo!
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[post_content] => TAURUS - L'ORIGINALE SISTEMA ANTISISMICO BREVETTATO CHE NON TEME SMENTITE
Solo con Taurus è possibile stabilire tempi e costi garantiti con la qualità di prima categoria
Taurus è il nuovo blocco per muratura armata, microporizzato
con farina di legno vergine, modulare, progettato e brevettato con la nuova geometria a setti radiali per assorbire al meglio le tensioni trasmesse dalle barre verticali. Taurus assicura:
Perché sviluppare un nuovo prodotto per la muratura armata?
Perché i vantaggi del sistema sono tangibili: la totale eliminazione dei ponti termici strutturali, la libertà dello schema distributivo, la realizzazione di impalcati in tempi ridotti (si riscontra un -25% rispetto allo schema a pilastri) ed un notevole risparmio economico.
Un sistema conosciuto in Italia da oltre un secolo.
Già dopo il terremoto di Messina (1908) ci fu un’amplissima fioritura di ipotesi e di proposte per associare alla resistenza della muratura la duttilità del ferro: era la genesi di un nuovo sistema! Nel D.M. del 19 giugno 1984 (Norme Tecniche relative alle costruzioni sismiche), la prima menzione per poi entrare di diritto come “metodo costruttivo” ufficiale nel D.M. 16 gennaio 1996 Norme Tecniche per le costruzioni in zone sismiche. Le ultime NTC08 hanno di fatto decretato l’assoluta validità del sistema.
Luoghi comuni da sfatare
È infatti ancora diffuso il convincimento, errato, che le strutture a telaio in cemento armato siano le sole ammesse in zona sismica; ricordiamoci che non esiste un materiale che per sua natura resista al sisma, come dimostrano gli ultimi eventi tellurici (L’Aquila 2009). Esiste il sistema composto da prodotti di qualità, nel tempo, una progettazione dei dettagli consapevole ed un’esecuzione rigorosa e sapiente.
[post_title] => Sistema antisismico brevettato [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => sistema-antisismico-brevettato [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-04-09 11:38:41 [post_modified_gmt] => 2015-04-09 09:38:41 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.infobuild.it/?post_type=focus&p=536356 [menu_order] => 0 [post_type] => focus_prodotti [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [4] => WP_Post Object ( [ID] => 513547 [post_author] => 9 [post_date] => 2014-05-16 10:00:01 [post_date_gmt] => 2014-05-16 08:00:01 [post_content] =>

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[post_content] => Venerdì 4 marzo l’Ordine degli Architetti e la Fondazione degli Architetti di Vicenza organizzano, in collaborazione e presso la sede della Società Gruppo Stabila srl in A.S. in Isola Vicentina, via Capiterlina 141, il seminario “Il laterizio in zona sismica – ricerca e progetto”.
Per i contenuti tecnico-scientifici verranno riconosciuti quattro crediti formativi.
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Ora, ed in futuro, costruire in modo sostenibile è responsabilità di tutti gli attori che costituiscono la filiera edile: progetto, soluzioni costruttive ed esecuzione dei lavori, certamente, ma anche fabbricazione e distribuzione dei materiali sono più che mai coinvolti.
STABILA ha intrapreso convintamente, e da molto tempo, questo percorso, e lo ha dimostrato anche con il lancio del nuovo marchio “POROTON BIO” che rappresenta in modo chiaro la filosofia industriale alla base dell'azienda.
Da tempo STABILA si impegna con dedizione nello studio e nello sviluppo di soluzioni e sistemi in laterizio per l’edilizia moderna, ricerca e utilizza materie legate all’economia circolare e investe costantemente per migliorare l’efficienza industriale e il contenimento delle emissioni.
Lo ha dimostrato anche l'anticipazione dell’emanazione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi), introducendo nel proprio ciclo produttivo l’utilizzo di riciclato in percentuali ben maggiori di quanto richiesto dalla attuale normativa.
Coerentemente, STABILA è stato il primo produttore italiano di laterizi per murature a certificare il proprio percorso ambientale, ottenendo per l’intera produzione la convalida della Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD.
A conferma dei traguardi fin qui raggiunti in termini di sostenibilità, e quale primo frutto della sinergia attivata dall’unione dei Consorzi Poroton e Alveolater, tutti i laterizi STABILA d’ora in poi saranno marchiati “POROTON BIO”, a garanzia di un esclusivo utilizzo di materie prime e alleggerenti di origine naturale.
[post_title] => POROTON BIO: il nuovo marchio dei laterizi STABILA
[post_excerpt] => STABILA, unico Consorzio in Italia per il laterizio di qualità, lancia POROTON BIO, nuovo marchio che rappresenta in modo chiaro la filosofia industriale dell'azienda.
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[post_content] => Sisma e clima, la risposta del laterizio. Ricerca e innovazione.
Gli eventi degli ultimi mesi, tellurici e climatici, ci hanno ricordato quanto la natura possa essere, a volte senza il minimo preavviso, ostile ed implacabile. Nostro il compito di mettere a frutto non le mode, ma ricerche ed esperienze fatte di tecniche e materiali, che garantiscano sicurezza e qualità dell’abitare.
Il Convegno organizzato da Stabila si svolgerà a Treviso il prossimo 16 marzo.
Programma
ORE 14.30 | Registrazione partecipanti
ORE 14.45 | Apertura dei lavori
Avv. Marco Cappelletto | Commissario Straordinario di Stabila - Deroma in A.S.
ORE 15.00 | LA RISPOSTA SISMICA DEGLI EDIFICI IN MURATURA RICERCA E SPERIMENTAZIONE
Prof.ssa Ing. Francesca Da Porto | Università degli Studi di Padova - Dip. Ingegneria , Civile, Edile ed Ambientale
“L’EFFICIENZA SISMICA DELL’EDIFICIO MEDITERRANEO” giovedì 16 marzo 2017 - 14:30 – 18:30 CET TREVISO - PALAZZO GIACOMELLI | SALA CONVEGNI UNINDUSTRIA Piazza Garibaldi, 13 - 31100 Treviso
A tutti i partecipanti verrà consegnato il Cofanetto Tecnico sulla muratura armata Taurus - con all’interno brochure e CD con dettagli costruttivi in .dwg e fogli di calcolo
Per iscriversi clicca qui [post_title] => L'efficienza sismica dell'edificio mediterraneo [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => efficienza-sismica-edificio-mediterraneo [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2021-01-28 10:05:56 [post_modified_gmt] => 2021-01-28 09:05:56 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.infobuild.it/?p=587033 [menu_order] => 0 [post_type] => info_dalle_aziende [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [2] => WP_Post Object ( [ID] => 531285 [post_author] => 4 [post_date] => 2015-02-09 06:38:07 [post_date_gmt] => 2015-02-09 05:38:07 [post_content] => Le abitudini di vita sono negli ultimi decenni notevolmente cambiate grazie all’exploit delle telecomunicazioni e dell'informatica. Sarà difficile trovare omologhi parallelismi in qualsivoglia settore, tanto più nel mondo dell’edilizia, vista la necessità di prestazioni che durino nel tempo.
Ma come sempre “l’eccezione conferma la regola” e Stabila ne è l'esempio.
Responsabile di un cambiamento proprio delle regole del gioco, Stabila nel 2010 ha introdotto sul mercato il vero sistema per muratura armata, il Bio Taurus.
Brevetto, premi, ricerche universitarie, emulazioni (tra le più disparate) e il più importante dei feedback, la riposta positiva dei protagonisti della filiera del costruire, sono state la migliore conferma che il vero cambiamento è avvenuto. Si è così riusciti a rendere possibile la realizzazione di edifici di valore con un sistema unico, unico soprattutto nella sua semplicità, evitando di utilizzare svariati materiali, riuscendo a garantire una notevole (e testata) riduzione di tempi e costi, affidandosi, nel contempo, ad una risposta sismica di prim’ordine (data dal sistema radiale brevettato – vd. ricerca UNIPD).
Completano il capolavoro i nuovi prodotti di “rivestimento” della tipologia a muratura doppia: Alveolater BIO 8/50 incastro h19 e Alveolater BIO 12/50 incastro h19 che si uniscono alla versione, già presente, dell’Alveolater BIO 10/50 incastro h19, tutte certificate ANAB-ICEA.
I nuovi blocchi, a foratura inferiore al 45% con elevati valori meccanici, presentano un’altezza di 19cm tale da permettere un facile collegamento, attraverso elementi metallici (puntuali o distribuiti), con la muratura armata Taurus (vd. disegno). Si ottiene così un pacchetto murario che riesce a garantire un eccellente comportamento sismico nel piano e soprattutto nel fuori piano… ed al tempo stesso una soluzione energeticamente efficiente con costi di manutenzione pari a zero!
Il cambiamento ha radici che penetrano in profondità nella tradizione, il laterizio: il materiale d’eccellenza in grado di garantire prestazioni senza tempi di scadenza. Il vero valore nel tempo.
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