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A presentare l’argomento lo scorso 11 ottobre alla Commissione mercato interno è stata la laburista britannica Catherine Stihler, relatrice del Regolamento. “Buone recinzioni fanno buoni vicini, ma nel settore della costruzione europeo ci sono troppe recinzioni”, ha esordito. “Queste proposte dovrebbero creare un mercato in cui i prodotti possono muoversi liberamente e dove ci sia la consapevolezza che quanto viene messo in circolazione rispetta gli standard di sicurezza, anche se è stato prodotto all’esterno dell’Unione europea”. Il documento è stato scritto come progetto di raccomandazione per la seconda lettura, successivo alla posizione dei governi sulla proposta della Commissione. Sarà votato dalla commissione Mercato interno l’8 novembre per poi passare all’esame della sessione plenaria del Parlamento in gennaio 2011. Smantellare le barriere, un modo per uscire dalla crisi Il comparto delle costruzioni è uno dei più importanti in Europa, per un valore complessivo pari al 10% del prodotto interno lordo. Dà lavoro direttamente a 12 milioni di cittadini europei e altri 26 milioni dipendono dall’indotto. La quasi totalità delle attività – circa il 92% – è in mano a imprese di piccole e medie dimensioni (con meno di 250 dipendenti). “Le piccole e medie imprese sono la colonna portante dell’economia europea”, si legge nel rapporto. Eppure sono anche le più colpite dalla crisi e la rimozione delle barriere al commercio potrebbe aiutarle a restare in vita. Salute e sicurezza Il regolamento vuole affrontare anche la grande piaga degli incidenti sul lavoro. “Prodotti sicuri sono essenziali a ridurre il tasso di infortuni, che sono particolarmente alti nel settore delle costruzioni”, ha commentato la Stihler. In Italia nel 2009, secondo i dati Inail, ci sono state oltre 1.000 morti sul lavoro, mentre in Germania un lavoratore ogni 5.000 del settore edilizia è coinvolto in un incidente fatale nel corso della propria vita lavorativa. Le proposte del Parlamento: trasparenza e regole meno complicate Tra le proposte avanzate dal Parlamento spicca l’intenzione di rendere più chiare le regole di marcatura CE, garantendo più flessibilità ai prodotti per uso individuale o fatti su misura, ma sempre nel rispetto degli standard di qualità e sicurezza. In particolare si devono tracciare le sostanze pericolose nei materiali edili, perché non costituiscano una minaccia per la salute, l’igiene o la vita di tutti coloro che ne sono direttamente o indirettamente coinvolti sia che siano lavoratori sia che siano gli utenti finali della costruzione. Il rapporto si è espresso anche a favore dell’utilizzo di materiali riciclati, un passo importante per il rispetto degli obiettivi dell’Europa contro il cambiamento climatico. “Le proposte in discussione aumenterebbero la trasparenza sull’immissione dei prodotti edilizi sul mercato. Un modo per costruire un sistema più aperto e corretto”, ha concluso la Stihler, ottimista sul fatto che un compromesso con i governi potrà essere trovato presto, e condurre all’approvazione definitiva del testo all’inizio dell’anno prossimo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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