Una previsione – puntualizza l’associazione – che non si basa su una disciplina scientifica, ma solo su regole empiriche e tenendo conto che un po’ di ‘fiuto’ non guasta per fare un buon investimento. Il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, spiega: “Chi ha intenzione di acquistare casa per uso proprio o per fare un investimento è consigliabile che nei prossimi mesi ponga molta attenzione all’andamento del mercato, per cogliere il momento migliore per intervenire. Il 2010 potrebbe esser l’anno favorevole per fare un buon affare: ma occorre già dai primi mesi avere idee chiare sul tipo e sulle caratteristiche di ciò che si intende acquistare. E cercare, cercare, cercare”. Questione prezzi: il riferimento è al mercato medio delle città e dei centri minori di regioni ricche e povere, per la fascia di acquisti che rappresenta la parte preponderante del mercato, dai 220-250.000 fino ai 500-550.000 euro, effettuati da persona fisica (l’investimento attraverso società, strumenti di gestione finanziaria, quote di partecipazione e simili implica un discorso diverso). Rispetto ai picchi del 2007 i valori sono scesi di circa il 20%. Raramente gli annunci nelle vetrine delle agenzie immobiliari rivelano questo calo: ma è sufficiente avviare una trattativa seria per ottenere sconti simili. E la grande offerta di nuovo edificato (250.000 abitazioni disponibili a livello nazionale ) nelle periferie e negli hinterland metropolitani (occorreranno almeno un paio d’anni per assorbirla) porta a riduzioni anche del 25%. Questione tassi mutui: non sono mai stati così bassi (poco più del 2% il variabile, attorno al 5% il fisso) – prosegue Assoedilizia – con le banche ricche di liquidità (che, va detto, è però in gran parte utilizzata per finanziare investimenti produttivi e non patrimoniali, quali sono quelli immobiliari) pronta ad esser impiegata, ma solo a favore di clienti che hanno posizioni patrimoniali e reddituali solide. Sussistono quindi le condizioni economiche e psicologiche per investire. Ma a medio termine, avvisa Assoedilizia, il panorama potrebbe cambiare anche perchè la crisi non è ancora finita nonostante alcuni segnali di ripresa. E prima della ripresa definitiva dell’economia è possibile che si verifichi una nuova, meno grave, ricaduta, con comprensibili conseguenze sul mercato immobiliare. Ad esempio, se si riducesse la liquidità in circolazione, le banche potrebbero restringere la concessione di mutui: inoltre i tassi potrebbero risalire, con conseguenze sulla convenienza degli stessi. Attesa anche una crescita dell’inflazione. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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