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[post_content] => L'ancorante chimico bi-componente ibrido senza stirene è un prodotto ad alte prestazioni, marcato CE e qualificato ETA per fissaggi su calcestruzzo. Ideale per applicazioni di carichi medio/pesanti, garantisce elevata sicurezza e conformità alle normative europee.
ETA-15/0559
Questo ancorante chimico bi-componente è qualificato secondo EAD-330499 per fissaggi su calcestruzzo non fessurato (Opzione 7) con diametri da M8 a M24, e barre ad aderenza migliorata da Ø8mm a Ø16mm. Supporta calcestruzzo fessurato (Opzione 1) con barre M10-M16 e offre prestazioni sismiche C1 (M12-M16) e C2 (M12). La profondità di ancoraggio arriva fino a 20 volte il diametro della barra filettata, con temperature certificate di esercizio tra -40°C e +50°C.
ETA-24/0016
Certificato per fissaggi su muratura piena e forata in conformità a EAD-330076, il prodotto è idoneo per 8 diversi tipi di blocchi di muratura, inclusi blocchi forati e calcestruzzo aerato autoclavato (AAC), con barre filettate da M8 a M16. Le gabbiette plastiche variano da GC 12x60 (per barra M8) a GC 20x85 (per barre M10-M12).
Versatilità e applicazioni dell'ancorante chimico bicomponente HYBRID
Questo ancorante chimico bi-componente è ideale per fissaggi su calcestruzzo asciutto, umido o con foro allagato, con indurimento anche in presenza di acqua. Le temperature di supporto per l'installazione variano tra -5°C e +40°C.
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[post_content] => L'ancoraggio chimico è un sistema di fissaggio che prevede l'utilizzo di resine per l'applicazione di barre metalliche sulla muratura, anziché fissarle per attrito o mediante incastro.
Le resine impiegate agiscono sia su muratura compatta, per incollaggio e incastro sulla rugosità del foro, che su muratura forata, generando un grumo instaurato tra i setti del mattone; sono, inoltre caratterizzate da proprietà di resistenza meccanica e velocità di indurimento.
Ad oggi l'applicazione di queste resine predilige l'impiego di cartuccia bi-componente che permette di erogare il collante attraverso un'apposita pistola con beccuccio miscelatore.
Bossong propone un'ampia gamma di resine per l'ancoraggio chimico altamente funzionali.
Sistemi di fissaggio in resina Bossong
E-PLUS
Ancorante chimico bi-componente epossodico puro senza stirene, una nuova formula 3:1, disponibile in cartucce da 385 ml e 585 ml, una qualifica sismica per connessioni post-installate di barre ad aderenza migliorata per tutti i livelli di sismicità per diametri da 12 mm a 32 mm.
Qualifica statica e quasi statica per barre filettate da M8 a M30 e per barre ad aderenza migliorata
da 8 a 32 mm.
La resina presenta alcuni miglioramenti a partire dalla Service Life di 100, il doppio rispetto al valore standard di 50 anni, l'applicazione con foro allargato testato sia sotto acqua che al fuoco fino ad un massimo di R24.
Capacità di penetrare delle porosità e nelle parti cave grazie alla fluidità e aderenza, raggiungendo anche i due metri e mezzo di profondità di estrusione. Non presenta espansione e di ritiro, la possibilità di utilizzo su muratura piena, legno e calcestruzzo, in una forbice di temperatura che ne permette l'applicazione anche a 50°C e l'elevato grip sulle superfici levigate come un foro carotato.
Come tutti i prodotti Bossong anche E-PLUS è qualificato secondo il protocollo LEED relativo alla certificazione del contenuto di COV, ottenendo la massima qualifica Leed e A+ del regolamento francese.
Il prodotto E-PLUS è stato approvato in ambito EOTA per l'ancoraggio in calcestruzzo in accordo a EAD 330499-01-0601 e EAD 330087-01-0601.
Raddoppiate anche le prestazioni in ambito sismico fino ad ottenere la massima qualifica C2 per M12 e M24.
Prodotto tixotropico, applicazione sopratesta qualificata. Non cola.
Temperature di esercizio certificate sono negli intervalli: -40°C/+40°C (T° max lungo periodo = 24°C),-40°C/+55°C (T° max lungo periodo = 43°C) e -40°C/+80°C (T° max lungo periodo = 50°C).
Ridotti tempi di serraggio per aumentare la produttività in cantiere.
POLY EC
Resina poliestere Bossong senza stirene bi-componente per carichi medi e leggeri per fissaggi in calcestruzzo, muratura piena e laterizi forati.
Adatta per fissaggi asciutti. Particolarmente indicata per applicazioni su materiale forato utilizzando l’apposita gabbietta.
Per applicazioni in presenza di acqua o dove sono richiesti valori di carico elevati si consiglia l’uso delle nostre resine vinilestere (BCR-VINIL e BCR V-PLUS) o epossidiche (BCR-EPOX e BCR-EPOXY21).
Consistenza tixotropica.
La resine e l'indurente si miscelano solo durante l'estrusione mediante il passaggio del prodotto nell'apposito miscelatore. Non necessita di premiscelazione. Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
TEMPERATURA DI ESERCIZIO: Tra - 40°C/+ 40°C con T°max lungo periodo di 30°C.
POLY SF
POLY SF è la resina poliestere Bossong senza stirene bi-componente per carichi medio pesanti per fissaggi in calcestruzzo, muratura piena e laterizi forati. Secondo i dati e alle caratteristiche presenti sul Benestare Tecnico Europea (ETA), l'ancorante chimico messo a disposizione è uno dei migliori presenti sul mercato europeo con certificazione per muratura secondo ETAG 029 per ancoraggi in muratura piena, semipiena e forata.
E' possibile installare il prodotto in condizione di umidità temporanea; per applicazioni in presenza di acqua o dove sono richiesti valori di carico elevati si consiglia l'uso delle nostre resine vinilestere (BCR-VINIL e BCR V-PLUS) o epossidiche (BCR-EPOX e BCR-EPOXY21). L'omologazione è valida per un'ampia gamma di barre filettate (da M8 a M12) e di gabbiette (GC 12x80 - GC 15x85 - GC 20x85).
ETA-15/0560 Opzione 7 da M8 a M16 per calcestruzzo non fessurato. Il prodotto è omologato per fissaggi con profondità variabile di ancoraggio, per dare a progettisti ed utilizzatori un’elevata flessibilità. Massima profondità di ancoraggio fino a venti volte il diametro nominale della barra filettata. Carichi per installazione in calcestruzzo asciutto e umido. Le temperature di esercizio certificate sono negli intervalli: -40°C/+50°C (T° max lungo periodo = 40°C).
Qualifica VOC in accordo al Decreto francese nr. 2011-321 ed in conformità alla Norma ISO 16000.
Grazie alla mancanza di stirene (assenza di odore pungente) l’utilizzo è possibile anche in ambienti chiusi.
Consistenza tixotropica.
La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base.
La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore. Non necessita di pre-miscelazione.
Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
VINIL
Resina vinilestere Bossong senza stirene bi-componente per carichi pesanti per fissaggi in calcestruzzo, muratura piena, laterizi forati e legno.
Grazie alla mancanza di stirene (assenza di odore pungente) l’utilizzo è possibile anche in ambienti chiusi.
ETA-15/0708 Opzione 7 da M8 a M16 per calcestruzzo non fessurato.
Il prodotto è omologato per fissaggi con profondità variabile di ancoraggio, per dare al progettista un’elevata flessibilità. Incremento
della massima profondità di ancoraggio fino a venti volte il diametro nominale della barra filettata.
Barre ad aderenza migliorata diametro da 8 mm a 16 mm.
Possibilità di utilizzo del prodotto in calcestruzzo asciutto, umido.
Le temperature di esercizio certificate sono negli intervalli:
-40°C/+40°C (T° max lungo periodo = 24°C)
-40°C/+50°C (T° max lungo periodo = 40°C)
V-PLUS
V-PLUS è l'ancorante chimico bi-componente vinilestere Bossong senza stirene per carichi pesanti/strutturali, marcato CE e qualificato ETA per fissaggi in calcestruzzo.
ETA-09/0140 OPZIONE 7 PER CALCESTRUZZO NON FESSURATO da M8 a M30 e da φ8mm a φ32mm e OPZIONE 1 PER CALCESTRUZZO FESSURATO con barra da M10 a M20.Questa certificazione contiene anche la qualifica sismica in accordo con il TR049, la nuova linea guida per la qualifica di ancoranti soggetti ad azione sismica e qualificheràV-PLUS in CATEGORIA SISMICA C1 per diametri M12-M16-M20 e CATEGORIA SISMICA C2 (più gravosa) per diametri M12-M16, rendendo dunque il prodotto idoneo per fissaggi strutturali in zone ad elevata sismicità.Grazie all'omologazione per fissaggi con una profondità di ancoraggio variabile, la cui massima profondità arriva fino a venti volte il diametro nominale della barra filettata, il progettista può godere di un’elevata flessibilità.
[caption id="attachment_628959" align="aligncenter" width="600"] Certificazioni V-PLUS[/caption]
Il prodotto inoltre risulterà avere una seconda qualifica, l’ ETA-09/0246, relativo alla qualifica per barre ad aderenza migliorata (diametro da 8mm a 32mm) per CONNESSIONI POST-INSTALLATE IN CALCESTRUZZO ARMATO, registrando una riduzione della minima profondità di ancoraggio per la realizzazione di connessione post-installate di barre ad aderenza migliorata.L’ETA includerà anche la certificazione di RESISTENZA AL FUOCO, fino ad un massimo di R240; il prodotto inoltre sarà qualificato per la progettazione e realizzazione di CONNESSIONI POST-INSTALLATE IN CASO DI AZIONE SISMICA secondo il nuovissimo EAD 331522-00-0601 per diametri da φ12mm a φ32mm.E' possibile effettuare l’installazione dell’ancoraggio tramite punte aspiranti, evitando la procedura di rimozione della polvere tramite pompa soffiante e scovolino metallico e riducendo in modo significativo la velocità di installazione.V-PLUS può essere impiegato nel calcestruzzo asciutto,umido e con foro allagato e sarà idoneo per installazioni con temperature < 0°C, adattandosi a ogni tipo di condizione ambientale.
Le temperature di esercizio certificate sono negli intervalli:
-40°C/+40°C (T° max lungo periodo = 24°C)
-40°C/+80°C (T° max lungo periodo = 50°C)
-40°C/+120°C (T° max lungo periodo = 72°C).
Tempi di attesa ridotti per la messa in carico con temperature del supporto che vanno da un minimo di -10°C fino a +40°C.
Qualifica VOC in accordo al Decreto francese nr. 2011-321 ed in conformità alla Norma ISO 16000.
Grazie alla mancanza di stirene (assenza di odore pungente) l’utilizzo è possibile anche in ambienti chiusi.
Consistenza tixotropica.
La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione.
La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore. Non necessita di premiscelazione.
Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
V-PLUS WINTER
Ancorante vinilestere Bossong senza stirene bi-componente per carichi pesanti per fissaggi in calcestruzzo, muratura piena, laterizi forati e legno.
Formulazione speciale per applicazioni nel periodo invernale fino a -20°C di temperatura ambiente.
Tempi di posa in opera ridotti anche a basse temperature.
ETA-09/0140 Opzione 7 da M8 a M24 per calcestruzzo non fessurato e OPZIONE 1 PER INSTALLAZIONE IN CALCESTRUZZO FESSURATO con barre da M10 a M20. Il prodotto è omologato per fissaggi con profondità variabile di ancoraggio, per dare al progettista un’elevata flessibilità.
ETA-09/0246 qualifica in accordo a EAD-330087 per connessioni post-installate in calcestruzzo armato da diametri da 8mm a 32mm) per profondità di posa minima in accordo a Eurodice 2 sia per calcestruzzo fessurato che non fessurato. Performance di resistenza al fuoco, fino ad un massimo di R240. Qualifica sisimica per la realizzazione di connessioni posto-installate secondo il nuovo EAD 331522 per diametri da 12 m a 32 mm. Temperature di esercizio certificate nell'intervallo intervallo: --40°C/+80°C (T° max lungo periodo = +50°C). Categoria calcestruzzo Cl 0,4 max.
L'installazione dell'ancoraggio è possibile tramite punte aspiranti, inoltre questa modalità di installazione permette di evitare la procedura di rimozione della polvere tramite pompa soffiante e scovolino metallico, e riduce dunque in modo significato la velocità di installazione. E' possibile utilizzare il prodotto con calcestruzzo asciutto, umido e con foro allagato (foro allagato solo barre filettate). La reazione di indurimento del prodotto avviene anche in presenza di acqua.
Adatto anche per fissaggi su muratura piena e forata, legno.
Qualifica VOC in accordo al Decreto francese nr. 2011-321 ed in conformità alla Norma ISO 16000/EN 16516.
Grazie alla mancanza di stirene (assenza di odore pungente) l’utilizzo è possibile anche in ambienti chiusi.
Consistenza tixotropica.
La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l'installazione.
La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore. Non necessita di premiscelazione.
Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
Le temperature di esercizio certificate sono negli intervalli:
-40°C/+40°C (T° max lungo periodo = 24°C)
-40°C/+80°C (T° max lungo periodo = 50°C)
-40°C/+120°C (T° max lungo periodo = 72°C).
Scarica la scheda tecnica del prodotto V-PLUS WINTER
V-PLUS TROPICAL
Resina vinilestere Bossong senza stirene bi-componente per carichi pesanti per fissaggi in calcestruzzo, muratura piena, laterizi forati e legno.
Formulazione speciale per applicazioni nel periodo estivo fino a +50°C di temperatura ambiente.
Tempi di posa in opera idonei anche per alte temperature.
ETA-09/0140 Opzione 7 da M8 a M24 per calcestruzzo non fessurato e OPZIONE 1 PER INSTALLAZIONE IN CALCESTRUZZO FESSURATO con barre da M10 a M20. Il prodotto è omologato per fissaggi con profondità variabile di ancoraggio, per dare al progettista un’elevata flessibilità.
ETA-09/0246 Barre ad aderenza migliorata (diametro da 8mm a 32mm) per connessioni post-installate in calcestruzzo armato. Riduzione della minima profondità di ancoraggio per la realizzazione di connessioni post-installate di barre ad aderenza migliorata.
Grazie alla mancanza di stirene (assenza di odore pungente) l’utilizzo è possibile anche in ambienti chiusi.
Consistenza tixotropica.
La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base.
La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore. Non necessita di premiscelazione.
Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
Le temperature di esercizio certificate sono negli intervalli:
-40°C/+40°C (T° max lungo periodo = 24°C)
-40°C/+80°C (T° max lungo periodo = 50°C)
-40°C/+120°C (T° max lungo periodo = 72°C).
EPOXY 21
EPOXY 21 è la resina epossidica Bossong bi-componente ad alto valore di aderenza per fissaggi pesanti per applicazioni su calcestruzzo, muratura piena e legno. Doppia marcatura CE qualificata anche per azioni sismiche categoria C2.
In base ai dati ed alle caratteristiche presenti sui Benestari Tecnici Europei (ETA) avete a disposizione uno dei migliori ancoranti chimici presenti sul mercato europeo con doppia certificazione.
Le omologazioni sono valide per un’ampia gamma di barre filettate (da M8 a M30) e di barre ad aderenza migliorata (diametro da 8 mm a 32mm).
Potete utilizzare il prodotto con calcestruzzo umido o in foro allagato senza raddoppiare i tempi per la messa in carico.
Opzione 7 da M8 a M30 per calcestruzzo non fessurato e Opzione 1 per installazione in calcestruzzo fessurato con barre da M12 a M24.
Il prodotto è omologato per fissaggi con profondità variabile di ancoraggio, per dare al progettista un’elevata flessibilità.
ETA per connessioni post-installate in accordo a Eurocodice 2 e TR023 con profondità massima consentita di 2500 mm, posa in opera certificata sia con trapano che con carotatrice (secco/umido).
Le temperature di esercizio certificate sono negli intervalli -40°C/+40°C (T° max lungo periodo = 24°C) e -40°C/+80°C (T° max lungo periodo = 50°C).
Adatto per fissaggi elettricamente isolati, permette ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando l’effetto delle correnti vaganti.
È resistente all’idrolisi nel tempo. Facilità e rapidità di impiego. Consistenza tixotropica.
La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione.
La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore. Non necessita di pre-miscelazione.
Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
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[post_content] => Bossong propone una gamma completa di chiodatrici omologate CE.
BOSS-6000
Chiodatrice Bossong omologata con chiodi fino a 55 mm. Riarmo automatico del pistone.
Sistema di avanzamento automatico dei propulsori. Propulsori 6,8/11 ML.
Attrezzo a bassa velocità. Principio del pistone a bassa velocità: velocità di fissaggio al di sotto di 100 m/s.
Sistema di sicurezza a pressione: I’attrezzo non può sparare se non viene esercitata una forza superiore ad almeno 1,5 volte il peso dell’attrezzo.
Rinculo minimo e rumorosità ridotta grazie ad un sistema silenziatore all’interno.
BOSS-8000
Omologata esclusivamente con l’utilizzo di prodotti Bossong. Chiodi fino a 60 - 80 mm.
Propulsori 6,8/11 ML con caricatore lungo.
Caratteristiche:
Riarmo automatico del pistone.
Sistema di avanzamento automatico dei propulsori (6.8/11 ML caricatore lungo o corto).
Compatta, più piccola, e più facile da usare in rapporto alle altre chiodatrici automatiche di eguale potenza. Il nuovo regolatore di potenza permette di coprire l’intera gamma di potenza con l’impiego dei soli propulsori rossi.
Sicurezza: le nuove pistole BOSS sono state concepite con azione indiretta per la sicurezza dell'operatore. Attrezzo a bassa velocità.
Principio del pistone a bassa velocità: velocità di fissaggio al di sotto di 100 m/s.
Sistema di sicurezza a pressione: I'attrezzo non può sparare ad una pressione inferiore a 0,17 kN (17 Kg).
Rinculo minimo e rumorosità ridotta grazie ad un sistema silenziatore all'interno.
Elevata potenza: capacità di penetrazione nell'acciaio superiore a 10 mm.
Semplicità di manutenzione e assemblaggio.
Chiodi compatibili con BOSS-8000 B: KDH, KDHM, KDRK, KDHR 15, KDHR 23, KDHR 36, GD6, KDC e KISL, previa sostituzione dei relativi pistoni, guide e bussole.
Peso 2,85 Kg. - Lunghezza 445 mm.
BOSS-3500
Omologata esclusivamente con l’utilizzo di prodotti Bossong. Chiodi fino a 60 mm. Propulsori 6,8/11 ML con caricatore lungo.
Caratteristiche:
Riarmo manuale del pistone.
Sistema di avanzamento automatico dei propulsori (6.8/11 ML caricatore lungo o corto).
Compatta, più piccola, e più facile da usare in rapporto alle altre chiodatrici automatiche di eguale potenza.
Il nuovo regolatore di potenza permette di coprire l’intera gamma di potenza con l’impiego dei soli propulsori rossi.
Sicurezza: le nuove pistole BOSS sono state concepite con azione indiretta per la sicurezza dell'operatore. Attrezzo a bassa velocità.
Principio del pistone a bassa velocità: velocità di fissaggio al di sotto di 100 m/s.
Sistema di sicurezza a pressione: I'attrezzo non può sparare ad una pressione inferiore a 0,17 kN (17 Kg).
Rinculo minimo e rumorosità ridotta grazie ad un sistema silenziatore all'interno.
Elevata potenza: capacità di penetrazione nell'acciaio superiore a 10 mm.
Semplicità di manutenzione e assemblaggio.
Chiodi compatibili con BOSS-3500: KDH, KDHM, KDRK, KDHR 15, KDHR 23, KDHR 36, GD6, GD8, KDC e KISL.
Peso 2,35 Kg. - Lunghezza 340 mm.
BOSS-4000
BOSS-4000 è la chiodatrice semiautomatica a massa battente con regolatore di potenza e caricamento automatico dei propulsori.
Caratteristiche:
Minimo rumore grazie al silenziatore incorporato.
Minimo contraccolpo.
Manutenzione semplice e montaggio rapido.
Peso Kg. 3,15 - Lunghezza 355 mm.
Propulsori 6,8/11 ML in caricatore da 10 colpi. Prevalentemente di colore rosso.
Chiodi fino a 75 mm. misure più lunghe con preinfissione manuale.
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[post_content] => Gli ancoranti meccanici sono dispositivi di fissaggio in plastica o metallo, classificati in relazione alla modalità con cui trasmettono al supporto le sollecitazioni generate dall’applicazione del carico.E' possibile impiegare ancoraggi meccanici che rispondano alle forze di carico utilizzano l’espansione forzata, con un forte attrito sulle pareti del foro, o l’espansione geometrica, nel momento in cui il tassello adatta la sua forma a quella del foro, attivandosi nel momento in cui l’avvitamento dell’organo interno filettato o la percussione producono l’espansione del corpo dell’ancorante.
Bossong propone una ricca gamma di ancoranti meccanici in metallo capaci di rispondere in modo ottimale alle sollecitazioni di carico.
Ancoranti meccanici Bossong
NW - Acciaio Zincato e Inox A2 e A4
Ancorante passante con filetto esterno per carichi medio pesanti ad applicazione rapida per fissaggi passanti.
Caratterizzato da diametri da 6 a 20 mm e da espansione controllata mediante applicazione della coppia di serraggio. L'ancorante è dotato di barra di acciaio, filettata in testa, fascetta di espansione in inox con alette antirotazione, dado e rondella e prevede applicazione veloce con diametro di fori ridotti per fissaggi passanti.
Ideale per il settore carpenteria metallica, impiantistica e serramenti con applicazione per calcestruzzo e pietra naturale in quanto resistente alla compressione.
Fissaggio passante: posizionare, forare e ancorare senza spostare l’oggetto. Ricordarsi di lasciare sporgere il corpo filettato dal dado per almeno 2 o 3 mm. La fascetta evita la rotazione del tassello durante l’avvitamento. L’espansione avviene per avvitamento.
Disponibile la versione inox per estetica e per installazioni in ambienti industriali acidi o marini per salsedine o in qualsiasi contesto di elevata aggressione chimica all’acciaio.
Su richiesta siamo in grado di fornire qualsiasi misura per applicazioni speciali.
NWS-CE1 - ancorante passante
Ancorante passante Bossong con filetto esterno per carichi medio pesanti, ETA-13/0701 opzione 1 per calcestruzzo fessurato e non fessurato, con omologazione al fuoco secondo EOTA TR020 fino a R120 su tutte le misure.
Il corpo dell'ancorante è in acciaio zincato, la clip in acciaio inox. Dotato di fascetta di espansione con alette anti-rotazione è disponibile nelle misure da M8 a M20.
Consigliata identificazione della profondità di inserimento sul corpo dell'ancorante per una più semplice e precisa installazione.
Questo ancorante appartiene alla famiglia NW di ancoranti che permettono applicazioni rapide per fissaggi passanti a espansione controllata mediante applicazione della coppia di serraggio. Tipo di fissaggio comune, ideale per il settore carpenteria metallica, impiantistica e serramenti per calcestruzzo e pietra naturale resistente alla compressione.
BA – Acciaio Zincato
Ancorante in metallo per carichi medio-pesanti da applicare su materiali compatti come calcestruzzo, mattone pieno o pietra.
Dotato di alette laterali antirotazione per la fase di avvitamento, tappo antipolvere in materiale plastico a protezione della filettatura del cono nella fase di inserimento nel foro e boccola rossa sul collare per facilitare il centraggio della vite.
Per fissaggi pesanti da inserire a filo superficie.
Ideale per applicazione su calcestruzzo, mattone pieno, pietra, materiali compatti nel settore elettrico, per canaline nei capannoni, fissaggio staffe, carpenteria, barriere, pensiline.
Utile per poter spostare successivamente il pezzo fissato e rifissarlo in un secondo tempo.
JUNIOR JB – Acciaio Zincato
Ancorante passante in acciaio AVP con zincatura gialla passivata per carichi medio-pesanti e fissaggio nel calcestruzzo; dotato di cono di espansione a percussione premontato senza bordo, posizionabile alla profondità voluta (è possibile scegliere la lunghezza della vite in funzione della profondità del foro).
Diametri disponibili da 6 a 16 mm.
L’oggetto fissato si rimuove senza alterare l’espansione del tassello, già avvenuta.
Idoneo per oggetti da appendere, ex tubazioni con collare.
BRB – Acciaio Zincato e Inox A2
Ancorante passante in acciaio a grande espansione per carichi medio-pesanti, caratterizzato da espansione elevata e omogenea grazie alle sezioni del corpo espandente.
Dotato di cono espansore zigrinato per evitare rotazioni a vuoto durante l’ancoraggio e per garantire un espansione uniforme sui settori.
Adatto per materiali compatti e disponibile in diametri da 9 a 26 mm.
Questo tassello universale, si applica su tutti i materiali pieni e compatti, specialmente su calcestruzzo, per scaffalature, staffe, barriere, carpenteria varia, etc.
GOLFARI - Ancoranti per ponteggi con tassello in Zama , Acciaio o Resina. Occhiolo con Øinterno da 50 mm. Fori 20-18-16 mm
Ancoranti per ponteggi con tasselli in Nylon o Acciaio occhiolo da Ø 23 mm. Fori 14-12 mm.
Applicazioni: sistema di ancoraggio per ponteggi appoggiati a terra. Sistema golfare-ancorante, con possibilità di recupero del golfare svitando e riutilizzando con l’aggiunta di un nuovo ancorante. Ponteggi tubi Ø 48. Fissaggio ponteggio a T: muro-golfare-T-ponteggio
ZB - Zama
Fissaggio efficace su muratura piena e materiali non omogenei con filetto da 6 a 12 mm. Applicazione rapida per fissaggi passanti.
La grande espansione lo rende adatto anche a materiali di bassa consistenza.
Dotato di cono espansore e quattro gusci in zama assemblati da una fascetta in acciaio, che permette una grande espansione e una buona resistenza alla rotazione, e ghiera in lamierino.
Ideale per calcestruzzo e per supportare carichi medio pesanti nel settore elettrico, per canaline nei capannoni e fissaggio staffe.
Applicazioni: carpenteria, barriere, pensiline e ferramenta.
Utile per poter spostare successivamente il pezzo fissato e rifissarlo in un secondo tempo.
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[post_content] => SZ – Acciaio Zincato e Inox A4 - Ancorante a espansione a controllo di coppia per carichi pesanti a vite con testa esagonale.Applicazione veloce per fissaggi passanti.
Anello di materiale plastico antirotazione per la compensazione dei vuoti di contatto fra l’oggetto da fissare e la muratura.
Tassello OMOLOGATO per fissaggi di grandi portate.
Prefabbricati, capannoni, carri ponte, gru, impianti macchinari, carpenteria meccanica, grossi soppalchi, tettoie a sbalzo, pensiline e tutto ciò che è a sbalzo.
NWS-CE - Ancorante passante Bossong con filetto esterno per carichi medio pesanti. Applicazione rapida per fissaggi passanti.
[caption id="attachment_620706" align="aligncenter" width="600"] Ancorante passante NWS-CE[/caption]
Diametri da 6 a 20 mm.
Espansione controllata mediante applicazione della coppia di serraggio.
Fascetta di espansione con alette anti-rotazione.
Il tipo di fissaggio più comune, ideale per il settore carpenteria metallica, impiantistica e serramenti.
Ideale per calcestruzzo e pietra naturale resistente alla compressione.
Versione inox per estetica e per installazioni in ambienti industriali acidi o marini per salsedine o in qualsiasi contesto di elevata aggressione chimica all'acciaio.
Su richiesta siamo in grado di fornire qualsiasi misura per applicazioni speciali.
NWS-CE1 - nuovo ancorante passante Bossong con filetto esterno per carichi medio pesanti, ETA-13/0701 opzione 1.
[caption id="attachment_664444" align="aligncenter" width="600"] Ancorante passante NWS-CE1[/caption]
Ancorante passante Bossong con filetto esterno per carichi medio pesanti. Applicazione rapida per fissaggi passanti.
Diametri da 6 a 27 mm.
Espansione controllata mediante applicazione della coppia di serraggio.
Fascetta di espansione con alette antirotazione.
Il tipo di fissaggio più comune, ideale per il settore carpenteria metallica, impiantistica e serramenti.
Ideale per calcestruzzo e pietra naturale resistente alla compressione.
Versione inox per estetica e per installazioni in ambienti industriali acidi o marini per salsedine o in qualsiasi contesto di elevata aggressione chimica all’acciaio.
Su richiesta siamo in grado di fornire qualsiasi misura per applicazioni speciali.
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[post_content] => Negli ultimi anni si è sviluppata un’attenzione sempre maggiore nei confronti delle ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente e delle attività mirate alla conservazione dei beni edilizi, sia di notevole pregio architettonico che appartenenti all’edilizia tradizionale.
Indice:
Nell’ambito degli interventi di recupero di edifici esistenti sono ricorrenti le opere di consolidamento in cui si prevede l’inserimento di elementi metallici all’interno di strutture in muratura: la cucitura di piccole lesioni, catene o cerchiature poste a contenimento dell’azione di elementi spingenti quali archi e volte, l’inserimento di tiranti interni alla muratura allo scopo di incrementarne le caratteristiche di resistenza o di migliorare il comportamento globale delle strutture, anche in funzione antisismica.
Moderne ricerche, materiali e tecniche operative, hanno permesso di sviluppare una tecnologia che, riprendendo i principi di funzionamento dei sistemi tradizionalmente utilizzati per il rinforzo delle strutture in muratura, garantisce i migliori risultati dal punto di vista tecnico, nel rispetto dell’esistente e della logica costruttiva del manufatto.
Ancoraggi a iniezione controllata con calza
[caption id="attachment_623977" align="aligncenter" width="600"] Ancoraggi a iniezione controllata con calza[/caption]
L’elemento resistente, costituito da una barra in acciaio inossidabile, AISI 304 o AISI 316, ad alta resistenza (ft nom 750 N/mm2 - fy nom 650 N/mm2 ) , con filettatura continua su tutta la lunghezza, è dotato di una speciale calza in tessuto che ha la funzione di controllare l’iniezione della malta effettuata coassialmente, per mezzo di appositi dispositivi di iniezione, per rendere solidale l’elemento di rinforzo alla muratura.
Oltre a permettere la buona riuscita delle operazioni di iniezione, evitando imprevedibili e spesso dannose dispersioni in vuoti e cavità che possono essere sempre presenti nelle strutture murarie esistenti, il controllo dell’iniezione offerto dalla calza garantisce la completa iniezione dell’ancoraggio su tutta la lunghezza ed una omogenea distribuzione degli sforzi sia attraverso l’aderenza del materiale iniettato al supporto che attraverso l’ingranamento meccanico che il bulbo iniettato sviluppa con la muratura interessata.
La linea degli ancoraggi Bossong ad iniezione controllata è completa di un gamma di accessori in acciaio inossidabile AISI 316, manicotti di giunzione, manicotti tenditori, dadi, per soddisfare le diverse esigenze progettuali; si possono prevedere ancoraggi passivi, attivi con pre-sollecitazione, ancoraggi verticali e con qualsiasi grado di inclinazione.
I vantaggi che derivano dall’impiego di ancoraggi ad iniezione controllata con calza possono essere sfruttati anche per la realizzazione di diatoni artificiali ad espansione.
Ancoraggi a iniezione controllata Bossong
Ancoraggi GBOS
Ancoraggi ad iniezione controllata con calza costituiti da barre in acciaio inossidabile AISI 304 (A2), filettate e ad alta resistenza.
[caption id="attachment_644589" align="aligncenter" width="600"] Ancoraggio ad iniezione controllata con calza[/caption]
Ancoraggi completamente o parzialmente assemblati completi di calza per il controllo dell’iniezione della malta, appositi dispositivi di iniezione e relativi manicotti di giunzione e/o manicotti tenditori in acciaio inossidabile AISI 316 (A4), necessari per lunghezze superiori ai 6,00 metri; inclusa malta Presstec specifica per iniezioni con calza.
Sono disponibili elementi accessori quali piastre di ancoraggio all’estremità con relativi dadi e controdadi per soddisfare le diverse esigenze progettuali.
Diatoni artificiali ad espansione
L’inserimento di diatoni artificiali può migliorare la riposta del pannello murario in termini di:
ridistribuzione dei carichi nello spessore murario
resistenza alla sollecitazione di trazione ovvero alle spinte interne allo spessore murario, che nascono per effetto dell’azione dei carichi verticali agenti su pannelli costituiti da una tessitura muraria per lo più irregolare
resistenza all’azione tangenziale che provoca lo scorrimento tra i paramenti per effetto dell’azione di ribaltamento del pannello, in modo da garantire il collegamento tra i paramenti, che non risponderanno al momento ribaltante in modo isolato ma con un assetto monolitico, capace di offrire
[caption id="attachment_644590" align="aligncenter" width="600"] Sistema di diatoni artificiali a espansione[/caption]
Dopo aver inserito la barra in acciaio inossidabile ad alta resistenza nel foro praticato sulla muratura si procede con l’iniezione della speciale malta all’interno della calza pre-assemblata sulla stessa barra in acciaio. L'applicazione della calza permette di contenere la malta, evitando la dispersione nei vuoti e nelle cavità presenti nelle murature, e di esercitare una pressione sulle pareti del perforo che contribuisce al ripristino della continuità della compagine muraria e del flusso originario di tensioni deviato nella fase di esecuzione del carotaggio.
L’efficacia dei diatoni artificiali ad espansione può essere implementata presollecitando la barra mediante la collocazione di elementi di contrasto provvisori alle estremità e serraggio con chiave dinamometrica. In questo modo viene inserito un elemento resistente a taglio, che si oppone allo scorrimento tra i paramenti, e si attiva una compressione trasversale che favorisce le forze d’ingranamento.
Un’ulteriore evoluzione, prevede un carotaggio a sezione variabile di diametro maggiore alle estremità ottenuto mediante apposita punta tronco-conica, che garantisce il bloccaggio dei paramenti esterni così come un più efficace trasferimento della eventuale sollecitazione di compressione trasversale al pannello murario. Questo sistema, denominato Diatonos, associa ai benefici dell’intervento con diatoni artificiali ad espansione, i benefici derivanti da interventi con tirantini antiespulsivi.
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L’edilizia e l’architettura si confrontano quotidianamente con aspetti quali la sicurezza sismica degli edifici, importante per l’intero territorio nazionale. Sono state diverse, ormai, le emergenze che hanno dimostrato l’importanza di costruzioni sicure, adeguate e in grado di rispondere correttamente agli eventi sismici.
Una casa antisismica è in grado di resistere a scosse di terremoto anche superiori a magnitudo 7 e a scosse in successione, mantenendo le proprie caratteristiche antisismiche e senza subire danneggiamenti consistenti.
Questo non significa che non si possano verificare danneggiamenti, ma che questi sono di entità limitata e facilmente riparabili, senza inficiare la sicurezza per le persone che vivono quegli edifici.
Va ricordato che molti edifici in Italia sono stati realizzati prima che fossero definite precise norme relative alla sicurezza sismica e che è fondamentale prevenire i problemi sugli immobili esistenti grazie prima di tutto alla diagnostica.
Normativa antisismica: creare standard di sicurezza elevati
I terremoti sono fenomeni naturali che causano movimenti violenti del suolo, con sollecitazioni anomale sulle strutture degli edifici e un’intensità che può variare in base alla localizzazione dell’epicentro. La materia non è certamente banale e, il primo passo, è stato quello di introdurre norme e standard specifici, elevando il livello di sicurezza richiesto all’edilizia.
L’Italia affrontò il tema delle zone sismiche già all’inizio del secolo scorso, a seguito dei terremoti di Reggio Calabria e Messina del 1908.
Inizialmente la mappa sismica era frutto degli eventi registrati in quegli anni, evidenziando zone a rischio sismico quelle in cui in quel periodo si erano effettivamente registrati eventi e indicando come prive di rischio zone che, in realtà, erano sismiche. Da questa mappatura, nasceva un obbligo di rispetto della normativa antisismica dell’epoca.
Chiaramente, le evoluzioni normative che si sono susseguite in un secolo di storia sono state notevoli. Le origini delle regole in vigore oggi si possono trovare nella Legge n. 64 del 1974, che offriva un quadro di riferimento per la classificazione del territorio e per redigere di conseguenza tutte le norme tecniche necessarie.
Un altro importante cambiamento è stata l’ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003, successiva al terremoto che colpì il Molise e la Puglia. Da quel momento, tutto il territorio nazionale è stato classificato come sismico, distinguendo 4 differenti zone. Vanno da 1 a 4 e rappresentano diversi livelli di pericolosità decrescenti, eliminando in questo modo la presenza di comuni esclusi dal tema della sicurezza sismica. Le Regioni hanno poi avuto la facoltà di modificare la classificazione del proprio territorio, senza andare sotto il livello minimo previsto a livello nazionale per quell’area. In alcuni casi, ad esempio, non si è utilizzata la classe 4, ovvero quella che indica la minor pericolosità, oppure si sono introdotte delle sottoclassi per specificare meglio le caratteristiche del luogo.
[caption id="attachment_646036" align="aligncenter" width="600"] I sistemi di consolidamento di Bossong con ancoraggi a iniezione controllata: attraverso l’inserimento di elementi metallici all’interno di strutture in muratura miglirano la resistenza e il comportamento globale delle strutture.[/caption]
Portò anche alla nuova disciplina antisismica, con il DM 14 settembre 2005, che introduce le Norme tecniche per le costruzioni, un unico testo di riferimento per il settore, prevedendo un periodo transitorio durante il quale era possibile applicare la normativa precedente. Ciò porto ad una loro scarsa applicazione, visto che il DM 14 gennaio 2008 approvò le NTC 2008, poi aggiornate nel 2018. Nel febbraio 2019 sulla GU è stata poi pubblicata la Circolare con le istruzioni per l’applicazione dell’Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni”. Secondo quanto indicato da queste norme, per ogni edificio si individua un valore di accelerazione di picco da utilizzare nei calcoli per la costruzione, che si ricava grazie alle coordinate specifiche del luogo. Infatti, al di là di quale sia la classe del comune di riferimento, il territorio si è suddiviso in una maglia che individua per ogni punto un valore di pericolosità. Questa maglia è fatta di quadrati di 5 km di lato e copre l’intero Paese.
[caption id="attachment_646021" align="aligncenter" width="600"]Blocchi Taurus Bio per muratura armata di Gruppo Stabila. E' microporizzato con farina di legno vergine, in grado di assorbire le tensioni trasmesse dalle barre verticali. E' un sistema antisismico che aiuta a realizzare una muratura resistente alle sollecitazioni.[/caption]
Un ultimo riferimento da considerare sono le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni del 2020, che trattano anche le modalità per attestare l’efficacia degli interventi effettuati.
In conclusione, emerge un’attenzione sempre più elevata per la sicurezza, con la richiesta di progettare e costruire con consapevolezza della vocazione sismica del territorio italiano. Il concetto chiave è quello di “prevenzione”: lo scopo è prevenire il ripetersi di eventi drammatici accaduti in passato, tramite costruzioni adeguate.
L’antisismica negli edifici esistenti
Nel caso di edifici esistenti l’approccio è differente, in quanto si interviene su strutture e materiali già in essere e acquisisce particolare significato il tema della compatibilità tra nuove soluzioni e costruito. Anche in questo caso, ovviamente, rimane fondamentale la competenza e la professionalità dei tecnici.
Inoltre, un importante punto da chiarire riguarda l’obiettivo dell’intervento: si parla di miglioramento sismico quando si vuole migliorare la risposta di un edificio ad un evento sismico, mentre di adeguamento sismico se si mira al raggiungimento delle prestazioni previste dalle NTC per le nuove costruzioni.
Cambia, quindi, il livello di riduzione del rischio raggiungibile. La scelta, non è sempre libera, in quanto in caso di sopraelevazioni, ampliamenti con opere connesse alle strutture esistenti, variazioni di destinazione d’uso e trasformazione radicale della costruzione, è obbligatorio l’adeguamento sismico.
Edifici sismicamente sicuri: le soluzioni disponibili
Un edificio antisismico deve assicurare resistenza e rigidezza sufficienti a sopportare le azioni trasmesse dal sisma e le strutture devono essere progettate secondo il criterio della gerarchia delle resistenze, che rallenta il collasso dell’edificio, grazie ad una maggior duttilità della struttura.
Poi, sulla base dell’analisi geologica effettuata, la progettazione antisismica viene realizzata attraverso alcune tecniche e pratiche specifiche. Tra queste, c’è il ricorso a nuclei di irrigidimento, ovvero dei setti o degli elementi tridimensionali, come un vano tecnico, che sono rigidamente collegati con la struttura e che hanno lo scopo di assorbire le azioni orizzontali causate dal terremoto.
Tutti i nodi strutturali devono essere progettati con molta attenzione ed è meglio optare per piante e geometrie regolari, in cui sviluppare a tutta altezza gli elementi rigidi verticali. Per interrompere la continuità della struttura, si possono utilizzare degli appositi giunti. Anche le fondazioni sono un elemento particolarmente importante, in quanto devono essere progettate e realizzate in modo da evitare che, in conseguenza ad un sisma, si verifichino spostamenti permanenti.
Inoltre, nelle NTC del 2008 si impone il rispetto degli Stati Limite, ovvero è necessario fare in modo che ogni componente della struttura garantisca la sicurezza delle persone, subendo danni ma senza crollare. Infine, nei punti più delicati o esposti alle sollecitazioni, è possibile collocare dei dissipatori di energia, in grado di assorbire le azioni deformanti e preservare la struttura.
Gli isolatori sismici, invece, possono essere posizionati tra le fondazioni e la struttura verticale, in modo da isolare la frequenza della struttura da quella del terremoto e trasmessa attraverso le fondazioni.
Che si tratti di costruire un nuovo edificio o di intervenire su uno esistente, la tecnologia offre soluzioni e materiali adeguati ad ogni esigenza.
Il mercato, infatti, ha visto un’importante evoluzione in termini di attenzione al tema antisismico, in parte dovuto alle indicazioni sempre più restrittive delle norme, ma in parte proprio per la crescente cultura sul tema. Per eseguire opere resistenti o realizzare interventi di consolidamento delle murature o dei solai, di ancoraggio delle strutture, installare connettori, la combinazione vincente è sempre un buon progettista, con un buon prodotto o materiale.
Migliori materiali per costruire case antisismiche
Sicurezza sismica e isolamento termico
Assicurare la sicurezza sismica di un edificio non significa dimenticare il complesso di esigenze connesso alle buone costruzioni.
Si affiancano, così, due tematiche di grandi attualità: l’antisismica e l’efficienza energetica. Il risultato è la nascita di prodotti in grado di fornire prestazioni elevate in entrambi i casi. Ne è un esempio Agrisol, il cappotto sismico di Bioisotherm: un sistema modulare costituito da una serie completa di blocchi cassero preassemblati in EPS.
[caption id="attachment_739110" align="aligncenter" width="1200"] Posa cappotto sismico di Bioisotherm[/caption]
Questi elementi si possono utilizzare per realizzare pareti portanti in calcestruzzo armato gettato in opera, con prestazioni di isolamento termico elevato. Una volta realizzata la parete, non resta che eseguire la finitura finale. Agrisol può essere applicato anche in aderenza agli edifici esistenti, così da costituire una struttura esterna a quella esistente sismo resistente, isolando anche l’edificio.
L’edificio viene rinforzato con una struttura continua che sopporta le azioni sismiche e la sua seconda pelle assicura valori di trasmittanza inferiori a 0.22 W/m²K e un’elevata inerzia termica.
Altri vantaggi, poi, riguardano la gestione del cantiere, che non richiede l’esecuzione di opere invasive sull’esistente. Si procede realizzando uno scavo di sbancamento a fianco della fondazione esistente, per crearne una nuova in c.a., collegata con ferri di ancoraggio, anche alle pareti sismo-resistenti in Agrisol che si sviluppano in verticale. La posa, poi, è uguale a quella dei blocchi tradizionali.
Anche Isotexpunta sulla parete efficiente e propone il blocco Isotex Air per la realizzazione di una parete ventilata integrata: struttura, isolamento e ventilazione in un’unica posa.
[caption id="attachment_739112" align="aligncenter" width="1200"] Blocco Isotex Air[/caption]
La trasmittanza termica (U= 0,19 W/m²K), la resistenza al fuoco (REI120) e l’isolamento acustico (53 dB) sono dei punti di forza di questo cassero in legno cemento. La geometria classica dei blocchi Isotex è stata appositamente ridisegnata: in un’unica posa semplice e veloce si ottiene la parete estesa debolmente armata, gettata all’interno dei blocchi cassero, la facciata ventilata, l’isolamento termico in EPS con grafite, protetto dal legno cemento del blocco (“cappotto protetto”). Inoltre, speciali blocchi a corredo eliminano ponti termici e acustici.
La posa "tutto in uno" riduce i tempi e i costi di cantiere ed elimina la necessità di manodopera specializzata, tipica della realizzazione delle facciate ventilate, che richiedono anche il coordinamento di più maestranze. Il blocco ventilato Isotex AIR fa risparmiare costi di materiale e di manodopera, riduce i tempi in cantiere e non richiede manodopera specializzata.
Solette che resistono al sisma con connettori certificati
Nel recupero di un edificio a pochi passi dal Duomo di Milano, la tecnica della soletta collaborante con connettori certificati Tecnaria MINI CEM-E si è rivelata una soluzione efficace. Tale tecnica ha permesso di conferire ai piani la rigidità necessaria per dotare l’edifico del così detto “comportamento scatolare” e al contempo di incrementare la portata dei solai fino a raggiungere i carichi di progetto.
La necessità di contenere la cappa di rinforzo in alcuni punti fino a soli 3 cm al fine di rispettare la quota delle soglie, ha visto nel connettore MINI CEM-E il prodotto ideale, poiché studiato proprio per questo scopo. Tra i vantaggi emerge anche la possibilità di inserirlo in travetti sottili, quali erano appunti i travetti in questione. L’ambito di utilizzo rientrava quindi a pieno nei criteri della certificazione per il quale il connettore è stato studiato.
La prima fase d’installazione ha previsto un preforo di 8 mm di diametro e la punta a quattro taglienti abbinata alla fornitura, in grado di perforare indifferentemente acciaio e calcestruzzo, ha permesso agli operai una rapida ed agevole esecuzione. La fase successiva, consistente nell’avvitamento, è avvenuta tramite un avvitatore ad impulsi, quindi senza l’impiego di collanti chimici.
Rinforzo strutturale e adeguamento sismico con malta specifica
Nel caso in cui si debba intervenire sugli edifici esistenti per attuare opere di rinforzo strutturale o adeguamento sismico, è possibile ricorrere anche a prodotti specificatamente pensati per lo scopo, come FM55 di Ferri.
Si tratta di una speciale malta strutturale traspirante che, grazie a prestazioni eccellenti e versatilità d'uso, si pone come una soluzione particolarmente interessante e innovativa.
La combinazione di resistenza e flessibilità che la caratterizzano, la rendono una scelta versatile e affidabile per ingegneri e architetti impegnati nella protezione e rafforzamento delle strutture esistenti. È un materiale particolarmente adatto per riparazioni e consolidamenti di murature portanti e di tamponamento, oltre che per la realizzazione di intonaci strutturali, il rinforzo di volte o coperture piane e come sottofondo per rivestimenti di facciata.
Inoltre, grazie alla speciale formulazione a base di calce idraulica naturale NHL 3.5, rappresenta una scelta ecologica e sostenibile, eccellente sia nel settore del greenbuilding, che del restauro storico.
Anche Fassa Bortolopropone con il sistema Consolidamento e rinforzo strutturale prodotti specifici per consolidare e restaurare le murature ammalorate e sottoposte a sollecitazioni sismiche.
[caption id="attachment_739187" align="aligncenter" width="875"] SISMA R4 malta cementizia monocomponente di FASSA[/caption]
SISMA R4, in particolare, è la malta cementizia monocomponente polimero-modificata e fibrorinforzata ad alta adesione, utilizzata per la realizzazione di sistemi FRCM nel rinforzo di elementi in calcestruzzo in abbinamento ai tessuti in fibra di acciaio della linea FASSATEX STEEL.
FAQ - Costruire case antisismiche: soluzioni tecnologiche e materiali
Quali materiali sono più sicuri per le costruzioni antisismiche?
La corretta progettazione della struttura e la scelta dei materiali sono fondamentali per garantire la sicurezza antisismica degli edifici; a tale proposito è necessaria una cultura professionale di livello, in grado di selezionare e individuare le migliori soluzioni specifiche per l’intervento da eseguire.
E' fondamentale, quindi, rivolgersi a ingegneri specializzati, con elevata conoscenza anche dei meccanismi che si innescano durante un sisma e capaci di eseguire una progettazione di qualità e sicura, ricorrendo alle migliori pratiche disponibili per permettere agli edifici di resistere alle sollecitazioni del sisma, senza distruggersi.
I materiali scelti per le costruzioni devono essere di elevata qualità e, in Italia, si prediligono l’acciaio, usato anche per le strutture portanti, e il calcestruzzo armato, ampiamente diffuso sia per la realizzazione delle fondazioni, che delle strutture portanti dell’edificio. E' infatti duttile e ha una buona capacità di assorbire le sollecitazioni sismiche. Tra gli altri vantaggi del calcestruzzo c’è la durata del materiale, che si deteriora in un periodo di tempo molto lungo.
Nel caso si scelga questo materiale, però, è necessario rispettare la classe di resistenza minima e le modalità di armatura previste dalle Norme Tecniche, oltre a prestare molta attenzione nella realizzazione di ogni parte strutturale.
Anche il legno, poi, è considerato un materiale con buon comportamento sismico, in quanto è molto elastico e resiste alle scosse. Chiaramente, la scelta dipende molto dal contesto e dalla tipologia di edificio che si vuole costruire. Questo materiale è elastico e resiste alle scosse sismiche, ma il rischio è che si creino fessurazioni in superficie, che espongono la struttura in legno a eventuale deterioramento.
Sempre più spesso si prevede l'uso di materiali naturali, in grado di garantire sicurezza antisisimica. Non è certamente un caso che in un paese come il Giappone soggetto a terremoti continui e anche molto forti, l'architettura tradizionale antisismicasi basi molto sull'uso di materiali naturali particolarmente elastici quali il legno e il bambù, cui si è poi affiancata un'edilizia che prevede l'uso di materiali più tradizionali ed occidentali, a partire dal cemento lavorato con innovative tecnologie che riescano ad assorbire le scosse.
A livello progettuale, poi, ogni componente dell’edificio richiede dovute attenzioni, a partire dalle fondazioni, che devono essere solide e robuste, studiate in modo specifico anche per la tipologia di terreno su cui si collocano, fino ai collegamenti con elementi verticali e orizzontali.
Infine, gli edifici costruiti con carpenteria metallica garantiscono un’ottima risposta ai terremoti, in quanto in grado di assorbire molto bene le sollecitazioni sismiche.
Come funzionano gli isolatori sismici nelle abitazioni?
Il posizionamento degli isolatori sismicialla base degli edifici permette di isolare la struttura portante dagli effetti del terremoto disaccoppiando in orizzontale la struttura dal terreno di fondazione. Questi dispositivi permettono, quindi, di limitare gli spostamenti della struttura.
L'utilizzo di questi dispositivi è regolato dalle NTC 2018, all'interno delle quali si parla di “dispositivi di controllo delle vibrazioni” definendoli come "elementi che contribuiscono a modificare la risposta sismica, o in generale dinamica, di una struttura, ad esempio incrementandone il periodo fondamentale, modificando la forma dei modi di vibrare fondamentali, incrementando la dissipazione di energia, limitando la forza trasmessa alla struttura e/o introducendo vincoli permanenti o temporanei che migliorano la risposta sismica o dinamica."
Nello specifico possono essere realizzati isolatori antisismici integrali, capaci di assorbire tutta l’azione sismica, e parziali e possono essere integrati con smorzatori laterali che entrano in azione solo se si registrano spostamenti della struttura oltre il limite fissato.
Come si rafforzano le strutture esistenti per renderle antisismiche?
Esistono diversi tipi di interventi che è possibile eseguire sulle strutture esistenti al fine di renderle antisismiche. Tra questi una tecnica efficace ed economica coincide con l'utilizzo dei tiranti, elementi che ottimizzano i collegamenti tra le parti portanti dell'edificio.
Un'altra importante tecnica di intervento che agisce direttamente sulle fondazioni è la realizzazione di una serie di micropali lungo la parete esterna che scongiurano il manifestarsi di cedimenti del terreno di fondazione.
Le fasciature in FRP o con fibre in acciaio inox ad altissima resistenza meccanica assorbono, invece, gli sforzi gravanti sulla struttura in caso di terremoto, alleggerendo la muratura nelle zone di maggiore sollecitazione.
Anche i solai devono essere correttamente consolidati, poiché collegati alle pareti portanti nei vari piani, sovrapponendovi una soletta in c.a. a basso spessore da collegare alle travi sottostanti mediante connettori per creare un gruppo collaborante in modo uniforme.
Esistono incentivi fiscali per la costruzione di case antisismiche?
Gli interventi di riqualificazione in edifici esistenti che contemplino anche un recupero sismico, hanno diritto al sismabonus che prevede per le spese sostenute nel 2025 una detrazione pari al 50% per interventi realizzati sulle abitazioni principali e al 36% negli altri casi. Nel 2026 e 2027 la detrazione sarà pari al 36%, per le abitazioni principali e al 30% negli altri casi.
Articolo aggiornato - Prima pubblicazione 3 dicembre 2019
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[post_excerpt] => La sicurezza sismica degli edifici non può che essere una priorità per l’edilizia italiana: normativa, materiali e tecnologie non mancano. Fondamentale anche la competenza dei tecnici.
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[post_content] => Il terremoto di questa notte nel centro Italia, ancora colpito da due forti scosse di magnitudo 5,4 e 5,9, punta nuovamente l'attenzione sulla progettazione antisismica.
L'Italia è quasi interamente collocata nella categoria C2, categoria che richiede protocolli severi.
La corretta progettazione e l'accurato utilizzo di materiali e tecnologie idonei sarebbero fondamentali per diminuire i danni e soprattutto il numero delle vittime.
Questo approfondimento non vuole certo essere esaustivo di un argomento così delicato.
E' semplicemente una breve panoramica per fornire al professionista, all’ingegnere strutturista, al cittadino, alcuni esempi di elementi tecnici necessari e mirati per la messa in sicurezza degli edifici nuovi ed esistenti, perchè Costruire antisismico si può!
Supporti antisismici per pavimenti flottanti
Il sistema FOUR X FOUR AD di Newfloor è composto da supporti per pavimentazioni flottanti che rendono antisismico il pavimento stesso.
Testato da EUCENTRE, European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering di Pavia, dopo numerose prove a cui è stato sottoposto, prove accelerometriche pari a 4,5 del terremoto dell’Aquila, non si è riportato un importante livello di danneggiamento.
[caption id="attachment_573817" align="aligncenter" width="500"]Supporti per pavimenti antisismici[/caption]
Giunti di dilatazione per pavimenti
I giunti del Gruppo C/S risultano indispensabili in caso di sisma di forte intensità: in questo caso le dilatazioni e le contrazioni vengono ripartiti in modo equo sui profili laterali e il sistema autocentrante impedisce un’eventuale interruzione d’uso del giunto, come da normativa antisismica.
[caption id="attachment_573818" align="aligncenter" width="500"]Giunti di dilatazione per pavimenti[/caption]
Blocchi in cemento e perlite antisismici
MVB propone blocchi portanti multicamera a base di perlite espansa e cemento per la realizzazione di murature portanti, ideali in zone sismiche.
[caption id="attachment_573820" align="aligncenter" width="463"]Blocchi in perlite MVB[/caption]
Pareti monostrato portanti per zone sismiche
Grazie all’iniezione di polistirene espanso caricato con grafite, S40 Sismico è un monoblocco portante per murature perimetrali che abbinato alla malta termo-sismica Danesi MTM10, permette di realizzare pareti con trasmittanza “U” pari a 0,22 W/m2K. Un sistema vincente in tutte le zone sismiche e climatiche, secondo le prescrizioni delle norme vigenti.
[caption id="attachment_573876" align="aligncenter" width="483"]Blocco Danesi[/caption]
Blocchi in calcestruzzo cellulare
I blocco Taglio Termico di Xella sono estremamente leggeri, facili da sagomare e non richiedono particolari prodotti complementari per la posa in opera. Inoltre garantiscono una resistenza meccanica sia a compressione, sia a taglio, adeguata per gli edifici esposti ad alto rischio sismico.
[caption id="attachment_573826" align="aligncenter" width="537"]Blocchi in calcestruzzo cellulare Xella[/caption]
Ancoraggi per fissaggi in zona sismica
EPOXY 21 è uno dei migliori ancoranti chimici presenti sul mercato europeo con doppia certificazione europea. È costituito da una resina epossidica Bossong bi-componente ad alto valore di aderenza per fissaggi pesanti per impieghi su calcestruzzo, muratura piena e legno. È adatto per fissaggi elettricamente isolati, permette ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando l’effetto delle correnti vaganti. La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione. La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore e non necessita di pre-miscelazione.
[caption id="attachment_573867" align="aligncenter" width="547"]Ancoranti chimici antisismici Bossong[/caption]
Consolidamento dei terreni di fondazione
Iniezioni di resine consolidanti, non invasive, adatte ad ogni tipologia di fondazione: isolata, nastriforme e a platea costruita con qualunque materiale.
[caption id="attachment_573832" align="aligncenter" width="480"]Iniezioni di resine consolidanti Uretek[/caption]
Laterizi di Categoria I° per zone sismiche
Blocco per muratura armata, microporizzato con farina di legno vergine, modulare, progettato e brevettato con la nuova geometria a setti radiali per assorbire al meglio le tensioni trasmesse dalle barre verticali. Taurus del Gruppo Stabila è un sistema antisismico brevettato.
[caption id="attachment_573844" align="aligncenter" width="496"]Sistema antisismico Gruppo Stabila[/caption]
Rinforzi per solai con criteri antisismici
Uno dei requisiti fondamentali delle strutture che resistono al sisma è il comportamento “scatolare”, per il quale le murature sono legate ad un solaio rigido in grado di ripartire il carico sismico alla pareti nella direzione della loro massima resistenza. Una soletta in calcestruzzo connessa ai travetti e collegata perimetralmente alle murature realizza al meglio questo piano rigido.
I connettori per solai misti e più precisamente solai misti legno-calcestruzzo, acciaio calcestruzzo e laterocemento-calcestruzzo Tecnaria sono la risposta per assicurare una maggiore resistenza ai movimenti tellurici
[caption id="attachment_573850" align="aligncenter" width="531"]Tecnaria per il rinforzo dei solai[/caption]
Sistemi antisismici in Classe A
Il sistema costruttivo ICF ITALIA è composto da pannelli modulari in polistirene espanso sinterizzato ad elevata densità che, mediante l’inserimento degli opportuni distanziali interni, dei “casseri a perdere” autoportanti, compone pareti portanti antisismiche.
[caption id="attachment_573860" align="aligncenter" width="399"]Sistema costruttivo ICF Italia[/caption]
[post_title] => Ancora un forte sisma in centro Italia! Tecnologie antisismiche per costruire in sicurezza
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[post_content] => Per la realizzazione di EXPO 2015 molti ancoranti Bossong sono stati installati nei cantieri dei vari Padiglioni così come nelle strutture comuni.
La grande attenzione che l'azienda presta da sempre alla sicurezza in ambienti difficili o estremi, l'ha portato a sperimentare installazioni e applicazioni di prodotti di fissaggio chimico in particolari situazioni.
Fin dal dopoguerra Bossong ha sempre prodotto chiodi e chiodatrici per fissaggio a sparo e poi, una volta divenuta italiana nel 1962 ha aggiunto la produzione di ancoranti meccanici. Ma è grazie all’intuizione del suo fondatore italiano, Dott. Luciano Taddei, che negli anni novanta la Bossong vira decisamente verso la chimica e le resine per il fissaggio nel mondo dell’edilizia diventano il core business dell’azienda.
Uno di questi prodotti è la resina epossidica pura testata per fissaggi strutturali in zona di grande sismicità C2.
Come è possibile verificare zone come l’Italia ricadono quasi completamente in categoria C2.
In questo campo Bossong, che ha sempre a cuore la progettazione sicura delle costruzioni, ha attuato, secondo i criteri dell’ETAG-001 Annex E, la qualifica europea dell’ancorante chimico EPOXY 21 in zona sismica in categoria C2. Il prodotto è quindi idoneo per applicazioni strutturali e non strutturali e per tutti i livelli di sismicità.
IL PRIMO ANCORAGGIO TUTTO ITALIANO PER FISSAGGI IN ZONA SISMICA
Le metodologie di progettazione sismica hanno acquisito negli ultimi anni sempre più importanza non solo per le aree ad elevata sismicità quali Stati Uniti (costa ovest) e Giappone, ma anche per i territori come quello Europeo che negli ultimi 30 anni ha registrato diversi terremoti di magnitudo superiore a 5. In riferimento alla sismicità europea, la maggior parte dei paesi richiedono una progettazione sismica adeguata e la autorità hanno autorizzato studi di approfondimento per la tutela del profilo economico sociale e della sicurezza. In altri termini, al tema della salvaguardia della vita, nel caso degli edifici architettonici ed industriali si associa anche il tema della salvaguardia del valore monumentale oltre a quello di attrezzature, lavorati e semilavorati stoccati nei magazzini e, soprattutto, della continuità operativa delle aziende. Una corretta progettazione in condizioni sismiche considera come il materiale base risponde durante il terremoto e conseguentemente la struttura subirà spostamenti e quindi deformazioni nei suoi elementi costitutivi che, a loro volta, causano l’apertura di fessure negli elementi in calcestruzzo.
Per questo motivo tutti gli ancoranti destinati a trasferire carichi sismici devono essere idonei per l'impiego in calcestruzzo fessurato e la loro progettazione deve essere basata sull’assunzione che le fessure nel materiale base abbiano cicli di apertura e chiusura per la durata del sisma. Questa problematica, di grande interesse a livello europeo, è stata affrontata in maniera sistematica dall’EOTA (European Organisation for Technical Approvals), incaricata dalla Commissione Europea, per definire una nuova procedura di test e per stabilire l’idoneità degli ancoranti post-installati sotto azione sismica. Ad oggi, dopo 5 anni di collaborazione tra multinazionali, esperti europei in azioni sismiche, aziende piccole/medie impegnate fianco a fianco con ECAP (European Consortium of Anchors Producers) e Politecnico di Milano, la linea guida europea è arrivata alla sua forma finale con ambiti di applicazione sia strutturale che non strutturale. Si tratta di test e criteri di verifica adeguati che sono necessari per la corretta valutazione delle prestazioni di un ancorante sottoposto ad azioni sismiche e solo gli ancoranti certificati sulla base di questi requisiti sono adatti per connessioni rilevanti per la sicurezza. Gli ancoranti soggetti a questa nuova procedura di certificazione devono comprendere nell’ETA tutti i dati tecnici necessari, sia in termini di carico che di spostamento, in accordo alla linea guida ETAG 001 – Annex E. L’idoneità al carico sismico è classificata secondo due protocolli di prova, individuati in funzione della sismicità dell’area e della classe di importanza dell’edificio su cui operare. Essi si distinguono in:
Categoria sismica C1 – adatta solo per impieghi non strutturali con livelli di bassa sismicità,
Categoria sismica C2 – adatta per impieghi strutturali e non strutturali e per tutti i livelli di sismicità.
Il protocollo di prova C1 riprende interamente quanto proposto dalla normativa statunitense ACI 355-2 e prevede 10 test con simulazione sismica a trazione e a taglio per ogni diametro dell’ancorante di cui si vuole ottenere la qualifica. Invece, la categoria sismica C2 comporta un protocollo più severo che prevede un minimo di 30 test per diametro e, oltre alla ciclicità del carico, si prende in considerazione anche la variabilità di apertura della fessura fino ad un’ampiezza massima di 0,8 mm simulando l’inversione del momento attraverso la compressione attiva del calcestruzzo intorno all’ancoraggio.
EPOXY 21 è uno dei migliori ancoranti chimici presenti sul mercato europeo con doppia certificazione europea. È costituito da una resina epossidica Bossong bi-componente ad alto valore di aderenza per fissaggi pesanti per impieghi su calcestruzzo, muratura piena e legno. È adatto per fissaggi elettricamente isolati, permette ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando l’effetto delle correnti vaganti. La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione. La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore e non necessita di pre-miscelazione.
Un’altra resina oggetto dell’ancoraggio estremo è un prodotto vinilestere senza stirene bi-componente per carichi pesanti per fissaggi in calcestruzzo V-PLUS
Resina vinilestere Bossong senza stirene bi-componente per carichi pesanti per fissaggi in calcestruzzo, muratura piena, laterizi forati e legno.
ETA-09/0140 Opzione 7 da M8 a M24 per calcestruzzo non fessurato e OPZIONE 1 PER INSTALLAZIONE IN CALCESTRUZZO FESSURATO con barre da M10 a M20. Il prodotto è omologato per fissaggi con profondità variabile di ancoraggio, per dare al progettista un’elevata flessibilità. Incremento della massima profondità di ancoraggio fino a venti volte il diametro nominale della barra filettata. ETA-09/0246 Barre ad aderenza migliorata (diametro da 8mm a 32mm) per connessioni post-installate in calcestruzzo armato. Riduzione della minima profondità di ancoraggio per la realizzazione di connessioni post-installate di barre ad aderenza migliorata. Rapporto di valutazione per la resistenza al fuoco. Versione Jumbo da 825 ml omologata, ideale per grandi lavori. Possibilità di utilizzo del prodotto in calcestruzzo asciutto, umido e foro allagato (foro allagato qualificato solo per barre filettate). La reazione di indurimento del prodotto avviene anche in presenza di acqua. Qualifica VOC in accordo al Decreto francese nr. 2011-321 ed in conformità alla Norma ISO 16000.
Grazie alla mancanza di stirene (assenza di odore pungente) l’utilizzo è possibile anche in ambienti chiusi. Consistenza tixotropica. La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione.
La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore. Non necessita di premiscelazione.
Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
V-PLUSversione TROPICAL in grado di lavorare ad altissime temperature fino a +50°C. Questa resina ha ottenuto un ETA-09/0140 Opzione 7 per calcestruzzo non fessurato e OPZIONE 1 per installazione in calcestruzzo fessurato per barre filettate standard. V-PLUS TROPICAL ha pure un European Technical Assessment ETA-09/0246 per Barre ad aderenza migliorata per connessioni post-installate in calcestruzzo armato.
Ancorante chimico V-PLUS versione WINTER con doppia certificazione ETA-CE.
Resina vinilestere Bossong senza stirene bi-componente per carichi pesanti per fissaggi in calcestruzzo, muratura piena, laterizi forati e legno. Formulazione speciale per applicazioni nel periodo invernale fino a -20°C di temperatura ambiente. Tempi di posa in opera ridotti anche a basse temperature.
ETA-09/0140 Opzione 7 da M8 a M24 per calcestruzzo non fessurato e OPZIONE 1 PER INSTALLAZIONE IN CALCESTRUZZO FESSURATO con barre da M10 a M20. Il prodotto è omologato per fissaggi con profondità variabile di ancoraggio, per dare al progettista un’elevata flessibilità. Installazioni di apparecchiature avvenute sul Monte Bianco per scopi scientifici.
Entrambi gli ancoraggi V-PLUS ed EPOXY21 sono stati inoltre testati per fissaggi UNDERWATER (sottomarini) certificati con prove di estrazione in situ con una equipe specializzati per lavori in ambiente marino e portuale a Marsiglia.
L’oggetto del test sottomarino è la verifica della possibilità di garanzia delle performance di tenuta chimica in ambiente subacqueo di alcune cartucce di resina Bossong vinilestere ed epossidica. Abbiamo proceduto alla definizione di una procedura di posa in collaborazione con Società che effettuano lavorazioni sottomarine integrando le loro esigente a quelle della normativa ETAG per ancoraggi in ambiente secco, umido e con foro allagato.
I test sono stati condotti presso l'Istituto Nazionale della subacquea professionale di Marsiglia per beneficiare delle risorse, le capacità e le competenze della INPP. Anche l’aspetto della perforazione subacquea è stato affrontato e studiato al fine di inserirlo nelle procedure di prova con tutte le specifiche del caso.
Il principio fondamentale del test è stata la convalida della procedura di installazione e ottimizzazione del tempo di esposizione per le procedure di impostazione identificando l’hardware appropriato. Sono stati raccolti dati base per confrontarli con i dati di configurazione standard esposti nell’ETA (European Technical Assessment, valutazione tecnica europea).
Alla fine siamo riusciti a redigere un protocollo di prova per fissaggio di resine in ambiente subacqueo con prove di pull-out che hanno dato ottimi risultati.
_____________________________________________________________________________________
Relatore per l’aspetto tecnico: Ing. Valerio Ruggeri Responsabile Ufficio Tecnico
Interventi di carattere produttivo e commerciale:
Andrea Taddei Amministratore Delegato
Michele Taddei Direttore Commerciale
Aurelio Ambrosini Resp. Vendite Nord Italia
Giovanni Pinna Resp. Vendite CentroSud Italia
Fabio Cardani Export Area Manager
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[post_content] => DIATONI ARTIFICIALI AD ESPANSIONE
Murature costituite da più paramenti non ingranati tra loro sono ricorrenti nelle costruzioni storiche. I meccanismi di danno che coinvolgono questi elementi, principalmente identificabili nel distacco di paramenti dovuto alla nascita di spinte interne in pannelli murari soggetti all’azione di carichi verticali e nel comportamento non monolitico di pannelli soggetti a ribaltamento per effetto dell’azione sismica, sono spesso la causa della vulnerabilità degli organismi edilizi ed il loro controllo rappresenta il primo obiettivo di qualsiasi intervento di prevenzione.
Nelle murature costruite "a regola d'arte" l'impiego dei diatoni, blocchi tessuti ortogonalmente al piano del pannello murario e di lunghezza tale da realizzare ingranamento tra i paramenti, assumeva un carattere sistematico, mentre le murature più scadenti ne risultano per la maggior parte sprovviste o caratterizzate da un numero insufficiente di elementi. In questi casi, un intervento che prevede l’inserimento di diatoni artificiali può essere determinante per il miglioramento della riposta del pannello in termini di:
ridistribuzione dei carichi nello spessore murario
resistenza alla sollecitazione di trazione ovvero alle spinte interne allo spessore murario, che nascono per effetto dell’azione dei carichi verticali agenti su pannelli costituiti da una tessitura muraria per lo più irregolare
resistenza all’azione tangenziale che provoca lo scorrimento tra i paramenti per effetto dell’azione di ribaltamento del pannello in modo da garantire il collegamento tra i paramenti che non risponderanno al momento ribaltante in modo isolato ma con un assetto monolitico, capace di offrire un maggiore effetto stabilizzante
Rispetto alle tecniche tradizionali descritte in letteratura e richiamate come efficaci per realizzare un adeguato collegamento tra i paramenti murari nelle NTC e nella direttiva del 2007, gli ancoraggi ad iniezione controllata, permettono, grazie alla espansione della calza che esercita una compressione sulla parete del perforo nella fase di iniezione in pressione della malta, il ripristino del flusso originario delle tensioni, deviato nella fase di esecuzione del carotaggio. Un diatono “inerte”, inserito in un perforo precedentemente realizzato nel substrato, costituirà un riempimento dello stesso ma difficilmente potrà farsi carico di quelle azioni verticali deviate in corrispondenza delle aree adiacenti (fig.1).
I vantaggi che derivano dall’utilizzo degli ancoraggi ad iniezione controllata per la realizzazione di diatoni artificiali si riflettono anche sugli aspetti legati alla conservazione ed al rispetto della compagine muraria esistente: un diametro di perforazione ridotto rispetto alle soluzioni proposte dalle tecniche tradizionali e la sicurezza che la malta di iniezione non venga dispersa all’interno delle murature oltre all’utilizzo di elementi resistenti in acciaio inossidabile a garanzia della durabilità nel tempo dell’intervento (fig.2a/2b).
DAI DIATONI AI DIATONOS
La recente attività di ricerca, condotta in collaborazione con il Prof. Ing. Antonio Borri dell’Università degli Studi di Perugia, ha avuto come principali obiettivi lo studio approfondito del comportamento dei diatoni artificiali a espansione ed il loro incremento prestazionale introdotto mediante la pre-sollecitazione e lo svaso (fig3). Questo sistema, che prende il nome di “diatonos” associa ai benefici dell’intervento con diatoni artificiali a espansione i vantaggi derivanti dagli interventi con tirantini antiespulsivi, noti in letteratura (fig.4a/4b).
La pre-sollecitazione viene introdotta, preventivamente alla fase di iniezione coassiale di malta (fig.5), al fine di incrementare l’ingranamento esistente tra i paramenti che risulta di norma molto basso nelle muratura a paramenti poco o per nulla ammorsati.
Andando a pre-sollecitare il rinforzo con una forza di trazione applicata con apposita chiave dinamometrica (fig.6), successivamente alla maturazione della malta di iniezione ed alla rimozione degli elementi di contrasto provvisori, lo sforzo viene trasmesso, in termini di azioni di compressione trasversale, ai paramenti.
Lo svaso alle estremità, realizzato con carotaggio a diametro variabile (fig.7/8), migliora il meccanismo di trasmissione della compressione trasversale alla muratura, grazie alla nascita di componenti orizzontali dell’azione di compressione sul carotaggio svasato che vanno a sommarsi alle azioni tangenziali sulla superficie del carotaggio .
Per ulteriori informazioni clicca sui prodotti di Consolidamento Bossong
https://www.infobuild.it/prodotti/sistemi-di-consolidamento/APPROFONDIMENTIBorri A., Savelli R., “Diatoni artificiali a espansione”,Relazione sull’attività sperimentale, Laboratorio Lastru, Polo Scientifico-Didattico di Terni , Università degli Studi di Perugia, 2012.Borri A., Savelli R., Poverello E., “Diatoni artificiali attivi a espansione: alla ricerca di un comportamento monolitico del pannello murario” in ANIDIS 2013, XV Convegno ANIDIS L’Ingegneria Sismica in Italia, 30 Giugno- 4 Luglio, Padova, 2013.
[caption id="attachment_536072" align="aligncenter" width="600"] Fig.1 Deviazioni del flusso di tensioni[/caption]
[caption id="attachment_536073" align="aligncenter" width="600"] Fig. 2a Diatono prima dell'iniezione[/caption]
[caption id="attachment_536074" align="aligncenter" width="600"] Fig. 2b Diatono dopo l'iniezione[/caption]
[caption id="attachment_536082" align="aligncenter" width="600"] Fig. 8 Perforo con svaso da 40 a 90 mm[/caption]
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[post_content] => Le metodologie di progettazione sismica hanno acquisito negli ultimi anni sempre più importanza non solo per le aree ad elevata sismicità quali Stati Uniti (costa ovest) e Giappone, ma anche per i territori come quello Europeo che negli ultimi 30 anni ha registrato diversi terremoti di magnitudo superiore a 5.
In riferimento alla sismicità europea, la maggior parte dei paesi richiedono una progettazione sismica adeguata e la autorità hanno autorizzato studi di approfondimento per la tutela del profilo economico sociale e della sicurezza.
In altri termini, al tema della salvaguardia della vita, nel caso degli edifici architettonici ed industriali si associa anche il tema della salvaguardia del valore monumentale oltre a quello di attrezzature, lavorati e semilavorati stoccati nei magazzini e, soprattutto, della continuità operativa delle aziende.
Una corretta progettazione in condizioni sismiche considera come il materiale base risponde durante il terremoto e conseguentemente la struttura subirà spostamenti e quindi deformazioni nei suoi elementi costitutivi che, a loro volta, causano l’apertura di fessure negli elementi in calcestruzzo. Per questo motivo tutti gli ancoranti destinati a trasferire carichi sismici devono essere idonei per l'impiego in calcestruzzo fessurato e la loro progettazione deve essere basata sull’assunzione che le fessure nel materiale base abbiano cicli di apertura e chiusura per la durata del sisma.
Questa problematica, di grande interesse a livello europeo, è stata affrontata in maniera sistematica dall’EOTA (EuropeanOrganisation for Technical Approvals), incaricata dalla Commissione Europea, per definire una nuova procedura di test e per stabilire l’idoneità degli ancoranti post-installati sotto azione sismica. Ad oggi, dopo 5 anni di collaborazione tra multinazionali, esperti europei in azioni sismiche, aziende piccole/medie impegnate fianco a fianco con ECAP (European Consortium of Anchors Producers) e Politecnico di Milano, la linea guida europea è arrivata alla sua forma finale con ambiti di applicazione sia strutturale che non strutturale.
Si tratta di test e criteri di verifica adeguati che sono necessari per la corretta valutazione delle prestazioni di un ancorante sottoposto ad azioni sismiche e solo gli ancoranti certificati sulla base di questi requisiti sono adatti per connessioni rilevanti per la sicurezza.
Gli ancoranti soggetti a questa nuova procedura di certificazione devono comprendere nell’ETA tutti i dati tecnici necessari, sia in termini di carico che di spostamento, in accordo alla linea guida ETAG 001 – Annex E.
L’idoneità al carico sismico è classificata secondo due protocolli di prova, individuati in funzione della sismicità dell’area e della classe di importanza dell’edificio su cui operare. Essi si distinguono in:
Categoria sismica C1 –adatta solo per impieghi non strutturali con livelli di bassa sismicità,
Categoria sismica C2 –adatta per impieghi strutturali e non strutturali e per tutti i livelli di sismicità.
Il protocollo di prova C1 riprende interamente quanto proposto dalla normativa statunitense ACI 355-2 e prevede 10 test con simulazione sismica a trazione e a taglio per ogni diametro dell’ancorante di cui si vuole ottenere la qualifica.
Invece, la categoria sismica C2 comporta un protocollo più severo che prevede un minimo di 30 test per diametro e, oltre alla ciclicità del carico, si prende in considerazione anche la variabilità di apertura della fessura fino ad un’ampiezza massima di 0,8 mm simulando l’inversione del momento attraverso la compressione attiva del calcestruzzo intorno all’ancoraggio.
Di seguito la tabella riassuntiva delle categorie sismiche C1 e C2 considerando i due fattori: la sismicità dell’area geografica e la classe d’importanza dell’edificio[1].
In particolare, in relazione alla sismicità del suolo, si considera la tipologia del terreno e attraverso una descrizione del profilo stratigrafico si attua lasuddivisione così descritta:
Terreno di tipo A : roccia o altre formazioni geologiche tipo-roccia, che includono strati superficiali di materiale più debole di spessore massimo 5 m.
Terreno di tipo B: depositi di sabbia molto densa o mediante addensata, ghiaia o argilla consistente con spessore variabile da parecchie decine di metri a molte centinaia di metri.
Terreno di tipo C: depositi profondi di sabbia densa o mediante addensata, ghiaia o argilla consistente con spessore variabile da parecchie decine di metri a molte centinaia di metri.
Terreno di tipo D: depositi di terreni sciolti o poco addensati (con o senza alcuni strati coesivi di bassa consistenza), o di terreni per la maggior parte coesivi da poco a mediamente consistenti.
Terreno di tipo E: un profilo di terreno costituito da strati superficiali alluvionali con valore vs simili a quelli di tipi C o D e spessore che varia tra circa 5 m e 20 m, giacente su un substrato di materiale più rigido con vs > 800 m/s.
Terreno di tipo S1: depositi costituiti da, o che includono, uno strato spesso almeno 10 m di argille/ limi di bassa consistenza con elevato indice di plasticità (PI>40) ed elevato contenuto di acqua.
Tipo di terreno S2: depositi di terreni soggetti a liquefazione, di argille sensibili o qualsiasi altro profilo di terreno non incluso nei tipi A – E o S1.
Il fattore del suolo S è pari ad uno per suoli ti tipo A e aumenta di valore passando progressivamente a suoli che via via mostrano meno consistenza.
Secondo parametro per la valutazione dell’idoneità al carico sismico è la classificazione degli edifici in relazione alla loro categoria di importanza. Sono quattro le classi di riferimento a ciascuno delle quali corrisponde un vasto insieme di edifici e man mano aumenta la classe, l’importanza rivestita dagli edifici diventa sempre più considerevole. La prima classe raggruppa edifici di minore importanza per la sicurezza pubblica (es. costruzioni agricole), la seconda classe si riferisce ad edifici ordinari, non appartenenti ad altre categorie, come gli edifici di civile abitazione. La terza classe rimanda agli edifici la cui resistenza sismica è di importanza in vista delle conseguenze associate ad un collasso (es. scuole, sale per convegni, istituzioni culturali), l’ultima classe che riveste importanza primaria, si attiene, dunque, agli edifici la cui integrità durante i terremoti è di vitale importanza per la protezione civile (es. ospedali, stazioni dei pompieri, impianti per la produzione di energia).
In funzione dei parametri sopra descritti è possibile ottenere la seguente zonizzazione sismica europea:
Come è possibile vedere zone come l’Italia ricadono quasi completamente in categoria C2.
In questo campo Bossong, che ha sempre a cuore la progettazione sicura delle costruzioni, ha attuato, secondo i criteri dell’ETAG-001 Annex E, la qualifica europea dell’ancorante chimico EPOXY21 in zona sismica in categoria C2. Il prodotto è quindi idoneo per applicazioni strutturali e non per tutti i livelli di sismicità.
Inoltre EPOXY 21 è uno dei migliori ancoranti chimici presenti sul mercato europeo con doppia certificazione europea. È costituito da una resina epossidica Bossong bi-componente ad alto valore di aderenza per fissaggi pesanti per impieghi su calcestruzzo, muratura piena e legno. È adatto per fissaggi elettricamente isolati, permette ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando l’effetto delle correnti vaganti.La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione.La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore e non necessita di pre-miscelazione.
[1]Fonte: European Organisation for Technical Approvals – TECHNICAL REPORT TR 045 for ETAG 001 – Design of Metal Anchors For Use In Concrete Under Seismic Actions
Il sistema di ancoraggio ha inizio con la preparazione del foro, realizzato nella muratura per mezzo di carotatici con sonda diamantata, con funzionamento a sola rotazione, in modo da evitare effetti di vibrazione e di percussione sulle strutture murarie. Le perforazioni possono essere effettuate, a seconda del tipo di muratura e del contesto in cui si deve operare, con raffreddamento ad acqua, ad aria o con tecnologie che evitano la dispersione dei liquidi di raffreddamento.
La scelta della modalità di perforazione è determinante, soprattutto se si opera in contesti di particolare pregio.
Il diametro del perforo viene definito in base alle dimensioni dell’ancoraggio: in particolare deve essere circa tre volte il diametro della barra in acciaio che costituisce l’ancoraggio; anche la valutazione della lunghezza dell’ancoraggio è determinante per la scelta del diametro di perforazione. Il corretto dimensionamento del perforo garantisce non solo la fattibilità delle operazioni di inserimento dell’ancoraggio, completo di calza, manicotti di giunzione e dispositivi di iniezione, ma è anche fondamentale per il funzionamento stesso dell’ancoraggio dal momento che una variazione del diametro di perforazione influisce sulla superficie di contatto con il substrato.
Assemblaggio e posa
Successivamente alla perforazione è necessario l’inserimento, all’interno dei perfori, di specifici Tubi di Protezione Bossong BOS-TP, di adeguato diametro, in modo da facilitare le operazioni di posa degli ancoraggi ed evitare di dover riprendere la perforazione a causa dell’ostruzione dei perfori.
Gli ancoraggi, dotati di specifica calza in tessuto e dei dispositivi di iniezione, vengono eventualmente assemblati in cantiere e successivamente posizionati all’interno delle apposite sedi.
Iniezione della malta
La speciale malta è una miscela studiata appositamente per essere iniettata all’interno della calza in tessuto: il legante, unito ad aggregati di differente granulometria, costituisce il prodotto preconfezionato che, opportunamente miscelato con acqua, produce una malta iniettabile, a ritiro controllato.
Successivamente alla miscelazione, la malta viene inserita in una specifica pompa e portata ad una pressione di circa 3-5 bar: la pressione di iniezione sarà definita in base alla lunghezza dell’ancoraggio e alle condizioni della muratura in cui si va ad operare. L’iniezione viene effettuata gradualmente fino a completa saturazione dell’ancoraggio.
[caption id="attachment_488884" align="aligncenter" width="600"] Assemblaggio e posa[/caption]
[caption id="attachment_488885" align="aligncenter" width="600"] Preparazione della malta[/caption]
[caption id="attachment_488886" align="aligncenter" width="600"] Iniezione controllata della malta[/caption]
[caption id="attachment_488887" align="aligncenter" width="600"] Si continua l'iniezione[/caption]
[caption id="attachment_488888" align="aligncenter" width="600"] Termine dell'ancoraggio iniettato con calza[/caption]
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[post_content] => Intervento di consolidamento di Bossong della Chiesa di Sant’Agostino di Asciano (Si)
La Chiesa di S. Agostino si trova vicino la porta Senese ad Asciano in Provincia di Siena. Fu eretta nel Duecento con l’annesso convento e fu ampliata nella seconda metà del XV secolo; l’edificio è costituito da una facciata in mattoni rossoscuri, di semplice struttura romanica con abside Gotica; il corpo principale della chiesa è costituito invece da muratura in pietra di travertino; pur mantenendo l’originaria struttura ad una sola navata, oggi si presenta con l’aspetto e gli interventi eseguiti tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, secondo le prescrizioni del Concilio di Trento.
L’intervento di consolidamento realizzato da Bossong della Chiesa di Sant’Agostino ad Asciano (Va) rappresenta un esempio particolarmente significativo nell’applicazione in campo degli ancoraggi iniettati in quanto le problematiche evidenziate, hanno reso necessari interventi di consolidamento con diverse tipologie e finalità. I principali meccanismi di collasso e dissesto evidenziati possono essere riassunti in: cedimento delle fondazioni, lesioni a livello dell’arco trionfale e della parete dell’abside.
Per rispondere a questi fenomeni di degrado sono stati effettuati interventi di consolidamento mediante:
· incatenamento dell’abside;
· cucitura delle lesioni;
· inserimento di due tiranti verticali nel campanile a vela.
Tutti gli ancoraggi sono attivi e sono stati dotati di capo chiavi e piatti di contrasto provvisori da togliere una volta effettuata le pre-tensione dell’ancoraggio. La tipologia e la lunghezza degli ancoraggi utilizzati sono stati progettati a seguito di un predimensionamento poi verificato attraverso i risultati ottenuti da prove di estrazione in situ; la particolarità dell’intervento ha reso necessaria l’esecuzione di tre prove di estrazione di ancoraggi iniettati in corrispondenza della muratura in pietra delle pareti dell’abside.
Tali prove hanno la finalità di poter indagare e valutare la resistenza offerta dai bulbi di ancoraggio e l’effettiva resistenza del paramento in muratura in pietra. In seguito alle prove effettuate e alla valutazione dei risultati ottenuti sono stati programmati gli interventi e le diverse tipologie di ancoraggio da eseguire valutando, per ogni singolo intervento, la soluzione che meglio possa garantire un giusto compromesso tra sicurezza e conservazione.
L'intervento Bossong
· ancoraggi verticaliattivi ciechi iniettati con calza per consolidamento torre campanaria - lunghezza 6,00m - inseriti nello spessore della muratura, con iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio e successivo posizionamento temporaneo di piastra di ancoraggio all’estremità;
· ancoraggi orizzontali attivi ciechi iniettati con doppio bulbo di malta per cuciture lesioni pareti laterali e di fondo abside - lunghezza totale da 6,30 a 6,80m - inseriti nello spessore della muratura, con iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio e successivo posizionamento temporaneo di piastra di ancoraggio all’estremità;
ANCORAGGI > mod. GBOS 20-60 P costituiti da barra tipo GBOS 20/304 in acciaio inossidabile AISI 304 con filettatura continua su tutta la lunghezza, complete di calza per il controllo dell’iniezione della malta, appositi tubicini di iniezione, connessioni (manicotti di giunzione) in acciaio inossidabile AISI 316 (A4) e malta Presstec specifica per iniezioni con calza
· ancoraggi orizzontali attivi ciechi iniettati con doppio e triplo bulbo di malta per cuciture lesioni parete arco trionfale e laterale - lunghezza totale da 7,60 a 15,50m - inseriti nello spessore della muratura, con iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio e successivo posizionamento temporaneo di piastra di ancoraggio all’estremità;
ANCORAGGI > mod. GBOS 24-70 P costituiti da barra tipo GBOS 24/304 in acciaio inossidabile AISI 304 con filettatura continua su tutta la lunghezza, complete di calza per il controllo dell’iniezione della malta, appositi tubicini di iniezione, connessioni (manicotti di giunzione) in acciaio inossidabile AISI 316 (A4) e malta Presstec specifica per iniezioni con calza
· perforazioni orizzontali e verticali realizzate con carotatrici con sonda diamantata con funzionamento a sola rotazione - lunghezza da 6,00 a 15,60 m.
Committente: Ven Confraternita di Misericordia
Progettazione Interventi strutturali : Ing. Giovanni Corti
Direzione dei lavori: Arch. Tarcisio Bratto
Perforazione e Posa : Tecnodiamante – Postassieve (Fi) - Installatore Certificato Bossong spa
Fornitura e consulenza tecnologia Bossong: Bossong spa – Grassobbio (Bg)
[caption id="attachment_476591" align="aligncenter" width="600"] Chiesa di Sant' Agostino[/caption]
[caption id="attachment_476603" align="aligncenter" width="600"] Chiesa di Sant'Agostino Asciano - ancoraggi[/caption]
[post_title] => Chiesa di Sant'Agostino, intervento di consolidamento
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[post_content] => Nel corso dei secoli, l’edificio ha subito numerose modifiche, rifacimenti e demolizioni di ordine strutturale; questi numerosi interventi strutturali, uniti alla critica localizzazione su di un pendio scosceso e alla tipologia di terreno roccioso sottostante l’edificio religioso, potrebbero essere stati la causa del progressivo slittamento della parete laterale della chiesa.
L’intervento di consolidamento della Chiesa di San Biagio a Cittiglio (Va) realizzato da Bossongrappresenta un esempio particolarmente significativo per le trattazione delle problematiche che interessano il campo degli ancoraggi iniettati in quanto l’intervento prevede il vincolo della parete laterale della navata da realizzarsi mediante l’ancoraggio ad una parete di tipo roccioso; la peculiarità e la specificità dell’intervento di ancoraggio in parete rocciosa, ha reso necessaria una serie di prove di estrazione, effettuata in fase preliminare, per poter effettivamente valutare la risposta e il comportamento degli ancoraggi nello specifico contesto ovvero per poter conoscere e valutare la resistenza offerta dai bulbi di ancoraggio in roccia e l’effettiva resistenza del paramento murario della parete laterale.
In seguito alle prove effettuate e alla valutazione dei risultati ottenuti sono stati programmati gli interventi e progettate le diverse tipologie di ancoraggi da eseguire; in particolare gli ancoraggi iniettati sono stati eseguiti in diverse porzioni dell’edificio e per diverse finalità:
• cuciture in corrispondenza del muro perimetrale contro terra;
• cuciture tra facciata e parete laterale della navata;
• vincolo della parete laterale della navata soggetta a slittamento.
Descrizione dell'intervento:
• ancoraggi orizzontali ciechi iniettati con calza per cucitura del muro perimetrale contro terra - lunghezza 2,00m - inseriti nello spessore della muratura in roccia, con iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio e successivo posizionamento di piastra di ancoraggio all’estremità.
• ancoraggi orizzontali ciechi iniettati con calza per cucitura facciata – parete laterale navata - lunghezza 2,00m - inseriti nello spessore della muratura, con iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio e successivo posizionamento di piastra di ancoraggio all’estremità.
• ancoraggi orizzontali ciechi iniettati con calza per cucitura parete perimetrale e roccia in fondazione - lunghezza 4,50m - inghisati in corrispondenza del substrato roccioso, con iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio e successivo posizionamento di piastra di ancoraggio all’estremità.
ANCORAGGI > mod. GBOS 20-60 P costituiti da barra tipo GBOS 20/304 in acciaio inossidabile AISI 304 con filettatura continua su tutta la lunghezza, complete di calza per il controllo dell’iniezione della malta, appositi tubicini di iniezione e malta Presstec specifica per iniezioni con calza
ACCESSORI > piastre di ancoraggio di estremità mod. BS-PLATE in acciaio inossidabile AISI 304 a sezione circolare con foro centrale Ø26 e spessore 25 mm inclusi dado e controdado
• perforazioni orizzontali realizzate con carotatrici con sonda diamantata con funzionamento a sola rotazione - lunghezza da 2,00 a 4,65 m.
Fasi di intervento
1. La progettazione, la produzione e la consegna degli ancoraggi e della malta in cantiere
Sulla base delle indicazioni progettuali e delle informazioni rilevate in cantiere sono state definite le caratteristiche degli ancoraggi Bossong necessari per la specifica applicazione; successivamente gli ancoraggi e la malta sono stati trasportati in cantiere, accuratamente imballati e protetti e adeguatamente stoccati in un luogo riparato ed asciutto.
2. La perforazione
L’installazione degli ancoraggi è stata effettuata all’interno di fori realizzati nella muratura per mezzo di carotatici con sonda diamantata con funzionamento a sola rotazione in modo da evitare effetti di vibrazione e di percussione sulle strutture murarie.
Successivamente alla perforazione sono stati inseriti, all’interno dei fori, i tubi di protezione BOS TP, specifici per la posa degli ancoraggi iniettati con calza, in modo da evitare l’ostruzione dei perfori e facilitare l’inserimento degli ancoraggi .
3. L’assemblaggio e la posa
Gli ancoraggi Bossong dotati di specifica calza in tessuto e di specifici dispositivi di iniezione sono stati inseriti nei perfori all’interno dei tubi di protezione, opportunamente rimossi prima dell’iniezione.
4. La preparazione della malta e l’iniezione.
La malta specifica, opportunamente miscelata con acqua ed inserita nell’apposita pompa a pressione è stata iniettata ad una pressione di circa 3-4 bar.
Scheda intervento
• Committente: Parrocchia di San Giulio Prete, Comune di Cittiglio (Va)
• Progettazione Interventi strutturali: Ing. Antonio Cellina
• Progettazione architettonica: Studio tecnico Geom. Pietro Sammartini
• Direzione dei lavori: Arch. Gianni Pozzi
• Impresa esecutrice: Edil3tre – Vigliano Biellese (Bi)
• Perforazione e Posa: Edil3tre – Vigliano Biellese (Bi) - Installatore Certificato Bossong spa
• Fornitura e consulenza tecnologia Bossong: Bossong spa – Grassobbio (Bg)
Scarica la scheda in PDF dell'intervento Chiesa di San Biagio in Cittiglio
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[post_excerpt] => La Chiesa di San Biagio è il più antico edificio di Cittiglio: si tratta di un edificio religioso in muratura in pietra costituito da una cappella ad aula unica, a pianta rettangolare con altare ad ovest e campanile dislocato all’interno della facciata, a lato dell’unico accesso all’edificio.
La Chiesa si erge su un terreno in pendio in roccia, arroccata sull’abitato
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[post_content] => Il programma è stato sviluppato sulla base della linea guida EOTA ETAG-001, della sua appendice di calcolo Annex C e in accordo alla teoria del Concrete Capacity Metod (CC).
La schermata iniziale del programma permette di definire il numero di ancoranti da considerare nel calcolo, le distanze dai bordi, la tipologia e la classe di calcestruzzo, lo spessore del supporto, le dimensioni della piastra da fissare, gli interassi, eventuali bracci di leva, le azioni sollecitanti, le eventuali armature presenti nel supporto in calcestruzzo.
Il programma permette di scegliere da un minimo di 1 ancorante ad un massimo di 6 in accordo all’ETAG 001 Annex C. Definiti i parametri necessari al calcolo il software consentirà l’esecuzione della verifica della situazione impostata dall’utente tramite apposito comando (tasto calcola).
Eseguito il calcolo, il programma consentirà la visualizzazione degli ancoranti Bossong idonei per l’applicazione ed il relativo report di calcolo in formato pdf.
I file di calcolo e le relative relazioni possono essere gestiti e salvati in modo flessibile all’interno del proprio personal computer per una successiva consultazione o revisione.
Accedi al Software di calcolo
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[post_excerpt] => Bossong ha sviluppato un software dedicato alla progettazione e verifica degli ancoranti su calcestruzzo per dare a progettisti e clienti un servizio di supporto tecnico sempre più attento ed al passo con i tempi.
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[post_content] => L’abitato della cittadina sorge sul ciglio più spettacolare della gravina di Laterza, si trova ad una quota di 340mt s.l.m. ed è posto in un luogo chiuso fra colline che si elevano di poco su di esso; da ciò deriva una forte delimitazione dell’orizzonte, tanto che si possono scorgere le sue abitazioni solo da pochi chilometri di distanza. Non è da escludere, naturalmente, che il nucleo urbano originario si sia formato su preesistenti resti di civiltà rupestri come testimoniano i santuari, le numerose abitazioni e le grotte esistenti nel centro storico e nelle sue vicinanze.
Laterza ha origini antichissime: i ritrovamenti emersi dai lavori di scavo del 1965 in una necropoli risalente al 2000 a.C. in località Candile testimoniano la presenza di una popolazione vissuta nel territorio nell'era eneolitica. Laterza ha subito l'influenza dei greci e dei romani: molti i reperti dell'epoca della Magna Grecia e dell'età romana, oggi custoditi nei musei archeologici di Taranto e Matera.
L'abitato, in origine appartenente al comune di Matera, sorse intorno all'anno 1000. Nel 1030, dopo quello longobardo-beneventano, Laterza passa sotto il dominio dei normanni. Nel 1060 è la volta degli svevi, a cui succederanno poi gli angiolini. Nel 1292, il feudo laertino è connesso al principato di Taranto.
A questo periodo risale la costruzione del castello (palazzo marchesale) con portale datato 1393.
Nel 1463, il principato di Taranto viene incluso nel regno di Napoli. Nel 1541, Pietro Antonio d'Azzia ottiene il titolo di marchese di laterza, titolo che nel 1655 passa alla famiglia Perez-Navarrete, che lo detiene fino al 1806, anno in cui vengono aboliti i diritti feudali e la cittadina passa al regno borbonico. Successivamente, entrerà a far parte del regno d'Italia.
Il palazzo marchesale è un complesso del XVI secolo. Dal 1292 al 1463 il feudo di Laterza fece parte del principato di Taranto. Questi anni furono caratterizzati da dure lotte tra paesi vicini e i laertini dovettero resistere agli assalti di Matera e Castellaneta.
Ciò spinse i feudatari di Laterza a costruire il castello, il cui nucleo originario risale al 1393, data leggibile su un’iscrizione dei capitelli del portale d'ingresso. Il palazzo fu poi distrutto per costruirvi il nuovo.
Del vecchio castello tarantino di età magno-greca sono ancora visibili un tratto dell'antico fossato (per accedevi esisteva un ponte levatoio), le mura merlate che
proteggevano a nord l'antico "castrum de tertia" (a sud i ripidi costoni della gravina offrivano una formidabile difesa naturale all'abitato), ed un cunicolo che terminava nella gravina, permettendo così la fuga dal castello.
Nel 1546 fu investito del marchesato di Laterza Giovanni Battista I D'Azzia, il quale trasformò il vecchio castello in un palazzo residenziale tardo rinascimentale, l'odierno palazzo marchesale, com'è attestato da un iscrizione risalente al 1548 incisa in uno stemma bipartito in pietra bianca posto all'ingresso. Il palazzo è costruito per gran parte da pietre grezze.
La facciata est è quella più rimaneggiata. Quella a sud, ricca di motivi architettonici rinascimentali, conserva ancora un balcone delle stanze superiori, affacciandosi al quale il marchese comunicava al popolo le sue decisioni.
Sulla facciata a nord sono invece presenti le finestre inferriate, che servivano a dar luce alle prigioni del palazzo. All'interno è possibile ammirare l'affresco raffigurante Sant'Anna, scelta dovuta sicuramente ad Anna Capece, moglie di Nicolò Perez-Navarrete, ultimi signori di Laterza fino al 2 agosto 1806.
L’intervento di consolidamento delle strutture del Palazzo Marchesale a Taranto, che rientra in un più ampio progetto di restauro del complesso dell’intero Palazzo, rappresenta un esempio particolarmente significativo per le trattazione delle problematiche che interessano il campo degli ancoraggi iniettati nelle murature storiche.
L’intervento prevede l’inserimento ancoraggi iniettati con calza Bossong in corrispondenza delle pareti di spina, costituite da conci in tufo, ad una quota corrispondente a quella dell’imposta delle volte di copertura dei saloni del terzo livello.
Fasi di intervento
1. La progettazione, la produzione e la consegna degli
ancoraggi e della malta in cantiere
Sulla base delle indicazioni progettuali e delle informazioni rilevate in cantiere sono state definite le caratteristiche degli ancoraggi Bossong necessari per la specifica applicazione; successivamente gli ancoraggi e la malta sono stati trasportati in cantiere, accuratamente imballati e protetti e adeguatamente stoccati in un luogo riparato ed asciutto.
2. La perforazione
L’installazione degli ancoraggi è stata effettuata all’interno di fori realizzati nella muratura per mezzo di carotatici con sonda diamantata con funzionamento a sola rotazione in modo da evitare effetti di vibrazione e di percussione sulle strutture murarie.
Successivamente alla perforazione sono stati inseriti, all’interno dei fori, i tubi di protezione BOS TP, specifici per la posa degli ancoraggi iniettati con calza, in modo da evitare l’ostruzione dei perfori e facilitare l’inserimento degli ancoraggi.
3. L’assemblaggio e la posa
L’inserimento degli ancoraggi con lunghezze superiori ai 6,00 m ha richiesto l’ assemblaggio in cantiere delle diverse parti costituenti l’ancoraggio mediante appositi manicotti di giunzione.
Gli ancoraggi Bossong dotati di specifica calza in tessuto e di specifici dispositivi di iniezione sono stati inseriti nei perfori all’interno dei tubi di protezione, opportunamente rimossi prima dell’iniezione.
4. La preparazione della malta e l’iniezione
La malta specifica, opportunamente miscelata con acqua ed inserita nell’apposita pompa a pressione è stata iniettata ad una pressione di circa 3-4 bar.
Per scaricare la scheda di intervento in PDF
CLICCA QUI
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[post_excerpt] => Laterza, sita sull'anfiteatro delle murge, sorge nella parte nord-ovest della provincia jonica di Taranto.
Essa vede insinuare il proprio agro, a mo’ di cuneo, fra le province di Bari e di Matera.
Una delle caratteristiche principali di questi luoghi è costituita dalle “gravine”, profondi crepacci originatisi per erosione delle acque superficiali, canalizzate in fratture o discontinuità del banco calcarenitico, quasi dei "fiumi fossili" che si presentano con l'aspetto di gole rocciose strette e profonde dal profilo a 'V'.
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[post_content] => Di seguito vengono descritte brevemente le caratteristiche dei materiali più utilizzati nelle costruzioni.
Calcestruzzo
Il calcestruzzo è un impasto ottenuto attraverso una miscela di tre componenti: cemento, acqua e inerti di differente granulometria (sabbia, ghiaia) che, in funzione del peso specifico degli elementi costituenti, viene usualmente suddiviso in due categorie:
• calcestruzzo normale (con densità a secco compresa tra 2,0 kg/dm3 e 2,8 kg/dm3)
• calcestruzzo alleggerito (con densità a secco inferiore a 2,0 kg/dm3)
Il calcestruzzo dopo 28 giorni di maturazione, raggiunge, a seconda della composizione, una determinata resistenza alla compressione, sulla base della quale viene usualmente classificato.
Con la sigla C20/25 si identifica, secondo la classificazione prevista dalla norma ENV206, un calcestruzzo che presenta una resistenza alla compressione a 28 gg di 25 N/mm2, se misurata su provini cubici, e di 20 N/mm2, se misurata su provini cilindrici.
La resistenza a trazione del calcestruzzo è molto inferiore alla sua resistenza a compressione: l'inserimento di elementi di armatura in acciaio garantisce la capacità del materiale composto, il calcestruzzo armato, di resistere anche agli sforzi di trazione.
E' importante, al momento dell'applicazione del dispositivo di ancoraggio, considerare sempre la effettiva classe di resistenza del calcestruzzo, perché in base ad essa viene stabilito il carico massimo applicabile all'ancorante. Sono classificati come calcestruzzi leggeri i calcestruzzi contenenti inerti con un basso peso specifico tra i quali argilla espansa, pomice, laterizio frantumato.
La resistenza alla compressione di tali materiali risulta inferiore a quella del calcestruzzo normale mentre vengono notevolmente incrementate le capacità termoisolanti oltre alle caratteristiche di leggerezza, vantaggiose per alcune applicazioni.
Le murature
Murature costituite da elementi resistenti artificiali
La muratura è costituita da elementi resistenti artificiali (mattoni o blocchi), aventi forma più o meno regolare, sovrapposti in opera gli uni agli altri con interposizione di una sostanza legante o cementante. Gli elementi resistenti possono essere in:
- laterizio normale
- laterizio alleggerito in pasta
- calcestruzzo normale
- calcestruzzo alleggerito
Gli elementi resistenti artificiali possono essere dotati di fori in direzione normale al piano di posa (elementi a foratura verticale) oppure in direzione parallela (elementi a foratura orizzontale).
Si distinguono le seguenti categorie, in base alla percentuale di foratura:
- elementi pieni: unità prive di cavità o con percentuali di vuoto inferiori al 15%
- elementi semipieni: percentuali di vuoto comprese tra il 15% ed il 45%
- elementi forati: percentuali di vuoto comprese tra il 45% ed il 55%. Murature costituite da elementi resistenti naturali
La muratura è costituita da elementi resistenti in pietra legati tra loro tramite malta.
In questa categoria rientrano le pietre formatesi in natura e le rocce in genere che, a seconda della loro composizione si distinguono in:
- pietre a struttura granulare in cui è visibile ad occhio nudo la struttura dei grani che le costituiscono (es. granito);
- pietre a struttura compatta in cui non sono riconoscibili i componenti costituenti la struttura che risulta comunque di tipo granulare (es. basalto, arenaria compatta);
- pietre a struttura porosa con presenza di cavità irregolari (pori) tra i grani (es. pietra pomice, tufo).
Le murature formate da elementi resistenti naturali si distinguono nei seguenti tipi:
muratura di pietra non squadrata: composta con pietrame di cava grossolanamente lavorato, posto in opera in strati pressoché regolari;
muratura listata: costituita come le murature in pietra non squadrata ma intercalata da fasce di conglomerato semplice o armato oppure da ricorsi orizzontali costituiti almeno da due filari in laterizio pieno;
muratura di pietra squadrata: composta con pietre di geometria pressoché parallelepipeda poste in opera in strati regolari.
Pannelli e lastre
I pannelli e le lastre possono essere identificati come elementi strutturali a parete sottile, con una scarsa resistenza e quindi non capaci di sopportare carichi elevati. Vengono solitamente realizzati con materiali quali cartongesso, compensato, truciolato, masonite ed utilizzati come elementi non portanti (pareti divisorie, controsoffitti).
Legno
I legnami utilizzati nel campo delle costruzioni per la realizzazione di elementi strutturali, portanti e non, possono avere caratteristiche di resistenza differenti a seconda dell'essenza utilizzata; ottime prestazioni possono essere raggiunte dal legno lamellare.
TECNICHE DI PERFORAZIONE
La perforazione necessaria per l'alloggiamento del dispositivo di ancoraggio nel materiale di supporto deve essere tale da garantire la capacità di carico e l'affidabilità previste per l'ancorante. Sono utilizzate le seguenti tecniche:
perforazione a rotazione: effettuata tramite trapano elettrico permette di realizzare l'alloggiamento dell'ancorante in materiali non compatti quali forati, cavi o comunque con caratteristiche di scarsa resistenza; perforazione a rotopercussione: effettuata tramite trapano a percussione permette di realizzare l'alloggiamento dell'ancorante in materiali compatti quali calcestruzzo o mattoni pieni;
perforazione a martello: effettuata tramite martello perforatore il cui funzionamento è tale da esercitare una forte azione di percussione; tale tecnica viene utilizzata per perforare materiali compatti ad alta resistenza; perforazione con sonda diamantata: grazie al funzionamento a sola rotazione della sonda l'impatto sulla struttura non genera vibrazioni; tale tecnica può essere effettuata con raffreddamento ad acqua o ad aria (perforazioni a secco).
CLASSIFICAZIONE DEI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO
Ancoranti ad espansione a controllo di coppia
(ad es.: BRB, NW)
La forza di espansione dipende dalla forza di trazione degli ancoranti stessi.
L'espansione si ottiene serrando una vite o un dado che generano l'espansione di un componente dell'ancorante, detto "camicia". L'espansione va controllata tramite l'applicazione di una corretta coppia di serraggio, che garantisce la durata nel tempo del fissaggio e non sovraccarica l'ancorante.
Ancoranti ad espansione a controllo di spostamento
(ad es.: JUNIOR E)
La forza di espansione si ottiene tramite lo scorrimento forzato di un cono che fa assumere all'ancoraggio, ad espansione avvenuta, una geometria predeterminata.
Ancoranti a tenuta per adesione (tutti gli ancoranti chimici)
L'ancorante è costituito da una miscela bi-componente che funge da legante fra il materiale di supporto ed un inserto metallico (barra). La malta penetra nei pori del materiale determinando, ad indurimento avvenuto, una tenuta per forma oltre che per aderenza.
Ancoranti di tipo leggero (ad es.: JNL, FBN)
L'espansione si verifica in seguito all'introduzione di un elemento espansore (ad es. una vite) nel corpo dell'ancorante o, nel caso degli ancoranti a deformazione, tramite un'espansione a geometria predeterminata che consente una tenuta per contrasto nel materiale di base.
Spessore fissabile
Lo spessore fissabile corrisponde generalmente allo spessore dell'elemento da fissare. Nel caso di applicazioni su supporti rivestiti con materiali con
scarsa resistenza, quali intonaco o materiale isolante, si deve sommare allo spessore dell'elemento anche quello degli strati non resistenti.
Profondità di ancoraggio
Viene considerata profondità di ancoraggio la distanza tra la superficie esterna del supporto e l'estremità dell'ancorante.
Applicazione del carico
Le prestazioni dell'ancorante dipendono dalla corretta installazione.
Successivamente alla messa in opera del dispositivo di ancoraggio si procede all'applicazione del carico e del serraggio mediante chiave dinamometrica sull'ancorante.
CARICHI APPLICATI SUGLI ANCORANTI
Fondamentale per la definizione della tipologia dei carichi applicati è, oltre all'intensità del carico stesso, anche la direzione con cui viene applicato in relazione all'asse dell'ancorante (a angolo compreso tra la direzione del
carico e l'asse dell'ancorante) ed il punto di applicazione.
Ancoranti sollecitati a trazione: la direzione del carico coincide con l'asse dell'ancorante a=0°.
Ancoranti sollecitati a taglio: il carico agisce ortogonalmente all'asse dell'ancorante a=90°.
Ancoranti sollecitati a carico combinato: il carico agisce con una direzione inclinata di un certo angolo 0<a<90° rispetto all'asse dell'ancorante.generando un effetto combinato di trazione e taglio.
Ancoranti sollecitati a flessione: il punto di applicazione del carico si trova ad una determinata distanza dalla superficie del supporto (installazione distanziata); il carico, che agisce ortogonalmente all'asse dell'ancorante, esercita una sollecitazione di flessione sull'ancoraggio che deve essere considerata nel dimensionamento.
ANCORANTI CERTIFICATI
Per rispondere a particolari esigenze di progetto, alcuni nostri ancoranti sono stati certificati dai più importanti istituti europei. Tutti gli ancoranti Bossong sono stati progettati per rispondere ai massimi requisiti di sicurezza, e sono frutto di oltre 40 anni di esperienza nella tecnica del fissaggio.
Per scaricare l'intero documento BOSSONG con i dati tecnici CLICCA QUI
[post_title] => Tecnica dell'ancoraggio meccanico e chimico
[post_excerpt] => La grande varietà di materiali da costruzione esistenti sul mercato offre agli ancoranti condizioni di ancoraggio diversificate.
Occorre tenere ben presente che non esiste un materiale di base che non offra possibilità di fissaggio: è fondamentale però la scelta dell'ancoraggio più adatto, che tenga conto delle caratteristiche specifiche del materiale e delle condizioni del contesto nel quale viene installato.
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BCR EPOXY 21 SEISMIC ANNEX E C2
Il primo ancoraggio tutto italiano per fissaggi in zona sismica
Le metodologie di progettazione sismica hanno acquisito negli ultimi anni sempre più importanza non solo per le aree ad elevata sismicità quali Stati Uniti (costa ovest) e Giappone, ma anche per i territori come quello Europeo che negli ultimi 30 anni ha registrato diversi terremoti di magnitudo superiore a 5. In riferimento alla sismicità europea, la maggior parte dei paesi richiedono una progettazione sismica adeguata e la autorità hanno autorizzato studi di approfondimento per la tutela del profilo economico sociale e della sicurezza. In altri termini, al tema della salvaguardia della vita, nel caso degli edifici architettonici ed industriali si associa anche il tema della salvaguardia del valore monumentale oltre a quello di attrezzature, lavorati e semilavorati stoccati nei magazzini e, soprattutto, della continuità operativa delle aziende. Una corretta progettazione in condizioni sismiche considera come il materiale base risponde durante il terremoto e conseguentemente la struttura subirà spostamenti e quindi deformazioni nei suoi elementi costitutivi che, a loro volta, causano l’apertura di fessure negli elementi in calcestruzzo. Per questo motivo tutti gli ancoranti destinati a trasferire carichi sismici devono essere idonei per l'impiego in calcestruzzo fessurato e la loro progettazione deve essere basata sull’assunzione che le fessure nel materiale base abbiano cicli di apertura e chiusura per la durata del sisma. Questa problematica, di grande interesse a livello europeo, è stata affrontata in maniera sistematica dall’EOTA (European Organisation for Technical Approvals), incaricata dalla Commissione Europea, per definire una nuova procedura di test e per stabilire l’idoneità degli ancoranti post-installati sotto azione sismica. Ad oggi, dopo 5 anni di collaborazione tra multinazionali, esperti europei in azioni sismiche, aziende piccole/medie impegnate fianco a fianco con ECAP (European Consortium of Anchors Producers) e Politecnico di Milano, la linea guida europea è arrivata alla sua forma finale con ambiti di applicazione sia strutturale che non strutturale. Si tratta di test e criteri di verifica adeguati che sono necessari per la corretta valutazione delle prestazioni di un ancorante sottoposto ad azioni sismiche e solo gli ancoranti certificati sulla base di questi requisiti sono adatti per connessioni rilevanti per la sicurezza. Gli ancoranti soggetti a questa nuova procedura di certificazione devono comprendere nell’ETA tutti i dati tecnici necessari, sia in termini di carico che di spostamento, in accordo alla linea guida ETAG 001 – Annex E.
L’idoneità al carico sismico è classificata secondo due protocolli di prova, individuati in funzione della sismicità dell’area e della classe di importanza dell’edificio su cui operare. Essi si distinguono in:
Categoria sismica C1 – adatta solo per impieghi non strutturali con livelli di bassa sismicità,
Categoria sismica C2 – adatta per impieghi strutturali e non strutturali e per tutti i livelli di sismicità.
Il protocollo di prova C1 riprende interamente quanto proposto dalla normativa statunitense ACI 355-2 e prevede 10 test con simulazione sismica a trazione e a taglio per ogni diametro dell’ancorante di cui si vuole ottenere la qualifica. Invece, la categoria sismica C2 comporta un protocollo più severo che prevede un minimo di 30 test per diametro e, oltre alla ciclicità del carico, si prende in considerazione anche la variabilità di apertura della fessura fino ad un’ampiezza massima di 0,8 mm simulando l’inversione del momento attraverso la compressione attiva del calcestruzzo intorno all’ancoraggio.
Come è possibile vedere zone come l’Italia ricadono quasi completamente in categoria C2. In questo campo Bossong, che ha sempre a cuore la progettazione sicura delle costruzioni, ha attuato, secondo i criteri dell’ETAG-001 Annex E, la qualifica europea dell’ancorante chimico EPOXY 21 in zona sismica in categoria C2. Il prodotto è quindi idoneo per applicazioni strutturali e per tutti i livelli di sismicità.
Inoltre EPOXY 21 è uno dei migliori ancoranti chimici presenti sul mercato europeo con doppia certificazione europea. È costituito da una resina epossidica Bossong bi-componente ad alto valore di aderenza per fissaggi pesanti per impieghi su calcestruzzo, muratura piena e legno. È adatto per fissaggi elettricamente isolati, permette ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando l’effetto delle correnti vaganti. La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione. La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore e non necessita di pre-miscelazione.
Per maggiori informazioni, consulta la scheda tecnica del prodotto e gli allegati sottostanti
E’ ARRIVATO L’INVERNO … BCR V PLUS WINTER E’ LA SOLUZIONE
Resina vinilestere Bossong senza stirene bi-componente per carichi pesanti per fissaggi in calcestruzzo, muratura piena, laterizi forati e legno.
Formulazione speciale per applicazioni nel periodo invernale fino a -20°C di temperatura ambiente.
Tempi di posa in opera ridotti anche a basse temperature.
ETA-09/0140 Opzione 7 da M8 a M24 per calcestruzzo non fessurato e OPZIONE 1 PER INSTALLAZIONE IN CALCESTRUZZO FESSURATO con barre da M10 a M20. Il prodotto è omologato per fissaggi con profondità variabile di ancoraggio, per dare al progettista un’elevata flessibilità.
ETA-09/0246 Barre ad aderenza migliorata (diametro da 8mm a 32mm) per connessioni post-installate in calcestruzzo armato. Riduzione della minima profondità di ancoraggio per la realizzazione di connessioni post-installate di barre ad aderenza migliorata.
Grazie alla mancanza di stirene (assenza di odore pungente) l’utilizzo è possibile anche in ambienti chiusi.
Consistenza tixotropica.
La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base.
La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore. Non necessita di premiscelazione.
Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
Le temperature di esercizio certificate sono negli intervalli:
-40°C/+40°C (T° max lungo periodo = 24°C)
-40°C/+80°C (T° max lungo periodo = 50°C)
-40°C/+120°C (T° max lungo periodo = 72°C).
CARATTERISTICHE:
Resina epossidica bi-componente ad alto valore di aderenza per fissaggi pesanti per applicazioni su calcestruzzo, muratura piena e legno. Doppia marcatura CE qualificata anche per azioni sismiche categoria C2. Non crea tensioni nel materiale di base durante l’installazione. Questa resina può essere utilizzata anche in condizioni di calcestruzzo umido e foro allagato inclusi i fissaggi subacquei. Adatto per fissaggi elettricamente isolati, permette ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando l’effetto delle correnti vaganti. Mantiene inalterate le sue proprietà nel tempo. è resistente all’idrolisi nel tempo. Tempi di indurimento per manipolazione medio-lunghi. Ideale per applicazioni con barre ad aderenza migliorata. Facilità e rapidità di impiego. Consistenza tixotropica. La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione. Rapporto di miscelazione 1 (catalizzatore) a 2 (resina epossidica) in volume. La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore. Non necessita di premiscelazione. La cartuccia può essere riutilizzata in tempi successivi sostituendo il miscelatore al momento del riutilizzo. Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
STOCCAGGIO E CONSERVAZIONE:
Le cartucce devono essere conservate in luogo asciutto e fresco (tra + 5°C e +30°C) possibilmente all’ombra. Nel periodo invernale si consiglia di conservare le cartucce in locali riscaldati.
DURATA: 24 mesi se stoccata in condizioni ottimali.
TEMPERATURA DI ESERCIZIO:
Tra -40°C/+40°C con T°max lungo periodo di 24°C e -40°C/+80°C con T°max lungo periodo di 50°C (temperatura ambiente dopo installazione).
Bossong S.p.A., in linea con il proprio standard aziendale di miglioramento continuo, ha il piacere di informarvi su tutti i nuovi UPGRADE relativi al prodotto BCR V PLUS.
BOSSONG BCR V PLUS, ancorante chimico vinilestere senza stirene marcato CE per applicazioni strutturali con barre filettate e barre ad aderenza migliorata, è stato ulteriormente migliorato al fine di proporre sul mercato un prodotto che non teme confronti tecnici ed in linea con gli attuali standard normativi.
introduzione della qualifica per calcestruzzo fessurato OPZIONE 1. Questo significa dare la possibilità di utilizzo del prodotto in tutte le zone, fessurate e non, delle strutture in calcestruzzo;
RIDUZIONE del 50% DEI TEMPI DI ATTESA PER LA MESSA IN CARICO per temperature del supporto che vanno da un minimo di -10°C fino a +40°C (condizione asciutta);
inserimento della VERSIONE WINTER (versione a rapido indurimento) e TROPICAL (versione lenta) rispettivamente per range di temperature del supporto che vanno da -20°C a +20°C e da +20°C a +50°C. Entrambe le versioni avranno marcatura CE e saranno all’interno dello stesso ETA senza nessuna variazione di carico rispetto alla versione standard;
incremento della massima profondità di ancoraggio fino a 20 volte il diametro nominale della barra filettata;
INCREMENTO DEI CARICHI DI PROGETTO DEL 20% (CONDIZIONE ASCIUTTA E UMIDA);
inserimento dei carichi anche per range di temperatura tra -40°C e +40°C (massima temperatura di lungo periodo +24°C);
inserimento del FORMATO JUMBO DA 825 ml per lavori di grossa portata;
riduzione della minima profondità di ancoraggio per la realizzazione di connessioni post-installate di barre ad aderenza migliorata;
nuovi ETA del prodotto in accordo al nuovo Regolamento sui Prodotti da Costruzione n°305/2011;
RAPPORTO DI RESISTENZA AL FUOCO per applicazione di connessioni post-installate di barre ad aderenza migliorata;
CLASSIFICAZIONE A+ in accordo al Decreto Francese n°2011-321 per la determinazione delle emissioni dei Composti Organici Volatili (VOC);
CARATTERISTICHE:
Resina epossidica bi-componente ad alto valore di aderenza per fissaggi pesanti per applicazioni su calcestruzzo, muratura piena e legno. Doppia marcatura CE qualificata anche per azioni sismiche categoria C2. Non crea tensioni nel materiale di base durante l’installazione. Questa resina può essere utilizzata anche in condizioni di calcestruzzo umido e foro allagato inclusi i fissaggi subacquei. Adatto per fissaggi elettricamente isolati, permette ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando l’effetto delle correnti vaganti. Mantiene inalterate le sue proprietà nel tempo. è resistente all’idrolisi nel tempo. Tempi di indurimento per manipolazione medio-lunghi. Ideale per applicazioni con barre ad aderenza migliorata. Facilità e rapidità di impiego. Consistenza tixotropica. La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione. Rapporto di miscelazione 1 (catalizzatore) a 2 (resina epossidica) in volume. La resina e l’indurente si miscelano solo durante l’estrusione mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore. Non necessita di premiscelazione. La cartuccia può essere riutilizzata in tempi successivi sostituendo il miscelatore al momento del riutilizzo. Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
STOCCAGGIO E CONSERVAZIONE:
Le cartucce devono essere conservate in luogo asciutto e fresco (tra + 5°C e +30°C) possibilmente all’ombra. Nel periodo invernale si consiglia di conservare le cartucce in locali riscaldati.
DURATA: 24 mesi se stoccata in condizioni ottimali.
TEMPERATURA DI ESERCIZIO:
Tra -40°C/+40°C con T°max lungo periodo di 24°C e -40°C/+80°C con T°max lungo periodo di 50°C (temperatura ambiente dopo installazione).
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[post_content] => Il tutto alla luce degli sviluppi della Manovra DL stabilità 2012 e con un occhio al mercato e all’economia sostenibili.
Staff scientifico ed organizzativo
• Struttura Proponente: Dipartimento di Ingegneria Strutturale
• Direttore: Prof. Attilio Carotti (Tel. 02.23994361)
• Segreteria: Segreteria (Tel. 02.23994361 - 349.2529302)
Destinatari
Professionisti progettisti, Tecnici-d’azienda, Apici aziendali, Manager dell’energia, PA, Studenti tecnici.
Struttura didattica
• Inizio delle lezioni: 16/03/2012
• Fine delle lezioni: 24/03/2012
• Totale ore: 32
Marzo-maggio 2012
Scarica la Locandina del corso in PDF
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[post_excerpt] => Il corso presenta, con uno strumento rigoroso/esauriente ma ’agile’ (32 ore, 2 week end), un’accurata analisi e discussione dell’ampio quadro di novità normative che interessano la filiera progettuale di edifici Civili, Industriali, Terziario.
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[post_content] => Bossong, in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia - Facoltà di Ingegneria - Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente (DICATA ), organizza a Ferrara il 27 marzo 2009, dalle ore 14.00 alle ore 17.00, nell’ambito di Restauro, il convegno "Ricerca e innovazione nel consolidamento delle strutture in muratura in zona sismica".
Coordinamento Scientifico Prof. E. Giuriani Dip. di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente (DICATA)
Programmaore 14.00
Saluto Assorestauro e introduzione al Convegno
Caterina Giovannini (Presidente Assorestauro)
Michele Taddei (Direttore Commerciale Bossong)
ore 14.15
Indagini diagnostiche e interventi di miglioramento sismico negli edifici storici danneggiati dal sisma Relatore: Prof. Ezio Giuriani
Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria - DICATA
ore 15.15
Le tecniche di incatenamento degli edifici storici con riferimento al problema degli ancoraggi
Relatori: Prof. Giovanni Plizzari
Prof.ssa Alessandra Marini
Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria - DICATA
ore 16.15
La ricerca sul comportamento degli ancoraggi iniettati nelle murature storiche in situ
Relatori: Ing. Cristiano Algeri
Università degli Studi di Brescia - DICATA
Ing. Elena Poverello
Area Consolidamento Bossong SpA
"Ricerca e innovazione nel consolidamento delle strutture in muratura in zona sismica" Venerdì 27 marzo 2009
dalle ore 14.00 alle ore 17.00
Sala D al primo piano tra pad. 5 e 6
Ferrara Fiere - Restauro 2009 25-28 marzo 2009
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[post_content] => Sabato 15 novembre 2008 a partire dalle 10.00 Bossong organizza, con il patrocinio di Assorestauro, nell'ambito della fiera Expoedilizia di Roma (13-16 nov. 2008), il convegno "Tecnologie per la conservazione del Moderno: il Palazzo della Civiltà Italiana all’EUR".
Programma
• ore 10.00
Registrazione partecipanti
• ore 10.15
Saluto Assorestauro e introduzione al Convegno
Caterina Giovannini (Vice Presidente Assorestauro)
Michele Taddei (Direttore Commerciale Bossong)
• ore 10.30
Progetto di restauro e riutilizzo del Palazzo della Civiltà del Lavoro in Roma: Interventi di consolidamento e miglioramento sismico
Aymen Herzalla (Architetto) Studio Croci & Associati
• ore 11.30
Tecnologie per l’ancoraggio: materiali, tecniche di intervento e metodologie di prova
Elena Poverello (Ingegnere) Bossong spa
• ore 12.15
Il cantiere: la realizzazione delle opere e l’organizzazione dei lavori
Eugenio De Bellis (Architetto) Carper srl
• ore 12.45
Dibattito e chiusura lavori
Per scaricare il modulo di accredito clicca quiTecnologie per la conservazione del Moderno: il Palazzo della Civiltà Italiana all’EUR
Sabato 15 novembre 2008, ore 10.00
Sala Ingresso Padiglione 8
Expo Edilizia, Fiera di Roma Fiumicino
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[post_content] => La rigenerazione rappresenta la capacità della società di innovare senza distruggere le radici su cui si regge:
è un atteggiamento di coerenza e rispetto per un equilibrio sempre più instabile. La scelta di “costruire sul costruito”, si traduce in due azioni coraggiose: 1) la demolizione delle zone e degli edifici realizzati al di fuori dei parametri architettonici e tecnici minimi, che hanno devastato il paesaggio urbano rendendo le città luoghi di nessuno, deve essere supportata da una modifica radicale della mentalità delle persone, degli amministratori, degli operatori e dei tecnici, da ingenti investimenti economici e infrastrutturali, da trasformazioni urbane che hanno bisogno di tempo per sedimentarsi nella comunità. Non possiamo permetterci di rifare i medesimi errori. 2) Un’altra azione consiste nel recupero del patrimonio edilizio, adeguandolo a elevatissimi standard energetici e sismici, densificando i quartieri con innovativi parametri ambientali e di qualità della vita, nell’idea che la questione della sicurezza ed energetica, non è solo fatto tecnico ma fattore fondamentale per la costruzione della memoria urbana e paesistica dei nostri luoghi. Nell’immediato è il punto da cui partire. Il convegno affronta pertanto in modo pratico, tramite interventi scientifici e trasferimento dello stato della ricerca e sviluppo delle imprese, l’importante tema della rigenerazione edilizia sia dal punto di vista sismico che energetico.
Sponsor della conferenza Tecnaria, Bossong e GeosecScarica il programmaIscriviti all'eventoSegreteria organizzativa:KEYMEDIA GROUP SRL
Via Settembrini, 12/1
42123 Reggio Emilia (RE)
Telefono: 0522521033
Fax: 0522520696
Email: info@futurebuild.it
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[post_content] => Durante questa fiera l’azienda bergamasca, specializzata in sistemi di fissaggio per l’edilizia, presenterà al pubblico un nuovo prodotto: se volete scoprirlo in anteprima potete seguire Bossong spa sulle sue pagine social.
Bossong si è affermata nel mondo delle costruzioni grazie alla qualità dei prodotti sin dalle origini e oggi è sinonimo di ricerca e innovazione nel campo del fissaggio meccanico, a sparo e dell’ancoraggio chimico.
Con la sua produzione soddisfa il mercato nazionale e si muove con disinvoltura anche in Europa, Sudamerica e nei Paesi del Golfo, dal Portogallo a Bangkok, dal Qatar all’America Latina.
Ancorante chimico bi-componente epossidico: sintesi di trent’anni di ricerca e sviluppo
Prodotto di punta dell'azienda è l'ancorante chimico bi-componente epossidico puro senza stirene E-Plus, sintesi di trent’anni di ricerca e sviluppo nel settore degli ancoranti chimici e garanzia di prestazioni oltre ogni aspettativa, come ogni prodotto che l’azienda bergamasca è solita offrire. Questo prodotto offre una service life di 100 anni, il doppio rispetto ai 50 anni standard, dimostrando di essere la resina ideale per le grandi opere.Alcuni dei principali vantaggi dell'ancorante chimico bi-componente epossidico:
applicazione con foro allagato testata anche sotto acqua,
resistenza al fuoco fino ad un massimo di R24,
naturale capacità di penetrare nelle porosità e nelle parti cave grazie al mix vincente di fluidità e aderenza raggiungendo anche i due metri e mezzo di profondità di estrusione,
assenza di espansione e di ritiro,
possibilità di utilizzo su muratura piena, legno e ovviamente calcestruzzo, in una forbice di temperatura che ne permette l’applicazione anche a 50°C,
elevato grip sulle superfici levigate come un foro carotato.
Il prodotto ha ottenuto, inoltre, numerose certificazioni che garantiscono risultati eccellenti in ambito ambientale. Tutti gli ancoranti chimici Bossong, infatti, sono qualificati secondo il protocollo LEED relativo alla certificazione del contenuto di COV (composti organici volatili) ottenendo la massima qualifica Leed e A+ del regolamento francese.
In ambito EOTA la resina è approvata per l’ancoraggio in calcestruzzo in accordo a EAD 330499-01-0601 e EAD 330087-01-0601, mentre in ambito sismico Bossong ha raddoppiato le prestazioni rispetto al prodotto attuale fino ad ottenere la massima qualifica C2 per M12 e M24.
Questi aspetti rappresentano il fiore all’occhiello della nuova formula 3:1 che ottimizza le reazioni ai movimenti tellurici importanti, così anche per i ferri da ripresa Rebar con diametri certificati sismici dal 12 mm al 32 mm.
E-Pluscompleta le esigenze degli operatori del settore garantendo rispetto dell’ambiente, sicurezza e massimizzazione degli obiettivi di consolidamento strutturale, tratto distintivo di Bossong.
E-Plus, l’ultima frontiera di un percorso che ha origini lontane
Rappresenta l’ultima frontiera di un percorso che ha origini lontane, negli anni ‘60 e ’70, periodo in cui l'azienda si distinse per una produzione di chiodi a sparo e chiodatrici per fissaggio su calcestruzzo, sviluppando poi tasselli e ancoraggi meccanici.
La svolta verso l’ancoraggio chimico è il frutto della volontà di Luciano Taddei, fondatore di Bossong SpA Italia e dottore in chimica, e segna un cambio di rotta deciso e fortunato. Grazie alla formulazione e al riempimento degli ancoranti chimici bicomponenti per il fissaggio di elementi metallici nel calcestruzzo e nella muratura con resine epossidiche, poliesteri e vinilesteri Bossong gode oggi di un successo a livello mondiale.
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[post_excerpt] => Bossong sarà tra gli espositori della INTERNATIONALE EISENWARENMESSE a Colonia, tra le più importanti fiere dell’edilizia in Europa, dal 3 al 6 marzo 2024.
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Bossong è un'azienda specializzata in sistemi di fissaggio per l’edilizia che si è affermata nel mondo delle costruzioni grazie alla qualità dei prodotti che già distinguevano il nome dell’azienda sin dalle sue origini in Germania.
Oggi Bossong è sinonimo di ricerca e innovazione nel campo del fissaggio meccanico, a sparo e dell’ancoraggio chimico. Una realtà capace di soddisfare il mercato nazionale, ma anche di muoversi con disinvoltura in Europa, Sudamerica e nei Paesi del Golfo, dal Portogallo a Bangkok, dal Qatar all’America Latina.
Bossong a Dubai: BCR E-PLUS, novità nella gamma delle resine
In occasione di The Big 5 Global a Dubai, Bossong presenterà BCR E-PLUS, l’ultima arrivata nella gamma delle sue resine. Un nome breve che racchiude 30 anni di ricerca e sviluppo nel settore degli ancoranti chimici: BCR E-PLUS è l'ancorante chimico bi-componente epossidico puro e privo di stirene, capace di offrire prestazioni oltre ogni aspettativa.
Le prestazioni di BCR E-PLUS
BCR E-PLUS garantisce una service life di 100 anni, addirittura il doppio rispetto ai 50 anni standard, dimostrando di essere la soluzione ideale per le grandi opere. Si aggiungono, poi, le performance di:
applicazione con foro allagato testata anche sotto acqua,
resistenza al fuoco, fino ad un massimo di R24,
naturale capacità di penetrare delle porosità e nelle parti cave grazie al mix vincente di fluidità e aderenza, raggiungendo anche i due metri e mezzo di profondità di estrusione,
assenza di espansione e di ritiro,
possibilità di utilizzo su muratura piena, legno e, ovviamente, calcestruzzo,
applicazione ottimale anche a 50°C,
elevato grip sulle superfici levigate come un foro carotato.
Le certificazioni ottenute nei diversi ambiti
BCR E-PLUS ha ottenuto, inoltre, numerose certificazioni che garantiscono risultati eccellenti in diversi ambiti:
ambientale, perché tutti gli ancoranti chimici Bossong sono qualificati secondo il protocollo LEED relativo alla certificazione del contenuto di COV (composti organici volatili), ottenendo la massima qualifica Leed e A+ del regolamento francese,
EOTA, la resina è approvata per l’ancoraggio in calcestruzzo in accordo a EAD 330499-01-0601 e EAD 330087-01-0601,
sismico, con prestazioni raddoppiate rispetto al prodotto attuale fino ad ottenere la massima qualifica C2 per M12 e M24.
Le certificazioni sismiche rappresentano il fiore all’occhiello di questa nuova formula 3:1, in grado di reagire al meglio a movimenti tellurici importanti, così anche per i ferri da ripresa Rebar con diametri certificati sismici dal 12 al 32 mm.
E-Plus, l’ultima frontiera di un percorso che ha origini lontane
E-Plus è nato per completare le esigenze degli operatori del settore, in linea con la politica di rispetto dell’ambiente, sicurezza e massimizzazione degli obiettivi di consolidamento strutturale che da sempre rappresentano il tratto distintivo di Bossong.
Tra gli anni ‘60 e ’70 l’azienda si distingue per una produzione di chiodi a sparo e chiodatrici per fissaggio su calcestruzzo, poi tasselli e ancoraggi meccanici.
La svolta verso l’ancoraggio chimico è voluta da Luciano Taddei, fondatore di Bossong SpA Italia e dottore in chimica, e segna un cambio di rotta deciso e fortunato. La formulazione e il riempimento di questi ancoranti chimici bicomponenti per il fissaggio di elementi metallici nel calcestruzzo e nella muratura con resine epossidiche, poliesteri e vinilesteri decreta il successo mondiale dell’azienda.
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[post_content] => Bossong, azienda specializzata nella produzione di sistemi di fissaggio, offre da sessant'anni al mondo dell'edilizia soluzioni di qualità atte a soddisfare ogni esigenza. La storia dell’azienda inizia nel lontano 1937, anno della sua fondazione in Baviera, e nel 1962 passa, grazie a Luciano Taddei, a una gestione completamente italiana.Indice:
Bossong propone una gamma di sistemi di fissaggio per il mondo dell’edilizia fra le più complete e qualificate a livello internazionale e nel 2022 celebra i suoi 60 anni di attività in Italia e 85 anni dalla sua fondazione.60 anni fatti di ricerca e innovazione, durante i quali l'azienda ha offerto un contributo fondamentale al mondo delle costruzioni.
Bossong: una storia di successi
La storia di Bossong ha avuto inizio negli anni ’30 in Baviera. L'azienda si è poi spostata a Düsseldorf e infine a Bergamo, dove ha ampliato la produzione con moderne soluzioni nel campo del fissaggio meccanico, a sparo e dell’ancoraggio chimico. Negli anni settanta e ottanta l’azienda ha aggiunto alle chiodatrici e ai chiodi per fissaggio diretto su calcestruzzo anche la produzione di ancoranti meccanici e poi successivamente ne ha ampliato la gamma importando tasselli certificati in Germania. Sempre in quegli anni si è attivata la produzione di tasselli leggeri in nylon ed ampliata la gamma importandone altri per diverse applicazioni, viti per legno, metallo e calcestruzzo con accessori come punte per trapani e elettroutensili.
Ma è negli anni novanta che avviene la svolta verso il mondo della chimica per l’edilizia. Ha inizio, infatti, la produzione di ancoranti chimici fortemente studiati e voluti dal fondatore Luciano Taddei, dottore in chimica. Vengono messi a punto la formulazione e l’imbottigliamento di ancoranti bicomponenti per il fissaggio di elementi metallici come barre filettate e ferri da ripresa nel calcestruzzo e nella muratura con resine epossidiche, poliesteri e vinilesteri.
Sistemi di fissaggio certificati
All'inizio degli anni duemila Bossong inizia a certificare i sistemi di fissaggio al fine di garantire una maggiore sicurezza per l’installatore e per l’utente, ma soprattutto per permettere ai progettisti di operare secondo norme e prodotti testati in grado di soddisfare le esigenze di sicurezza richieste dai progettisti.Gli organi europei adibiti ai quali fare riferimento per la certificazione sono:
l’EOTA, che definisce le linee guida ETAG e i certificati finali per il fissaggio,
gli ETA, poi divenuti EAD, che definiscono le prestazioni del prodotto da costruzione.
Dopo aver passato indenne gli anni della crisi e del Covid19, la Bossong si ripresenta più agguerrita che mai sul mercato al motto orobico del “mola mia” spesso usato in questi territori particolarmente martoriati dalla pandemia.
L'evoluzione non si ferma
L’azienda ha investito in infrastrutture e impianti acquisendo un nuovo capannone che nell’autunno del 2022 ospiterà la logistica dell’azienda, gestendola con un magazzino completamente automatizzato in industria 4.0 di ultima generazione per garantire la massima efficienza nell’evasione degli ordini.
Il capannone originario sarà dedicato all’ampliamento delle linee produttive e alla ricerca e sviluppo con nuovi spazi dedicati.
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[post_content] => Bossong propone una resina di natura chimica bi-componente di consistenza tixotropica priva di stirene per l'ancoraggio di carichi pesanti e strutturali, marcata CE e qualificata ETA per fissaggi in calcestruzzo. Grazie all'assenza di stirene il prodotto si presta per essere utilizzato in ambienti chiusi.La resina chimica Bossong è qualificata secondo ETA aggiornati in accordo al Regolamento Prodotti da Costruzione 305/2011:
ETA-09/0140, in accordo a EAD-330499 per calcestruzzo non fessurato, Opzione 7, diametri da M8 a M30 e per barre ad aderenza migliorata da 8mm a 32mm. Performance per calcestruzzo fessurato, Opzione 1, per barre M10-M12-M16-M20. Qualifica sismica in accordo al nuovo Technical Report EOTA TR049. Il prodotto è qualificato in categoria sismica C1 per diametri M12-M16-M20 e categoria sismica C2 per diametri M12-M16. Il prodotto è omologato per fisaggi con una profondità variabile di ancoraggio, per dare al progettista un’elevata flessibilità. Massima profondità di ancoraggio fino a venti volte il diametro nominale della barra filettata. Le temperature di esercizio certificate sono negli intervalli: -40°C/+40°C (T° max lungo periodo = 24°C) ,-40°C/+80°C (T° max lungo periodo = 50°C) and -40°C/+120°C (T° max lungo periodo = 72°C).
ETA-09/0246, in accordo a EAD-330087 per connessioni post-installate in calcestruzzo armato diametri da 8 mm a 32 mm. Profondità di posa minima in accordo a Eurocodice 2 sia per calcestruzzo fessurato che non fessurato. Performance di resistenza al fuoco, fino ad un massimo di R240. Qualifica sismica per la realizzazione di connessioni post-installate secondo il nuovo EAD 331522 per diametri da 12 mm a 32 mm. Temperature di esercizio certificate nell’ intervallo: --40°C/+80°C (T° max lungo periodo = +50°C). Categoria calcestruzzo Cl 0,4 max.
Caratteristiche degli ancoraggi Bossong
I sistemi di ancoraggio Bossong offrono la possibilità di attuare l'installazione certificata dell’ancoraggio tramite punte aspiranti, evitando la procedura di rimozione della polvere tramite pompa soffiante e scovolino metallico.
E' possibile utilizzare il prodotto, provvisto di qualifica VOC in accordo al Decreto francese nr. 2011-321 ed in conformità alla Norma ISO 16000/EN 16516, in presenza di calcestruzzo asciutto,umido e con foro allagato in quanto la reazione di indurimento avviene anche in presenza di acqua; l'ancorante è adatto, inoltre, per fissaggi su muratura piena e forata o legno.
Le temperature del supporto (calcestruzzo, muratura ecc.) per l’installazione possono essere comprese tra -10°C e +40°C.
La resina, per il suo alto valore di aderenza e per la facilità di penetrazione nelle porosità e nelle zone cave, consente un fissaggio sicuro senza espansione e quindi senza tensioni nel materiale di base durante l’installazione; inoltre, si miscela con l'indurente solo durante l’estrusione, mediante il passaggio del prodotto nell’apposito miscelatore.
Può essere impiegata anche come massa di riparazione e riempimento.
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[post_content] => I sistemi di fissaggio marchiati Bossong offrono un alto livello di qualità e sicurezza. Si tratta di soluzioni che nascono da uno studio mirato la cui finalità è rappresentata dalla realizzazione di connessioni sicure tra elementi strutturali in zona sismica mediante l’impiego di ancoraggi chimici e meccanici ad alta resistenza.
A cura di Fabiana Murgia
Indice:
L’impiego di sistemi di fissaggio efficienti consente di migliorare la qualità della casa sia da un punto di vista di risparmio energetico che in termini di sicurezza antisismica; una soluzione che trova la strada aperta grazie alle agevolazioni offerte dal Sismabonus 2019 con il quale è possibile incrementare il valore dell’abitazione e abbattere il rischio sismico.
Sfruttando gli incentivi statali i cittadini hanno la possibilità di mettere a norma la propria casa, senza dover incorrere in spese eccessive grazie a una detrazione di spesa per gli interventi mirati al miglioramento della classe di rischio degli immobili delle zone definite ad alta pericolosità (zone 1 e 2) e quelle poste in zone a minor rischio (zona 3).
Ecco che l’impiego dei sistemi di fissaggio Bossong diventa indispensabile; l’azienda propone, infatti, una serie di prodotti dotati di qualifica sismica, secondo linea guida ETAG o EAD, adatti all’utilizzo per interventi di riqualificazione degli edifici e progettazione con carico sismico.
Bossong vanta un’estensione superficiale dei propri stabilimenti di oltre 5.200 mq, comprensivi di laboratorio chimico, sale prove e spazi vendita, all’interno dei quali viene svolto un costante lavoro da parte del reparto di ricerca e sviluppo elaborando prodotti all’avanguardia e soluzioni innovative per sistemi di fissaggio sia meccanici che chimici.
Per la corretta progettazione della connessione tra elementi strutturali con carico sismico è necessario prevedere l’utilizzo di ancoranti resistenti, dotati di una qualifica specifica.
Bossong propone ancoranti chimici della linea BCR e ancoranti meccanici; sistemi altamente efficienti che rispondono perfettamente alle esigenze di sicurezza sismica.
Sistemi di fissaggio chimici
BCR EPOXY 21
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BCR EPOXY 21 è la resina epossidica bi-componente, di consistenza tixotropica e ad alta aderenza, utilizzata per la realizzazione di fissaggi pesanti e applicati su calcestruzzo, muratura piena e legno.
Grazie all’elevata capacità di aderire e alla facilità di penetrare nelle porosità e nelle zone cave, garantisce un fissaggio sicuro senza espansione e quindi esente da eventuali tensioni durante l’installazione.
Questa resina è dotata di doppia marcatura CE qualificata, anche per azioni sismiche categoria C2, e omologazioni valide per un’ampia gamma di barre filettate (da M8 a M30) e di barre ad aderenza migliorata (diametro da 8 mm a 32mm).
Le temperature di esercizio certificate rientrano negli intervalli -40°C/+40°C (T° max lungo periodo = 24°C) e -40°C/+80°C (T° max lungo periodo = 50°C).
BCR EPOXY 21 è adatta per fissaggi elettricamente isolati e permette di realizzare ancoraggi ad elevato potere dielettrico annullando l’effetto delle correnti vaganti.
BCR V-PLUS
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BCR V-PLUS è l’ancorante chimico bi-componente vinilestere privo di stirene per carichi pesanti/strutturali, marcato CE e qualificato ETA per fissaggi in calcestruzzo.
Questo prodotto altamente prestante gode di importanti qualifiche e di recente è stato aggiornato secondo le nuove linee guida EOTA grazie alle quali, assieme ai dati di carico CE-ETA, ricopre una posizione di significativa rilevanza sul mercato europeo.
BCR V-PLUS possiede una doppia certificazione:
ETA-09/0140: opzione 7 per calcestruzzo non fessurato da M8 a M30 e da φ8mm a φ32mm e opzione 1 per calcestruzzo fessurato con barra da M10 a M20.
All’interno di questa certificazione è presente anche la qualifica sismica in accordo al TR049, la nuova linea guida per la qualifica sismica di ancoranti soggetti ad azione sismica.
BCR V-PLUS viene, infatti, qualificato in categoria sismica C1 per diametri M12-M16-M20 e categoria sismica C2 per diametri M12-M16, risultando idoneo per fissaggi strutturali in zone ad elevata sismicità.
Questo ancorante è omologato per fissaggi con una profondità variabile di ancoraggio, garantendo al progettista un’elevata flessibilità, fino a raggiungere un valore massimo di profondità pari a venti volte il diametro nominale della barra filettata.
ETA-09/0246: qualifica per barre ad aderenza migliorata (diametro da 8mm a 32mm) per connessioni post-installate in calcestruzzo armato. Questa qualifica denota una riduzione della minima profondità di ancoraggio per la realizzazione di connessione post-installate di barre ad aderenza migliorata e contiene anche la certificazione di resistenza al fuoco, fino ad un massimo di R240.
BCR V-PLUS è qualificato anche per la progettazione e realizzazione di connessioni post-installate in caso di azione sismica secondo il nuovissimo EAD 331522-00-0601 per diametri da φ12mm a φ32mm.
L’installazione e l’ancoraggio di questo prodotto possono essere effettuate tramite punte aspiranti evitando la procedura di rimozione della polvere tramite pompa soffiante e scovolino metallico; inoltre è possibile utilizzare il prodotto in presenza di calcestruzzo asciutto, umido e con foro allagato.
La nuova qualifica offre la possibilità di effettuare installazioni con temperature < 0°C, rendendo il prodotto adatto a ogni tipo di condizione ambientale, e garantisce l’indurimento anche in presenza di acqua.
Le temperature di esercizio certificate sono negli intervalli:
-40°C/+40°C (T° max lungo periodo = 24°C)
-40°C/+80°C (T° max lungo periodo = 50°C)
-40°C/+120°C (T° max lungo periodo = 72°C)
V-PLUS è disponibile nelle versioni “Winter”, con tempo di indurimento accelerato, e “Tropical”, con tempo di indurimento decelerato.
Sistemi di fissaggio meccanici
NWS-CE1
[caption id="attachment_638152" align="aligncenter" width="600"] Sistemi di fissaggio NWS-CE1[/caption]
Tra gli ancoranti meccanici Bossong propone NWS-CE1, l’ancorante passante con filetto esterno per carichi medio pesanti, caratterizzato da applicazione rapida per fissaggi passanti e diametro compreso tra i 6 mm e i 27 mm.
Questo prodotto è caratterizzato da un’espansione controllata mediante applicazione della coppia di serraggio e presenta alette antirotazione.
NWS-CE1 è l’ancorante ideale per il settore carpenteria metallica, impiantistica e serramenti e si adatta all’utilizzo con calcestruzzo e pietra naturale, resistendo alla compressione.
È dotato di qualifica sismica C1 e C2, per diametri M8, M10, M12, M16, M20.
CLS-CE
[caption id="attachment_638153" align="aligncenter" width="600"] Sistemi di fissaggio CLS-CE[/caption]
CLS-CE è la vite con marcatura CE ed ETA per calcestruzzo fessurato e non fessurato con qualifica sismica in categoria C1 con elevate prestazioni e resistenza al fuoco fino a 120 minuti.
Questa vite gode di elevate prestazioni meccaniche e di un’ampia gamma di diametri: 6,8,10,12,14.
CLS-CE gode di un’elevata flessibilità di utilizzo grazie a tre diverse profondità di posa per diametro, permettendo di fissare spessori fino a 95mm.
L’interasse minimo e la distanza dai bordi minima risultano essere notevolmente ridotti e grazie alla riduzione del diametro del foro anche il tempo di installazione risulta essere inferiore rispetto a quello necessario per altri sistemi di ancoraggio.
Le viti da calcestruzzo CLS-CE possiedono qualifica sismica C1 per diametri 8, 10,12 ,14.
Oltre agli ancoranti meccanici e chimici Bossong sviluppa anche prodotti pensati per il fissaggio di carichi medio-leggeri, come JNS-PLUS, il tassello plastico adatto a ogni tipo di materiale da costruzione come la muratura, il tufo, ma anche il calcestruzzo cellulare.
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[post_content] => Bossong presenta FIX 4.0, nuovo software destinato ai professionisti che hanno a disposizione un servizio di supporto tecnico sempre più attento e preciso.Bossong, azienda specializzata nei sistemi di fissaggio e presente sul mercato da più di 50 anni, presenta FIX 4.0, il nuovo software professionale specifico per la progettazione e la verifica degli ancoranti.
Tra i plus di Bossong vi è sicuramente l’attenzione continua alle richieste della clientela con un capillare servizio tecnico pre e post-vendita. La gamma prodotti viene ogni anno rinnovata con l’introduzione di migliorie e certificazioni specifiche.
In BOSSONG FIX 4.0, rispetto al precedente programma, sono stati introdotti moduli per la verifica e progettazione di diverse applicazioni di fissaggio, in particolare per:
Facciate
Controsoffittature
Connessioni post-installate di barre ad aderenza migliorata
Materiali isolanti (cappotti)
Il software risponde a 360° a tutte le necessita dei professionisti del settore della progettazione e verifica degli ancoranti, che potranno scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze, scegliendo fra tutti quelli disponibili.Il programma infatti include tutte le caratteristiche tecniche dei prodotti, permettendo di trovare facilmente la soluzione che si sta cercando.
Il software una volta eseguita la verifica, segnala gli ancoranti adatti, quelli che non verificano e quelli che non rispondono alle specifiche richieste.
Il modulo BOSSONG ANCHOR FIXINGS è destinato per esempio a chi debba progettare ancoranti su calcestruzzo in ogni condizione (statica, sismica, al fuoco). Questo modulo permette verifiche in situazione sismica sia C1 che C2 ed è conforme alle nuove regole di progettazione degli ancoranti in calcestruzzo EC1992-4 (Eurocodice 2 parte 4).
BOSSONG REBAR CONNECTIONS è un modulo specifico per il settore delle riprese di getto post-installate in calcestruzzo.
BOSSONG FAÇADE FIXINGS e BOSSONG CELING FIXINGS sono moduli sviluppati per la progettazione e la verifica delle facciate e di controsoffittature e/o sospensioni, su calcestruzzo ma anche su altri materiali quali mattone pieno, mattone forato o blocchi di calcestruzzo alleggerito (tipo AAC).
Il programma BOSSONG INSULATION FIXINGS (ETICS system) è invece pensato per tutti i prodotti che si rivolgono al fissaggio di pannelli isolanti, su diversi materiali base e non solo su calcestruzzo.
BOSSONG FIX 4.0 può essere scaricato dagli utenti direttamente dal sito web alla sezione programma di calcolo.
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[post_content] => Lunedì 26 Ottobre 2015 alle ore 11,00 verranno presentati i prodotti di fissaggio Bossong che fanno parte di un gruppo di ancoranti per installazioni in condizioni estreme. Alcuni dei prodotti di fissaggio che saranno presentati sono stati installati nel cantiere Expo di Milano. Per questo motivo il luogo della conferenza stampa sarà proprio a MILANO EXPO vicino al Padiglione ITALIA Cardo Nord/Ovest 1° Piano - Ufficio 6.
La particolare attenzione di Bossong alla sicurezza in ambienti difficili o estremi ha portato l’azienda a sperimentare installazioni e applicazioni dei prodotti di fissaggio chimico in particolari situazioni.
Uno di questi prodotti è la resina epossidica pura testata per fissaggi strutturali in zona di grande sismicità C2. Come è possibile verificare zone come l’Italia ricadono quasi completamente in categoria C2. In questo campo Bossong, che ha sempre a cuore la progettazione sicura delle costruzioni, ha attuato, secondo i criteri dell’ETAG-001 Annex E, la qualifica europea dell’ancorante chimico EPOXY 21 in zona sismica in categoria C2. Il prodotto è quindi idoneo per applicazioni strutturali e per tutti i livelli di sismicità.
Per approfondimento: http://www.bossong.it/home/fissaggio-strutturale-in-zona-sismica.html
Un’altra resina oggetto dell’ancoraggio estremo è un prodotto vinilestere senza stirene bi-componente per carichi pesanti per fissaggi in calcestruzzo V-PLUS versione TROPICAL in grado di lavorare ad altissime temperature fino a +50°C. Questa resina ha ottenuto un ETA-09/0140 Opzione 7 per calcestruzzo non fessurato e OPZIONE 1 per installazione in calcestruzzo fessurato per barre filettate standard. V-PLUS TROPICAL ha pure un European Technical Assesment ETA-09/0246 per Barre ad aderenza migliorata per connessioni post-installate in calcestruzzo armato.
Per approfondimento : http://www.bossong.it/ancoraggio-in-zone-calde.html
Entrambi gli ancoraggi V-PLUS ed EPOXY21 sono stati inoltre testati per fissaggi sottomarini certificati con prove di estrazione in situ con una equipe specializzati per lavori in ambiente marino e portuale a Marsiglia.
Per approfondimento: http://www.bossong.it/ancoranti-chimici-per-fissaggi-sottomarini.html
Relatori per l’aspetto tecnico e commerciale:
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[post_content] => E' stato presentato alla fine dello scorso mese, alla fiera BAU di Monaco di Baviera, il nuovo catalogo Bossong, un punto di riferimento per chi cerca un sistema di ancoraggio completo e professionale.
Il nuovo catalogo si presenta con un evidente riferimento ad una nota pubblicità di autovetture che interpreta nella lingua la storia di questa azienda nata in Germania nel 1937 e diventata interamente italiana nel 1962.
Durante il periodo tedesco, Bossong Werk GmbH era specializzata nel fissaggio a sparo, chiodatrici e chiodi per calcestruzzo. Oggi nel nuovo catalogo annoveriamo ancora una novità in questo gruppo merceologico, ovvero una nuova chiodatrice a gas Boss-G40 completa di chiodi e bombolette di gas compatibili con altre chiodatrici concorrenti.
Negli anni poi della produzione italiana la Bossong SpA fino agli anni ’90 ha aggiunto alla propria gamma la produzione di ancoranti meccanici e tasselli per fissaggi leggeri oltre che alla commercializzazione di viti ed elettroutensili. Nel nuovo catalogo ci sono diverse novità riferite a questo settore merceologico. Alcuni ancoranti meccanici con certificazione ETA-CE per ancoraggio in zona sismica come i modelli SZ e BZ. Il settore dedicato agli ancoraggi da ponteggio è stato potenziato con l’aggiunta di nuove lunghezze e prolunghe e accessori vari da ponteggio. Nuove viti per legno certificate CE con punta a invito per i trucioli, modello VL.
Nel tassellaggio leggero è stata introdotta una famiglia intera di prodotti con ETA-CE per il fissaggio di materiale isolante. Sempre nello stesso settore di applicazione ecco una vite plastica auto perforante rapida e veloce da installare, la T-IS, ideale per materiali isolanti.
Dagli anni ’90 Bossong SpA si è specializzata in ancoraggio chimico, raggiungendo negli anni duemila una tale vastità di prodotti e volumi produttivi da considerare l’ancoraggio chimico ormai il core business dell’azienda. In questo gruppo merceologico ci sono le maggiori novità soprattutto per quanto riguarda le certificazioni. Con la resina epossidica, nuovo formato EPOXY 21 da 470 ml. è stata ottenuta una certificazione specifica per ancoraggio strutturale in zona sismica, ETA-CE Annex E C2. Il nostro ancoraggio chimico vinilestere è stato qualificato ETA-CE Opzione 1 per calcestruzzo fessurato ed aggiunto una versione del prodotto V-PLUS per l’inverno che si attiva anche a -20°C. Infine il prodotto poliestere POLY SF ha un ETA-CE specifico per muratura testato su ben sei differenti tipologie di mattone. Altro ampiamento della gamma riguarda le schiume poliuretaniche REI, B2 e B3 sia manuali che automatiche.
Una parte del catalogo è infine dedicata alle punte, dischi e foretti per carotatrici sia a secco che umido. Una novità molto interessante è relativa alle speciali punte SDS-Q MAX che, con un apposito kit collegato ad un aspiratore da cantiere, possono aspirare la polvere del calcestruzzo durante la perforazione. Diametri disponibili 18, 22 e 25 mm.
Il nuovo catalogo si chiude con una gamma di prodotti in blister e nuovi espositori, totem in cartone, packaging speciale in secchi ed altro materiale promozionale per il punto vendita.
Sì, Bossong, può essere davvero definito “Das Ankersystem” ovvero “Il sistema di ancoraggio”.
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[post_content] => Bossong ha ottenuto tre nuove marcature CE relative ai propri prodotti.
Nel settore del fissaggio chimico, i prodotti BCR EPOXY 21 e BCR POLY SF, che da anni sono con soddisfazione sul mercato, saranno marcati CE rispettivamente per:
- BCR EPOXY 21 applicazioni in calcestruzzo (fessurato e non fessurato) con barre filettate e barre ad aderenza migliorata;
- BCR POLY SF per applicazioni in muratura di mattoni (pieni e forati) in accordo alla nuova linea guida EOTA ETAG 029 “Metal injection anchor for use in masonry”.
Tramite questo investimento la Bossong S.p.A. potrà proporre ai propri clienti una linea di ancoranti chimici completamente marcata CE:
- BCR POLY SF, ancorante chimico poliestere senza stirene, per la realizzazione di ancoraggi in murature di mattoni pieni e forati con l’ausilio di apposita gabbietta. Diametri da M8 a M12, barre in acciaio zincato e inox, range di temperatura di servizio tra -40°C a + 50°C, tempi di applicazione del carico ridotti, formati da 165 ml, 300 ml e 400 ml. Applicazioni certificate in mattone tipo Doppio UNI, Forato, Porotherm.
- BCR V PLUS, ancorante chimico vinilestere senza stirene, per la realizzazione di ancoraggi in calcestruzzo con barre filettate zincate e inox da M8 a M24 e barre ad aderenza migliorata da Ø8 a Ø32. Range di temperatura di servizio tra -40°C a + 80°C e da -40°C a +120°C, utilizzo in presenza di acqua (calcestruzzo umido e fori allagati), formati da 165 ml, 300 ml, 345 ml e 400 ml. Applicazioni con barre ad aderenza migliorata fino ad un metro di profondità.
- BCR EPOXY 21, ancorante chimico epossidico puro, per la realizzazione di ancoraggi in calcestruzzo con barre filettate zincate e inox da M8 a M30 e barre ad aderenza migliorata da Ø8 a Ø32. Possibilità di fissaggi in calcestruzzo fessurato con barre filettate da M12 a M24. Range di temperatura di servizio tra -40°C a + 40°C e da -40°C a +80°C, utilizzo in presenza di acqua (calcestruzzo umido e fori allagati), formati da 265 ml (coassiale), 400 ml e 900 ml (formato jumbo). Applicazioni con barre ad aderenza migliorata fino a 2,5 metri di profondità. Installazione possibile in fori eseguiti con carotatrice a secco ed umido.
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[post_excerpt] => Bossong S.p.A. azienda che da mezzo secolo è in primo piano nel mercato del mondo dei sistemi di fissaggio, grazie ai continui investimenti nell’innovazione e nella qualità, ha recentemente ottenuto tre nuove marcature CE relative ai propri prodotti.
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[post_content] => BCR V-PLUS, oltre a garantire lo standard qualitativo che già caratterizza gli altri prodotti della gamma Bossong si distingue perché dotato di una doppia marcatura CE, per applicazioni con barre filettate e per applicazioni con barre ad aderenza migliorata. L’immissione sul mercato della BCR V-PLUS è quindi accompagnata da un duplice Benestare Tecnico Europeo ad attestare che il prodotto si qualifica tra i più completi per le applicazioni del settore.
Nel primo caso si tratta di una omologazione di prodotto secondo ETAG 001, opzione 7, per diametri che vanno dall’M8 all’M24 (M8 M10 M12 M16 M20 M24) per barre filettate in acciaio zincate (classi di resistenza da 4.8 a 12.9) e inox (A4/70, A4/80 e high corrosion); nel secondo caso l’omologazione è stata effettuata secondo il Technical Report TR023, documento tecnico di riferimento per applicazioni con barre ad aderenza migliorata post-installate, in accordo con l’Eurocodice due EC2 (EN 1992-1-1:2004) ETAG per diametri da 8 a 32 (?8 ?10 ?12 ?14 ?16 ?20 ?24 ?28 ?32).
Caratteristiche
BCR V-PLUS è un ancorante chimico bi-componente di tipo vinilestere, senza stirene, adatto per fissaggi su calcestruzzo e su altri tipi di substrato quali muratura piena, laterizi forati e legno.
Le schede tecniche del prodotto riportano i dati di carico per diversi diametri, per diverse tipologie di substrato e per diversi valori di profondità di ancoraggio in modo da poter rispondere a diverse esigenze di carattere progettuale.
I test effettuati presso il Building Research Institute ITB di Varsavia, necessari per l’ottenimento del Benestare Tecnico Europeo, hanno permesso di valutare il comportamento dell’ancorante chimico BCR V-PLUS nelle particolari condizioni di utilizzo e di applicazione previste dalla normativa.
L’ancorante chimico BCR V-PLUS è stato sottoposto ad un elevato numero di test che hanno mostrato l’idoneità del prodotto per applicazioni in calcestruzzo umido e foro allagato, per range di temperature di esercizio comprese tra i -40 °C e i +80 °C e tra i -40 °C e i +120 °C e per esposizioni ambientali aggressive (ambiente ad alta alcalinità e atmosfera solforosa).
Dai test eseguiti è stato inoltre verificato che, mediante l’utilizzo di idonea attrezzatura, è possibile effettuare installazioni sopratesta e iniezioni in profondità fino ad un massimo di 750 mm; per profondità superiori è consigliabile utilizzare ancoranti chimici di tipo epossidico, BCR EPOXY 21, che garantiscono tempi di lavorabilità idonei per tali applicazioni.
BCR V-PLUS ha tre grandissimi vantaggi sui prodotti concorrenti attualmente presenti sul mercato:
1) Utilizzo con presenza di acqua, in foro allagato per barre filettate e in calcestruzzo umido per barre ad aderenza migliorata.
2) Applicazioni con tre diverse profondità di ancoraggio incluse nel Benestare Tecnico Europeo per dare un’elevata flessibilità alla progettazione.
3) La certificazione è stata effettuata testando la resina ad alte temperature di esercizio che permettono di raggiungere durante la vita dell’ancoraggio temperature max di breve termine di + 80°C /120°C e temperature max di lungo termine di 50°C/ 72°C.
Questo ancorante chimico è disponibile in cartucce da: 400 ml., 345 ml., 300 ml. e 165 ml. con utilizzo di apposite pompe/pistole per l’estrusione. I formati da 300 ml. e 165 ml. possono essere estrusi invece con l’ausilio di semplici pompe/pistole per silicone. Formato da 825 ml. disponibile su richiesta con cartuccia plastica non omologata.
Bossong sarà presente al Made Expo di Milano, dal 3 al 6 febbraio, presso il Padiglione 2 stand M29
Per ulteriori informazioni
www.bossong.com
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[post_excerpt] => In ampliamento alla gamma degli ancoranti chimici destinati al fissaggio che attualmente include resine di tipo poliestere, vinilestere ed epossidico, Bossong ha introdotto nel mercato un nuovo tipo di ancorante chimico, BCR V-PLUS
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[post_content] => Nata come specialista nella produzione di macchine chiodatrici e di fissatori, l'azienda ha in seguito ampliato la produzione completandola con le più moderne soluzioni nel campo del fissaggio meccanico e dell'ancoraggio chimico.
Ancoranti per grandi portate
La linea di ancoranti Bossong per grandi portate comprende una vasta gamma di tasselli omologati presso l’istituto di Scienza delle costruzioni, Institut für Bautechnik IfBt, di Berlino oltre che TÜV, VDS, SOCOTEC, FMPA e recentemente anche ETA-CE.
Gli ancoranti all’oggetto sono i modelli SZ-S e SZ-B ad espansione e a controllo di coppia per carichi pesanti a vite testa esagonale.
Caratteristiche:
Versione con testa svasata modello SZ-SK.
Applicazione veloce per fissaggi passanti.
Anello di materiale plastico antirotazione per la compensazione dei vuoti di contatto fra l’oggetto da fissare e la muratura.
Tassello adatto per fissaggi di grandi portate ideale per prefabbricati, capannoni, carri ponte, gru, impianti macchinari, carpenteria meccanica, grossi soppalchi, tettoie a sbalzo, pensiline e tutto ciò che è a sbalzo.
Un’altra famiglia di ancoranti meccanici omologati sono i B e B-L, ancoranti ad espansione a controllo di coppia e filetto esterno per carichi pesanti.
Caratteristiche
Applicazione veloce e con diametro di fori ridotti per fissaggi passanti. Il tipo di fissaggio più comune, ideale per il settore carpenteria metallica, impiantistica e serramenti.
Barra di acciaio, filettata in testa, fascetta di espansione inox, dado e rondella.
Fissaggio pesante: posizionare, forare e ancorare senza spostare l’oggetto. Ricordarsi di lasciare sporgere il corpo filettato dal dado per almeno 2 o 3 mm. La fascetta evita la rotazione del tassello durante l’avvitamento. L’espansione avviene per avvitamento. Ideale per Calcestruzzo e pietra naturale resistente alla compressione.
Versione inox per installazioni in ambienti industriali acidi o marini per salsedine o in qualsiasi contesto di elevata aggressione chimica all’acciaio.
Ancoranti nelle versioni: acciaio zincato giallo min 5 con fascetta inox A4/316 e tutto in acciaio inossidabile A4/316.
Completano la gamma degli ancoranti omologati: DZ-N per fissaggi di coperture e Junior E con filettatura interna da M5 a M20.
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[post_excerpt] => Da più di 40 anni la Bossong si è imposta sul mercato italiano ed estero dei sistemi di fissaggio con una gamma di prodotti riconosciuta fra le più complete e qualificate
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[post_content] => Fondata da Carl Bossong negli anni 40 a Düsseldorf, Bossong-Werk GmbH, come specialista nella produzione di macchine chiodatrici e di fissatori, l'azienda ha in seguito ampliato la produzione completandola con le più moderne soluzioni nel campo del fissaggio meccanico e dell'ancoraggio chimico.
Oggi Bossong esporta i propri prodotti di fissaggio in tutti i principali paesi europei ed in alcuni paesi overseas.
Stimolata dalla conoscenza del mercato e dalle particolari esigenze che si determinano, Bossong ha progressivamente allargato la propria gamma produttiva, investendo senza sosta nel settore Ricerca & Sviluppo tanto da offrire oggi una delle più vaste gamme di soluzioni di fissaggio.
Bossong, unendo l’alta tecnologia di un'azienda industrializzata e la versatilità di una Società familiare e grazie alla professionalità del suo staff Commerciale, Produttivo e di Magazzino-Logistica, riesce a soddisfare le esigenze dei clienti con rapidità e flessibilità soprattutto per quanto riguarda la gamma di prodotti in continua crescita e la velocità all’adeguamento tecnologico-evolutivo del mercato.
Il nuovo stabilimento in cui l’azienda si è trasferita dal 2005, comprende 4.500 mq. di superficie coperta divisi in uffici, magazzino, spazi vendita, officina di produzione, laboratorio per la riparazione degli attrezzi, sala prove e collaudo, a cui si aggiungono circa 2.500 mq. di superficie scoperta.
La produzione dei prodotti più importanti viene svolta internamente in officina con macchinari in parte realizzati dai tecnici Bossong, così come la progettazione per lo sviluppo di nuovi prodotti e la realizzazione dei prototipi.
Per i collaudi e le prove della maggior parte dei prodotti la Bossong si avvale di una propria sala prove dotata di moderne attrezzature periodicamente tarate e sottoposte a controlli che ne verificano l'esattezza delle prestazioni. Le procedure per le modalità delle prove, stabilite nella stretta osservanza delle normative vigenti, si trovano in un manuale interno ad uso dei tecnici di laboratorio.
Sistema Qualità
La Bossong testa e approva i propri prodotti presso il Laboratorio interno di Controllo e Qualità con prove di pull-out.
I prodotti rispondono rigorosamente alle vigenti normative tecniche e di legge in materia di sicurezza, igiene ed ecologia. Per i materiali classificati critici l'azienda è in grado di fornire la dichiarazione di conformità supportata dal rapporto di prova.
L’azienda è certificata secondo la norma europea UNI EN ISO 9001 dal 27 luglio 2000 per quanto riguarda la progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi di fissaggio. Certificazione Vision 2000 da Settembre 2003. Inoltre per quanto riguarda le chiodatrici la Bossong ha ottenuto le seguenti certificazioni: C.I.P. e ancoranti per carichi pesanti omologati presso l'Istituto di Scienza delle Costruzioni (Institut für Bautechnik - IfBt) di Berlino, Germania più ISO 9001 - TÜV - VDS - SOCOTEC - FMPA - ETA CE.
Bossong ha iniziato i Test per l'ottenimento di un ETA (BTE Benestare Tecnico Europeo) preliminare alla marcatura CE della resina Vinilestere BCR-VINIL presso il Politecnico di Milano. Alcuni Test si sono già conclusi positivamente con CERTIFICATO di PROVA della Resina BCR-VINIL. Altri test sono in corso per ottenere il BTE.
I prodotti
La gamma di articoli Bossong è ancora oggi principalmente rappresentata dalle Chiodatrici a sparo con regolatore di potenza omologate C.I.P. Vasta è la gamma di Chiodi in acciaio di altissima qualità e con punta balistica martellata per un fissaggio perfetto e sicuro. Nuove pistole e fissatori sono sempre allo studio del reparto tecnico di ricerca e sviluppo dedicato al fissaggio a sparo, settore storico della Azienda.
La gamma continua con Ancoranti meccanici in acciaio zincato giallo e bianco, inox A2 AISI 304 e A4 AISI 316 per carichi medi e pesanti. Tasselli in Ottone, Nylon e metallici per carichi medio leggeri completano il settore dedicato all’ancoraggio meccanico.
Bossong offre alla propria clientela una vasta gamma di Viti in rame e inox ed altri fissaggi particolari come le Graffatici e i punti per il fissaggio telefonico oltre ad accessori per il fissaggio come Trapani, Martelli, punte, scalpelli, accessori per lattoneria e coperture.
Negli ultimi anni Bossong ha concentrato i suoi sforzi nello studio e sviluppo nella tecnica di fissaggio Chimico con Resina per carichi medi e pesanti. Tra le novità proposte vi è la cartuccia con sacchetto. Si tratta di una nuova cartuccia di resina poliestere senza stirene e vinilestere senza stirene da 300 ml. e 165 ml. con funzionamento a sacchetto. La resina e l'indurente sono contenuti in due sacchetti saldati insieme all'interno della cartuccia in plastica.
Bossong, inoltre, è molto attenta al settore del consolidamento di murature antiche con una serie di nuovi prodotti ad alto contenuto tecnico. Negli ultimi anni infatti, si è sviluppata un’attenzione sempre maggiore nei confronti del patrimonio edilizio esistente e delle attività miranti alla conservazione e, ove possibile, al riutilizzo dei beni edilizi, sia di notevole pregio architettonico che appartenenti all’edilizia tradizionale.
In questo campo svariati sono i problemi di natura strutturale che devono essere affrontati con tecniche e materiali che, nel rispetto dell’esistente e della logica costruttiva del manufatto, costituiscano un giusto compromesso tra sicurezza e conservazione.
Moderne ricerche, materiali e tecniche operative, hanno permesso di elaborare una tecnologia che, riprendendo i principi di funzionamento dei sistemi tradizionalmente utilizzati per il rinforzo degli elementi strutturali, garantisce, grazie ad alcuni accorgimenti progettuali, i migliori risultati dal punto di vista tecnico, nel completo rispetto del manufatto esistente.
Per questi motivi, dal 2001, Bossong ha l’esclusiva in Italia della tecnologia Cintec per il recupero e consolidamento delle strutture in muratura, fornendo consulenza e assistenza per l’applicazione di questo innovativo sistema di ancoraggio. Le applicazioni della tecnologia Bossong-Cintec sono molteplici, dai semplici sistemi di ancoraggio ai grandi interventi di rinforzo statico e consolidamento strutturale.
Da Settembre 2001 è stato aperto un dipartimento specifico all’interno dell’Ufficio Tecnico della Bossong, denominato appunto “Area Consolidamento” che in pochi anni ha applicato la tecnologia Bossong-Cintec in moltissimi casi.
Il sito
Bossong è presente in internet con il sito www.bossong.com, molto aggiornato con informazioni facilmente accessibili riguardanti l’azienda, le fiere, i convegni e le novità, tradotto in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Il nuovo web-site di Bossong rappresenta un’ottimo strumento di lavoro per i progettisti e permette una facile e veloce navigazione che parte dalla divisione iniziale in area Fissaggio e area Consolidamento.
Sul sito sono presenti tutte le Schede Prodotto con Schede Tecniche in pdf facilmente scaricabili.
Per ulteriori informazioni:
www.bossong.com
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[post_excerpt] => Da più di 40 anni la Bossong S.p.A., società tedesca passata nel 1962 ad una gestione completamente italiana, si è imposta sul mercato italiano ed estero dei sistemi di fissaggio e consolidamento con una gamma di prodotti riconosciuta fra le più complete e qualificate a livello internazionale.
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[post_date] => 2002-10-11 00:00:00
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[post_content] => Era il 1962, dopo circa 20 anni di attività in Germania, la “Bossong Werk GmbH” di Düsseldorf passava ad una gestione completamente italiana. Luciano Taddei fondava la Bossong S.p.A., mantenendo le caratteristiche di azienda a direzione familiare come l’aveva creata Karl Bossong nel dopoguerra. Sono passati 40 anni e tuttora, con i figli Andrea e Michele, continua a produrre e vendere sistemi di fissaggio per l’edilizia.
Da allora la Bossong opera sul mercato italiano ed estero con una gamma di prodotti riconosciuta fra le più complete e qualificate.
Il 2002 è anche contrassegnato dall’appuntamento con l’Euro al quale Bossong arriva preparata e puntuale grazie alla professionalità del proprio personale amministrativo.
L’arrivo dell’Euro è stata una grande opportunità per il "l’Ufficio Export” che già da diversi anni opera con crescente successo in Europa, soprattutto nel mercato della Comunità Europea, ma anche nei mercati overseas come quello Americano e Asiatico.
Nata come specialista nella produzione di macchine chiodatrici e di fissatori, l’azienda ha in seguito ampliato la produzione completandola con le più moderne soluzioni nel campo del fissaggio meccanico e dell’ancoraggio chimico.
Bossong, proprio per le sue dimensioni e grazie alla professionalità del suo staff “Commerciale”, “Produttivo” e di “Magazzino-Logistica”, riesce a soddisfare le esigenze del Cliente con rapidità e flessibilità soprattutto per quanto riguarda la gamma di prodotti in continua crescita e la velocità all’adeguamento tecnologico-evolutivo del mercato.
Grazie ai costanti investimenti nel settore ricerca e sviluppo i prodotti Bossong garantiscono un livello di qualità tecnica superiore basato su un avanzato sistema di progettazione e sulla professionalità e affidabilità dello staff produttivo.
Lo stabilimento di Treviolo (Bergamo) comprende oltre agli uffici commerciali e amministrativi, un moderno magazzino, spazi dedicati alla vendita, reparti produttivi divisi per categoria merceologica con macchinari automatizzati per la produzione, un laboratorio per la riparazione degli attrezzi e una sala prove e collaudo.
La produzione viene poi completata e integrata presso terzi con stampi e macchinari in conto lavorazione di proprietà Bossong.
La progettazione per lo sviluppo di nuovi prodotti e la realizzazione dei prototipi hanno luogo in sede.
Per i collaudi e le prove della maggior parte dei prodotti, Bossong si avvale di una propria sala prove dotata di moderne attrezzature periodicamente tarate e sottoposte a controlli che ne verifichino l’esattezza delle prestazioni.
Le procedure per le modalità delle prove, stabilite nella stretta osservanza delle normative vigenti, sono stabilite in un manuale interno ad uso dei tecnici di laboratorio.
Bossong infatti ha al suo interno un “Sistema Qualità” certificato secondo la norma europea UNI EN ISO 9001 dal 27 luglio 2000.
I prodotti forniti rispondono rigorosamente alle vigenti normative tecniche e di legge in materia di sicurezza, igiene ed ecologia.
Per i materiali classificati critici la Bossong è in grado di fornire la dichiarazione di conformità supportata dal rapporto di prova. “Tested & Approved by Bossong”.
Bossong è quindi anche il frutto di un costante lavoro di ricerca sul prodotto da parte dell’“Ufficio Tecnico” e del “Laboratorio Prove” in stretto contatto e collaborazione con l’”Ufficio Acquisti”.
In questi anni sono stati investiti tempo e denari per poter offrire ai Clienti, Agenti e Venditori le più moderne e sicure soluzioni nel campo del fissaggio meccanico e dell’ancoraggio chimico senza tralasciare il settore del fissaggio a sparo che è stato il primo prodotto della Bossong fin dagli anni ’40 in Germania.
Oggi Bossong produce e commercializza i seguenti prodotti brevemente elencati in macrogruppi :
- Chiodatrici a sparo automatiche con regolatore di potenza omologate dall’ Istituto Europeo “Banc d’Epreuve Officiel de Saint Etienne” in Francia e dal “Ministère Fédéral de l’Emploi et du Travail”, “Fabrique National-Herstal” in Belgio. Oltre ad una vasta gamma di chiodi e prigionieri con punta ballistica e relative cariche.
- Ancoranti chimici ad iniezione per fissaggi universali a base di resina poliestere, epossidica pura e vinilestere senza stirene.
- Linea completa di ancoranti metallici di media e grande portata in acciaio zincato e in inox.
- Ancoranti prodotti dalla Società Tedesca MKT per carichi pesanti omologati presso l’Istituto di Scienza delle Costruzioni (Institut für Bautechnik - IfBt) di Berlino, TÜV, VDS, SOCOTEC, FMPA, ETA-CE.
- Vasta gamma di ancoranti in nylon, sia a battuta che ad avvitamento, per portate
Leggere.
- Graffatrici, punte, scalpelli, elettroutensili, accessori per lattoneria e coperture.
L’offerta di prodotti Bossong ai cantieri edili impegnati nella realizzazione di “nuove” strutture si è ormai consolidata da anni con una continua crescita qualitativa.
Recentemente Bossong si è avvicinata al consolidamento di murature antiche con una serie di nuovi prodotti ad alto contenuto tecnico. Negli ultimi anni infatti, si è sviluppata un’attenzione sempre maggiore nei confronti del patrimonio edilizio esistente e delle attività miranti alla conservazione e, ove possibile, al riutilizzo dei beni edilizi, sia di notevole pregio architettonico che appartenenti all’edilizia tradizionale.
In questo campo svariati sono i problemi di natura strutturale che devono essere affrontati con tecniche e materiali che, nel rispetto dell’esistente e della logica costruttiva del manufatto, costituiscano un giusto compromesso tra sicurezza e conservazione.
Tra i diversi elementi strutturali costituenti gli organismi edilizi, spesso sono proprio le murature a presentare evidenti segni di sofferenza, che si manifestano attraverso lesioni e dissesti, e a necessitare di interventi di rinforzo e consolidamento che in molti casi prevedono l’inserimento di barre in acciaio e la successiva iniezione di materiali consolidanti:
- catene o cerchiature a contenimento delle azioni di elementi spingenti
- barre di cucitura in corrispondenza di lesioni
- inserimento di tiranti interni alla muratura allo scopo di incrementarne le caratteristiche di resistenza o di migliorare il comportamento globale delle strutture, anche in funzione antisismica.
Moderne ricerche, materiali e tecniche operative, hanno permesso di elaborare una tecnologia che, riprendendo i principi di funzionamento dei sistemi tradizionalmente utilizzati per il rinforzo degli elementi strutturali, garantisce, grazie ad alcuni accorgimenti progettuali, i migliori risultati dal punto di vista tecnico, nel completo rispetto del manufatto esistente.
Per questi motivi, dal 2001, Bossong ha l’esclusiva in Italia della tecnologia Cintec per il recupero e consolidamento delle strutture in muratura, fornendo consulenza e assistenza per l’applicazione di questo innovativo sistema di ancoraggio.
Da Settembre 2001 è stato aperto un dipartimento specifico all’interno dell’Ufficio Tecnico della Bossong, denominato appunto “Cintec Department” che in pochi mesi ha applicato la tecnologia Cintec a due casi specifici: il Santuario di Santa Maria delle Grazie a Voghera e l’Accademia Carrara, sezione di Arte Moderna, a Bergamo.
Cintec è una prestigiosa Società Britannica che opera nel consolidamento e recupero di strutture ed edifici, specializzata nel settore del restauro storico e architettonico con interventi su edifici quali il Castello di Windsor, Buckingham Palace (UK), l’Empire State Building (USA), la fortezza di Würzburg (D), il Teatro Lirico di Anversa (B), la cinquecentesca Moschea di Al Ghuri (Egitto), la Cattedrale di Newcastle (Australia).
Nel 2002 si festeggiano quindi i 40 anni italiani della Bossong. Un sincero ringraziamento alle numerose persone che con la loro laboriosità e professionalità, durante tutti questi anni, in Italia e in Germania, hanno fatto e fanno della Bossong un’azienda sempre all’avanguardia nel settore dei sistemi di fissaggio.
BOSSONG SpA
Via Enrico Fermi, 51 - Grassobbio (Bg)
Tel: 035 3846011
Fax
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[post_content] => Bossong è un'azienda specializzata nella realizzazione di sistemi di fissaggio nel settore dell’edilizia e vanta la produzione di una vasta gamma di prodotti fra le più complete e qualificate a livello internazionale.
Indice:
La storia di Bossong inizia nel 1937 in Baviera con la fondazione di Bossong-Werk GmbH, specialista nella produzione di macchine chiodatrici e di fissatori.
Nel corso del tempo la produzione aziendale si è ampliata e nel 1962 si è insediata anche in Italia implementando le più moderne soluzioni nel campo del fissaggio meccanico e dell'ancoraggio chimico con prodotti certificati CE-ETA.
Bossong S.p.A. è certificata da Intertek secondo la norma internazionale ISO 9001:2015 in ambito di progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi di fissaggio e consolidamento per l’edilizia e affini.
[caption id="attachment_643864" align="aligncenter" width="600"] Ancoranti meccanici Bossong[/caption]
Ad oggi l'azienda, che ha celebrato nel 2022 i suoi 60 anni di attività, detiene una posizione di leader nella produzione e commercializzazione di ancoranti meccanici e chimici.
La storia di Bossong
Bossong viene fondata nel 1937, in Baviera, da Carl Bossong occupandosi, inizialmente, della produzione di componenti per il settore automobilistico. Nel 1944 si trasferisce a Lintorf e nel dopoguerra converte l'attività dedicandosi alla produzione di macchine chiodatrici e fissatori e prova ad utilizzare il sistema di funzionamento di una pistola per lo sparo guidato di un chiodo nel calcestruzzo, nonché per fissare profilati di acciaio e listoni di legno.
In seguito a questo utilizzo, nel 1951, viene realizzata una chiodatrice a sparo più efficiente ed economica, composta da un minor numero di elementi, con deposizione di un brevetto negli Stati Uniti.
L'anno successivo è segnato dal trasferimento della sede in Italia. Viene fondata la BOSSONG SpA e la produzione viene decentrata a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Sono anni di grande successo per i chiodi Bossong, apprezzati per la resistenza e la capacità di sostenere la potenza di scoppio e penetrazione nell’acciaio e nel calcestruzzo
L'incontro di Bossong con la famiglia Taddei risale alla fine degli anni ’50 e nel 1962 viene completata l'acquisizione. Alla guida della nuova Bossong SpA c'è Luciano Taddei.
Negli anni ’70 viene costruito il nuovo stabilimento di Curno per implementare la gamma dei prodotti Bossong, sia con l’importazione sia con la produzione interna, mentre negli anni ’80 la produzione diviene sempre più interna, con macchine realizzate dai tecnici Bossong, così come le attività di progettazione e sviluppo di prototipi di nuovi prodotti.
Gli anni ’90 vedono come protagonista il fissaggio chimico e sono segnati dalla produzione della prima resina epossidica, con macchinari manuali e semiautomatici, prima, e con la produzione industrializzata, dopo.
Nel 2000 nasce l’ancoraggio Bossong per il consolidamento strutturale tramite inserimento di barre metalliche nel manufatto, studiata per garantire il rispetto dell’esistente e 9 anni dopo l'azienda riceve il suo primo ETA European technical approval per la resina vinilestere V-Plus.
Nel 2013 Bossong è la prima azienda a ricevere la certificazione europea in ambito sismico con un ETA della resina epossidica Epoxy21 per installazioni di barre filettate ad uso strutturale in aree di alta sismicità livello C2 e nel 2022, dopo 60 anni dalla fondazione in Italia e dopo aver affrontato a testa alta due anni di pandemia, l’azienda acquista un nuovo capannone dove verrà trasferita la logistica utilizzando impianti di pallettizzazione interamente automatizzati.
Qualità e assistenza
Bossong è costantemente impegnata in attività di Ricerca & Sviluppo, grazie alle quali un team di professionisti elabora soluzioni innovative dedicate ai sistemi di fissaggio sia meccanici che chimici, come tasselli, chiodi, resine etc.
La qualità non risiede solamente nella produzione innovativa di soluzioni ma anche nel servizio di assistenza con cui l'azienda affianca sempre i clienti, fornendo un supporto tecnico e progettuale nella scelta del prodotto di fissaggio più idoneo al tipo di applicazione richiesto.
L'assistenza non si ferma alla scelta della soluzione più adatta, ma si prolunga durante la fase di posa e prevede lo studio di un sistema “fatto su misura” per particolari e complesse situazioni.
Gli stabilimenti produttivi
Bossong opera attraverso una serie di stabilimenti che comprendono 5.200 mq di superficie coperta, articolati in uffici, magazzino, spazi vendita, reparti di produzione, officina per la riparazione degli attrezzi, sala prove, laboratorio chimico e sala di collaudo, dotata di moderne attrezzature periodicamente tarate e sottoposte a controlli che verificano l’esattezza delle prestazioni.
L'attenzione alla sostenibilità è dimostrata da una copertura di 1.000 mq. di pannelli fotovoltaici in grado di generare quasi 200.000 kWh all’anno, con una potenza di circa 140 kW.
Nel 2022 l'azienda ha acquistato un nuovo capannone trasferendo la logistica dell’azienda e gestendola con un magazzino completamente automatizzato in industria 4.0 di ultima generazione. Il risultato? La massima efficienza nell’evasione degli ordini.
Indirizzo sede logistica: Via Falcone n.1, 24050 Zanica (BG)
Lavorare in Bossong
Il successo aziendale è guidato dal lavoro di qualità e precisione svolto dai dipendenti, risorsa preziosa per l'azienda in quanto fonte di ingegno e di manualità, da valorizzare e da gratificare. In questi 60 anni italiani, l'azienda può annoverare collaboratori che hanno maturato 30/40 anni di lavoro in azienda.
Una semplice ma valida formula di gestione aziendale, basata sulla crescita professionale e sul coinvolgimento di tutti i dipendenti, che ha portatoa festeggiare non solo i 60 anni italiani ma anche gli 85 anni dalla sua nascita.
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Info dalle aziende - BCR V-PLUS, resina con doppia certificazione CE-ETA - INFOBUILD