Accordo-quadro tra Unicredit e Ance

L’iniziativa, chiamata ”Ripresa cantieri Italia”, vuole rispondere alla crisi dell’edilizia e stabilisce i criteri per individuare le aziende e le iniziative da finanziare, la cui dimensione-target è fissata tra i 3 e i 15 milioni di euro. L’accordo-quadro sottoscritto oggi sarà declinato a livello territoriale con forme di collaborazione, come un osservatorio Ance-Unicredit-Amministrazioni locali e un tavolo di confronto congiunto per favorire una più efficace gestione delle criticità dei progetti in corso.
Unicredit e Ance si impegneranno infine nei prossimi mesi a sviluppare una linea di prodotti finanziari per le imprese che realizzano immobili ecosostenibili (”mutui verdi”).
Unicredit inoltre, punta a sostenere le imprese di costruzioni italiane che lavorano all’estero, il cui fatturato oltre confine è cresciuto tra il 2004 e il 2009 alla media del 19,2% l’anno, toccando il 54% del giro d’affari totale.
”E’ il momento di fare un ulteriore passo avanti per sostenere la crescita – ha commentato Ghizzoni nel corso della presentazione dell’accordo-quadro -. Il settore dell’edilizia, che pesa per il 12% del Pil, è in grande difficoltà, ha perso 25mila imprese e se non si reagisce un altro 20% di imprese” del settore si troverà ”in difficoltà”. Per questo, ha proseguito l’Ad Unicredit, ”è tempo per i privati di rimboccarsi le maniche” e, parlando nello specifico dell’accordo, ha aggiunto che esso prevede ”la possibilità di accedere ai finanziamenti in maniera più semplice” e ”copre soprattutto le Pmi, quelle in maggiori difficoltà”. Insomma, ha concluso Ghizzoni, si tratta di ”un piccolo contributo alla ripresa del settore al ritorno della fiducia dei consumatori”.
Un’analisi condivisa dal presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, che ha sottolineato come ci si trovi in un ”momento difficilissimo” per il settore: ”i dati sono terribili, tutto e’ arrivato ad un punto di non ritorno, serve una reazione”, ha rimarcato Buzzetti, secondo il quale l’accordo-quadro siglato oggi con Unicredit vuole essere un ”contributo” alla ripresa dell’edilizia, auspicando che esso possa far ”ripartire anche la manutenzione delle citta’, la loro riqualificazione e l’ecosostenibilita”’.

”L’accordo – ha concluso Buzzetti – rappresenta il modo giusto di uscire dalla crisi economica, ”facendo sistema tra imprese e istituti di credito”, perche’ ormai le partite economiche e le sfide sull’estero sono, appunto, ”partite di sistema”.

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