Reti metalliche, i nuovi materiali per l’architettura

I tessuti metallici sono entrati nell’universo dell’architettura conquistando visibilità grazie al loro impiego in importanti progetti.

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Reti metalliche per l’edilizia e per il progetto

Da sempre l’interesse verso nuove tecnologie costituisce il nutrimento della creatività degli architetti e dei progettisti che ritengono necessario misurarsi, e a volte scontrarsi, con le molteplici possibilità offerte dai prodotti edilizi “innovativi”. In particolare, come è noto, negli ultimi decenni si sono resi disponibili molti prodotti non tradizionalmente legati alla consuetudine del costruire. Per ciascuno di essi il punto cruciale è, superata la naturale curiosità o l’entusiasmo, cercare di mettere a fuoco le effettive possibilità d’uso e le prestazioni che da tali elementi sia ragionevole aspettarsi.
Questa premessa risulta necessaria se ci si riferisce al recente impiego in edilizia di tessuti metallici, affacciatesi vistosamente alla ribalta forti di alcune realizzazioni internazionali di grande rilievo, quali fra le più note, la Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi o il Polo Espositivo di Rho Pero di Fuksas.
Questi progetti, solo per menzionarne alcuni, hanno in comune l’uso di un materiale insolito quanto innovativo – il tessuto metallico – che necessita per essere apprezzato nelle sue diverse possibilità d’uso di alcuni chiarimenti e precisazioni. Si tratta infatti di un componente che, provenendo da altri settori quali quello del filtraggio industriale e delle tecnologie applicate ai nastri trasportatori, ha trovato applicazioni in edilizia, inizialmente nel campo dei rivestimenti interni e successivamente nel settore dei rivestimenti di facciata.

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Costacurta a Milano per il Nuovo Polo Fieristico Rho-Pero

I tessuti metallici per l’architettura

Come già accennato per tessuto metallico si intende un componente costruito dall’intreccio a telaio di “fili” molto particolari, normalmente di acciaio inossidabile. In alcune applicazioni sperimentali va rilevato come siano stati utilizzati fili di rame o titanio, ma esperienze in questo senso non hanno dato risultati soddisfacenti. La trama rappresenta la parte più rigida della struttura, ed è di solito realizzata con barre pretagliate della lunghezza del tessuto finito con un diametro compreso fra 0.5 mm e 3 mm circa. Il filo che costituisce l’ordito, generalmente più flessibile, può essere invece un cavo singolo o più frequentemente essere formato da due o più cavi ritorti accoppiati fra loro, con un diametro complessivo che varia fra 0.5 e 2 mm. A seconda del tipo di filo usato e del passo fra trama e ordito può configurarsi un tessuto assai diverso per caratteristiche, aspetto, disegno. E’ questa infatti una delle peculiarità dei tessuti metallici, ovvero la possibilità di disporre di una articolata gamma di possibili varianti, sia di serie sia eventualmente realizzate “ad hoc” che li rendono idonei, a seconda del tipo prescelto, ad usi assai diversi fra loro.

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Realizzazione della ristrutturazione della sede di CMCT srl. Questo rivestimento è solo uno dei possibili impieghi estetici e funzionali delle lamiere forate in architettura a cura di Gaudenzi

Principali applicazioni

I tessuti metallici trovano differenti interessanti impieghi, che comprendono applicazioni per esterno oppure per interni e design. Il primo caso è sicuramente quello più complesso ed interessante, in quanto rappresenta una sfida alle effettive potenzialità di questo componente: va però distinto, per chiarezza, se si intenda utilizzare il tessuto metallico come strato esterno di rivestimento in un sistema di facciata o se il tessuto stesso rappresenti l’unico strato di separazione fra interno ed esterno.

Isolamento termico e risparmio energetico per un'originale soluzione ombreggiante e schermante a cura di TTM Rossi
Isolamento termico e risparmio energetico per un’originale soluzione ombreggiante e schermante a cura di TTM Rossi

Uso come rivestimento

Facendo riferimento al caso del Complesso Sportivo realizzato da Dominique Perrault a Berlino la funzione svolta dal tessuto metallico, in conformità con quanto indicato dalla Norma UNI 8979*, è quella di “strato di protezione”, quindi collocato esternamente alla parete con funzione di barriera contro gli agenti atmosferici, eventualmente dotato di funzione decorativa.
E’ in questo caso evidente come la funzione di protezione dagli agenti atmosferici sia da intendere in modo diverso da quanto esplicitato da uno strato continuo, in quanto permette un passaggio parziale di aria, luce, acqua. Nondimeno, in questo caso particolare il tessuto protegge e riveste i sottostanti pannelli di alluminio coibentato, a loro volta connessi con la struttura metallica portante. Inoltre permette di integrare il rivestimento con le dotazioni tecniche: in facciata le bocche di ventilazione e le installazioni di servizio sono nascoste dalla rete e, analogamente, nello strato posto in copertura le singole parti su telaio sono integrate con i lucernari.

Dominique Perrault, complesso sportivo a Berlino.
Dominique Perrault, complesso sportivo a Berlino.

In generale, un tessuto metallico può essere scelto per una applicazione in facciata con funzione di rivestimento in virtù dei suoi requisiti prestazionali.
Se opportunamente tesato ed ancorato alla struttura di supporto può resistere al sistema delle sollecitazioni derivanti dal peso proprio e dal carico di servizio senza deformazioni tali da pregiudicarne la stabilità; essendo permeabile può resistere facilmente all’azione del vento senza subire deformazioni permanenti, anche per superfici d’impatto considerevoli. Consente una buona resistenza agli urti che possono prodursi nel corso d’uso, ed inoltre fornisce una efficace barriera non vandalizzabile. Per questa sua specifica caratteristica, non essendo facilmente ricopribile di scritte o intagliata, trova un suo impiego in tutti i casi in cui il rischio di questo tipo di aggressione sia maggiore.
Per quanto riguarda la sicurezza in caso di incendio, inoltre, i tessuti metallici sono normalmente realizzati utilizzando funi e barre di acciaio inossidabile, e pertanto dotati di ottima resistenza al fuoco, che portano a classificare i tessuti metallici generalmente in Classe O.
Per quanto concerne la protezione dal sole va evidenziato come un tessuto metallico possa svolgere parzialmente la funzione di assorbimento dei raggi solari e dunque avere la funzione di filtro, in proporzione variabile a seconda del tipo di maglia scelto e della sua densità. Questo dato, determinante per una scelta consapevole, deve però essere sottoposto ad attente verifiche.

Aymeric Zublena, Regenbal, Macary, Costantini, Stadio di Francia, Parigi.
Aymeric Zublena, Regenbal, Macary, Costantini, Stadio di Francia, Parigi.

In prima approssimazione infatti il dato di riferimento può essere il cosiddetto “openness factor”, ovvero il rapporto fra lo spazio aperto fra le fibre ed il tessuto nella sua totalità, normalmente indicato come uno dei dati tecnici acclusi alla scheda di prodotto. Maggiore è tale rapporto, minore risulterà di conseguenza, per esempio, la capacità di riflettere la luce.
Per avere però una efficace valutazione del reale comportamento nei confronti della luce, sia questa naturale o artificiale, proveniente dall’interno o dall’esterno, andrebbero testati sperimentalmente i principali parametri fotometrici, quali in particolare il coefficiente di trasmissione e quello di riflessione luminosa, nonchè le modalità di distribuzione della radiazione luminosa. Queste verifiche sperimentali risultano necessarie se se intende controllare a priori una delle caratteristiche più sorprendenti di un tessuto metallico, ovvero la capacità di saper mutare con le variabili luminose diventando a seconda dei casi trasparente o riflettente, schermo di proiezione, involucro luminoso, schermo dissolto.

Uso come diaframma

Riferendosi invece al caso in cui il tessuto metallico viene utilizzato come unico strato di separazione fra ambiente interno ed esterno va precisato che, anche se non si può parlare di “facciata” nel senso tradizionale del termine quanto di diaframma separatore fra ambienti confinanti, questo impiego è piuttosto ricorrente e comprende un panorama di applicazioni variegato.
E’ questo per esempio l’uso fatto dall’architetto Aymeric Zublena nello Stadio di Francia costruito in occasione dei Campionati Mondiali di Calcio del 1998 a Parigi, in cui la scelta di utilizzare questo componente rivela interessanti logiche di progetto.
Il tessuto metallico si svolge come un nastro continuo lungo tutta la facciata, seguendo la pianta a forma ellittica e proteggendo l’accesso agli spalti, diventando allo stesso tempo una facciata indefinita ma estremamente sicura.

Uso in interno

Ma esistono anche interessanti usi dei tessuti metallici soprattutto quando applicati in interni e, recentemente, anche in prototipi di design. Si può anzi dire come questi siano stato in un certo senso “testati” dapprima in piccole applicazioni per poi allargare l’orizzonte ad altri casi più complessi. Volendo ricordarne i principali impieghi anche se con brevi cenni va detto che i tessuti metallici possono essere innanzitutto usati con funzione di rivestimento verticale e protezione in tutte le parti di un edificio che si immaginano soggette ad un intenso passaggio; in questa categoria rientrano quindi le partiture interne verticali, le pareti divisorie, fisse e rivestite o mobili su telaio composte di solo tessuto.

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Reti metalliche nel centro Commerciale MK a Milton Keynes (UK) a cura di Fratelli Mariani.

Porzioni di tessuto montate su telaio possono servire, in accoppiamento con un serramento, ad assolvere la funzione di modulare il flusso di luce in entrata (come nel noto caso della biblioteca Nazionale di Francia di Perrault) ovviamente in maniera variabile a seconda del tipo di maglia, come già precedentemente precisato.

Se applicate a soffitto in particolare svolgono un interessante funzione di rivestimento che permette di realizzare forme curvilinee, difficilmente eseguibili con materiali tradizionali, ed allo stesso tempo consentono di alloggiare al loro interno o di mascherare impianti di servizio all’edificio; possono anche contribuire, in proporzione variabile, a migliorare le qualità acustiche di un ambiente.

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Facciata realizzata da Italfim del Centro Commerciale Nassica a Madrid

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