Fondazioni e contenimenti: l’uso di compositi e membrane

SOLUZIONI ANTIUMIDITÀ E DI ALLONTANAMENTO DI ACQUA DI FALDA NELLE FONDAZIONI
Le opere murarie a diretto contatto con il terreno sono soggette al loro interno a fenomeni di umidità. Tali fenomeni si possono manifestare per l’infiltrazione di acqua attraverso la struttura, o nella forma di umidità ascendente (l’acqua presente nel terreno risale per capillarità nella muratura, che perciò appare umida, ed evapora attraverso la sua superficie). L’umidità del terreno può essere dovuta all’acqua piovana dispersa o all’acqua di falda freatica.
In questi casi, prevedere uno strato impermeabile e di drenaggio che interessi tutte le superfici controterra costituisce la soluzione che sbarra la strada all’umidità presente nel terreno, ma sarebbe buona pratica prevedere anche una adeguata protezione termica dei locali interrati per evitare fenomeni di umidità dovuti a problemi igrotermici degli ambienti interessati.

1. Base di fondazione
Nella maggior parte dei casi la base di fondazione si trova al di sopra del massimo livello di risalita della falda acquifera: si deve quindi arrestare il fenomeno di risalita capillare, posando il composito Tenax DP1 sotto il dado di fondazione senza collegarlo ad un tubo collettore di drenaggio. In questo caso si provvede infatti all’arresto della risalita di umidità, ma non c’è afflusso d’acqua nel prodotto. (Fig. 1)

2. Composito drenante
Tenax DP1 viene posato con il tessuto direttamente sul terreno di sottofondo, che deve avere superficie regolare e priva di blocchi e grosse zolle, e che deve essere predisposto con una pendenza minima del 2%. Il composito deve poi essere coperto con un getto di cls; tra il getto e la membrana in HDPE del composito è consigliabile prevedere inoltre l’interposizione di un orizzonte livellante di sabbia. (Fig. 1)

3. Terreno di sottofondo
I terreni hanno diversa capacità di elevare l’umidità in funzione della loro natura: un terreno sabbioso alimentato da falda freatica ha una altezza di risalita capillare che può andare da 0,3 m fino a 1,5 m, mentre un terreno argilloso può elevare l’umidità da 3 m fino a 8 m. (Fig. 1)

Tenax DP1
Composito costituito da due strutture distinte e solidali accoppiate per termosaldatura:
a) una membrana protettiva e drenante estrusa in polietilene ad alta densità (HDPE), ad elevata resistenza a compressione ed impenetrabile alle radici, caratterizzata da una faccia piana destinata al contatto con l’eventuale impermeabilizzazione e da una faccia cuspidata;
b) un geotessile non tessuto filtrante in polipropilene (PP), accoppiato alla membrana in corrispondenza della sommità delle cuspidi. (Fig. 2)

Vantaggi
– Le caratteristiche meccaniche superiori di Tenax DP1, che garantiscono ottime prestazioni in rapporto al suo peso ed al suo volume, permettono di sopportare agevolmente le forze statiche e dinamiche cui il composito è soggetto prima, durante e dopo la posa.
– La fase di fissaggio del composito non è necessaria: la chiusura dei bordi laterali si realizza piegando gli sbordi di tessuto e di membrana per assicurare la continuità dell’azione drenante e di protezione della guaina.

Altra applicazione
La soluzione proposta finora è adatta al caso in cui la falda si trovi al di sotto della base di fondazione. Se esiste però anche la possibilità di occasionali risalite della falda acquifera al livello della base di fondazione, oppure se la falda è naturalmente posizionata al di sopra della base stessa, è necessario prevedere un sistema di drenaggio vero e proprio. Pertanto è opportuno stendere Tenax DP1 sull’intera superficie che verrà occupata dall’edificio, con il geotessile rivolto verso l’alto (come mostrato nella stratigrafia in basso). In questo caso si dovrà provvedere alla evacuazione delle acque drenate, collegando il composito ad un tubo di scarico avvolto con il suo geotessile filtrante, al fine di evitarne l’intasamento. (Fig. 3)

IL DRENAGGIO APPLICATO AD UN MURO VERTICALE
Proteggere le strutture interrate dalle falde acquifere è indispensabile se i locali sotto al piano di campagna sono adibiti a taverna o parcheggio interrato, oltre che a magazzino o cantina. L’acqua di falda può danneggiare i materiali da costruzione a causa della spinta che esercita, del suo assorbimento da parte della struttura, o del contatto con agenti aggressivi presenti nell’acqua stessa. Mantenere le fondazioni asciutte rende i locali interrati utilizzabili; è quindi opportuno prevedere adeguati sistemi di impermeabilizzazione, di drenaggio e di protezione dell’impermeabilizzazione stessa.

1. Membrana impermeabile
La buona riuscita di un’opera è legata ad una attenta progettazione delle opere di impermeabilizzazione.
Prevedendo anche un sistema di protezione a cavità drenante, la guaina non entra in contatto né con il terreno né con l’acqua, ma solo con il composito Tenax DP1, che la protegge oltre che filtrare ed allontanare ogni eccesso d’acqua nel terreno. Un drenaggio adeguato costituisce un sistema di sicurezza per evitare il passaggio d’acqua all’interno della costruzione, anche in presenza di un rivestimento impermeabile; riduce infatti la pressione idrostatica a ridosso del manto, in modo che, anche in presenza di difetti del rivestimento, il passaggio d’acqua all’interno sia notevolmente diminuito. (Fig. 4)

2. Composito drenante e protettivo
Il drenaggio contro muro verticale in genere è richiesto: in presenza di terreni coesivi nelle adiacenze del muro; quando la topografia o la geometria degli strati di terreno faccia prevedere accumulo di acque meteoriche o di infiltrazione contro il muro; quando si rilevi l’afflusso di acque di falda nelle adiacenze del muro. (Fig. 4)

3. Scarico delle acque
Il tubo collettore deve essere posato nel punto più basso dello scavo, con una pendenza pari all’1-2%, in modo da garantire l’evacuazione delle acque di drenaggio. Lo scarico delle acque drenate è infatti di fondamentale importanza: la maggior parte dei dissesti delle fondazioni e dei danni agli edifici è in genere dovuta ad acqua dispersa e non correttamente canalizzata. (Fig. 4)

Vantaggi dell’impiego di Tenax DP1
– I sistemi di drenaggio tradizionali (filtri graduati realizzati con sabbia e ghiaia) comportano il reperimento di notevoli volumi di materiale drenante, maggiori costi di trasporto e posa in opera di materiali di cava, maggiori volumi e costi di scavo nonché di messa in discarica del materiale asportato. La loro azione drenante è inoltre limitata nel tempo, a causa dell’intasamento causato dal materiale fine. Tenax DP1 è facile e veloce da posare e la sua azione non è limitata nel tempo.
– Se la struttura da proteggere è alta ed inclinata, i sistemi tradizionali sono ancora più sconvenienti all’atto della posa in opera: con Tenax DP1 il rinterro può essere effettuato tutto in un secondo tempo, quando il composito è sostenuto dalla struttura, e durante questa operazione protegge l’impermeabilizzazione.
– Le caratteristiche meccaniche superiori di Tenax DP1 permettono di sopportare agevolmente le forze statiche e dinamiche cui il composito è soggetto prima, durante e dopo la posa.

Posa in opera
Nel fissaggio di Tenax DP1 su impermeabilizzazioni non bentonitiche (bituminose liquide e prefabbricate o prefabbricate polimeriche) occorre evitare di perforare la guaina, e pertanto la linea di fissaggio del composito (eseguito con chiodi o altri sistemi perforanti) verrà posizionata sopra il margine superiore del manto. Nel caso di membrane bentonitiche la funzione impermeabilizzante non risente invece delle perforazioni da chiodi o simili. (Fig. 5)

Per evitarne l’intasamento, il tubo di scarico delle acque deve essere avvolto con il geotessile filtrante del composito Tenax DP1, ed eventualmente con uno strato di ghiaia lavata.

LA PROTEZIONE DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE CONTRO MURO
L’impermeabilizzazione delle opere controterra deve essere progettata e realizzata con particolare attenzione, visto che la durata del rivestimento dovrà essere pari a quella dell’opera protetta; difficilmente saranno infatti possibili interventi di ripristino. Quindi la mancanza di una impermeabilizzazione o una impermeabilizzazione difettosa, possono provocare un notevole danno economico: è conveniente allora proteggere la membrana impermeabilizzante con prodotti imputrescibili e resistenti alle sollecitazioni di tipo statico e dinamico cui è soggetta nella posa in opera e nella vita di servizio.

1. Membrana protettiva
I rilievi della membrana protettiva Tenax PRT sono a diretto contatto con l’impermeabilizzazione, mentre la faccia continua del prodotto deve essere controterra. In tal modo tra il supporto impermeabilizzato e
Tenax PRT si crea una camera d’aria (volume d’aria di 5,5 l/m²) che permette la ventilazione e la separazione del muro dall’umidità del terreno, e che contribuisce tra l’altro all’isolamento termico dei locali interrati. (Fig. 6)

2. Membrana impermeabile
Le prestazioni dei manti impermeabilizzanti si riducono drasticamente quando vengono danneggiati. Il danneggiamento può avvenire prima, durante e dopo il rinterro. Durante il rinterro il manto può essere infatti soggetto all’impatto di blocchi contenuti nel terreno, che ne causano la lacerazione. Dopo il rinterro il terreno viene invece costipato, esercitando una azione di frizione contro il manto, per cui il contatto con materiale granulare o i movimenti relativi con il terreno causano danni tanto più gravi quanto maggiore è la spinta orizzontale del terreno contro la struttura, che aumenta in modo proporzionale alla profondità: ecco perché nelle porzioni più profonde – e quindi più difficilmente accessibili – del manufatto impermeabilizzato non protetto, si verificano in genere danni maggiori. (Fig. 6)

3. Muro di fondazione o contenimento
Nella posa in opera è conveniente l’uso di Tenax PRT anche quando la struttura è alta ed inclinata: il rinterro si può effettuare in un secondo tempo, quando il composito è sostenuto dalla struttura, e durante questa operazione protegge l’impermeabilzzazione. (Fig. 6)

Tenax PRT
Membrana protettiva estrusa in polietilene ad alta densità (HDPE), ad elevata resistenza a compressione ed impenetrabile alle radici, caratterizzata da una faccia piana e da una faccia articolata in strutture rilevate tra loro parallelle, disposte lungo un ordine di fili. (Fig. 7)

Vantaggi
Test di laboratorio hanno evidenziato caratteristiche prestazionali superiori garantite dal prodotto Tenax PRT rispetto alle membrane con bugne tronco-coniche di altezza 8 mm:
– sottoposta a carichi di compressione ciclici e statici fino a valori di 200 kN/m², la struttura di Tenax PRT non subisce deformazioni permanenti del suo spessore; al contrario la struttura delle membrane con bugne tronco-coniche, e quindi la loro capacità protettiva e di aerazione, risultano compromesse;
– la geometria dei rilievi di Tenax PRT e la loro distribuzione in corrispondenza della superficie di contatto, evitano l’effetto di “adesione” della membrana protettiva all’impermeabilizzazione e garantiscono pertanto l’integrità della struttura del manto e del suo spessore durante e dopo la posa;
– Tenax PRT assicura una maggiore capacità di assorbimento di energia d’urto, che si traduce in un miglior effetto protettivo.

Posa in opera
Tenax PRT viene posata srotolando la bobina in verticale in corrispondenza della sommità del muro, dall’alto verso il basso, e con i rilievi rivolti verso la guaina impermeabilizzante già posata in opera. La membrana protettiva deve essere fissata superiormente al di sopra dell’impermeabilizzazione (vedi posa in opera di Tenax Dp1). I giunti laterali del prodotto devono essere inoltre opportunamente sovrapposti: sono previsti infatti sbordi di membrana per assicurare la continuità dell’azione protettiva. (Fig. 8)

*Presente da oltre quarant’anni sul mercato come produttore di reti ottenute dall’estrusione di polimeri termoplastici, Tenax è oggi un Gruppo che conta sedi produttive, studi tecnici ed unità commerciali e distributive nei 5 continenti.
Tenax si distingue a livello internazionale per la capacità di operare in scenari di mercato molto diversificati. La gamma dei prodotti è in grado di soddisfare le esigenze di diversi settori: Edilizia, Geotecnica, Giardinaggio e Fai-da-te, Agricoltura, Industria ed Imballaggio.
La scelta di progettare e realizzare gli impianti produttivi al proprio interno, assicura al Gruppo Tenax un know-how unico che consente di rispondere con flessibilità e prontezza alle esigenze di un mercato in continuo cambiamento.
Tenax presta particolare attenzione alle esigenze dei propri clienti, mettendo a disposizione uno staff competente in grado di fornire assistenza commerciale, ma anche consulenza tecnica per la scelta delle migliori soluzioni e per la corretta posa in opera dei propri prodotti.

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