Demolizioni con microcariche

Dopo tre squilli di tromba, alle 12.05 precise del 2 agosto scorso, le prime a cadere sono stati le tre torri di 40 metri, una dopo l’altra.
A distanza di qualche minuto, è stata abbattuta la ciminiera alta 60 metri. Dopo che la polvere creata dall’esplosione si è abbattuta, i tecnici di General Smontaggi, hanno potuto constatare con soddisfazione la perfetta riuscita dell’intervento.
La tecnica utilizzata per la demolizione è stata quella del ribaltamento.
Il concetto della demolizione con microcariche esplosive di una torre o di una ciminiera consiste nell’asportazione di un’unghia cilindrica alla base della torre/ciminiera stessa, ottenuta tramite frantumazione del materiale con cariche esplosive.
General Smontaggi, in sede di progetto, ha valutato l’angolo di apertura del settore di base da asportare con l’esplosione in modo da garantire la rottura per “cernierizzazione” della parte residua non minata, che, sollecitata a rottura per pressoflessione, è caduta nella direzione voluta. Le torri da demolire erano tre di cui due sostenute da sei pilastri di ferro, vuoti all’interno, per i quali sono state sufficienti piccole cariche per tagliarli in due punti mentre la terza torre si reggeva su quattro pilastroni in cemento armato con dimensioni cm 80 x 80 ed ha richiesto una maggior quantità di esplosivo in quanto il calcestruzzo dei pilastri pieni da cm 80 x 80 doveva essere disintegrato per consentire ai ferri di armatura, privati del calcestruzzo di piegarsi sotto il peso della torre.
Sono stati praticati, nei giorni precedenti, otto fori alla base di ciascuno dei pilastri al fine di direzionarne in modo più sicuro ed efficace le traiettorie di caduta, e poi si è provveduto a minarne la base con esplosivo.
I fori del diametro di 32 mm e profondo 80 mm sono stati caricati con esplosivo gelatinoso.
La ciminiera ha richiesto circa 25 kg di esplosivo. Ogni foro è stato innescato con detonatori microritardati a 25 millesimi di secondo (con ritardo crescente a partire dal
foro più in basso verso l’alto).

Le pile della ciminiera da abbattere per ribaltamento avevano una sezione di quasi un metro per un metri. Così commenta Giorgio Curletto, responsabile del cantiere per GeneralSmontaggi S.p.A “E’ stata una demolizione a regola d’arte ed è andato tutto come programmato. Anche se non è la prima volta che facciamo interventi simili, e ne abbiamo fatti anche di più complessi, l’adrenalina prima di vedere che è andato tutto bene è sempre tanta. In fondo parliamo sempre di esplosivi, anche se in situazioni come queste è la soluzione più sicura per la demolizione. Infatti il tutto si
risolve in poco tempo con rischi circoscritti sicuramente molto inferiori ad avere uomini che lavorano a 60 metri dal suolo. Il nostro primo obiettivo sempre è la sicurezza del nostro personale ”.

.

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento