Classificazione acustica degli edifici in Italia. Cosa è successo negli ultimi 3 anni?

Nel luglio 2010 è stata pubblicata la norma tecnica UNI 11367, documento che indica un metodo per classificare acusticamente gli edifici in Italia. A febbraio 2013 ANIT, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico, ha proposto sul sito www.anit.it un questionario per capire quanto (e se) questo metodo è stato applicato, anche in assenza di specifici limiti di legge.

La classificazione acustica degli edifici in Italia
Attualmente in Italia esiste un decreto, il DPCM 05/12/1997, che definisce i limiti da rispettare per l’isolamento acustico negli edifici. In questa legge sono indicati limiti specifici per:

  • il potere fonoisolante apparente (R’w) di ogni muro e ogni solaio tra diverse unità immobiliari,
  • l’isolamento acustico (D2m,nT,w) delle facciate di ogni stanza dell’unità abitativa
  • il livello di rumore di calpestio (L’nw) dei solai di ogni stanza dell’unità abitativa
  • il rumore prodotto dagli impianti tecnologici (LASmax, LAeq)

A titolo di esempio per le unità abitative residenziali devono essere rispettati i limiti di legge (DPCM 05/12/1997) riportati in Tabella 1.

Tabella 1: limiti di legge italiani per unità abitative residenziali (DPCM 05/12/1997)

 

 

 

 

Nel luglio 2010 è stata pubblicata la norma UNI 11367, uno standard che definisce un metodo per la classificazione acustica degli edifici. Nella norma sono indicate quattro classi. La Classe I è la migliore, la IV è la peggiore. Ogni unità immobiliare viene classificata con cinque valori (uno per ogni descrittore acustico) e una classe globale (cfr. Tab. 2).

Tabella 2: Esempio di certificato di classificazione acustica. Il rumore prodotto dagli impianti è definito dai descrittori Lic e Lid
Esempio di certificato di classificazione acustica

 

 

Le classi sono ottenute da misurazioni fonometriche in opera e ogni rilevazione viene corretta con un coefficiente che considera l’errore di misura.

È importante evidenziare che ogni classe rappresenta il “valore medio” di uno specifico descrittore (ad esempio la “classe L’nw” è la media logaritmica dei valori di L’nw di ogni stanza abitativa dell’unità immobiliare). Questo significa che la norma UNI 11367 ha un approccio diverso rispetto al DPCM 05/12/1997. I limiti del DPCM devono essere rispettati da ogni singola partizione, le classi della norma UNI 11367 rappresentano invece valori medi.

Quindi attualmente in Italia esiste una legge, il DPCM 05/12/1997, che definisce i limiti da rispettare e vi è una norma, la UNI 11367, non obbligatoria, che propone un metodo per la definizione delle classi acustiche delle unità immobiliari.

Il questionario ANIT
A febbraio 2013 ANIT ha proposto un questionario sul sito www.anit.it per definire quanto è stato applicato il metodo della norma UNI 11367 pur in assenza di specifici limiti di legge. Il questionario ha raccolto 1314 risposte. Di seguito sono riportate domande, risposte e alcune considerazioni.
questionario Anit

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le prime 4 domande evidenziano che gli intervistati erano principalmente tecnici che operano nel campo delle costruzioni con specializzazione in isolamento termico e/o acustico di edifici.

questionario 2a parte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conclusioni
Analizzando le risposte al questionario è possibile riportare alcune conclusioni.
La prima, molto semplice, è il fatto che la procedura per la classificazione acustica delle unità immobiliari descritta nella norma UNI 11367 può essere applicata. Molti ritengono che tale procedura è troppo complessa, impone troppe misurazioni e la sua applicazione è sostanzialmente impossibile a causa del troppo impegno richiesto in termini di tempo e denaro. Analizzando però i risultati della domanda n° 6, risulta che in Italia oggi ci sono almeno 860 unità immobiliari che sono già state classificate.
In secondo luogo appare evidente che, se vogliamo incrementare l’applicazione della norma UNI 11367, abbiamo bisogno di una nuova legge. Senza un decreto che definisca dei limiti per le classi acustiche ed eventuali incentivi per gli edifici in classi migliori, solo una piccola parte del mercato immobiliare verrà classificato. Il governo italiano sta lavorando a questa legge dal luglio 2010, ma ad oggi non vi sono ancora dei risultati. Purtroppo anche l’attuale situazione politica non favorisce la definizione di un nuovo decreto.
Infine occorre meglio pubblicizzare il tema della classificazione acustica nel nostro Paese.  Ad oggi infatti la maggior parte degli italiani non conosce l’esistenza della UNI 11367. Pertanto potrebbe essere molto utile realizzare delle campagne di informazione su questo argomento.

In conclusione si può affermare che l’applicazione della classificazione acustica degli edifici in Italia è solo all’inizio. Ma già oggi è possibile utilizzare questa procedura per meglio evidenziare  le prestazioni di isolamento ai rumori degli edifici. È auspicabile che venga emanata al più presto una nuova legge che vada a incentivare l’applicazione della UNI 11367 e, di conseguenza, la costruzione di edifici ad elevate prestazioni acustiche.

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