Centralità locale

Il Documento di Inquadramento delle Politiche Urbane individua i principi e le regole che costituiranno le linee guida dell’Amministrazione Comunale di Codogno nella definizione degli interventi di trasformazione e sviluppo del territorio urbano. Esso potrà agire su iniziative direttamente attuate dall’Amministrazione, come nella selezione di proposte elaborate da altri soggetti, pubblici e privati.
Gli interventi trasformativi potranno costituirsi come variante al P.R.G., purché manifesti un significativo miglioramento delle condizioni edilizie, urbanistiche ed ambientali dell’area interessata.
Confermando le linee guida per la nuova legge quadro urbanistica della Regione Lombardia, il Documento di Inquadramento, tende a costituire un processo decisionale che accompagna la formazione del consenso sulle proposte trasformative, definendo quindi un’azione di cooperazione e concertazione tra differenti soggetti pubblici e privati controllata dall’Amministrazione nella fase attuativa.
Si delinea un orizzonte che tende al coordinamento generale di tutti gli strumenti legislativi che operano nell’ambito degli interventi di trasformazione urbanistica.
Il particolare ruolo propositivo assegnato al privato, la duttilità di funzioni ammesse e la possibilità di utilizzare risorse private per interventi di interesse pubblico, consentirà al Comune di Codogno di meglio indirizzare le scelte strategiche di sviluppo territoriale, anche superando le prescrizioni di piano regolatore che talvolta si dimostrano inefficaci a recepire le istanze di cambiamento e di sviluppo urbanistico provenienti dalla società.
Con questo nuovo strumento il Comune di Codogno sottolinea i punti fissi della sua politica urbanistica e quelli che, al contrario, potranno essere oggetto di modificazione concertata con i diversi soggetti interessati.
Un nuovo assetto strategico si confronta con i contenuti della programmazione sovracomunale, con i programmi triennali di opere pubbliche, con le risorse economiche pubbliche e private già attivate o comunque destinate alla realizzazione di interventi infrastrutturali, con la prospettiva di definire un quadro chiaro delle trasformazioni in atto o programmate nel sistema territoriale allargato.
Il Documento di Inquadramento supera la concezione statica di perimetrazione e regimentazione di ambiti, ancora proposta dal Piano Regolatore Generale, presentandosi come uno strumento strategico/operativo capace di riassorbire al suo interno tutte le diverse istanze che intervengono nel governo del territorio.

Il quadro contestuale
L’ambito urbano di Codogno ha storicamente esercitato un significativo ruolo di centralità intermedia nel territorio sud lodigiano, geograficamente individuata tra il Po, l’Adda e la via Emilia.
La dotazione di importanti servizi sovracomunali (Ospedale, Centri scolastici superiori, Fiera espositiva delle merci, mercato, uffici statali amministrativi, Museo, etc) mette in evidenza un rilevante ruolo economico produttivo che ha agito in maniera profonda nella costruzione della struttura fisico–insediativa della città.
Elemento chiave nello sviluppo di Codogno è la strategica collocazione geografica rispetto al reticolo infrastrutturale regionale.
Il ruolo di snodo ferroviario tra le linee Milano-Bologna e Milano–Cremona–Mantova, la vicina linea per Pavia, oltre alla prossimità con l’Autostrada del Sole, pongono la città nel cuore di un importante rete di relazioni regionali cariche di valenze e potenzialità.
Le rapide e continue trasformazioni del quadro globale hanno però reso evidenti alcuni sintomi di crisi di questa nodalità locale, troppo legata ad un sistema di relazioni intermedie statico ed incapace di rideterminare il suo ruolo entro una scala più complessa.
Per il governo locale si è quindi prefigurata la necessità di promuovere nuove politiche di governo del territorio che fossero capaci di promuovere ipotesi alternative e qualitativamente orientate.

I contenuti operativi
Il Documento di Inquadramento delle Politiche Urbane agisce sulle nuove istanze modificative individuando ambiti, settori, attori e caratteristiche in grado di rappresentare occasioni specifiche d’azione, indirizzando particolarmente lo sguardo alle potenzialità inespresse e alle opportunità latenti.
Da questi presupposti è nato un nuovo modello urbano che, adottando per la città uno sviluppo equilibrato e sostenibile, avvia una strategia tesa a limitare il consumo del territorio, valorizzare politiche innovative per l’ambiente e a determinare una maggiore qualità nell’organizzazione insediativa.
Importanti obiettivi di organizzazione del territorio dal punto di vista infrastrutturale sono ottenuti attraverso l’attenuazione del traffico che congestiona la città con nuove soluzioni viabilistiche, tra cui la conferma del tracciato della variante della S.S.234 e la costituzione di nuovi parcheggi di corrispondenza in luoghi strategici. Codogno si ripropone come innovativo e importante nodo intermodale intermedio, in grado di stabilire una precisa caratterizzazione della città, anche rispetto all’offerta verso l’esterno.
Sul piano morfologico la forma urbana è rideterminata soprattutto attraverso il consolidamento del rapporto con il territorio circostante attraverso il coinvolgimento dei nuclei esterni e delle frazioni che divengono recapiti consolidati per le nuove trasformazioni.
In ultima analisi il risparmio di territorio, letto come risorsa prossima all’esaurimento, determina un ripensamento dell’uso dello spazio.
Vengono istituite modalità di rapporto con il territorio che promuovono nuove condizioni legate ad attività ricreative e di ricerca integrata al fine di raggiungere una tutela attiva dell’ambiente. Il disegno dello spazio aperto è la spina dorsale che sostiene e arma il disegno di trasformazione complessiva.

Gli ambiti della trasformazione
La consapevolezza dell’eccellente posizione di Codogno entro il sistema dell’accessibilità provinciale e regionale, la sua centralità rispetto ad un ambito intermedio, le ampie possibilità offerte da un sistema agricolo ambientale rilevante rendono realistico l’ambizioso obiettivo di assegnare un nuovo ruolo alla città quale nodo intermedio nel sud del lodigiano.
La possibilità si concretizza nel documento con un ripensamento complessivo dello sviluppo insediativo di Codogno dal punto di vista della sua qualità degli spazi urbani.
Una precisa modalità di azione costruisce fisicamente un nuovo modello urbano con un centro posto sugli attuali spazi dismessi intorno alla ferrovia, lungo la quale si riconoscono importanti ambiti d’azione specifica.
Si tratta di quattro vasti ambiti integrati, singolarmente tematizzati che istituiscono un modello a croce che rovescia l’asse di sviluppo nord/ovest, con una nuova strategia di riequilibrio verso sud e soprattutto verso la parte ovest della città, al fine di ricondensare la forma urbana, di riqualificarne le parti e i settori penalizzati e di definire un’alternativa ai processi in corso.
Condizione necessaria alla costruzione di questo nuovo modello spaziale, nell’ottica di un uso appropriato delle risorse disponibili, risulta essere la convergenza tra le scelte urbanistiche e le scelte di mobilità.

Unità di Progetto
Studio Associato di Architettura Tadi
– Prof. Arch. Massimo Tadi
– Prof. Ing. Dario Vanetti.
– Dott. Arch. Vitaliano Lacchini
– Dott.Ing. Marco Da guati (geologo)
– P.a. Fulvio De Asmundis. (agronomo)

Consulenza: Ufficio tecnico Comunale
Dott. Arch. Vinicio Portioli (dirigente responsabile)

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