A cura di: Pierpaolo Molinengo Indice degli argomenti Toggle La ristrutturazione edilizia, le agevolazioni previsteQuali lavori rientrano nel concetto di ristrutturazioneLe indicazioni dell’Agenzia delle EntrateQuando è possibile portare in detrazione l’ampliamento Ristrutturazioni o ampliamento dell’immobile? È una domanda lecita da porsi perché portano a due differenti tipi di agevolazione fiscale, che sono regolamentati da delle norme diverse. Avere le idee di chiare degli interventi che si effettueranno è importante fin dall’inizio, perché permette di gestire la pratica correttamente da tutti in punti di vista: quelli più strettamente burocratici, ma anche quelli economici, perché si sa fin da subito quanto si potrà portare in detrazione attraverso la dichiarazione dei redditi. La ristrutturazione edilizia, le agevolazioni previste A definire quali siano gli interventi di ristrutturazione edilizia che permettono di ottenere il bonus ristrutturazioni è l’articolo 16 bis del Dpr n. 917/86 – ossia il Tuir -, il quale prevede che possano essere portati in detrazione i costi sostenuti a seguito della ristrutturazione dell’immobile. Attualmente è possibile farlo nella misura del 50% o del 36% (a seconda se l’immobile sia la prima o la seconda casa), fino ad un tetto massimo di 96.000 euro. Nel caso in cui il contribuente dovesse spendere una cifra superiore al tetto massimo, la detrazione spetterebbe comunque solo fino a 96.000 euro. È possibile usufruire della detrazione in 10 quote annuali di pari importo: a prevederlo è l’articolo 15-bis del Dpr n. 917/86: questo significa, in altre parole, che il contribuente ha la possibilità di beneficiarne direttamente nella dichiarazione dei redditi. È importante, però, che il beneficiario dell’agevolazione abbia la capienza Irpef sufficiente per poter recuperare il credito: prima di iniziare i lavori è, quindi, necessario verificare con il commercialista ed eventualmente con un tecnico specializzato i costi e le eventuali detrazioni a cui si avrebbe diritto. E successivamente accertare se realmente si ha la capienza per poter portare in detrazione i lavori. Quali lavori rientrano nel concetto di ristrutturazione I lavori di ristrutturazione edilizia per i quali è possibile ottenere l’agevolazione fiscale sono quelli legati alla manutenzione straordinaria, al restauro e al risanamento conservativo dell’immobile. La normativa prevede che le agevolazioni fiscali spettino anche per le parti comuni degli edifici residenziali, per le quali è necessario effettuare degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. E ovviamente nelle singole unità abitative che fanno parte di un condominio. Volendo generalizzare un po’ di più il discorso, è possibile affermare che si va a parlare di detrazioni fiscali quando si effettuano degli interventi di recupero del patrimonio edilizio su un immobile esistente. Vengono esclusi, quindi, quando si decide di costruire un edificio nuovo. A questo punto inizia a sorgere un dubbio: quando ci si trova davanti ad una ad una ristrutturazione totale e nuova costruzione dell’immobile, mantenendo la stessa metratura, cosa si ha davanti? Una nuova costruzione? È possibile portare in detrazione i lavori effettuati? Le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate A fornire delle indicazioni in questo senso è la risoluzione n. 4/E/2011 dell’Agenzia delle Entrate, che sottolinea come la detrazione del 36/50% vada applicata unicamente ai lavori di ristrutturazione e non a quelli di ampliamento, ma solo e soltanto se i costi di ristrutturazione si tengono completamente separati da quelli sostenuti per ampliare l’immobile. L’Agenzia delle Entrate, in altre parole, sottolinea come l’agevolazione che permette di accedere detrazione spetta unicamente per le spese che si riferiscono alla parte esistente: l’ampliamento viene considerato come una nuova costruzione. Nella risoluzione l’AdE ha previsto che i Comuni abbiano la possibilità di rilasciare i permessi a costruire e ampliare gli edifici abitativi fino al 20% del loro volume o della superficie coperta. Nel caso in cui l’edificio sia stato costruito prima del 1989 è possibile demolirlo e ricostruirlo, nel caso in cui dovesse essere necessario effettuare dei lavori energetici e di sicurezza. Ad ogni modo la volumetria dell’immobile, da sempre, è stata la discriminante che determina la possibilità o meno di applicare le norme di ristrutturazione edilizia. Il 21 agosto 2013 è stato riformulato il concetto di ristrutturazione e ampliamento, che ha caratterizzato il termine sagoma e volume metrico dell’immobile. Nei lavori di ristrutturazione edilizia che danno diritto alle agevolazioni sono stati compresi anche quelli di demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria che esisteva in precedenza, anche se l’immobile non ha la stessa sagoma. Quando è possibile portare in detrazione l’ampliamento In deroga a quanto abbiamo visto fino a questo momento, l’ampliamento della superficie o del volume di un immobile sono detraibili solo per la costruzione dei servizi igienici, che permettono di ampliare superfici e volumi esistenti. A prevederlo è la circolare 57/E/1998, che spiega nel dettaglio come sia possibile portare in detrazione fiscale gli eventuali costi di ampliamento dell’immobile. Quindi volendo sintetizzzare al massimo, quando si demolisce e ricostruisce un immobile – o nel momento in cui si procede a ristrutturare senza demolire – le agevolazioni spettano solo sul volume esistente o preesistente alla demolizione. Gli ampliamenti possono essere portati in detrazione solo se portano alla costruzione dei servizi igienici. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
25/03/2025 Immobili storici, a quale tassazione sono sottoposti A cura di: Pierpaolo Molinengo Per gli immobili vincolati per il loro interesse storico sono previste alcune agevolazioni fiscali. Vediamo cosa ...
20/03/2025 Cos’è e cosa prevede il nuovo Codice della Ricostruzione: le misure approvate A cura di: Adele di Carlo Tutte le misure della “Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità”: come funziona e quando si ...
12/03/2025 Affitto con riscatto, rischio o opportunità? Come funziona e quando conviene A cura di: Adele di Carlo Affitto con riscatto, chiamato anche “rent to buy”: come funziona e quando rappresenta un'occasione per l'affittuario.
11/03/2025 Abusi edilizi, quali sono quelli sanabili e quelli no A cura di: Pierpaolo Molinengo Gli abusi edilizi possono essere sanati solo se rispettano alcuni requisiti molto stringenti. In caso contrario ...
05/03/2025 Decreto milleproroghe: le novità rilevanti per edilizia, energia e rinnovabili A cura di: Adele di Carlo Decreto milleproroghe - approvato il testo con importanti proroghe per gli operatori del campo edile: l’elenco ...
04/03/2025 Formazione e salario più alto al centro del nuovo contratto di lavoro per il settore edile A cura di: Pierpaolo Molinengo Sottoscritto il primo accordo del Contratto di Lavoro per il settore edile: formazione e aumenti di ...
03/03/2025 Approvato il Decreto bollette: nuovi bonus per famiglie e imprese contro il caro gas A cura di: Adele di Carlo Approvato Decreto Bollette con misure straordinarie contro il prezzo del gas: il governo stanzia 3 miliardi ...
27/02/2025 Sicurezza cantieri, le ultime sentenze della Corte di Cassazione sulla responsabilità del direttore dei lavori A cura di: Adele di Carlo In quali casi il direttore dei lavori risponde penalmente degli infortuni in cantiere, la Cassazione ribadisce ...
26/02/2025 Come funzionano i controlli dei Comuni sulle bollette di luce e gas A cura di: Pierpaolo Molinengo La normativa permette ai Comuni di effettuare dei controlli sulle bollette di luce e gas per ...
25/02/2025 Superbonus, come applicare lo sconto in fattura in presenza di un general contractor A cura di: Adele di Carlo L'AdE chiarisce come usufruire dello sconto in fattura per interventi legati al Superbonus affidati al general ...