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Indice: Sustainability district Mobility District Opportunity District Lo scopo di Expo Dubai 2020 è quello di sottolineare quanto sia importante costruire un mondo migliore, plasmare il futuro e individuare soluzioni a questioni fondamentali sulla base di tre macro temi: sostenibilità, mobilità green, opportunità. Expo Dubai 2020 vuole essere un motore di innovazione globale per lo sviluppo di soluzioni creative e scalabili, stabilendo una rete per la collaborazione tra nazioni, organizzazioni e innovatori al fine di affrontare sfide globali condivise. Migliori padiglioni Expo Dubai: Sustainability district Questa area di Expo Dubai ruota attorno al tema della sostenibilità, necessaria per perseguire l’obiettivo di un futuro equilibrato, in cui uomo e natura possano vivere in armonia. I padiglioni presenti nel distretto mostrano le tecnologie più avanzate al mondo in azione e le azioni intraprese dai Paesi per sostenere la sostenibilità. Tra questi spiccano sicuramente i padiglioni di Svezia, Spagna e Brasile. The Forest, il padiglione svedese La Svezia si presenta ad Expo Dubai con un suggestivo padiglione ligneo progettato da Ripellino Arkitekter, Studio Adrien Gardère e Luigi Pardo Architetti, dal nome “The Forest”. Il padiglione è caratterizzato da una struttura di pilastri in legno proveniente dalle foreste di Dalarna, che richiama alla mente le passeggiate tra le foreste svedesi, mostrandosi come una sorta di rifugio per un ecosistema in crescita. Foto: Johannes Edberg Al suo interno lo spettatore potrà conoscere le modalità con le quali la Svezia sta costruendo città intelligenti e sviluppando un’economia bio-circolare. Il padiglione spagnolo Questo padiglione, progettato dall’architetto Amann-Canovas-Maruri, spicca sicuramente per la forma particolare della copertura, caratterizzata da un raggruppamento di tronchi di cono, che attira subito l’attenzione dell’osservatore. Non si tratta di elementi casuali, ma di un sistema per la climatizzazione naturale degli ambienti impiegata nell’architettura islamica per spingere l’aria calda verso l’alto all’interno dell’elemento conico, mantenendo una temperatura interna più bassa.Un altro accorgimento sostenibile ricade sulla scelta dei materiali utilizzati, facilmente ricomponibili, trasformabili, riciclabili e riutilizzabili. Il padiglione del Brasile Ispirato ai fiumi e alle mangrovie autoctone, il Brasile pone l’accento sulla sostenibilità del pianeta mostrandosi attraverso una tensostruttura in acciaio e tessuto bianco leggero animata da proiezioni che generano un’atmosfera ricca di immagini, suoni, odori e temperatura variabile. Mobility District Il distretto nasce per mostrare gli aspetti che caratterizzano il mondo della mobilità, un mondo in continua evoluzione che trasforma la connessione tra le persone, la scoperta di culture diverse e lo scambio di conoscenze e idee. La mobilità abbatte il divario tra mondo fisico e mondo digitale per costruire una società armoniosa e globale in cui informazioni, idee e beni vengono scambiati più velocemente che mai. Molti di questi aspetti sono presentati all’interno dei padiglioni di Belgio e Finlandia. The Green Arch, il padiglione del Belgio “The Green Arch” è opera degli architetti Assar/Vincent Callebaut e si fonda sui principi dell’ economia circolare: utilizza materiali riciclati recuperati in loco, è facilmente trasportabile, assemblato e progettato per essere smontato alla fine della manifestazione.Si tratta di un connubio tra vegetazione e design futuristico, ottenuto con una particolare struttura in legno massello che delinea un arco, con lo scopo di offrire ai visitatori una zona ombreggiata e naturalmente ventilata nell’asse dei venti prevalenti da ovest-est di Dubai. Credit img Vincent Callebaut Lumi, il padiglione finlandese © Marc Goodwin Il padiglione, progettato da JKMM, si presenta con il nome di “Lumi” e attraverso forme semplici e pure rivestite da una superficie curva in legno reticolare richiama alla mente l’immagine di un mantello di neve, tipica del paesaggio finlandese all’inizio della stagione invernale, e di una tenda araba bianca, segnando l’incontro di due culture. Opportunity District Questa area dedicata alle opportunità si focalizza sull’effetto a catena esistente nelle azioni compite da ognuno di noi e sul potenziale che il singolo individuo possiede per poter sbloccare opportunità e aiutare gli individui e le comunità a creare un domani migliore. Opportunità che sono ben raccontate dai padiglioni degli Emirati Arabi Uniti e del Giappone. Padiglione degli Emirati Arabi Uniti Il padiglione degli Emirati Arabi Uniti, realizzato da Santiago Calatrava e ispirato al volo di un falco, racconta attraverso i suoi 15.000 mq il Paese come luogo di interscambio globale, fondato sui principi pace e progresso. La sua realizzazione ha seguito i più stringenti requisiti di sostenibilità, tanto da ottenere la certificazione LEED Platinum.La copertura è caratterizzata da un sistema ibrido tra involucro e telaio che definisce una suddivisione in 28 ali distinte, ciascuna delle quali può essere aperta mostrando i pannelli fotovoltaici integrati nel tetto. Oltre a produrre energia pulita, i pannelli permettono di proteggere l’interno del Padiglione dalla pioggia e dalle tempeste di sabbia.All’interno è possibile osservare un vuoto a forma di sfera posizionato al centro, con funzione di auditorium capace di accogliere 200 persone, circondato da uno spazio di raccolta multilivello illuminato dalla luce naturale penetrante da un lucernario circolare. Credit img Santiago Calatrava Il padiglione del Giappone Progettato dall’architetto Yuko Nagayama, il padiglione del Giappone appare avvolto da un rivestimento tridimensionale traforato, conferendo un senso di leggerezza attraverso l’unione di motivi tradizionali giapponesi e arabi. La facciata non è solo un omaggio all’antica Via della Seta che mise in collegamento il Medio Oriente e il Giappone, ma ha anche la funzione di schermare gli interni dalla luce solare diretta.All’esterno del padiglione è presente uno specchio d’acqua poco profondo per abbassare la temperatura dell’area espositiva in modo naturale. Credit img Yuko Nagayama Il padiglione Italia Disegnato da CRA-Carlo Ratti Associati, Italo Rota e Mario Gatto, il padiglione Italia ad Expo Dubai 2020 appare coperto da tre gusci che ricordano tre scafi rovesciati, omaggiando la lunga storia degli esploratori che, nei secoli, hanno navigato i mari e contribuito a intrecciare una cultura comune condivisa dai popoli del Mediterraneo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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