Mercato indiano e settore delle costruzioni

ICMQ, organismo di certificazione leader nel settore delle costruzioni, da alcuni anni ha iniziato ad operare in India attraverso ICMQ India, società che all’interno della Indo-Italian Chamber of Commerce ha attivamente contribuito alla recente nascita del Club for Infrastructure & Building. Obiettivo del Club, che raccoglie già 80 imprese italiane e indiane, è favorire gli scambi, offrire servizi utili allo sviluppo di nuovo business e svolgere ruolo d’interfaccia con le autorità governative che si occupano di lavori pubblici.
Per le aziende italiane interessate a farsi conoscere in India, il Club organizza per il prossimo autunno alcuni importanti appuntamenti nelle principali città indiane.

Il mercato delle costruzioni e infrastrutture in India
Il tasso annuo di sviluppo atteso per l’economia Indiana sarà tra l’8 ed il 10% per i prossimi tre anni, un trend che esercita una forte spinta per la crescita delle infrastrutture, settore ancora molto carente che ostacola lo sviluppo dell’economia.
Il Governo ha pertanto riconosciuto che le infrastrutture devono svilupparsi quanto meno allo stesso tasso di crescita atteso per l’intera economia e ha pianificato investimenti per circa 389 miliardi di euro nell’attuale Undicesimo Piano Quinquennale (2007-2012), che saranno portati a 758 miliardi di Euro nel Dodicesimo Piano Quinquennale (2012-2017) di cui il 50% è atteso provenire dal settore privato.
Fra gli investimenti chiave già pianificati nell’Undicesimo Piano:
• strade e autostrade (69 miliardi di euro). L’India ha la seconda rete stradale al mondo per un totale di circa 3.34 milioni di chilometri, ma la rete autostradale ne costituisce solo il 2%;
• ferrovie (49 miliardi di euro). Le Ferrovie indiane hanno l’obiettivo di aggiungere 25,000 km di nuove linee entro il 2020, con il supporto di finanziamenti governativi e una crescita dei partenariati pubblico-privato (Public Private Partnerships, PPPs). Inoltre il governo ha definito piani di miglioramento anche sulla rete esistente, la maggiore al mondo per lunghezza;
• porti (16 miliardi di euro). I porti indiani movimentano circa il 95% del traffico totale del paese in termini di volume e il 70% in termini di valore. Si stima che il trasporto con Cargo Container crescerà a un tasso pari al 15,5% annuo nei prossimi 7 anni;
• energia (126 miliardi di euro). La crescita della domanda di elettricità è vertiginosa. Il Dodicesimo Piano Quinquennale prevede l’aggiunta di circa 100GW, di cui circa 57 GW ancora da appaltare nei prossimi 3/5 anni;
• catena del freddo. Un altro settore in forte espansione e il ministero dell’Alimentazione finanzierà la costruzione di oltre 500 depositi all’anno per lo stoccaggio di prodotti ortofrutticoli.

L’Indo-Italian Club for Infrastructure & Building
In questo scenario la Indo-Italian Chamber of Commerce & Industry, da sempre attenta a seguire lo sviluppo del settore infrastrutture ed edilizia, ha istituito il 9 dicembre 2010 l’Indo-Italian Club for Infrastructure & Building (IICIB), avendo individuato alcuni bisogni fondamentali:
1) “entrare insieme”. La complessità del mercato indiano richiede un approccio basato sulla partnership tra imprese italiane e indiane e un supporto integrato da parte di istituzioni finanziarie pubbliche (Simest) e private;
2) lobbying verso le autorità pubbliche. L’azione congiunta di imprese e istituzioni deve favorire l’adozione di regole di assegnazione degli appalti che premino non soltanto la competizione sul prezzo ma anche l’innovazione tecnologica e il contenuto di know how;
3) visibilità sul mercato. E’ necessaria per portare a conoscenza di stazioni appaltanti e privati le tecnologie e la eccellenze italiane nei settore delle costruzioni e dei materiali;
4) supporto tecnico locale. E’ essenziale per ridurre i rischi operativi relativi alla qualità e ai tempi di esecuzione dei lavori (per esempio attraverso valutazioni preliminari dei partner e dei fornitori locali, servizi di controllo tecnico durante le fasi di progettazione e di costruzione);
5) concentrare risorse, competenze ed energie. Per ottimizzare le risorse e le capacità di rappresentare gli interessi delle imprese italiane di fronte alla comunità indiana.
La missione del Club for Infrastructure & Building – che raccoglie le circa 80 imprese, socie della Camera di commercio, operanti nel settore – è guidare le imprese italiane e indiane nel creare opportunità di business e promuovere la costituzione di partnership nel settore delle infrastrutture, delle costruzioni e dei materiali per edilizia.
Gli obiettivi operativi sono facilitare il flusso di informazioni verso le imprese italiane sulle opportunità di business che si presentano in India, creare opportunità di networking e promuovere l’attività dei membri in India e in Italia, assistere le imprese membri del Club nella definizione di collaborazioni di business (monitoraggio di specifici progetti e gare, strategie di ingresso, promozione di consorzi). Il Club ha identificato tre gruppi principali di aziende verso i quali ha messo a punto una specifica strategia di servizio:
• Innovative technologies in infrastructure – Main contractor e gruppi del settore infrastrutture,
• Energy Procurement Contractors (EPC) – Società di ingegneria e contractor nel settore energia,
• Innovation, sustainability and technologies for construction – Studi di architettura/ingegneria, produttori di materiali per edilizia.
Presidente del Club è Cesare Saccani, amministratore delegato di ICMQ India, mentre Gianluca Brusco, consigliere economico dell’Ambasciata d’Italia in India, è membro onorario del Comitato di direzione.
Soci del Club possono essere sia singole aziende, sia associazioni di categoria (con lo status di Socio sostenitore).
Dal 26 al 30 settembre 2011 è prevista in India la Indo Italian Business Conference, iniziativa promossa dal sistema camerale italiano e sostenuta da Unioncamere, alla quale aderiscono singole Camere di Commercio e al cui interno è prevista una sezione “Infrastrutture e costruzioni”. Le imprese che desiderano partecipare ad alcuni degli eventi e incontri business to business devono rivolgersi alla Camera di Commercio della propria provincia (limitatamente alle Camere di Commercio che hanno aderito all’iniziativa).

ICMQ India, una sfida per cogliere grandi opportunità
Dopo una fase di studio del mercato indiano, nel marzo 2008 ICMQ ha costituito ICMQ Certification India, una società interamente controllata con sede a Mumbai e un ufficio regionale a Delhi.
La missione di ICMQ India è, da un lato, offrire ai clienti indiani un’ampia gamma di servizi per il miglioramento della qualità, durabilità e sostenibilità delle costruzioni, dall’altro costituire un punto di riferimento tecnico per le imprese italiane del settore che desiderano entrare in contatto con un mercato dalle grandi opportunità.
ICMQ India fornisce ai clienti (produttori di materiali per edilizia, developer, costruttori e amministrazioni pubbliche) servizi di certificazione dei sistemi di gestione qualità, ambiente, sicurezza, responsabilità sociale (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001, SA 8000), di ispezione (validazione di progetto e controllo tecnico di cantiere), di certificazione di prodotto e di edificio, di formazione.
In poco tempo ICMQ India, sotto la guida dell’amministratore delegato Cesare Saccani e con un team interamente costituito da professionisti indiani, ha avviato un processo di crescita continua.
In accordo con il modello già seguito in Italia, uno dei primi passi di ICMQ India è stata la costituzione dell’Advisory Council al quale stanno aderendo progressivamente associazioni di categoria indiane, associazioni scientifiche di settore (Indian Concrete Institute), enti governativi (Indian Society for Technical Education), prestigiose università (IIT Chennai). Il presidente dell’Advisory Council, Narinder Nayar, è anche presidente della Indo-Italian Chamber of Commerce.
Il secondo pilastro del processo di consolidamento è la strategia di accreditamento e ICMQ India ha già ottenuto:
• l’accreditamento – primo soggetto in India nel settore costruzioni ad ottenere questo risultato – come organismo di certificazione di sistema qualità e come organismo di ispezione (Tipo A) dal National Accreditation Board for Certification Bodies (Nabcb),
• la qualifica da parte del Quality Council of India (QCI) come organismo di ispezione di terza parte per progetti di infrastrutture e per “Cold Storage” (magazzini di conservazione di prodotti ortofrutticoli),
• l’accreditamento del corso di formazione per Lead Auditor per il sistema di gestione qualità presso il National Accreditation Board for Education and Training (Nabet)
Su queste premesse sono arrivati anche i primi significativi risultati di ICMQ India nei diversi servizi, fra cui:
• è stata rilasciata la certificazione di sistema qualità (ISO 9001) ad aziende di primaria importanza tra cui impianti di calcestruzzo, imprese di costruzione (fra cui Tata Housing e C&C Construction) e di intermediazione immobiliare;
• sono state condotte oltre 1500 giornate di controllo tecnico in cantiere o ispezione (tra i clienti più significativi Joy Homes, Saral Awas, Tata Housing, BMTPC – Building Materials & Technology Promotion Council);
• è stata svolta, per conto del Bureau of Energy Efficiency del Ministero dell’Energia, una raccolta dati relativi alle performance energetiche di oltre 1000 edifici in 5 zone climatiche del paese, dati che saranno utilizzati per la messa a punto di un codice per il risparmio energetico obbligatorio a partire dal 2012;
• è in corso un progetto di supporto tecnico a MTNL (Mahanagar Telephone Nigam Limited, compagnia telefonica pubblica) per conseguire il GRIHA (Green Rating for Integrated Habitat Assessment). Il GRIHA è lo schema di certificazione di sostenibilità degli edifici promosso dal Ministero delle Energie rinnovabili e obbligatorio per tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione.
Infine, ICMQ India ha costituito la Construction Training Academy che eroga corsi di formazione su tutto il territorio indiano ed ha effettuato circa 100 giornate di formazione in diversi college, grazie ad un accordo stipulato con l’Indian Society for Technical Education (Iste).

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