La torre di Londra in pericolo

L’Unesco, l’ente delle Nazioni Unite che si occupa del rispetto della cultura e dell’arte, ha minacciato di inserire la Torre di Londra nella lista dei tesori in pericolo.
La decisione verrà presa tra qualche mese, ma se dovesse divenire effettiva Londra si troverebbe nella poco invidiabile situazione di essere l’unica città del mondo sviluppato ad avere un proprio palazzo storico compreso nell’elenco.

Con una lettera fatta recapitare al ministero della cultura britannico, l’Unesco ha dato tempo fino alla fine del mese per dimostrare il rispetto con cui il monumento, costruito nel 1078 da Guglielmo il Conquistatore, viene trattato.
In particolare ciò che disturba le autorità culturali dell’Onu sono i progetti per lo sviluppo urbanistico della zona in cui si erge la prigione più famosa del mondo.
Troppi grattacieli sono stati inseriti nel piano regolatore, si rischia che la Torre venga soffocata e magari la sua stabilità compromessa.

A dare particolarmente fastidio il progetto per la costruzione, a pochi passi dal London Bridge, della Shard of Glass, una torre di 306 metri pensata per divenire la più alta costruzione di tutto il Regno Unito.
Un primato che potrebbe comunque durare pochi anni, perchè sempre in zona potrebbe essere realizzato il Bishopsgate, altezza prevista 324 metri.
A togliere respiro alla Torre di Londra anche il Minerva Building (200 metri) ed un’altra costruzione ancora senza nome da 209.
Un preavviso era stato inviato già lo scorso anno in una lettera in cui il World Heritage Committee dell’Unesco esprimeva “grande preoccupazione” e “profondo rinscrescimento” per i progetti di sviluppo urbanistico e la scarsa sensibilità ambientalistica del governo britannico.

Una scelta, aveva messo in guardia, che andava a minacciare anche gli altri monumenti storici della capitale, a partire all’abbazia di Westminster e dal Parlamento.
Il sito della Torre di Londra era stato successivamente visitato da un team della commissione e dell’International Council on Monuments.
Oggi a Tony Blair si chiede di fornire anche un calendario che indichi le tappe della “azione correttiva” necessaria.

Il ministero della cultura esclude che il progetto per la Shard of Glass possa essere rimesso nel cassetto. L’impatto ambientale, ha aggiunto, è stato preso debitamente in considerazione per tempo.
“La nostra risposta”, ha fatto sapere, “è questa: i nostri sistemi di controllo sono tra i più sofisticati al mondo, e pertanto siamo quantomai fiduciosi di non finire in quell’elenco”.
Ma questo lo dirà l’Unesco.

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