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[post_content] => Gamma EMME T - Leganti per massetti 110 e lode
Prodotti:
EMME T14- Legante per massetti ad asciugatura a 14 gg
Suggerimenti d’uso
- EMME T14 è ideale per la posa manuale e mediante pompa.
- La pedonabilità a 24 ore dalla posa viene raggiunta con i dosaggi consigliati e con la corretta compattazione della malta (il volume dei vuoti nel massetto indurito deve essere inferiore al 10%). - Con una corretta messa in opera, in presenza di barriera vapore e rispettando i dosaggi consigliati, dopo 14 giorni il massetto presenterà umidità residua inferiore al 2% (dati ottenuti con provini spessore 5 cm, ambiente con temperatura di 20° e umidità dell’aria pari al 65%).
- Le prestazioni della malta sono diretta conseguenza della sua consistenza e del grado di compattazione ottenuto durante la posa in opera.
- La compattazione è influenzata, oltre che dal lavoro applicato durante la messa in opera, dalla granulometria della sabbia: una curva continua e ben bilanciata favorisce un miglior “addensamento”. Si consiglia di utilizzare sabbia con granulometria 0-8 mm.
- EMME T14 non è idoneo per il confezionamento di calcestruzzo strutturale.
Riferimenti normativi:
Legante idraulico (Legge 26 maggio 1965 n. 595 art. 1 - D.a.) specifico per la preparazione di malte.
Per scaricare la scheda tecnica con i requisiti meccanici ed esempi di formulazione in PDF clicca quiEMME T7- Legante per massetti ad asciugatura a 7 gg
Suggerimenti d’uso
- EMME T7 è ideale per la posa manuale e mediante pompa.
- La pedonabilità a 24 ore dalla posa viene raggiunta con i dosaggi consigliati e con la corretta compattazione della malta (il volume dei vuoti nel massetto indurito deve essere inferiore al 10%). - Con una corretta messa in opera, in presenza di barriera vapore e rispettando i dosaggi consigliati, dopo 7 giorni il massetto presenterà umidità residua inferiore al 2% (dati ottenuti con provini spessore 5 cm, ambiente con temperatura di 20° e umidità dell’aria pari al 65%).
- Le prestazioni della malta sono diretta conseguenza della sua consistenza e del grado di compattazione ottenuto durante la posa in opera.
- La compattazione è influenzata, oltre che dal lavoro applicato durante la messa in opera, dalla granulometria della sabbia: una curva continua e ben bilanciata favorisce un miglior “addensamento”. Si consiglia di utilizzare sabbia con granulometria 0-8 mm.
- EMME T7 non è idoneo per il confezionamento di calcestruzzo strutturale.
Riferimenti normativi
- Legante idraulico specifico per la preparazione di malte
(Legge 26 maggio 1965 n. 595 art. 1 - capoverso D.a.)
- Agglomerante cementizio a lenta presa secondo D.M. 31
Per scaricare la scheda tecnica con i requisiti meccanici ed esempi di formulazione in PDF clicca qui
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[post_content] => MARINECONCRETE® è una gamma di calcestruzzi a prestazione specifica costituiti da materie prime selezionate e appositamente sviluppati per garantire la durabilità di elementi strutturali posizionati direttamente nell’ambiente marino o in prossimità della coste, soggetti quindi all’azione aggressiva del mare o dell'aria.
La nuova gamma Marine Concrete è particolarmente adatta per la realizzazione di strutture direttamente in contatto con l’acqua marina quali moli, pontili bacini di carenaggio, vasche per gli impianti ittici; manufatti in calcestruzzo situati lungo la costa quali tetrapodi ed elementi di scogliera; elementi in calcestruzzo esterni dei fabbricati, pilastri di piani porticati, solette dei balconi e terrazzi, i parapetti in calcestruzzo esposti all’aria marina; elementi di arredo urbano posizionati sui lungomare; altre strutture costiere esposte all’aria marina.
Campi di applicazione
• Strutture direttamente in contatto con l’acqua marina: moli, pontili, bacini di carenaggio, vasche per gli impianti ittici
• Manufatti in calcestruzzo situati lungo la costa: tetrapodi ed elementi di scogliera
• Elementi in calcestruzzo esterni dei fabbricati, pilastri di piani porticati, solette dei balconi e terrazzi, i parapetti in calcestruzzo esposti all’aria marina
• Elementi di arredo urbano posizionati sui lungomare
• Altre strutture costiere esposte all’aria marina
Vantaggi
L'utilizzo dei calcestruzzi MARINE CONCRETE permette di avere:
• La durabilità, quindi la conservazione nel tempo di elementi strutturali realizzati con prodotti appartenenti alla gamma MARINECONCRETE® è garantita e valutabile con precisione attraverso l’utilizzo di modelli matematici predisposti dalla Calcestruzzi S.p.A.
• Il processo relativo al mix design specifico per il MARINECONCRETE®, garantisce la realizzazione di opere architettoniche complesse e di ottimi “faccia a vista”
• MARINECONCRETE® è realizzato e prodotto nel pieno rispetto delle indicazioni prescritte dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14-01-08).
Calcestruzzi S.p.A. ove richiesto, è in grado di sviluppare particolari mix design per garantire una vita utile di esercizio .di 100 anni
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[post_content] => La nuova famiglia di conglomerati cementizi isolanti sviluppata da Calcestruzzi S.p.A è costituita da 6 tipologie studiate per garantire diversi livelli di isolamento termico e acustico. Fonisocal®, Fonisocal Plus® e la gamma Isocal® sono prodotti prestazionali, a base di aggregati leggeri: scaglie polimeriche trasformate e certificate, polistirolo, argilla e perlite espansa.
La gamma di prodotti è idonea alla realizzazione di massetti alleggeriti ulteriormente personalizzabili ad elevato valore aggiunto, in grado di rispondere alle diverse esigenze di progettazione, mantenendo un ottimo rapporto qualità prezzo.
Fonisocal®
Fonisocal® è un conglomerato cementizio leggero studiato per realizzare sottofondi alleggeriti che permettono di ridurre il rumore dovuto al calpestio all’interno degli edifici. Le caratteristiche fonoisolanti del prodotto permettono di attutire il rumore del calpestio e di
contribuire al rispetto dei limiti imposti dalla legge 447/95 e successivi decreti. Fonisocal® è costituito da scaglie polimeriche trasformate conformi alle specifiche UNI 10667-14.
Fonisocal Plus®
Fonisocal Plus® è un conglomerato cementizio ad elevato spandimento specifico per la realizzazione di massetti monostrato per pavimentazioni a finire, interni residenziali e industriali, con caratteristiche di isolamento termo-acustico. Costituito da leganti, sabbie altamente qualificate e scaglie polimeriche trasformate, Fonisocal Plus® rappresenta una valida alternativa alla soluzione del massetto bistrato (massetto alleggerito + pavimento galleggiante). Grazie alla sua elevata fluidità, Fonisocal Plus® permette di ottenere numerosi vantaggi tra cui, risparmio nella mano d’opera, riduzione dei costi di realizzazione (unico massetto), migliore aderenza al fondo di posa.
Fonisocal® e Fonisocal Plus® sono marchi registrati Calcestruzzi e nascono da un accordo commerciale siglato con S.C. Trade srl.
Isocal Term® e Isocal Pol®
Isocal Term® e Isocal Pol® sono conglomerati cementizi non strutturali leggeri e isolanti pronti per l’impiego, ottenuti utilizzando come aggregato il polistirolo espanso in apposite sfere. Isocal Term® si presenta omogeneo e compatto, favorendo il lavoro di posa e la rifinitura superficiale. Isocal Pol® confezionato con perline di polistirolo espanso con massa volumica 600, 700 e 800. Le caratteristiche isolanti del polistirolo amalgamato alla mescola impediscono la dispersione termica garantendo così ottimi livelli di isolamento.
Isocal Arg®
Isocal Arg® è un conglomerato cementizio leggero isolante, pronto per l’impiego, confezionato con argilla espansa particolarmente adatta per l’isolamento termico. La percentuale di argilla utilizzata permette di ottenere prodotti più o meno leggeri.
Isocal Perl®
Isocal Perl® è un conglomerato cementizio leggero isolante a base di perlite espansa, appositamente studiato per l’isolamento termico. La struttura cellulare della perlite (varietà di roccia vulcanica effusiva), costituita da microcavità chiuse non comunicanti tra loro e con l’esterno, determina l’impermeabilità all’acqua e il potere isolante. Isocal Perl® è un prodotto a basso impatto ambientale in quanto il processo di trasformazione della perlite, frantumata e cotta ad elevate temperature per garantire l’evaporazione dell’acqua, è a zero emissioni di VOC (Volatile Organic Compounds).
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[post_content] => La gamma di calcestruzzi Pavimix è composta da 9 tipologie standard, con e senza fibre, ulteriormente adattabili in base alle esigenze di progettisti e committenti.
Pavimix ® garantisce una resistenza coerente con le classi di esposizione ambientali, è conforme con la normativa UNI 11146/2005 specifica per i pavimenti di calcestruzzo ad uso industriale, ed assicura quindi alle pavimentazioni durabilità nel tempo.
La nuova gamma Pavimix® è disponibile presso tutti gli impianti di betonaggio Calcestruzzi in Italia.
Per un approfondimento tecnico su Pavimix®: calcestruzzi a prestazione specifici per pavimentazioni industriali durevoli
Clicca qui
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[post_content] => ULTRACEM - Cemento Portland Tipo I
Ad altissima resistenza normalizzata e a resistenza iniziale elevata (CEM I 52,5 R).
Contiene il 95% ÷ 100% di clinker, mentre la restante parte è costituita da eventuali costituenti secondari minori.
Le elevate resistenze meccaniche, in particolare alle brevi stagionature, ne rendono ideale l'impiego per: la prefabbricazione (con o senza ciclo termico), specialmente per strutture di rilevante impegno statico e/o architettonico, strutture gettate in opera precompresse, strutture non precompresse in elevazione o morfologicamente snelle, manufatti e/o getti che necessitano di scasserature e/o movimentazioni veloci, opere di giuntaggio ("spritz beton").
TECNOCEM - Cemento Portland composito Tipo II
Cemento Portland al calcare tipo II.
Contiene 80% ÷ 94% di clinker, mentre la restante parte è costituita da calcare (L) ed eventuali costituenti secondari minori.
Ideale per strutture non precompresse in elevazione o morfologicamente snelle, strutture massive, strutture di fondazione, murature, getti faccia a vista, premiscelati, elementi per l'arredo urbano, riparazioni di varia natura.
TERMOCEM - Cemento Altoforno Tipo III
Contiene il 35% ÷ 64% di clinker, mentre la restante parte è costituita da loppa granulata d'altoforno ed eventuali costituenti secondari minori.
Ideale per opere e strutture in ambiente marittimo e fluviale, tutti i lavori in calcestruzzo armato e non, in presenza di ambienti chimicamente aggressivi, laddove non è richiesto un breve periodo per l'entrata in esercizio della struttura, strutture massive, strutture di fondazione, manufatti (ad esempio tubi e pozzetti), impianti di depurazione delle acque (a moderato contenuto di solfati), strade, sottofondi stradali e stabilizzazione di suoli, parcheggi.
DURACEM - Cemento Pozzolanico Tipo IV
Contiene il 65% ÷ 89% di clinker, mentre la restante parte è costituita da pozzolana, ceneri volanti ed eventuali costituenti secondari minori.
Ideale per opere e strutture in ambiente marittimo e fluviale, strutture gettate in opera non precompresse in elevazione o morfologicamente snelle, tutti i lavori in calcestruzzo armato e non, che necessitano di una resistenza finale elevata in presenza di ambienti chimicamente aggressivi strutture di fondazione, pavimentazioni industriali, manufatti (ad esempio tubi e pozzetti), costruzione di impianti di depurazione, strade, sottofondi stradali e stabilizzazione di suoli, parcheggi, vasche di contenimento e piscine.
NOVOCEM - Cemento composito Tipo V
Contiene il 40% ÷ 64% di clinker, mentre la restante parte è costituita da loppa d'altoforno granulata (S), pozzolana (P), ceneri volanti (V) ed eventuali costituenti secondari minori.
Ideale per opere e strutture in ambiente marittimo e fluviale, tutti i lavori in calcestruzzo armato e non laddove non è richiesto un breve periodo per l'entrata in esercizio delle strutture in presenza di ambienti chimicamente aggressivi, strutture massive, strutture di fondazione, manufatti (ad esempio tubi e pozzetti), costruzione di impianti di depurazione (a moderato contenuto di solfati), strade, sottofondi stradali e stabilizzazione di suoli, parcheggi.
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[post_content] => Cementi caratterizzati da alta resistenza meccanica, basso calore di idratazione e altissima resistenza agli attachi solfatici; ideali per strutture in ambiente altamente aggressivo (depuratori, fognature, ecc.)
PORTLAND FERRICO AA.R.S. 42,5
E', per le caratteristiche di tipo comune, un cemento portland tipo I ad alta resistenza normalizzata ed h inoltre classificato, secondo le norme UNI 9156, "ad Altissima Resistenza ai Solfati".
Contiene, il 95% w 100% di clinker privo di alluminato tricalcico, mentre la restante parte è costituita da eventuali costituenti secondari minori. Le alte resistenze meccaniche associate all'altissima resistenza ai solfati e ad un basso calore d'idratazione ne rendono ideale l'utilizzo per: opere e strutture in ambiente marittimo (piattaforme "offshore"), tutti i lavori in calcestruzzo armato e non, che necessitano di una resistenza finale elevata in presenza di ambienti estremamente aggressivi, strutture massive, strutture di fondazione, pavimentazioni industriali, manufatti (ad esempio tubi e pozzetti), costruzione di impianti di depurazione (anche per liquami altamente aggressivi), strade e autostrade, sottofondi stradali e stabilizzazione di suoli, parcheggi, piste aereoportuali.
FERRICO POZZOLANICO AA.R.S. 42,5
E', per le caratteristiche di tipo comune, un cemento pozzolanico tipo IV/A (P) ad alta resistenza normalizzata ed è inoltre classificato, secondo le norme UNI 9156, "ad altissima Resistenza ai Solfati".
Contiene il 65% w 89% di clinker a bassissimo contenuto di alluminato tricalcico, mentre la restante parte è costituita da pozzolana, naturali ed eventuali costituenti secondari minori. Le alte resistenze meccaniche associate all'altissima resistenza ai solfati, all'alta resistenza all'azione solubilizzante da acque dilavanti e ad un basso calore d'idratazione ne rendono ideale l'utilizzo per opere e strutture in ambiente marittimo (piattaforme "offshore") e fluviale, condotte forzate in calcestruzzo armato, tutti i lavori in calcestruzzo armato e non, che necessitano di una resistenza finale elevata in presenza di ambienti estremamente aggressivi, strutture massive (sbarramenti di ritenuta di contenute dimensioni), strutture di fondazione, pavimentazioni industriali, manufatti (ad esempio tubi e pozzetti), costruzione di impianti di depurazione (anche per liquami altamente aggressivi), iniezioni di consolidamento e "jet grouting", strade e autostrade, sottofondi stradali e stabilizzazione di suoli, parcheggi, piste aereoportuali, piscine e vasche di contenimento.
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[post_content] => Cementi con basso sviluppo di calore di idratazione. Ideali per sbarramenti di ritenuta e per getti massivi.
CEMENTO POZZOLANICO 225 B.C.
Rientra, conformemente alle disposizioni della Legge n0 595 del 26 Maggio 1965 e dei D.M. 3 Giugno 1968, D.M. 20 Novembre 1984, nei cementi per sbarramenti di ritenuta. Contiene sostanzialmente clinker, gesso, pozzolana ed eventuali componenti secondari minori.
Sviluppando un modesto calore d'idratazione, h espressamente consigliato per lavori di grande mole (dighe, impianti idroelettrici, grosse fondazioni, strutture marittime ecc.), soprattutto se eseguiti in climi caldi.
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[post_content] => GEOCEM G HSR
E' un cemento classe G, HSR (High Sulphate Resistant Grade) conforme alle norme API (American Petroleum Institute) SPEC. 10 A (220 Edizione 1 Gennaio 1995) per pozzi petroliferi GEOCEM G HSR, conformemente alla composizione prescritta dalla norma API SPEC. 10 A, e' ottenuto da un clinker ad altissima resistenza ai solfati (nel quale e' praticamente nullo l'alluminato tricalcico) e dalla aggiunta di solfato di calcio.
GEOPOZZ
E' un cemento pozzolanico per pozzi petroliferi, pozzi a gas e pozzi d'acqua. GEOPOZZ, e' ottenuto dalla macinazione congiunta di un clinker a basso contenuto di C3A (inf. 3%) e pozzolana naturale di alta qualita` e reattivita`.
GEOTERM
E' un legante speciale per pozzi petroliferi ad alta temperatura e pozzi geotermici, nato dalla ricerca Italcementi e frutto di studi condotti in collaborazione con le maggiori societa` operanti nel settore petrolifero e geotermico.
GEOTERM e' ottenuto dalla comacinazione di un clinker ad altissima resistenza ai solfati (nel quale e' praticamente nullo l'alluminato tricalcico), silice quarzosa e solfato di calcio.
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[post_content] => FIBROCEM
Legante idraulico per la produzione di manufatti in fibrocemento. E' un legante idraulico speciale nato per soddisfare nuove e specifiche esigenze di aziende produttrici di manufatti in fibrocemento, anche autoclavanti.
FIBROCEM SP appartiene alla famiglia degli "agglomeranti cementizi a lenta presa", conformi alla legge n. 595 del 26 maggio 1965 e al D.M. 31 agosto 1972.
FIBROCEM SP ha peculiari caratteristiche di formulazione quali: composizione a base di clinker di cemento Portland e microsilice reattiva, basso tenore di alluminato tricalcico (C3A), adeguato tenore di silicato tricalcico (C3S) e rapporto ideale tra silicato tricalcico (C3S) e silicato bicalcico (C2S), tenore di gesso ottimizzato, finezza atta a conferire alla sospensione cementizia una buona filtrabilità e una modesta ritenzione d'acqua.
CITYCEM
E' un cemento Portland al calcare tipo II a resistenza iniziale elevata.
Contiene l’80% ÷ 94% di clinker, mentre la restante parte è costituita calcare (L) ed eventuali costituenti secondari minori.
CITYCEM A-LL 32,5 R è stato studiato da Italcementi per venire incontro alle esigenze di una ben definita categoria di clienti (produttori di tegole di cemento, masselli e manufatti per arredo urbano), ma il suo impiego si è poi esteso ad altri settori. Caratterizzato da una resistenza iniziale particolarmente elevata, è ideale per: la prefabbricazione (con e senza ciclo termico), manufatti e/o getti che necessitano di scasserature veloci, strutture non precompresse in elevazione o morfologicamente snelle, strutture massive, strutture di fondazione, getti faccia a vista, elementi per l'arredo urbano.
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E' un cemento bianco Portland (tipo I) ad altissima resistenza normalizzata ed a resistenza iniziale elevata. Contiene il 95% w 100% di clinker bianco, mentre la restante parte è costituita da eventuali costituenti secondari minori.
Le resistenze meccaniche elevatissime e la grande rapidità nel raggiungimento delle stesse fanno sl che possa essere utilizzato in luogo dei cementi Portland 52,5 R, allo scopo di evitare tempi di scasseratura più lunghi e garantire manufatti che non necessitano di trattamenti superficiali.
ITALBIANCO 52,5 R è quindi ideale per i progettisti, anche i più arditi ed esigenti, in quanto capace di adempiere a qualsiasi esigenza dal punto di vista del calcolo statico, oltre che di tipo estetico/funzionale.
I suoi impieghi riguardano pertanto: la prefabbricazione (con o senza ciclo termico), specialmente per strutture di rilevante impegno statico e/o architettonico, strutture gettate in opera precompresse, strutture non precompresse in elevazione o morfologicamente snelle, manufatti e/o getti che necessitano di scasserature e/o movimentazioni veloci, opere edilizie di particolare pregio, getti faccia a vista con rilievi di inerti colorati, pavimentazioni di pregio, premiscelati speciali, malte e calcestruzzi colorati, stucchi, sigillature , restauri, fissaggi, posizionamenti di elementi per l'arredamento, giunti, riparazioni varie.
ROCCABIANCA
E' un cemento bianco Portland al calcare (tipo II) ad alta resistenza normalizzata. Contiene 80% w 94% di clinker bianco, mentre la restante parte è costituita da calcare (LL) ed eventuali costituenti secondari minori. Le alte resistenze meccaniche ne rendono ideale l'impiego per opere edilizie di particolare pregio, getti faccia a vista con rilievi di inerti colorati, pavimentazioni di pregio, premiscelati, malte e calcestruzzi colorati, sculture, panchine, fioriere, vasi, intonaci e pitture a base cementizia, intonaci speciali.
AQUILA BIANCA
E' un cemento bianco Portland al calcare tipo II. Contiene il 65% w 79% di clinker bianco, mentre la restante parte è costituita da calcare (LL) ed eventuali costituenti secondari minori.
I suoi impieghi abituali riguardano: getti faccia a vista con rilievi di inerti colorati, pavimentazioni di pregio, malte e calcestruzzi colorati, sculture, panchine, fioriere, vasi, intonaci e pitture a base cementizia, premiscelati, colle cementizie, elementi per l'arredo urbano, elementi per la segnaletica stradale, piastrelle e marmette, stucchi bianchi, chiari o colorati a base cementizia, riparazioni di varia natura.
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Appartiene alla famiglia dei Leganti Idraulici per Costruzioni (LIC) secondo la norma UNI 10892-1.
Avendo resistenza caratteristica a compressione a 28 gg maggiore o uguale a 3 MPa, appartiene alla classe 3.0 e viene definito "UNI 10892 LIC" 3,0.
PLASTOCEM è ottenuto dalla macinazione di clinker e di materiali d'aggiunta selezionati.
PLASTOCEM è stato formulato da Italcementi espressamente per la confezione di malte per intonaci interni ed esterni (sia corpo d'intonaco che finitura).
PLASTOCEM è anche idoneo per la realizzazione di malte per murature e sottofondi per pavimentazioni.
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E' un legante idraulico di nuova concezione, di classe di resistenza normalizzata
12,5 N/mm2 (MC 12,5), conforme alla normativa europea UNI ENV 413-1, appositamente studiato per il confezionamento di malte, in particolare da muratura.
Il prodotto risponde in ogni caso anche ai requisiti della vigente normativa italiana (LEGGE 26 MAGGIO 1965 N. 595 ART. 1 D.a.).
MURACEM ha come costituente principale, conformemente alla composizione prescritta dalla norma UNI ENV 413-1, il clinker di cemento Portland; sono inoltre previsti specifici additivi che conferiscono alle malte proprietà reologiche eccellenti per le applicazioni previste.
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Calce NHL 3.5 conforme alla norma UNI EN 459-1. Specifica per la realizzazione di intonaci, malte da allettamento e sottofondi nei settori della bioarchitettura, del resturo storico e della costruzione tradizionale Calix è disponibile nel colore grigio nocciola e bianca (Calix Blanca).
Prodotta a Izaourt, Francia, dalla consociata Socli, viene ottenuta per calcinazione in forni verticali di calcari marnosi estratti dai banchi naturali presenti nella regione francese degli Alti Pirenei.
Il processo produttivo, del tutto tradizionale, non prevede aggiunta di alcun elemento correttivo che modifichi la composizione naturale delle rocce di partenza.
Alla cottura segue un lungo periodo di spegnimento e di maturazione prima di procedere alla macinazione.
Calix è la calce pura di Italcementi, una calce assolutamente naturale prodotta nel pieno rispetto della norma UNI EN 459-1 .
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Legante cementizio a presa rapida ottenuto con uno specifico processo di cottura di materie prime naturali.
Ideale per lavori di fissaggio e sigillatura; aggiunto ad ogni tipo di cemento, permette di regolarne i tempi di presa.
Ottenuto dalla cottura di materie prime naturali, è un "Agglomerante cementizio a rapida presa", conforme alla legge n0 595 del 26 Maggio 1965 e al D.M. 31 Agosto 1972.
SCATTO non h ottenuto mescolando differenti tipi di cemento ma nasce da un clinker con componenti di base e processo di cottura appositamente studiati.
Impastato tal quale con acqua sviluppa una presa in 2 / 3 minuti.
Impastato con sabbia ed acqua sviluppa una presa in 2 / 5 minuti a seconda del rapporto legante/sabbia con resistenze misurabili già in tempi brevissimi.
Italcementi garantisce una resistenza meccanica a compressione su pasta normale a 7 giorni (a 200C) di almeno 25 MPa rispetto al valore minimo di norma di 13 MPa.
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[post_content] => Gamma TX Millennium: leganti fotoattivi
Da oltre dieci anni il Centro Tecnico di Gruppo (CTG) di Italcementi è impegnato nello studio della fotocatalisi applicata ai materiali cementizi. Questi rappresentano infatti il supporto ideale per distribuire i fotocatalizzatori sulle ampie superfici - orizzontali e verticali - delle strutture edilizie.
Il legante fotoattivo TX Millennium è stato utilizzato per la prima volta nel 1996 per la realizzazione dei conci prefabbricati che, una volta montati, hanno dato vita alle tre imponenti vele della chiesa "Dives in Misericordia" di Richard Meier in Roma.
Da allora lo sviluppo e il perfezionamento dei leganti non hanno avuto sosta; se i primi leganti erano efficaci nel mantenere pulite le superfici, la nuova Linea Ambiente possiede un livello di fotoattività tale da abbattere le sostanze organiche e inorganiche responsabili dell'inquinamento atmosferico.
TX ARCA
E' il cemento conforme ai requisiti della norma EN 197/1 specifico per la realizzazione di opere architettoniche di pregio.
Le caratteristiche estetiche dei manufatti in calcestruzzo, prefabbricati o gettati in opera vengono esaltate e conservate nel tempo.
La decomposizione dei microorganismi che sporcano le superfici degli edifici, la cui crescita è favorita dall'accumulo di grassi, polveri e pioggia, permette di avere superfici sempre pulite e di conservare immutata la particolare brillanza tipica dei cementi della Gamma TX.
I calcestruzzi confezionati con TX Arca mantengono inalterate le prestazioni fisico - meccaniche dei calcestruzzi tradizionali.
Offrono, in più, una straordinaria brillanza e la capacità di "autopulirsi", conservando nel tempo la bellezza originale.
TX ARIA
E' il legante specifico con cui confezionare pitture, malte e rasanti, intonaci, calcestruzzi per manufatti fotoattivi, capaci di abbattere le sostanze nocive prodotte dall'attività umana: fabbriche, automobili, riscaldamento domestico.
L'inquinamento nelle aree urbane viene solitamente combattuto con misure restrittive passive - fermo della circolazione, targhe alterne, riduzione della temperatura di riscaldamento delle abitazioni.
TX Aria è la prima forma attiva di lotta alla crescita dello smog.
Le applicazioni di TX Aria:
Strutture orizzontali
- Pavimentazioni in calcestruzzo
- Pavimentazioni con masselli autobloccanti
- Rivestimenti di pavimentazioni e strade in asfalto
- Piastrelle cementizie
- Pitture per segnaletica stradale
- Tegole in calcestruzzo
Strutture verticali
- Intonaci interni ed esterni
- Pitture murali cementizie
- Tamponamenti
- Blocchi per muratura in calcestruzzo
- Elementi di rivestimento
- Barriere stradali fonoassorbenti
- Spartitraffico in calcestruzzo
Gallerie
- Vernici cementizie
- Pannelli in calcestruzzo
- Strade in calcestruzzo
- Rivestimento di strade in asfalto
TX Arca e TX Aria sono marchi registrati.
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Quella del nuovo stadio di Cagliariè storia lunga da raccontare. Una storia che dura da alcuni anni e che solo pochi mesi fa ha trovato un suo assetto definitivo. È del giugno scorso infatti l’approvazione da parte del consiglio comunale della variante urbanistica al piano guida per il quartiere Sant’Elia, dove sorge lo stadio comunale del Cagliari Calcio. Una variante che impone la modifica del progetto originario predisposto dall’architetto Massimo Roj di Progetto CMR negli anni della giunta del sindaco Zedda che, tra le altre cose, prevedeva anche la realizzazione di un polo commerciale integrato all’impianto sportivo.
Con il sindaco Paolo Truzzu alcune cose sono cambiate (la zona commerciale è stata eliminata) e anche il progetto dello stadio dovrà adattarsi alle decisioni del Consiglio: compito del progettista è ora predisporre la proposta definitiva, che verrà poi messa a gara dal Comune proprietario del bene.
[caption id="attachment_683784" align="aligncenter" width="680"] Render del progetto del nuovo stadio prima delle recenti proposte di modifica credits, Progetto CMR[/caption]
Insomma di strada da fare ne rimane ancora tanta prima dell’attesa inaugurazione.
Nel frattempo, qualcosa di concreto è avvenuto sul versante della ricerca e in particolare del riciclo del calcestruzzo proveniente da demolizione.
Il progetto Meisar
All’interno del progetto denominato Meisar (Materiali per l’edilizia e le infrastrutture sostenibili di aggregati riciclati) è stata effettuata una campagna sperimentale che ha avuto come oggetto proprio la demolizione di una porzione del vecchio stadio Sant’Elia. Successivamente è stata effettuata la classificazione delle macerie per valutare la fattibilità del loro successivo riuso, come materie prime seconde, nella produzione di nuovi calcestruzzi strutturali.
[caption id="attachment_683785" align="aligncenter" width="680"] Render dell’ingresso del futuro Cagliari Stadium (credits, Progetto CMR)[/caption]
Il progetto messo a punto dal dipartimento di Ingegneria civile ambientale e architettura dell’università di Cagliari e finanziato dalla regione Sardegna, ha cercato di dare risposta alla gestione dei problemi ambientali ed economici delle macerie da costruzione. Un tema quest’ultimo che impatta notevolmente sull’industria delle costruzioni e sulle sue esigenze di cambiamento in chiave di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera.
Riutilizzare materiali riciclati da demolizione o da scarti di lavorazione riduce l'estrazione di materie prime, contribuendo alla salvaguardia delle risorse naturali.
I partner del progetto
Il progetto, la cui ambizione è anche fornire indicazioni per costruire la filiera produttiva che permetta un concreto riutilizzo del calcestruzzo da demolizione, ha potuto contare sull’apporto di diversi partner quattro imprese di riciclo dei rifiuti, tre società di prefabbricazione e due produttori di calcestruzzo preconfezionato.
Tra questi ultimi anche Calcestruzzi, del gruppo multinazionale HeidelbergCement, che con i suoi 115 impianti attivi in tutt’Italia, le 13 cave e i 380 dipendenti, è tra le più importanti realtà italiane del settore.
Parla l’ad di Calcestruzzi
Ad Alfonso Di Bona, amministratore delegato di Calcestruzzi, che vanta una lunga esperienza all’interno delle società (è in organico dal 1985), abbiamo chiesto cosa rappresenta la sperimentazione avvenuta sullo stadio di Cagliari all’interno delle strategie di sostenibilità del gruppo e dell’azienda che amministra. Ecco cosa ci detto.
«A Cagliari siamo di fronte a un interessante progetto sperimentale, che ha previsto la demolizione di una piccola quota di calcestruzzo del vecchio stadio, la frantumazione e selezione delle macerie e il successivo riutilizzo nella produzione di nuovo calcestruzzo. Dai cinque metri cubi asportati ne abbiamo ricavati tre, che hanno permesso di realizzare quattro metri cubi di nuovo calcestruzzo. Un risultato importante in termini quantitativi, ma soprattutto per la riduzione dell’impatto ambientale. Ecco cosa significa per Calcestruzzi fare ricerca e tradurre in fatti concreti in concetto di economia circolare. Abbiamo lavorato con le università italiane, come abbiamo fatto a Cagliari in questo caso o a Genova per la realizzazione del nuovo ponte autostradale dove abbiamo condotto ricerche con le università di Padova e Bergamo. A Genova, ad esempio, abbiamo coinvolto tutta la nostra filiera: dalla cementeria Italcementi di Calusco d’Adda nella bergamasca, da dove proveniva il semilavorato - il “clinker” -, passando per l’impianto Italcementi di Novi Ligure in provincia di Alessandria, dove è stato macinato il cemento che si caratterizzava per l’elevata sostenibilità grazie al materiale proveniente dal ciclo produttivo dell’acciaio - il 40% circa - e al basso livello di emissioni di CO2: circa il 30% in meno di un cemento tradizionale. Arrivando infine agli impianti Calcestruzzi di Genova, operativi 24 ore al giorno, sette giorni su sette per rifornire il cantiere del ponte».
La filiera del cemento e del calcestruzzo
Ma ciò che emerge è la necessità di avere una filiera del riciclo di materiali da demolizione che funzioni con un percorso di qualità e tracciabilità.
[caption id="attachment_683787" align="aligncenter" width="680"] Prove di laboratorio nel centro di ricerca di Calcestruzzi (credits, Calcestruzzi)[/caption]
«Vero, non siamo ancora pronti. Ma se ciascuno facesse la propria parte come stiamo facendo noi di Calcestruzzi, forse oggi la filiera sarebbe maggiormente strutturata. Noi, ad esempio, abbiamo come obiettivo la certificazione dei nostri impianti secondo lo schema CSC del Concrete Sustainability Council - uno dei più importanti standard a livello internazionale nel settore delle costruzioni -, che certifica il processo di approvvigionamento responsabile su tutta la filiera di produzione secondo i principi base della sostenibilità. La certificazione coinvolge cinque categorie di crediti: pre-requisiti, gestione, sostenibilità ambientale, sociale ed economica. L'obiettivo è quello di validare l'intera filiera di processo: dal trasporto al riciclo delle materie prime. Il tutto nel segno della massima trasparenza per garantire prodotti performanti e filiere sicure, responsabili e sostenibili. Questo è il nostro obiettivo: creare filiere sicure e trasparenti».
Gli obiettivi di sostenibilità del gruppo HeidelbergCement
HeidelbergCement Group è il secondo produttore mondiale di cemento, il terzo per la produzione di calcestruzzo preconfezionato e il primo per quanto riguarda la fornitura di inerti: per un gruppo di questa importanza e dimensioni quali sono gli obiettivi di sostenibilità?
[caption id="attachment_683788" align="aligncenter" width="401"] Test di laboratorio nel centro di ricerca di Calcestruzzi (credits, Calcestruzzi)[/caption]
«Gli obiettivi del nostro gruppo sono chiari: ridurre del 30% le emissioni di CO2 entro il 2025 e arrivare a produrre calcestruzzo a emissioni zero entro il 2050. Per centrare questi obiettivi occorre produrre materiali innovativi di alta qualità con l’utilizzo di prodotti riciclati frutto di un’intensa attività di ricerca. La nostra forza è essere un gruppo internazionale, attento ai temi delle sostenibilità, che ha fatto propri gli obiettivi dell’Agenda Onu, a cui le varie realtà nazionali devono attenersi. Una multinazionale che non dimentica però il rapporto con il territorio e con le comunità locali».
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[post_content] => Presentato alla fiera internazionale di Barcellona il calcestruzzo al grafene. Si tratta di un modello che mostra il funzionamento di un riscaldamento a pavimento in cui, tra il massetto e la superficie della pavimentazione, è interposto uno strato di materiale composito in grafene frutto della ricerca della società bergamasca, che permette il passaggio della corrente elettrica senza comprometterne le performance.Al Mobile World Congress 2019 di Barcellona del febbraio scorso, fiera mondiale dedicata alla telefonia mobile e all’innovazione, Italcementi ha presentato un mock-up che mostra il funzionamento di un riscaldamento a pavimento grazie all’interposizione, tra il massetto di calcestruzzo e la superficie della pavimentazione, di uno strato di materiale composito al grafene.
Il modello - presentato nell’iniziativa Graphene Flagship, il consorzio di ricerca europea sullo sviluppo dei nuovi materiali - è frutto della ricerca sull’uso del grafene, un materiale dalle molte proprietà: resistente, leggero, flessibile, capace di condurre elettricità e calore.
Dal 2014, anno di adesione di Italcementi al consorzio europeo, sono stati avviati diversi progetti di ricerca sulle applicazioni al calcestruzzo del grafene. Il risultato è un composito cementizio elettricamente conduttivo, che apre la strada ad applicazioni nel settore edile e a soluzioni intelligenti per le abitazioni, le infrastrutture e la mobilità.
[caption id="attachment_627996" align="aligncenter" width="600"] Ingrandimento del grafene al microscopio (Italcementi)[/caption]
Incorporando il grafene nel calcestruzzo, i ricercatori sono riusciti a modificare il comportamento isolante dei composti cementizi, permettendo il passaggio della corrente elettrica senza comprometterne le performance.
Le possibili applicazioni del calcestruzzo al grafene
Grazie alla trasformazione dell’energia elettrica in energia termica, un sottilissimo strato di composto cementizio altamente conduttivo, posto al di sotto della pavimentazione o dell’intonaco, sarà in grado di offrire un riscaldamento poco invasivo ed efficace, accrescendo il comfort abitativo e ottimizzando gli spazi.
Il composito cementizio potrà essere utilizzato anche per riscaldare superfici esterne, offrendo soluzioni anti-neve e anti-ghiaccio. Nel medio termine si potranno realizzare altre importanti applicazioni per il monitoraggio delle strutture: la conduttività infatti rende possibili soluzioni self-sensing, in grado di monitorare sforzi, deformazioni e stati fessurativi del calcestruzzo in tempo reale, senza la necessità di appositi sensori aggiuntivi. Altre possibili applicazioni riguardano le pavimentazioni antistatiche, la schermatura degli edifici dalle interferenze elettromagnetiche e la dissipazione delle cariche elettrostatiche.
[caption id="attachment_627995" align="aligncenter" width="650"] Le possibile future applicazioni del calcestruzzo al grafene nell’abitazione di domani (Italcementi)[/caption]
Dal 2014, all’interno del Consorzio Graphene Flagship, Italcementi è a capo di un progetto internazionale nato per sviluppare ulteriormente la proprietà disinquinante dei cementi fotocatalitici grazie al grafene, in grado di aumentare l’efficacia del principio catalitico ed estenderne la sensibilità in condizioni di scarsa illuminazione.
La ricerca, nel 2017, ha portato alla registrazione di un brevetto per una nuova formulazione di cemento fotocatalitico al grafene al quale hanno collaborato l’università di Bologna e il Technion-Israel Institute of Technology di Haifa, partner di Italcementi nel progetto iniziale insieme all’University of Technology di Eindhoven. Del team di ricerca fanno parte anche il Cambridge Graphene Center dell’università di Cambridge e la Technische Universität di Dresda.
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[post_content] => Diana Bracco, Vice presidente di Confindustria con la delega a Ricerca e Innovazione, Presidente di EXPO 2015 Spa e Commissario Generale per la realizzazione del Padiglione Italia a Expo 2015, ha visitato i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi.
A seguire la dichiarazione
“ Ho visitato con grandissimo interesse il nuovo Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi e mi hanno molto colpito i materiali innovativi con cui è stato costruito. Già all’Expo di Shanghai ero rimasta affascinata dal cemento trasparente i.light con cui era ricoperta parte del Padiglione Italiano. Qui si tocca davvero con mano che il futuro delle imprese dipende dalla ricerca e dalla capacità di coniugare sviluppo economico e sostenibilità. In un periodo di crisi dell’edilizia Italcementi ha saputo investire in qualità e innovazione a dimostrazione che la ricerca è un modo per agganciare la ripresa.
Ora più che mai dobbiamo puntare su R&I per uscire dalla crisi. Lo dobbiamo fare noi imprenditori varando con fiducia nuovi progetti, nuove idee, nuovi investimenti, perché le imprese devono continuare a fare la loro parte per poter poi chiedere alle Istituzioni di fare la loro. Infatti, occorrono politiche che ricreino un contesto favorevole agli investimenti, alla specializzazione produttiva e all’innovazione. Perché, lo sappiamo bene e lo ripetiamo da tempo, la crescita non può che fondarsi su un ampio e continuo processo di innovazione, nelle imprese così come nel Paese. In risposta alle richiesta del mercato Italcementi ha saputo creare prodotti ad alto valore prestazionale, efficaci e sostenibili al tempo stesso.
Proprio l’Innovazione sarà uno dei leitmotiv dell’Expo di Milano. Il concetto stesso di competitività attraverso la sostenibilità sarà la stella polare dell’Esposizione Universale. Le imprese italiane si prefiggono di utilizzare l’Expo, e in particolare il Padiglione Italia – un luogo unico capace di coniugare tradizione e innovazione, passato e futuro – per valorizzare le nostre numerosissime eccellenze produttive, tecnologiche e scientifiche in settori con un alto potenziale di crescita legati proprio allo sviluppo sostenibile e alle energie rinnovabili. Per questo penso che i nuovi prodotti di Italcementi potranno senz’altro arricchire il nostro Padiglione”.Diana Bracco
Presidente Expo 2015 Spa
Commissario Generale Padiglione Italia
Vicepresidente Confindustria per R&I
[post_title] => Diana Bracco, Presidente Expo 2015, in visita a i.lab
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[post_content] => Si tratta di una malta ad elevate prestazioni meccaniche ed estetiche studiata per la realizzazione di elementi in cemento non strutturali, come arredo da interno e da esterno, arredo urbano, lampade e punti luce, piani cucina, lavabi, vasche da bagno, piastrelle, opere artistiche e molto altro.
Dopo il cemento mangiasmog TX Active e il cemento trasparente i.light, la consolidata tradizione d’innovazione Italcementi annovera oggi tra i suoi prodotti migliori anche Effix Design®, segno tangibile della capacità del Gruppo di offrire al mercato prodotti di qualità e ad alto contenuto tecnologico. Una capacità che si riconosce nella bandiera i.nova, la piattaforma di Italcementi tra innovazione, ricerca e building community.
Con Effix Design® è possibile ottenere elementi sottili ed elementi decorativi curati nei minimi dettagli. L’elevata resa superficiale dei pezzi, ottenibili anche con effetto lucido, lo rende ideale per un impiego nel design di alta gamma.
L’innovativo prodotto è di facile impiego: viene venduto come premiscelato secco pronto all’uso e necessita della sola aggiunta di acqua. A partire dalla base bianca, con l’aggiunta di pigmenti di origine minerale, si ottiene una vasta gamma di colorazioni.
Già sperimentato in Francia da architetti e designer di successo, Effix Design® è anche un prodotto sostenibile che, nella versione fotocatalitica TX Active®, è in grado di ottenere un’azione disinquinante e autopulente.
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[post_excerpt] => Un nuovo cemento per liberare la creatività di prefabbricatori, designer e progettisti: Effix Design® è il più recente prodotto messo a punto dalla ricerca Italcementi per soddisfare le nuove frontiere del mondo dell’architettura e del design.
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[post_content] => IL MO.S.E. è il più grande cantiere di ingegneria idraulica del mondo, impegna circa 3.000 addetti diretti e indiretti e dovrebbe divenire operativo nel 2014. Il sistema di difesa della laguna prevede la realizzazione di schiere di paratie mobili a scomparsa, il rafforzamento dei litorali, il rialzo delle rive e pavimentazioni e la riqualificazione della laguna stessa. Gli interventi rappresentano il più imponente programma di difesa, recupero e riqualificazione dell’ambiente che lo Stato italiano abbia mai intrapreso. L’opera, del valore complessivo di circa 4.700 milioni di euro, vede impegnati il Consorzio Venezia Nuova in qualità di committente, Grandi Lavori Fincosit come general contractor e Calcestruzzi S.p.A per la fornitura di Marine Concrete®, il calcestruzzo per applicazioni specifiche appositamente sviluppato per l’uso in ambienti marini o esposti a condizioni ambientali soggette all’azione corrosiva del mare o dell’aria.
La scelta del progettista
La realizzazione del MOSE richiede una produzione di circa 220.000 metri cubi di calcestruzzo. Tuttavia particolare attenzione è stata posta dal progettista all’impiego di calcestruzzi a prestazioni specifiche.
Dopo attente verifiche il progettista ha deciso di utilizzare Marine Concrete® per la realizzazione dei muri perimetrali e centrali dei cassoni destinati ad essere posati direttamente in mare. Si tratta di un nuovo calcestruzzo a valore aggiunto sviluppato da Calcestruzzi Spa e in grado di resistere a diverse azioni corrosive quali quelle esercitate da cloruri e solfati, dall’azione meccanica esercitata dalle onde e dal conseguente azione del bagnasciuga. Disponibile in RCK da 40, 45 e oltre 50 è in grado di garantire una vita di esercizio delle opere di circa 100 anni. I cassoni rinforzati con barre di acciaio che verranno realizzati con Marine Concrete® sono complessivamente 18, ciascuno dell’imponente misura di 60 x 35 metri.
Per far fronte agli elevati volumi richiesti dall’opera, circa 45.000 metri cubi, Calcestruzzi Spa ha installato un impianto di betonaggio in sito sul litorale dell’isola di Palestrina all’interno dell’area di cantire composto da 2 impianti mobili Supermobimix Simem ciascuno munito di premiscelatore Premix e a doppia bocca di carico per una capacità produttiva reale di 65 metri cubi l’ora. L’impianto di betonaggio è sottoposto al controllo e alla certificazione della produzione in fabbrica F.P.C. e rispetta pienamente le prescrizioni contenute nelle specifiche tecniche Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008).
Il Marine Concrete® prodotto negli impianti di betonaggio di Calcestruzzi a Palestrina viene immesso a ciclo continuo nelle autobetoniere che dopo un breve tragitto lo scaricano direttamente nei cassoni. Una volta stagionati, i cassoni vengono posati direttamente in mare per la realizzazione dell’opera.
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[post_excerpt] => Il Mose, in fase di realizzazione nella laguna di Venezia, è un insieme di dighe mobili situate all’ingresso delle bocche di porto della laguna che dovrebbero alzarsi quando c’è la minaccia dell’acqua alta nella laguna e nella città di Venezia.
Calcestruzzi sta collaborando alla realizzazione del progetto per la fornitura del calcestruzzo a prestazione Marine Concrete® , specifico per la realizzazione di elementi strutturali in ambiente marino o esposti a condizioni di elevata salinità
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[post_content] => La gamma è composta da 9 tipologie standard, con e senza fibre, ulteriormente adattabili in base alle esigenze di progettisti e committenti. Pavimix® garantisce una resistenza coerente con le classi di esposizione ambientali, è conforme con la normativa UNI 11146/2005 specifica per i pavimenti di calcestruzzo ad uso industriale, ed assicura quindi alle pavimentazioni durabilità nel tempo. La nuova gamma Pavimix® è disponibile presso tutti gli impianti di betonaggio Calcestruzzi in Italia.
La disponibilità sul mercato di Pavimix ® è di particolare rilievo per progettisti e committenti poiché il Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008 “Nuove norme tecniche di costruzione” equipara di fatto le pavimentazioni alle altre strutture prescrivendo nello specifico la progettazione, il dimensionamento e la verifica, in funzione del campo di impiego e della vita di servizio.
“Le pavimentazioni devono essere progettate in funzione della loro destinazione d’uso finale, poiché è questa che determina la tipologia di calcestruzzo da utilizzare. La gamma di prodotti Pavimix®, rispondendo alle diverse esigenze di progettazione nel pieno rispetto della nuova normativa UNI 11146/2005, testimonia ancora una volta l’attenzione che Calcestruzzi rivolge all’innovazione di prodotto e alle indicazioni normative del settore”, ha commentato Sandro Polidori, Direttore Commerciale di Calcestruzzi Spa. “Ci affianchiamo al progettista per assisterlo nella scelta del Pavimix® più coerente con le normative e con l’opera che deve realizzare, fornendogli un puntuale servizio di assistenza sia in fase progettuale sia in cantiere”.
“Le pavimentazioni industriali rappresentano oggi le strutture più problematiche del settore del calcestruzzo preconfezionato a causa della scarsa attenzione riservata alla corretta progettazione e alla messa in opera. È ampiamente dimostrato che un pavimento industriale su quattro presenta difetti principalmente imputabili all’uso di calcestruzzo non idoneo che porta alla fessurazione e alla scarsa durabilità dello stesso”, ha sottolineato il Prof. Ing. Francesco Biasioli, docente di Tecnica delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino e membro del Comitato Tecnico-Scientifico permanente di Calcestruzzi Spa. “Le Nuove Norme Tecniche di Costruzione impongono un’adeguata progettazione anche della pavimentazione che è oggi equiparata a qualsiasi altra struttura dell’edificio. Un calcestruzzo sviluppato per rispondere alle specifiche esigenze di posa dei pavimenti porta benefici concreti ai committenti, garantendo la durabilità dell’opera nel tempo con minori costi per interventi di ripristino e manutenzione”.
La normativa UNI 11146/2005, definisce i criteri da utilizzare per la progettazione, la costruzione e il collaudo dei pavimenti di calcestruzzo a uso industriale, specificando i requisiti tecnici necessari alla corretta esecuzione di planarità, orizzontalità, imbarcamento e resistenza all’abrasione o all’urto. La normativa, che classifica i pavimenti industriali in base al loro utilizzo, trattandone le diverse tipologie costruttive (pavimenti su terreno, pavimenti edificati su pavimentazioni preesistenti e pavimenti su soletta), dedica un intero capitolo alle fasi operative dell’esecuzione dei pavimenti industriali e, rimandando alle normative comunitarie (Eurocodici), introduce concetti moderni nell’ambito della progettazione come quello di vita utile di progetto, durabilità e garanzia di qualità.
Il DM del 14 gennaio 2008 pubblicato sulla G.U. del 4 febbraio 2008 “Nuove norme tecniche di costruzione” ridefinisce la normativa inerente le costruzioni civili e industriali in calcestruzzo equiparando le pavimentazioni industriali alle strutture soggette a calcolo statico, considerando altresì la durabilità definita come conservazione delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali e della struttura.
I calcestruzzi a marchio Pavimix®, così come tutta la produzione di calcestruzzo preconfezionato di Calcestruzzi Spa, sono prodotti in impianti di betonaggio operanti con processo industrializzato e dotati di Certificazione del Controllo del Processo di Produzione in Fabbrica, rilasciato da organismi abilitati ai sensi del DPR 246/903 e D.M. 156/03, dal S.T.C. del Consiglio Superiore dei LL.PP.
La gamma di prodotti Pavimix®
La gamma di calcestruzzi Pavimix® sviluppata nell’ambito della ricerca e sviluppo Calcestruzzi, propone 9 soluzioni base 6 delle quali, destinate ad interni ed esterni, sono rinforzate con fibre sintetiche o in acciaio. La gamma è ulteriormente personalizzabile in base alle specifiche esigenze del progettista e la consistenza del calcestruzzo può essere adattata per pose in opera sia manuali che meccanizzate.
La gamma Pavimix® si articola in 9 tipologie di calcestruzzi riconducibili a 3 macrogruppi: Pavimix® ME, Pavimix® ME F, Pavimix® MI.
Gamma Pavimix® ME
I calcestruzzi Pavimix® ME per massicciata esterna sono stati concepiti per essere posati in ambienti con una percentuale di umidità da moderata ad alta quali piazzali, parcheggi a raso, aree di sosta e aree di rifornimento. Si tratta di calcestruzzi resistenti con Rck pari o superiore a 35 N/mm², disponibili in 3 soluzioni base a loro volta adattabili e modificabili a seconda delle specifiche esigenze del cliente.
• Pavimix® ME – calcestruzzo a prestazione specifico per pavimentazioni industriali durevoli su massicciata.
Per scaricare la scheda tecnica clicca qui
• Pavimix® ME CFRS – calcestruzzo rinforzato con fibre sintetiche che, distribuendosi uniformemente nella miscela, controllano la formazione delle fessure che generalmente si formano a causa del ritiro plastico, ovvero il fenomeno di variazione di volume cui è soggetto il calcestruzzo durante la fase di presa e di indurimento.
Per scaricare la scheda tecnica clicca qui
• Pavimix® ME CFRA – calcestruzzo rinforzato con fibre in acciaio che fungono da elemento resistente diffuso, poiché ridistribuiscono le tensioni e modificano il meccanismo di formazione e di apertura delle fessure. E’ il calcestruzzo indicato per la realizzazione di aree industriali, piazzali intermodali e aeroportuali.
Per scaricare la scheda tecnica clicca quiGamma Pavimix® ME F
I calcestruzzi Pavimix® ME F per massicciata esterna sono stati concepiti per essere posati in ambienti esposti a pioggia e a cicli di gelo e disgelo. In presenza di tali cicli, infatti, la superficie delle pavimentazioni è sottoposta a un progressivo degrado che si palesa con lo sbriciolamento del calcestruzzo. Pavimix® ME F è formulato in modo da salvaguardare la pasta cementizia dallo sgretolamento grazie all’introduzione, durante il confezionamento del prodotto, di micro bolle d’aria. Si tratta di calcestruzzi resistenti con Rck pari o superiore a 30 N/mm², disponibili in 3 soluzioni base a loro volta adattabili e modificabili a seconda delle specifiche esigenze del cliente.
• Pavimix® ME F – calcestruzzo a prestazione specifico per pavimentazioni industriali durevoli su massicciata, arricchito da additivi aeranti.
Per scaricare la scheda tecnica clicca qui
• Pavimix® ME F CFRS – calcestruzzo rinforzato con fibre sintetiche, idoneo per pavimentazioni esterne su massicciata esposte alla pioggia e al gelo, in presenza o meno di agenti disgelanti.
Per scaricare la scheda tecnica clicca qui
• Pavimix® ME F CFRA – questo calcestruzzo, rinforzato con fibre d’acciaio, rappresenta una valida alternativa all’armatura tradizionale. Le fibre metalliche, infatti, ridistribuiscono le tensioni e modificano il meccanismo di formazione e di apertura delle fessure.
Per scaricare la scheda tecnica clicca quiGamma Pavimix® MI
I calcestruzzi Pavimix® MI per massicciata interna sono stati concepiti per essere posati in ambienti con scarsa percentuale di umidità quali interni di edifici industriali e/o commerciali. Si tratta di calcestruzzi resistenti con Rck pari o superiore a 30 N/mm², disponibili in 3 soluzioni base a loro volta adattabili e modificabili a seconda delle specifiche esigenze del cliente.
• Pavimix® MI – calcestruzzo a prestazione specifico per pavimentazioni industriali interne e durevoli su massicciata.
Per scaricare la scheda tecnica clicca qui
• Pavimix® MI CFRS – calcestruzzo per pavimentazioni interne, rinforzato con fibre sintetiche che controllano la formazione delle fessure che generalmente nascono a causa del ritiro plastico, ovvero il fenomeno di variazione di volume cui è soggetto il calcestruzzo durante la fase di presa e di indurimento.
Per scaricare la scheda tecnica clicca qui
• Pavimix® MI CFRA – calcestruzzo, rinforzato con fibre d’acciaio, ideale per pavimentazioni soggette a carichi ripetuti, urti e impatti quali la caduta di oggetti metallici e utensili usati nelle lavorazioni.
Per scaricare la scheda tecnica clicca qui
Per scaricare la Relazione tecnica in PDF realizzata allo scopo di guidare verso una progettazione ed esecuzione corretta del pavimento e una prescrizione idonea del calcestruzzo per la pavimentazione clicca qui
[post_title] => Pavimix ®: calcestruzzi a prestazione specifici per pavimentazioni industriali
[post_excerpt] => Calcestruzzi Spa, azienda specializzata nel mercato del calcestruzzo preconfezionato, presenta Pavimix®, la gamma di calcestruzzi prestazionali appositamente sviluppata per pavimentazioni industriali e specifiche interne ed esterne
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[post_content] => Heidelberg Materials ha inaugurato ufficialmente a Brevik, in Norvegia, il primo impianto su scala industriale capace di catturare e stoccare CO₂ nel settore del cemento. Un momento storico suggellato dalla presenza di S.A.R. il Principe Ereditario Haakon e del Ministro dell’Energia Terje Aasland. Con una cerimonia solenne e oltre 320 invitati dal mondo della politica, dell’industria e della ricerca, si è festeggiato l’avvio di evoZero®, il primo cemento con CO₂ catturata integrata.
L’impianto di Brevik è in grado di catturare circa 400.000 tonnellate di CO₂ ogni anno, corrispondenti al 50 % delle emissioni attuali dello stabilimento e comparabili agli impatti ambientali di 150.000 voli transatlantici. Grazie al progetto governativo norvegese Longship, la CO₂ viene catturata all’interno della cementeria, liquefatta e trasportata a un terminale costiero; da qui, alloggiata permanentemente nei giacimenti sottomarini sotto il Mare del Nord tramite una conduttura offshore. Le prime tonnellate di CO₂ sono già state catturate, trasformate in forma liquida e messe in stoccaggio temporaneo; l’iniezione definitiva nei giacimenti sottomarini del Mare del Nord è prevista per il mese di agosto.
Un’integrazione strategica ed efficiente che non ha mai fermato la produzione: oltre 1,2 milioni di ore di lavoro tecnico di precisione da parte di un team dedicato hanno permesso di far convivere operatività e transizione verde.
[caption id="attachment_751870" align="aligncenter" width="1200"] Un momento della cerimonia di inaugurazione[/caption]
Durante la cerimonia, Dominik von Achten, Chairman del Managing Board di Heidelberg Materials, ha sottolineato ‘l’importanza di menti eccezionali unite da una visione comune’ e ha affermato che fornire calcestruzzo net-zero «non è più un’ambizione futura, ma una realtà», testimonianza pratica del valore dell’innovazione guidata pienamente integrata.
Partnership e impatti per il settore delle costruzioni
“Come parte fondamentale del programma Longship della Norvegia, Brevik CCS è un esempio potente di come imprese e governi possano lavorare fianco a fianco per aprire la strada a un futuro più sostenibile”, ha commentato Terje Aasland, Ministro dell’Energia norvegese. Il progetto vede tra i partner il consorzio Northern Lights, composto da Equinor, Shell e Total Energies, che garantisce il trasporto e il sequestro sicuro della CO₂.
Già nel mese di giugno sono iniziate le prime spedizioni verso il sito di stoccaggio intermedio a Øygarden. Questo segna l’inizio della fase operativa in vista della prima produzione di evoZero®, destinato ai mercati europei.
Giv Brantenberg, General Manager di Heidelberg Materials Northern Europe, ha definito il progetto «un capolavoro tecnico e un’esemplare leadership industriale»: migliaia di professionisti da tutto il mondo hanno già visitato l’impianto per apprendere dalle sue best practice. Questo primo impianto aprirà la strada a un portafoglio globale di soluzioni CCUS firmate Heidelberg Materials, consentendo di scalare l’adozione di tecnologie verdi nel settore industriale e edile.
Numeri chiave di Brevik CCS: investimenti, capacità e tempi record
Il progetto Brevik CCS rappresenta un investimento strategico e senza precedenti per l’industria del cemento. Grazie al sostegno del governo norvegese attraverso il programma Longship, sono stati stanziati circa 34 miliardi di corone norvegesi per la realizzazione della catena completa CCS, di cui 22 miliardi in forma di sovvenzioni. L’impianto di Brevik, completato meccanicamente a dicembre 2024, ha iniziato la cattura operativa della CO₂ nel maggio 2025, raggiungendo la soglia delle prime 1.000 tonnellate liquefatte e stoccate nel giro di poche settimane. «Come parte fondamentale del programma Longship della Norvegia, Brevik CCS è un esempio potente di come imprese e governi possano lavorare fianco a fianco per aprire la strada a un futuro più sostenibile», ha affermato il Ministro dell’Energia norvegese Terje Aasland. «Questo tipo di collaborazione può stimolare l’innovazione e avviare lo sviluppo di mercati emergenti per le tecnologie per il clima.»
Con una capacità annuale prevista di 400.000 tonnellate di CO₂, il sito norvegese coprirà il 50 % delle emissioni del cementificio. Questo risultato si inserisce in una visione più ampia che mira a una rete CCS da 5 milioni di tonnellate l’anno in tutta Europa entro il 2029. Tempi rapidi, ingegneria di precisione e un modello operativo scalabile rendono Brevik CCS il benchmark di riferimento per l’intero comparto industriale.
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[post_content] => In occasione della Milano Arch Week è stato presentato qualche giorno fa, in un partecipato evento presso il Salone d'Onore della Triennale di Milano, organizzato in collaborazione con il Green Building Council Italia e con il patrocinio di ASPESI Unione Immobiliare, evoZero, primo cemento a bilancio zero di CO₂.
Il calcestruzzo è come sappiamo uno dei materiali da sempre più utilizzati in edilizia (e secondo le stime la sua domanda aumenterà entro il 2050 di oltre un terzo), che assicura una serie di importanti vantaggi, ma contemporaneamente impatta sull'ambiente a causa principalmente della sua produzione.
Non è certamente di oggi la necessità di trovare soluzioni innovative per ridurre l'impatto ambientale del settore delle costruzioni, a partire proprio dalla decarbonizzazione del cemento.
Heidelberg Materials, nuovo brand che ha raccolto l’eredità di Italcementi, ha risposto a questa sfida con evoZero, il primo cemento a bilancio zero di CO₂, un prodotto sviluppato da una ricerca ventennale, che ha previsto importanti investimenti e promette di rivoluzionare il mercato guidando il settore verso la neutralità carbonica.
L'impatto ambientale del settore del cemento
La produzione di cemento rappresenta una delle principali fonti di emissioni di CO₂ a livello globale, contribuendo al 6-8% circa del totale, ed è legata in particolare alla reazione chimica che sta alla base del prodotto. Stefano Gallini, Amministratore Delegato di Heidelberg Materials Italia spiega che "Il processo produttivo del cemento produce anidride carbonica, per via della composizione delle materie prime naturali che utilizziamo".
E' però possibile invertire questo processo grazie prima di tutto alle tecnologie per la cattura e lo stoccaggio della CO₂ (Carbon Capture and Storage - CCS), che già in diversi settori sono utilizzate, contribuendo al contenimento delle emissioni.
L'azienda si è posta l'obiettivo di tagliare del 50% le emissioni di CO₂ entro il 2030, per arrivare al 2050 alla neutralità carbonica.
La tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS)
La tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) rappresenta una soluzione chiave per ridurre le emissioni di CO₂ del settore dei materiali da costruzione. Il CCS consiste nella cattura della CO₂ emessa durante i processi produttivi , il suo trasporto e il successivo stoccaggio o il suo riutilizzo in altri processi industriali.
Questo approccio permette di ridurre significativamente l'impatto ambientale delle industrie ad alta intensità di carbonio, contribuendo così a raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica.
evoZero: innovazione e sostenibilità
evoZero è un un cemento net-zero che sarà disponibile per il mercato italiano a metà del 2025, tramite una soluzione particolare. Saranno sfruttati i crediti di CO₂ maturati dall'impianto di Brevik in Norvegia, dove avvengono cattura e stoccaggio della CO₂, senza compensazioni da crediti generati all’esterno della filiera aziendale.
Grazie a un sistema certificato basato sulla blockchain, evoZero può essere venduto in Italia come un prodotto net-zero carbon alla consegna. "In questo modo - sottolinea Sergio Tortelli, Product Director di evoZero di Heidelberg Materials - chi acquisita evoZero potrà sfruttare i vantaggi portati dalle migliori performance di sostenibilità, assumendo un ruolo di leadership nel settore e raggiungendo ad esempio alcuni degli obiettivi misurati da protocolli riconosciuti, come il Science Based Targets Initiative (SBTi)".
A regime, saranno catturate 400.000 tonnellate di CO₂ all’anno, pari al 50% delle emissioni dell’impianto.
evoZero Carbon Captured può essere fornito da qualsiasi cementeria europea vicina al progetto del cliente, sfruttando i risparmi di CO₂ ottenuti a Brevik. Questo prodotto è caratterizzato da un'impronta net-zero al momento della consegna. I meccanismi di calcolo per la cattura e le emissioni di CO₂ sono stati verificati da un ente indipendente, garantendo che ogni tonnellata di CO₂ catturata sia contabilizzata una sola volta.
Va sottolineato che il cemento evoZero vanterà prestazioni di altissimo livello e potrà essere utilizzato in qualsiasi applicazione.
L'importanza della ricerca e degli investimenti per la sostenibilità del cemento
evoZero è il risultato di anni di ricerca e investimenti: la sua disponibilità, prevista per la metà del 2025, è il risultato di un impegno iniziato nel 2005, quando Heidelberg Materials ha avviato lo sviluppo del primo impianto di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) su larga scala per la decarbonizzazione del cemento. Un lungo percorso di ricerca che ha permesso di perfezionare le tecnologie necessarie a ridurre le emissioni di CO₂ e per rendere il processo produttivo del cemento più sostenibile. Un processo che ha inoltre richiesto un forte impegno in termini di risorse economiche e di formazione del personale.
La necessità di collaborazione nel settore delle costruzioni
La transizione verso un settore delle costruzioni a basso impatto di CO₂ richiede uno sforzo collettivo da parte di tutti i professionisti coinvolti.
Ne abbiamo avuto conferma anche in questa occasione: la presentazione di evoZero, ha unito oltre 200 operatori del settore tra architetti, ingegneri, imprese di costruzione, giornalisti e rappresentanti dei fondi immobiliari. Solo attraverso la collaborazione e l'innovazione è possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi di neutralità carbonica entro il 2050, come previsto dalle normative europee.
[post_title] => evoZero: Il primo cemento a bilancio zero di CO₂ di Heidelberg Materials
[post_excerpt] => evoZero di Heidelberg Materials rappresenta un passo avanti fondamentale verso la decarbonizzazione del settore del cemento.
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“È allo studio, da circa un anno, un nuovo tipo di materiale da costruzione più efficiente nella lotta agli inquinanti presenti nell’aria. Questo il progetto a cui sta lavorando Italcementi all’interno del consorzio Graphene Flagship”. Lo ha ricordatoMarco Goisis di Italcementi Spa, a margine della sessione “Materials & Graphene-Based Innovation” nel contesto di NanotechITALY2015. Italcementi è il quinto gruppo mondiale di settore e partecipa al Graphene Flagship, una delle più importanti iniziative di ricerca mai avviate in Europa sullo sviluppo di tecnologie innovative. “Per decenni – ha precisato Goisis – l’attenzione verso il cemento è stata soprattutto rivolta alle sue proprietà di resistenza meccanica. Da qualche anno, nuovi materiali si sono affacciati sul mercato, e tra questi, anche cementi con proprietà che integrano quella meccanica di base. Ad esempio, i cementi fotocatalitici di Italcementi, protetti da numerosi brevetti. L’introduzione al loro interno del principio attivo i.active permette di degradare i nocivi ossidi di azoto presenti nei contesti urbani.” Ora, l’evoluzione. “Con il grafene – ha spiegato Goisis - si punta ad aumentare l’efficacia del principio fotocatalitico e a estenderne la sensibilità in condizioni di scarsa illuminazione”
[post_title] => Cementi fotocatalitici ancora più innovativi per abbattere lo smog
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[post_content] => La grande attenzione per l’Architettura – come strumento di trasformazione sostenibile del territorio – e l’Innovazione – come cantiere di ricerca per progettisti, committenza e impresa – ha fatto si che Italcementi Group si ponesse come obiettivo quello di declinare la qualità tecnologica del prodotto cemento con la dimensione estetica del costruire.
Il sostegno di Italcementi alle iniziative di Triennale vuole proporre un metodo multidisciplinare che racconti l’architettura nella sua essenza di progetto, ma anche nei materiali e nelle soluzioni ingegneristiche, come fattore economico, committenza e utilizzatore finale, come crescita sociale e riflessione culturale, processo di formazione urbana e intervento ambientale.
Il monumentale arco RepowerCharge, firmato da Italo Rota con Matteo Vercelloni, posto di fronte all’ingresso del Palazzo dell’Arte di Triennale e sede della nuova biglietteria, è stato realizzato in partnership con Italcementi con uno speciale calcestruzzo bianco con TX Active, il cemento fotcatalitico che mangia lo smog.
Un dialogo con il mondo dell’architettura che parte da lontano, 150 anni fa, da un primo esperimento nel 1864 in una villa di Scanzo, alle porte di Bergamo, per arrivare alla presenza in 22 paesi e 4 continenti. Un percorso accompagnato da grandi progettisti internazionali: da Gio Ponti e Pier Luigi Nervi con il grattacielo Pirelli e l’Aula delle Udienze Pontificie a Frank O. Gehry con il Museo Guggenheim, da Dominique Perrault con la Bibliothèque Nationale de France a Herzog & De Meuron e Virgilio Gutiérrez con il TEA Spazio Arti Tenerife, a Zaha Hadid con il MAXXI.
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[post_content] => La nuova sede del Centre Pompidou, inaugurata a Malaga, contiene il cemento trasparente di Italcementi: si tratta, infatti, di uno degli elementi caratterizzanti dell’edificio ideato dall’artista francese Daniel Buren e che caratterizza lo skyline del porto della città spagnola.
È la prima volta in assoluto che il celebre museo francese consente la realizzazione di una propria struttura al di fuori dei confini nazionali. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il premier spagnolo Marian Rajoy Brey, il ministro della cultura francese Fleur Pellerin, il sindaco di Malaga, Francisco de la Torre e il Presidente del Centro Pompidou, Alain Seban.
Il Centro Pompidou di Parigi è un riferimento culturale di livello assoluto, terzo monumento più visitato di Francia. Allo stesso modo il suo spin-off spagnolo, chiamato “Pop-Up Pompidou” si inserisce nel circuito culturale della città andalusa già ricco di centri di prestigio tra i quali il Museo Picasso, il Centro di Arte Contemporanea, il Museo Thyssen e il Museo di Arte Russa di San Pietroburgo, posizionando Malaga come la Capitale della cultura e dell’arte in Spagna.
Italcementi, attraverso la società spagnola FyM, ha contribuito al progetto donando 250 metri quadrati di i.light, il cemento trasparente sviluppato nel centro ricerche i.lab Italcementi appositamente per il Padiglione Italiano a Expo Shanghai 2010.
«FYM ha un rapporto molto stretto con la città di Malaga – spiega Matteo Rozzanigo, general manager della società –. In più di un’occasione abbiamo fornito soluzioni innovative e assistenza tecnica sui materiali per la realizzazione di edifici come il centro civico in Calle Dos Aceras, La Caja Blanca, il Giardino Botanico La Concepción e le corsie per gli autobus di Calle Hilera e Alameda Principal».
«Dopo Shanghai e diverse altre realizzazioni, tra cui la sede della Bulbank International di Unicredit a Sofia, il cemento trasparente i.light si conferma sempre di più una soluzione ideale per architetture di grande respiro – afferma Enrico Borgarello Direttore Ricerca e Innovazione di Italcementi -. La scelta di utilizzare i pannelli in cemento trasparente, voluta dai progettisti, ha consentito l’ingresso della luce naturale che permette una buona visione delle opere esposte e una buona resa dei colori”.
Il Pop-Up Pompidou è stato fortemente voluto dal sindaco di Malaga, Francisco de la Torre, per completare la sua visione di una città costiera ricca di cultura, oltre che di sole e mare. Il Presidente del Centro Pompidou Alain Seban intende il Pop-Up Malaga come un esperimento per esportare il modello culturale di Museo Francese e sebbene l’accordo iniziale preveda la permanenza del Centro a Malaga per 5 anni, Francisco de la Torre assicura che si lavorerà per assicurare la sua permanenza.
Il Museo accoglierà 93 opere di artisti del XX e XXI secolo alle quali si aggiungeranno 3 collezioni temporanee all’anno.
L’investimento totale per il Pop-Up Pompidou è di 4,2 milioni di Euro, coperto in parte, oltre che da Italcementi, anche da altre importanti società multinazionali.
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[post_content] => Italcementi Group ha premiato l'architettura al femminile e in occasione dell’Esposizione Universale a Milano ha consegnato il premio speciale WE-Women for Expo a Paula Nascimento, progettista del Padiglione dell’Angola a Expo 2015.
La premiata di quest'anno è stata Angela Deuber: nella motivazione per l’assegnazione del premio la giuria ha dichiarato: “Angela Deuber è una delle più giovani nominate in questa edizione. Riconosciamo nel suo lavoro nuove direzioni per l’architettura che al tempo stesso condensano con successo gli aspetti importanti per la ricerca strutturale della costruzione e dell’uso dei materiali, insieme al coinvolgimento e all’impegno per un decisivo ruolo sociale delle donne architetto.”
L’architetto svizzero, nata nel 1975, è stata scelta dopo due giorni di lavori e confronto dalla Giuria composta anche quest’anno da professioniste di eccellenza sia in ambito architettonico che socio-economico: Shaikha Al Maskari (membro del Consiglio Direttivo dell’Arab International Women’s Forum-AIWF), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Odile Decq (titolare dello studio di architettura Odile Decq), Yvonne Farrell (socia fondatrice dello studio di architettura Grafton Architects) Louisa Hutton (socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton), Suhasini Mani Ratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana), Samia Nkrumah (presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah),Benedetta Tagliabue (titolare dello studio Miralles Tagliabue EMBT), Martha Thorne(direttore Pritzker Prize, il “Nobel” dell’architettura).
L’arcVision Prize, in linea con la visione imprenditoriale di Italcementi, si pone l’obiettivo di sottolineare idee e progetti con una forte impronta di innovazione e funzionalità, che siano al contempo sostenibili e socialmente significativi. Un accento sulla visione ‘femminile’ dell’architettura, al fine di rigenerare e progettare le architetture esistenti e future.
[post_title] => L’architetto Deuber vince la terza edizione dell’arcVision Prize
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[post_content] => L’edizione di questo 2015 di arcVision Prize – Women and Architecture si arricchisce della collaborazione di WE-Women for Expo, il progetto di Expo Milano 2015 volto a creare
una rete mondiale di donne per Nutrire il pianeta
Il premio internazionale d’architettura istituito da Italcementi Group nel 2013, presentato giovedì mattina presso la Triennale a Milano, nasce con l’obiettivo di promuovere le figure femminili che hanno apportato con il proprio lavoro novità di carattere progettuale, teorico e pratico in ambito architettonico con una particolare interpretazione dei valori sociali.
L’architettura contemporanea, infatti, sta esprimendo sempre più figure femminili di primo piano, autrici di progetti particolarmente attenti al contesto economico e culturale, ai bisogni dei cittadini, alle relazioni umane, alla creazione di ambienti a misura di chi li vive. Italcementi Group vuole accompagnare questa tendenza e farla diventare una realtà sempre più presente nel mondo dell’architettura.
«Nell’anno in cui Milano ospita l’Esposizione Universale - afferma Carlo Pesenti, Consigliere Delegato di Italcementi -, arcVision Prize ha voluto coinvolgere nella terza edizione del proprio premio di Architettura le Ambassador di WE-Women for Expo, nella convinzione che la “buona architettura” sia fatta di capacità creative e tecniche, ma anche di immaginazione, di sentimenti, di cuore. Qualità che le donne sanno esaltare, riempiendo di significato e di sensibilità la loro attività quotidiana, che sia essa recitare, fare sport, guidare un’impresa o progettare un nuovo edificio».
«L’arcVision Prize – prosegue Pesenti – vuole premiare idee e progetti innovativi, sostenibili e sociali, orientati alla bellezza e alla funzionalità del costruire e dell’abitare.
Il premio vuole portare in primo piano quella visione ‘femminile’ dell’architettura capace di coniugare tecnologia e ambiente, materiali e forma, stile ed efficienza nella rigenerazione delle città e del territorio».
Italcementi e l’architettura ma anche Italcementi ed Expo. Dai molti valori condivisi nasce la collaborazione con WE-Women for Expo, un progetto di Expo Milano 2015 in collaborazione con Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Expo è da sempre una leva per lo sviluppo della ricerca scientifica del Gruppo Italcementi: dalla medaglia d'argento all'Esposizione Universale del 1867 di Parigi, passando per il Padiglione Italiano in cemento trasparente di Expo Shanghai 2010, per arrivare al nuovo cemento biodinamico di Palazzo Italia a Expo Milano 2015.
“L’impegno di arcVision Prize – Women and Architecture - dichiara Marta Dassù, Presidente Esecutivo di WE-Women for Expo - rappresenta un esempio importante di valorizzazione del talento femminile nell’architettura che WE-Women for Expo appoggia con convinzione. Inoltre, arcVision Prize – Women and Architecture promuove il dialogo fra diverse professionalità su scala internazionale, un fattore di cruciale importanza che sta alla base del progetto WE-Women for Expo”.
La Giuria, tutta al femminile, è composta da professioniste di eccellenza distintesi nella promozione di una visione responsabile e innovativa della professionalità femminile in ambito architettonico o socio-economico: Shaikha Al Maskari (membro del Consiglio Direttivo dell'Arab International Women's Forum-AIWF), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Daria Bignardi (scrittrice e giornalista, ambasciatrice di WEWomen for Expo), Odile Decq (titolare dello studio di architettura Odile Decq), Yvonne Farrell (cofondatrice dello studio di architettura Grafton Architects) Louisa Hutton (socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton), Suhasini Mani Ratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana), Samia Nkrumah (presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah), Benedetta Tagliabue (titolare dello studio Miralles Tagliabue EMBT), Martha Thorne (direttore Pritzker Prize, il “Nobel” dell’architettura).
“L'arcVision Prize ha per me un grande significato in quanto il suo scopo è di riconoscere la leadership del ruolo delle donne e la loro professionalità nel campo dell'architettura. – ha affermato Odile Decq, giurata dell’arcVision Prize e titolare dell’omonimo studio parigino – Il premio è un modo per dare una nuova visione delle donne in architettura. Questi sono i motivi per i quali sono davvero orgogliosa di farne parte e di sostenerlo”.
Nei mesi scorsi un gruppo internazionale di Advisor ha segnalato circa quaranta progettiste, che sono state poi valutate da una Commissione tecnico-culturale, guidata da Stefano Casciani, direttore scientifico del Premio. È stata così individuata una shortlist di nomination che sarà sottoposta al giudizio della Giuria internazionale, che si riunirà a Bergamo dal 5 al 6 marzo. I risultati del Premio saranno resi ufficiali nel corso della conferenza stampa della Giuria la sera del 6 marzo 2015 presso i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi Group a Bergamo, per sottolineare insieme la Giornata Internazionale della Donna.
«Anche in questa terza edizione, arcVision Prize Women and Architecture si conferma come il più importante premio internazionale esclusivamente riservato al lavoro delle progettiste, provenienti quest'anno da tutti e cinque i continenti – ha dichiarato Stefano Casciani, direttore scientifico dell’arcVision Prize –. Gli strumenti per la ricerca e la selezione delle partecipanti sono stati ulteriormente affinati, con l'intento di fare di arcVision Prize non solo l'occasione per rivelare nuovi talenti, ma un vero e proprio strumento di indagine sulla condizione delle donne in architettura, per dare un quadro più completo delle identità e differenze nella cultura del progetto contemporaneo. Dobbiamo in questo senso ringraziare anche la Giuria, composta di personalità di altissimo rilievo, che stimolano costantemente un'attività più approfondita per il giusto riconoscimento del ruolo delle donne nel complesso mondo del progettare e costruire».
I progetti e i profili delle finaliste saranno inseriti in un numero speciale di arcVision, rivista edita dal Gruppo Italcementi dal 1997 con l’obiettivo di avvicinare cultura d’impresa e cultura architettonica. Per la prima volta verranno anche raccolte in un pamphlet le interviste fatte a tutte le candidate finaliste di questa edizione del Premio, un modo per evidenziare che dietro alle architetture e agli edifici c’è un lavoro, una poetica, una sensibilità, influenzata dal vissuto e dalle esperienze di ogni progettista.
[post_title] => Terza edizione di arcVision Prize
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[post_content] => "Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in
particolare le periferie. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che
lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee".
(Renzo Piano)
È da queste considerazioni - e da un manifesto dell’architetto e Senatore Renzo Piano, che sarà presentato in anteprima in occasione
del Convegno - che prende avvio l’appuntamento annuale della Fondazione Italcementi, chiamando alcuni dei protagonisti
dell’impegno di analisi, progettazione e attuazione di politiche e iniziative volte a rigenerare le città e valorizzare le periferie urbane, a
discutere e stimolare quella visione necessaria a innescare il nuovo Rinascimento, capace di ridefinire il tessuto delle città e di
includere quelle classi sociali che attualmente vivono in modo conflittuale il processo di urbanizzazione.
Partendo dal contributo video di Renzo Piano, architetto e senatore a vita, approfondiranno il tema: Mario Cucinella, Architetto, Silvano Petrosino, Filosofo e Professore Università Cattolica, Emanuela Casti, Professore Ordinario di Geografia Università di Bergamo, Geminello Alvi, scrittore ed economista, Francesco Daveri, Economista ed editorialista del Corriere della Sera, Aldo Mazzocco, Amministratore Delegato di Beni Stabili, Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, Michele Molè, fondatore e direttore creativo Nemesi & Partners, progettista di Padiglione Italia, nell’ambito di un dibattito coordinato da Walter Mariotti, giornalista.
“Rammendo e rigenerazione urbana per il nuovo Rinascimento”
Convegno della Fondazione ItalcementiSabato 24 gennaio 2015, ore 10.00
Fiera di Bergamo
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[post_content] => Incontri Millennium è l'evento organizzato da Italcementi in collaborazione con le più importanti facoltà universitarie italiane e le realtà professionali del settore, nelle quali i grandi maestri dell’architettura contemporanea incontrano quelli che saranno gli architetti di domani.
La prossima Lecture è in programma domani, 19 novembre a Milano (Politecnico di Milano, Via Durando 10 - ore 17,30 - Aula De Carli) con Atsushi Kitagawara.
Atsushi Kitagawara, architetto e professore all'Accademia Imperiale di Tokyo, è una delle personalità più autorevoli dell'architettura giapponese. Autore di moltissimi progetti che reinterpretano in chiave innovativa materiali e tecnologie è il progettista del padiglione Giapponese ad Expo 2015 in cui diversi materiali coesistono e creano uno spazio speciale che ognuno potrà visitare a Milano il prossimo anno durante l'Esposizione Universale.
L’obiettivo degli Incontri Millennium è di declinare la qualità tecnologica del prodotto cemento con la dimensione estetica dei grandi progettisti di oggi e dei giovani studenti italiani.
Dopo una riflessione dedicata alla lezione di Alvar Aalto, Incontri Millennium ha via via percorso negli anni i mondi progettuali e la poetica di Richard Meier, Enric Miralles, Dominique Perrault, Steven Holl, Raimund Abraham, Nicholas Grimshaw, Mario Botta, Juan Navarro Baldeweg, Kjetil Trædal Thorsen e Frank O. Gehry, Peter Eisenmann, Eric Owen Moss e Boris Podrecca, Patrick Tighe.
MILLENNIUM Incontri con l’Architettura by ItalcementiHARMONIOUS DIVERSITYAtsushi Kitagawara architecture towards Japan pavillion / Expo 2015 MilanoMercoledì 19 Novembre / ore 17,30Aula De Carli / Via Durando 10Politecnico di Milano
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[post_content] => L’inquinamento dell'aria e tutto quello che ne comporta costituiscono un problema per tutte le grandi e congestionate città.
I gas di scarico sono nocivi sia per l’ambiente circostante che per la nostra salute, oltre a scolorire il paesaggio edificato. Grazie all’invenzione del chimico Luigi Cassar, gli esterni degli edifici ora possono non solo rimanere puliti più a lungo, ma anche contribuire a neutralizzare i componenti inquinanti migliorando con ciò la qualità dell’aria. Un sottile strato di un rivestimento innovativo per il cemento e la luce del sole sono gli unici elementi necessari per iniziare un’autopulizia che perduri, sia per le facciate degli edifici che per l’atmosfera circostante.
Questa invenzione rivoluzionaria ha permesso al professor Cassar e al team del gruppo italiano Italcementi di arrivare in finale concorrendo, nella categoria “Industry”, per l’assegnazione del premio 2014 di European Inventor Award.
Gli “Oscar” dell’innovazione tecnologica saranno assegnati il 17 giugno a Berlino, in Germania.
Oggi sarebbe molto difficile immaginare una città senza cemento, soprattutto ora che tale materiale è riuscito a rimuovere anche la sua immagine negativa: superfici setose e lucenti lo rendono attraente per l’architettura moderna. Pur tuttavia rimangono alcune note dolenti, la più importante delle quali è costituita dalle emissioni e dalle particelle sporche presenti nell’aria, che scolorano la superficie lasciando macchie scure che richiedono rimozioni lunghe, rese possibili solo grazie all’impiego di prodotti chimici aggressivi e costosi. Diverse tecnologie - come i rivestimenti in silicone idro-repellente – sono state applicate nel tentativo di evitare di dover incorrere in tale processo di detersione. Nondimeno, anche queste sono soluzioni costose che tendono a perdere efficacia nel tempo.
Utilizzare il potere disinquinante dei raggi del sole
Convinto che ci dovesse essere una soluzione più efficace atta a preservare le proprietà estetiche del calcestruzzo, il professor Cassar, all’epoca direttore R&S di Italcementi, e la sua squadra decisero di intraprendere una strada completamente diversa, sfruttando l’energia solare per scomporre le sostanze dannose prima che queste potessero formare residui sulle superfici e modificarne l’effetto estetico. Per raggiungere questo obiettivo, il team di ricercatori creò una miscela di cemento contenente sostanze conosciute come “fotocatalizzatori” che utilizzano la luce del sole per ossidare gli inquinanti e trasformarli in elementi meno dannosi, e che vengono in seguito rimossi dall’acqua piovana. La scoperta fu che il nuovo materiale non puliva solo il manufatto ma disinquinava anche l’aria circostante.
“Questo duplice risultato rende il cemento di Cassar una invenzione di valore inestimabile per la qualità della vita nelle città di tutto il mondo, oltre che un prodotto estremamente appetibile per tutti i futuri progetti di costruzione e rigenerazione urbana” – ha dichiarato il Presidente di European Patent Office (EPO) Benoit Battistelli. “Infatti, non solo previene gli antiestetici effetti dell’inquinamento ambientale ma contribuisce significativamente a migliorare la qualità dell’aria”.
Le proprietà “mangia-smog” come sorprendente effetto collaterale
Da quando entrò in Italcementi, uno dei player internazionali della produzione di cemento, nel 1991, il professor Cassar iniziò a focalizzare il suo lavoro di ricerca sulle proprietà auto-pulenti del cemento. La scoperta che l’ossidazione delle superfici riduce in maniera consistente gli inquinanti atmosferici ha costituito un effetto collaterale totalmente involontario, seppur certamente gradito. La svolta giunse nel momento in cui minerali di ossido di titanio vennero aggiunti alla miscela di cemento.
Nel 1996 la spettacolare costruzione della chiesa romana Dives in Misericordia progettata dall’archistar americana Richard Meier– con le sue vele di calcestruzzo bianche, enormi e scintillanti – testò l’efficacia del prodotto messo a punto da Cassar diventando la prima testimonianza evidente della sua efficacia. Le vele incalcestruzzo della chiesa sono tuttora più bianche che mai. Altri esempi rilevanti di utilizzo di questo materiale sono rappresentati dal quartier generale degli uffici della Air France presso l’aeroporto internazionale Charles de Gaulle a Parigi, i.lab il nuovo centro di Ricerca & Innovazione di Italcementi a Bergamo e il Vodafone Village a Milano che, con 20.000 metri quadrati di superficie fotocatalitica costituisce la maggior opera finora realizzata con questo materiale. A queste realizzazioni si aggiungono i numerosi attestati e certificazioni sulla validità della soluzione, provenienti da enti di ricerca italiani e internazionali.
“Durante la costruzione della chiesa abbiamo potuto constatare che l’aria circostante la nuova struttura era effettivamente più pulita di prima. L’ossido di titanio presente nel nostro cemento infatti aveva accelerato l’ossidazione degli inquinanti nell’aria, rendendoli innocui per l’ambiente e per l’uomo” spiega Luigi Cassar.
Test scientifici hanno in seguito confermato tale capacità mangia-smog, che acquisì immediatamente un posto di primo piano nelle strategie di sviluppo e marketing della società. In base ad uno studio effettuato, le superfici rivestite con il prodotto di Italcementi riducono di circa l’70% l’ossido di azoto contenuto nell’aria. L’ossido di azoto costituisce il componente dannoso che contribuisce alla formazione delle polveri sottili ad altezza piuttosto bassa. Un utilizzo costante ed esteso del prodotto all’interno della cerchia urbana migliorerebbe considerevolmente la qualità dell’aria. “In una grande città come Milano ad esempio, i ricercatori hanno calcolato che - sulla base delle evidenze sperimentali - rivestire con prodotti a base di
cemento contenenti Tx Active il 15% delle superfici urbane a vista consentirebbe di ridurre l’inquinamento di circa il 50%” prosegue Cassar “oppure l’applicazione di mille metri quadrati di prodotto equivale a piantare 80 alberi sempre verdi o eliminare l’inquinamento provocato da 30 veicoli a benzina”.
Notevole interesse per i progetti di costruzione e modernizzazione in tutto il mondo
Dal 2006 l’invenzione di Luigi Cassar è disponibile sul mercato e viene venduta con il nome di TX Active. La prossima applicazione che avrà una ribalta internazionale sarà Palazzo Italia, l’edificio simbolo di Expo 2015. L’interna superficie esterna e parte degli interni saranno costruiti utilizzando il nuovo cemento biodinamico che contiene TX Active, il principio attivo “mangia smog”. Le sue peculiari caratteristiche – autopulente e disinquinante - lo rendono un prodotto interessante per i progetti di costruzione, rigenerazione e modernizzazione nei cantieri di tutto il mondo. In base ad una ricerca (“Global Concrete and Cement Market – Key Trends and Opportunities to 2017”) condotta da una società americana di indagini di mercato (ReportsnReport), nel 2012 il valore della produzione mondiale di cemento e calcestruzzo era pari a circa 330 miliardi di euro. Le maggiori potenzialità di mercato – del calibro di diversi miliardi di euro – si ritrovano nei Paesi emergenti come la Cina, dove l’industria delle costruzioni negli ultimi anni registra tassi di crescita molto dinamici e dove la riduzione di inquinanti diventa un fattore sempre più importante.
European Patent Office EPO
Con circa 7000 dipendenti, EPO rappresenta una delle maggiori istituzioni europee di servizio pubblico. Dotato di un quartier generale a Monaco di Baviera e di uffici a Berlino, Bruxelles, L’Aia e Vienna, EPO è stato costituito allo scopo di rafforzare la cooperazione tra gli Stati europei sul tema dei brevetti. Attraverso la procedura centralizzata di approvazione dei brevetti da parte di EPO, gli inventori possono ottenere una protezione per le loro invenzioni nei 38 Stati membri che aderiscono a European Patent Organisation.
[post_title] => Il calcestruzzo “mangia-smog” finalista degli European Inventor Award 2014
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[post_content] => Italcementi e Alessi hanno annunciato il vincitore del concorso promosso da Italcementi e Alessi, rivolto a giovani interessati a sperimentare nuove forme espressive con i.design EFFIX, un materiale per la creatività ad altissime prestazioni messo a punto da Italcementi: si tratta di Luca Galbusera, giovane designer lombardo.
Il titolo della proposta vincitrice è “Omaggio all’artigiano” e “vuole sottolineare l’importanza dell’artigiano, inteso non soltanto come persona con attività propria, ma in particolare custode della propria arte. Un lavoratore che nell’essenza, è a tempo pieno operatore della propria disciplina” così Luca Galbusera ha presentato il suo centrotavola oggetto del concorso durante la fase di selezione.
Formatosi alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano, Galbusera, classe 1984, attualmente opera nell'ambito dell'interior design collaborando con aziende e privati. Nel mese di febbraio 2014, Luca Galbusera sarà ospite di Italcementi presso i.lab, Centro di Ricerca e Innovazione e parteciperà a un workshop organizzato da LPWK Design Studio di Laura Polinoro, che da anni collabora con Alessi per l'organizzazione di workshop di design in tutto il mondo. In i.lab il progetto vincitore del contest sarà approfondito e perfezionato, per sviluppare un nuovo prodotto che potrebbe entrare a far parte di una futura collezione di Alessi.
Il mock up del progetto vincitore e altre proposte ritenute interessanti emerse durante il contest saranno presentati in anteprima il 21 marzo presso lo show room Alessi a Milano.
Attraverso www.desall.com, la piattaforma web per il design partecipativo di nuovi prodotti e la digitalizzazione del processo creativo, hanno partecipato al contest #Concrete In Design 200 creativi provenienti da 112 paesi che hanno presentato complessivamente 302 proposte.
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[post_content] => Italcementi e Alessi si sono uniti per promuovere "#Concrete In Design" il Concorso internazionale dedicato a giovani designer interessati a sperimentare nuove forme espressive con i.design EFFIX, un materiale di ultima generazione ad altissime prestazioni.
Il prodotto è una malta cementizia sviluppata dai ricercatori i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi, per rispondere alle esigenze di decorazione e stile legate al mondo del design. i.design EFFIX è in grado di unire la durabilità di un materiale cementizio alla lavorabilità di un materiale plastico: è facile da lavorare, e particolarmente adatto alla realizzazione di piccoli elementi architettonici, sottili, slanciati, dalle superfici lisce o lavorate. Plasticità e prestazioni che permettono una vasta gamma di applicazioni.
L’obiettivo dei giovani designer che si appoggeranno a www.desall.com, piattaforma web per il design partecipativo di nuovi prodotti e la digitalizzazione del processo creativo, è esplorare le nuove applicazioni e potenzialità di i.design EFFIXrealizzando un centrotavola per esterni.
Il vincitore sarà annunciato nel dicembre 2013 e nel febbraio 2014 parteciperà a un workshop organizzato da LPWK Design Studio di Laura Polinoro, che da anni collabora con Alessi per l'organizzazione di workshop di design in tutto il mondo. Il workshop si svolgerà presso i.lab, il Centro di Ricerca e Innovazione di Italcementi a Bergamo, un edificio progettato dall’architetto americano Richard Meier, certificato “Platinum” LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), il più alto standard di certificazione energetica e ambientale per l’edilizia al mondo. In i.lab il progetto inviato durante il contest sarà approfondito e perfezionato, per arrivare ad un nuovo prodotto, da proporre per una futura collezione di Alessi.
La partecipazione al contest online è gratuita e aperta a designer e creativi di ogni età e nazionalità. I partecipanti possono scegliere di presentare uno o più progetti, ma saranno accettati solo i progetti pubblicati sul sito desall.com attraverso la pagina dedicata al contest.
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[post_content] => Intervento tutto made in Italy, quello che ha portato al recupero del relitto incagliato all'isola del Giglio.
«Un’operazione di altissima ingegneria e di straordinaria capacità operativa, che dà lustro all’Italia, ai suoi progettisti e a tutti quanti hanno tradotto in realtà questa difficile sfida». Italcementi si congratula per il recupero della Costa Concordia, nel giorno in cui la professionalità e il know-how italiani hanno permesso di rimettere in asse la nave dando così il via alle operazioni di recupero dello scafo e di ripristino dell’area.
Al successo dell’operazione ha contribuito anche l’azienda bergamasca, attraverso tre avanzate soluzioni nel campo dei materiali per le costruzioni. In occasione dei lavori di preparazione del fondale, Italcementi ha fornito oltre 18.000 tonnellate di prodotti con performance specifiche: Ultracem, un prodotto ad alte prestazioni meccaniche; Termocem, un cemento “puro”, senza additivi, le cui caratteristiche consentono di fare presa alle basse temperature tipiche dei fondali marini; infine Plastocem, una malta cementizia con caratteristiche elastiche tali da permettere che la nave si appoggiasse sulla piattaforma. I prodotti sono stati utilizzati per la realizzazione dei “cuscini” sottomarini sui quali si è adagiata la nave durante la fase di recupero e che, una volta completate le operazioni, saranno rimossi.
I prodotti e le specifiche performance, prima di essere mandati sull’Isola del Giglio, sono stati sperimentati e testati presso i.lab, il nuovo centro ricerche di Italcementi che sorge nell’area del KilometroRosso a Bergamo, “capitale dell’innovazione” nel settore dei materiali per le costruzioni.
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[post_content] => L'Ordine degli Architetti di Bologna insieme a ITALCEMENTI, organizzano una interessante iniziativa di aggiornamento professionale: una giornata dedicata a Richard Meier attraverso la visita di i.lab Italcementi a Bergamo all'interno del Polo Scientifico Kilometro Rosso.
i.lab vuole essere un punto di riferimento per l’Architettura sostenibile in Europa. Il team di progettazione è impegnato in un processo con cui massimizzare la prestazione ambientale e il ritorno economico.
L’obiettivo è stato raggiunto con la certificazione LEED Platinum. L’edificio è stato realizzato in cemento Bianco TX Aria® a base di TX Active®, il principio fotocatalitico brevettato da Italcementi, già utilizzato da Meier per la Chiesa “Dives in Misericordia” uno dei primi esempi di utilizzo di questa soluzione innovativa. TX Active® consente ai manufatti di preservare le caratteristiche estetiche delle superfici e contribuisce a un abbattimento significativo delle sostanze inquinanti.
L'incontro si svolgerà mercoledì 26 giugno
Ore 7.00 ritrovo dei Partecipanti a Bologna - Stazione delle Corriere, Piazza 20 settembre n°6 (presso la corsia 25 per bus turistici) e partenza per Bergamo.
Ore 10.00 Arrivati al Polo Scientifico-Tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo, visita illustrata dell' i.lab il nuovo centro Ricerca e Innovazione di Italcementi, progettato dello studio Richard Meier & Partners. Nell'occasione oltre agli aspetti architettonici del manufatto ci sarà l'occasione di capire la filosofica del centro i.lab e di tutto il Polo Scientifico-Tecnologico.
Dopo la visita pausa pranzo* (prezzo convenzionato di 11,00 euro) nella mensa del polo scientifico all'interno del Kilometro Rosso di Jean Nouvel.
Ore 15.00 partenza per Montecchio Maggiore. Ore 16.30 visita alla Fondazione Bisazza per la speciale Mostra: Richard Meier.Architettura e Design.
Ore 18.00 partenza per Bologna. Ore 20.00 arrivo previsto a Bologna - Stazione delle Corriere, Piazza 20 settembre n°6 (presso la corsia 25 per bus turistici)
Seminario di aggiornamento professionale
RICHARD MEIER
l'esperienza: i.lab italcementi _Bergamo
la mostra: Architettura e Design_Fondazione Bisazza
26 giugno 2013
www.proviaggiarchitettura.com
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[post_content] => Il 26 maggio Calcestruzzi organizza a Pescara il "Seminario di aggiornamento sulle tematiche dell’isolamento acustico dei massetti di sottofondo” per affrontare il tema della "certificazione acustica degli edifici".
L'incontro gratuito è dedicato ai professionisti del settore edile, progettisti e imprese che devono acquisire appieno le norme, i meccanismi e le conoscenze dei materiali per essere in grado di operare e rispondere alle esigenze del mercato e dei cittadini sempre più sensibili e attenti al problema del rumore nelle case.
La certificazione energetica è diventata ormai un requisito necessario a garantire la qualità di un immobile ed è una discriminante di rilievo nella scelta della propria casa.
Sono ancora pochi, però, a richiedere anche la classificazione acustica di un edificio, pur essendo una caratteristica fondamentale che, se chiarita prima dell'acquisto, può evitare fastidiose sorprese e una migliore vivibilità del proprio spazio abitativo. I tacchi dell'inquilina al piano di sopra o gli elettrodomestici in funzione nell'appartamento affianco, sono spesso causa di litigi in un condominio dove non sono stati rispettati i giusti parametri di isolamento acustico.
Sono ancora poche le imprese e i costruttori che al momento della progettazione richiedono un controllo sul rumore da parte di tecnici specializzati, nonostante viga una normativa del 5 dicembre del 1997 riguardo alla determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.
L'incontro si terrà presso la Cassa Edile di Pescara.
L'iscrizione è gratuita.
Per scaricare il programma e la scheda di partecipazione
clicca qui
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[post_content] => Lunedì 22 marzo 2010 a partire dalle ore 11.00 Italcementi, da sempre protagonista dell’innovazione con lo sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni, organizza una diretta web dedicata a "Il cemento trasparente per il Padiglione italiano all’Expo di Shanghai".
Il “cemento trasparente” è un nuovo materiale termico messo a punto per il Padiglione Italia all’Expo 2010.
Intervengono:
Giovanni Ferrario – Direttore Generale Italcementi
Beniamino Quintieri – Commissario Generale per l’Expo di Shanghai
Giampaolo Imbrighi – Progettista del Padiglione italiano
Enrico Borgarello – Direttore Innovazione Italcementi
Per ulteriori informazioni
www.italcementi.it
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[post_content] => Il Padiglione Italia, per l'EXPO di Milano 2015, prevede la realizzazione di Palazzo Italia (circa 13.200 mq su 6 livelli fuori terra, dimensioni 57,5 m x 57,5 m x 25 m) e degli edifici temporanei del Cardo (circa 13.700 mq su 3 livelli fuori terra).
A copertura di Palazzo Italia, una “vela” dal design innovativo interpreta l’immagine della chioma di una foresta, caratterizzata da vetro fotovoltaico e da campiture geometriche per lo più quadrangolari, sia piane che curve, assieme all’involucro ramificato dell’edificio è espressione d’innovazione sia in termini di progettazione che di tecnologia.
L’andamento della copertura trova il suo punto di maggior espressione architettonica in corrispondenza del cuore della piazza interna; un grande lucernario vetrato di forma conica si inserisce in “sospensione” sulla piazza e sulla scala centrale irradiandole di luce naturale. La spettacolare vela di copertura in acciaio e vetro, ampia circa 4.500 mq e caratterizzata da un complesso disegno tridimensionale, è sicuramente una delle sfide tecnologiche più avvincenti nella progettazione e realizzazione di Palazzo Italia.
La struttura spaziale, del peso complessivo di 350 tonnellate, è costituita da un’orditura primaria in travi reticolari in acciaio realizzate con correnti superiori ed inferiori in profili tubolari a sezione circolare di qualità S355J2H e puntoni verticali in piatti sagomati. La carpenteria metallica è completata da un’orditura secondaria in profili tubolari circolari e da nodi di collegamento realizzati con giunti nascosti.
La definizione della tipologia di vetro impiegato nelle differenti porzioni di superficie è stata particolarmente accurata: circa 2.000 fissaggi puntali sono stati studiati ad hoc per sostenere vetri stratificati, vetrocamera ed elementi fotovoltaici planari o curvi. Palazzo Italia, conclusa l’Esposizione Universale, resterà un’opera permanente e vince così le sfide dell’innovazione e della sostenibilità.
Design partners
Engineering e Cost Management: Proger spa
Strutture e impianti: Bms Progetti srl
Sostenibilità ambientale: Prof. Ing. Livio de Santoli
Il progetto è stato presentato durante MADE Expo presso lo stand di Fondazione Promozione Acciaio, Steel Feeds Innovation, insieme ad altri progetti di EXPO 2015
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Quando si progettano spazi outdoor, come parchi o giardini, è necessario considerare diversi aspetti non solo in termini edilizi o architettonici, ma anche agronomici, botanici, climatici e idraulici. Oggi, infatti, non è possibile trascurare l'incidenza di fenomeni metereologici inusuali, come le piogge, ormai sempre meno frequenti ma decisamente più intense.
Questo tipo di problematica deve essere affrontata prevedendo interventi quali la realizzazione di un apposito strato drenante e la piantumazione delle specie vegetali più indicate.
Il progetto del giardino di Ferrara
Il progetto del giardino di Ferrara, affidato all’ingegner Gianluca Facco di Horti Outdoor, si è sviluppato a partire dalla presenza di alcuni alberi di cedro di grandi dimensioni, piantati dalla proprietà oltre trent’anni addietro, preservando sensazioni e colori esistenti.
L'obiettivo principale è stato proprio quello di valorizzare un ambiente la cui realizzazione ha richiesto molti anni, concentrando l'intervento negli spazi lasciati liberi dalla natura permettendole di continuare la sua attività indisturbata. Il progetto ha previsto, inoltre, la predisposizione di uno spazio polifunzionale attrezzato di circa 120 mq.
Nell’ottica di rispettare le preesistenze arboree è stata scelta una pavimentazione capace di garantire massima personalizzazione e minimo impatto sul giardino.
La pavimentazione drenante i.idro DRAIN di Heidelberg Materials
La soluzione scelta è i.idro DRAIN, pavimentazione in calcestruzzo drenante fornita da Heidelberg Materials nel colore bianco fine in sacco.
Grazie all'utilizzo di un materiale “plastico” come il calcestruzzo è stato possibile progettare forme organiche che richiamano la conformazione del giardino e dalle piantumazioni, in cui le linee morbide accompagnano quelle nette definendo uno spazio senza tempo. Il risultato è uno spazio pienamente fruibile e totalmente inclusivo, che rispetta le esigenze del cliente.
Caratteristiche della pavimentazione drenante
La pavimentazione i.idro DRAIN è caratterizzata da un'alta percentuale di vuoti interconnessi che permette di raggiungere una capacità drenante 100 volte superiore a quella di un normale terreno, offrendo un sistema alternativo per la gestione delle acque meteoriche e la possibilità di fruire dello spazio strutturato in tutte le stagioni dell’anno.
i.idro DRAIN evita la formazione di pozzanghere e di lastre di ghiaccio nelle stagioni fredde abbatte efficacemente l’isola di calore durante i periodi estivi, grazie ad un valore di SRI che risulta sempre maggiore di 29, valore minimo stabilito dai CAM per le superfici esterne. Tutto ciò si traduce in aree più fresche e vivibili.“Essendo il giardino esposto a Sud, rispetto ad altri materiali e soluzioni cementizie, questa proprietà della soluzione drenante i.idro DRAIN ha consentito di limitare l’accumulo di calore e di realizzare una superficie pavimentata che rimarrà “fresca” anche quando esposta all’irraggiamento solare, manifestando un basso innalzamento di temperatura. La scelta della colorazione bianca del prodotto, inoltre, contribuisce ulteriormente alla riduzione dell’effetto isola di calore e consente di illuminare e ampliare lo spazio che, essendo presenti delle alberature molto alte, risulta in parte ombreggiato.” afferma l'ingegnerFacco.
L'utilizzo di i.idro DRAIN ha permesso di inserire nel progetto una serie di accorgimenti per preservato la salute delle piante e creare uno spazio con diverse stratificazioni e installare faretti per l’illuminazione a luce calda incassati in corrispondenza delle piante di cedro.
La posa del calcestruzzo drenante i.idro DRAIN
L’impresa Ro.Da. srl ha predisposto l’area per la posa della pavimentazione drenante i.idro DRAIN, eseguita da i.build, business unit calcestruzzi di Heidelberg Materials specializzata nelle pavimentazioni. i.build, affianca e supporta il progettista e l’impresa in ogni fase, dalla proposta iniziale all'acquisizione, fino alla gestione ed esecuzione del cantiere.
In questo modo si assicura un confronto continuo con i tecnici di Heidelberg Materials, individuando la soluzione tecnica più idonea per la risoluzione di ogni problematica di cantiere.
Le fasi di realizzazione hanno previsto:
asportazione del terreno e successiva rullatura della superficie,
posa di uno strato di materiale stabilizzato con spessore medio di 15 cm, fatto riposare 40 giorni,
getto di uno strato di i.idro DRAIN in sacco con spessore medio di 9 cm.
“Aver preservato e migliorato la capacità drenante dell’area soggetta all’intervento, infatti, avrà notevoli benefici a lungo termine sulla durabilità delle opere eseguite e sulla effettiva salute delle essenze arboree, sia quelle di nuova piantumazione sia quelle che costituiscono un tratto peculiare del questo giardino” conclude Gianluca Facco.
[post_title] => i.idro DRAIN: soluzione drenante per l'outdoor di un’abitazione a Ferrara
[post_excerpt] => Heidelberg Materials ha realizzato una superficie drenante in un giardino posto sul retro di un’abitazione privata a Ferrara utilizzando i.idro DRAIN.
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Questa soluzione raggiunge l’obiettivo della neutralità carbonica grazie all’impiego della tecnologia di cattura e stoccaggio di CO2 di cui dispone l’impianto di Heidelberg Materials di Brevik, in Norvegia, senza compensazioni da crediti generati all’esterno della filiera aziendale.
Dominik von Achten, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Heidelberg Materials, ha dichiarato: “La tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio rappresenta una rivoluzione nel settore dei materiali da costruzione e noi siamo in prima fila nella sua applicazione su vasta scala. Con evoZero, abbiamo creato il prodotto più innovativo del settore, unico al mondo, che mettiamo a disposizione dei nostri clienti e che permette loro di portare avanti progetti di costruzione all’avanguardia e rispettosi dell’ambiente. Sono estremamente orgoglioso dell’impegno e della passione di tutte le persone che hanno contribuito al nostro progetto d’avanguardia di Brevik”.
Il cemento a zero emissioni nette evoZero®
Il cemento evoZero® presenta caratteristiche di cattura della CO2 trasparenti e tracciabili utilizzando la potenza della tecnologia blockchain grazie alla quale i clienti di Heidelberg Materials riceveranno una prova verificabile dei risparmi di CO2 collegati al loro acquisto.
Il cemento evoZero® sarà disponibile nelle versioni:
evoZero® Carbon Captured Brevik, consegnato direttamente dalla cementeria Brevik CCS in Norvegia e con raggiungimento dell’impronta net-zero nel corso dell’intero ciclo di vita,
evoZero Carbon Captured, consegnato con impronta net-zero dalle cementerie più vicine agli altri paesi europei, sfruttando i risparmi di CO2 realizzati a Brevik.
Jon Morrish, Membro del Consiglio di Amministrazione di Heidelberg Materials e responsabile dell’area Europa ha affermato: “Con evoZero, offriamo ora ai nostri clienti di tutta Europa una soluzione innovativa e unica per rafforzare la loro posizione di mercato. evoZero permette loro di realizzare progetti di costruzione innovativi, di contribuire attivamente alla Trasformazione Ecologica e di risultare maggiormente competitivi nei confronti dei loro stakeholder attenti alla sostenibilità”.
Brevik CCS: la prima struttura per catturare CO2 in una cementeria su vasta scala
Brevik CCS è la prima struttura per la cattura del carbonio in una cementeria su vasta scala e la gamma di cementi evoZero® sarà adatta per tutte le performance in quanto la tecnologia CCS non ne modifica la composizione chimica e le proprietà.
Il completamento meccanico dell’impianto è programmato per la fine del 2024 e una volta a regime permetterà di catturare e stoccare 400.000 tonnellate di CO₂ all’anno, pari al 50% delle emissioni dell’impianto. Grazie ai progetti CCUS già lanciati, la società punta a risparmiare 10 milioni di tonnellate di CO₂ cumulate entro il 2030.
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[post_content] => Il nuovo svincolo di Lambrate sulla Tangenziale Est di Milano è in assoluto il primo tratto stradale in Italia dove è stato applicata la nuova soluzione i.active COAT Italcementi, il rasante di ultima generazione in grado di trasformare una parete in un elemento attivo, interagendo con la luce.
La Milano-Serravalle in qualità di committente ha fatto proprio un progetto che ha previsto l’utilizzo del materiale direttamente nel capitolato. L’applicazione è avvenuta dopo una giornata di formazione pratica presso i laboratori Italcementi.
i.active COAT è un prodotto fotocatalitico a base di TX Active, il principio attivo brevettato da Italcementi già apprezzato nel mondo delle costruzioni per le sue proprietà autopulenti e disinquinati, che adeguatamente illuminato permette di rendere le pareti maggiormente resistenti agli agenti inquinanti rendendo così le superfici più pulite e luminose e più sicure per chi viaggia.
Il prodotto è stato messo a punto in i.lab, il centro ricerca e innovazione di Italcementi, dove oltre 100 tecnici e ricercatori sono quotidianamente impegnati nello studio e nello sviluppo di innovazioni tecnologiche, funzionali ed estetiche dei nuovi materiali per le costruzioni. i.active COAT contribuisce a migliorare la qualità dell’aria, assicura un elevato pregio estetico, evita la formazione di macchie e al termine dell’uso è completamente riciclabile come materiale inerte. L’applicazione di mille metri quadrati di prodotto equivale a piantare 80 alberi sempre verdi o eliminare l’inquinamento provocato da 30 veicoli a benzina.
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[post_content] => Italcementi presenta i.nova, il sistema di offerta dei prodotti Italcementi, ora messo a disposizione del mercato.
Si tratta di un approccio innovativo. Il cliente è al centro di una strategia non più fondata sulla semplice fornitura di un singolo prodotto, ma focalizzata sulla capacità di offrire soluzioni adatte a soddisfare le diverse richieste con diversi prodotti, che rispondono a specifiche prestazioni. Con il nuovo catalogo prodotti di Italcementi, inoltre, saranno offerti al mercato i materiali sviluppati in collaborazione con alcune delle più grandi firme dell’architettura contemporanea.
L’approccio al mercato del settore del cemento è storicamente basato sulla fornitura standardizzata di una commodity. Italcementi, invece, offre un’intera gamma di prodotti specifici e altamente innovativi e pone il cliente al centro della propria strategia commerciale, attraverso un sistema volto a semplificare il processo di acquisto e a capitalizzare il valore del suo brand grazie a un linguaggio immediato e omogeneo a livello internazionale basato su codici strutturati e facilmente comprensibili.
Ogni tipo di cemento o di calcestruzzo è, infatti, raggruppato in base ad una performance, che diventa lo strumento guida per aiutare il consumatore e il committente nella scelta del prodotto migliore per ogni specifica esigenza.
Con i.nova, per il cliente sarà più facile riconoscere e scegliere, ad esempio, i prodotti per l’isolamento acustico che sono raggruppati nella “famiglia” i.sound, o quelli per l’isolamento termico riuniti nella “famiglia” i.clime o, ancora, i prodotti che stanno a contatto con l’acqua, raccolti nella “famiglia” i.idro. La “i” nel nome delle performance indica la “i” di Italcementi e la “i” di innovazione. Ad ogni “famiglia” di performance è stato inoltre associato un colore e un segno grafico differente in modo da rendere il riconoscimento visivo del prodotto ancora più facile e immediato per il cliente in modo omogeneo in tutti in Pesi in cui il Gruppo opera.
Italcementi: prodotti con performance su misura per il cliente
Da Italcementi un nuovo approccio per offrire al mercato il prodotto migliore per ogni specifica esigenza: dai cementi classici alle soluzioni innovative. Nasce i.nova,il sistema di offerta dei prodotti Italcementi. L’intero portafoglio prodotti sviluppati dal Gruppo - articolato intorno al concetto di perfomance - viene ora messo a disposizione del mercato. Si tratta di un approccio innovativo. Il cliente è al centro di una strategia non più fondata sulla semplice fornitura di un singolo prodotto, ma focalizzata sulla capacità di offrire soluzioni adatte a soddisfare le diverse richieste con diversi prodotti che rispondono a specifiche prestazioni. Con il nuovo catalogo prodotti di Italcementi, inoltre, saranno offerti al mercato i materiali sviluppati in collaborazione con alcune delle più grandi firme dell’architettura contemporanea.
L’approccio al mercato del settore del cemento è storicamente basato sulla fornitura standardizzata di una commodity. Italcementi, invece, offre un’intera gamma di prodotti specifici e altamente innovativi e pone il cliente al centro della propria strategia commerciale, attraverso un sistema volto a semplificare il processo di acquisto e a capitalizzare il valore del suo brand grazie a un linguaggio immediato e omogeneo a livello internazionale basato su codici strutturati e facilmente comprensibili.
Ogni tipo di cemento o di calcestruzzo è, infatti, raggruppato in base ad una performance, che diventa lo strumento guida per aiutare il consumatore e il committente nella scelta del prodotto migliore per ogni specifica esigenza.
Con i.nova per il cliente sarà più facile riconoscere e scegliere, ad esempio, i prodotti per l’isolamento acustico che sono raggruppati nella “famiglia” i.sound, o quelli per l’isolamento termico riuniti nella “famiglia” i.clime o, ancora, i prodotti che stanno a contatto con l’acqua, raccolti nella “famiglia” i.idro. La “i” nel nome delle performance indica la “i” di Italcementi e la “i” di innovazione. Ad ogni “famiglia” di performance è stato inoltre associato un colore e un segno grafico differente in modo da rendere il riconoscimento visivo del prodotto ancora più facile e immediato per il cliente in modo omogeneo in tutti in Paesi in cui il Gruppo opera.
i.nova è stato presentato oggi nella sede di Assimpredil Ance a Milano, da Carlo Pesenti, Consigliere Delegato Italcementi e Giovanni Ferrario, Direttore Generale Italcementi, a testimonianza dell’importanza strategica di questo progetto che sarà lanciato dal Gruppo a livello mondiale.
«Con i.nova, Italcementi rivoluziona la propria strategia di mercato e l’approccio alle vendite, in linea con il proprio posizionamento fortemente innovativo che da sempre caratterizza il Gruppo - ha spiegato Carlo Pesenti, Consigliere Delegato Italcementi -. Pur operando in un settore considerato tradizionale, Italcementi pone la ricerca, l’innovazione e la sostenibilità al centro della propria strategia industriale, nella convinzione che questi valori rappresentino una leva fondamentale per rafforzare il proprio vantaggio competitivo nel settore delle costruzioni. i.nova, di fatto, rappresenta la sintesi di anni di ricerca che ha portato allo sviluppo di molti prodotti unici ed innovativi come il cemento fotocatalitico e il cemento trasparente usato per il Padiglione italiano di Shanghai ».
«Attraverso i.nova è stata realizzata anche una nuova identità in grado di garantire maggiore visibilità, immediata riconoscibilità e facile identificazione intorno a un’offerta di prodotti completamente riorganizzata. La logica della “commodity” lascia dunque posto a un approccio “su misura”, più vicino al cliente - ha dichiarato Giovanni Ferrario, Direttore Generale del Gruppo -. Il sistema sarà utilizzato in tutte le nostre filiali del mondo e sarà l’occasione, soprattutto nei Paesi con situazioni congiunturali difficili, per servire il mercato in maniera più dinamica. Attraverso prodotti più specifici e servizi più innovativi siamo in grado di offrire ai nostri clienti soluzioni e opportunità a maggior valore aggiunto».
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Italcementi Group presenta arcVision Prize–Women and Architecture, premio internazionale d’architettura al femminile destinato a selezionare le progettiste che abbiano meglio interpretato il ruolo dell’architetto con opere significative nel campo delle costruzioni civili, residenziali, di servizio, con particolare attenzione a sociale, cultura ed educazione.
“Gli architetti – afferma Martha Thorne, membro della Giuria di arcVision Prize e direttore del Pritzker Prize –hanno il potenziale di svolgere un ruolo significativo nell’indirizzare le sfide della società, non solo come creatori di forme o di edifici iconici. Migliorare la qualità delle nostre città, lavorare sul tema della sostenibilità, contribuire all’educazione o suggerire soluzioni di fronte alle calamità sono solo alcune delle aree di intervento in cui il lavoro degli architetti è utile e prezioso. In questo ambito non può esser trascurato il ruolo delle donne e il contributo da loro dato nel passato, nel presente, e che certamente daranno in futuro all’architettura. L’arcVision Prize è dunque un progetto di grande interesse proprio perché riconosce e sostiene la capacità, la creatività e i molti talenti delle donne architetto”.
L’architettura contemporanea sta esprimendo ormai da tempo figure femminili di primo piano, autrici di composizioni particolarmente attente ai bisogni dei cittadini, alle relazioni umane, alla creazione di un ambiente a misura di chi lo vive. Italcementi Group vuole sostenere questa tendenza e farla diventare una realtà essenziale nel mondo della progettazione. “Negli ultimi anni – osserva Carlo Pesenti, Consigliere Delegato di Italcementi –si è andata rafforzando la sensibilità del Gruppo per la valorizzazione della figura femminile nella realtà aziendale e sociale, che si coniuga con l’impegno e l’attenzione da sempre dedicati al mondo del costruire. Italcementi Group intende quindi dar vita a una ‘discriminazione positiva’ a favore delle donne nel mondo della professione di architetto”. Di questa nuova, positiva “eccellenza”, Italcementi Group vuole farsi interprete e promotore attivo, con la creazione di iniziative mirate a far risaltare la figura di progettiste che apportano al contesto economico, sociale e culturale dell’architettura autentiche novità di interpretazione progettuale, teorica e pratica.
I risultati di arcVision Prize saranno resi ufficiali la sera del 7 marzo con una conferenza stampa della Giuria presso i.lab, il nuovo Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi Group, per essere divulgati l’8 marzo 2013, Giornata Internazionale della Donna.
Il Premio si inserisce nel più ampio programma culturale di Italcementi che si è sviluppato intorno alla rivista arcVision edita dal Gruppo dal 1997 con l’obiettivo di avvicinare cultura d’impresa e cultura architettonica. Negli anni, sono stati realizzati libri, un portale dedicato, mostre e convegni di carattere internazionale, focalizzati su materiali, strutture, tecnologie e sistemi del fare architettura. Italcementi Group intende infatti affiancare all’attività industriale vera e propria l’impegno nella ricerca e nell’educazione e promuove la cultura del costruire come strumento imprescindibile per raggiungere livelli operativi di eccellenza. Un impegno che, nel settore dei materiali da costruzione, ha permesso di superare, grazie alla realizzazione di nuovi prodotti ad alto valore ambientale, quel limite concettuale genericamente assegnato al cemento di materiale indifferenziato e senza valore aggiunto.
Il dialogo di Italcementi con il mondo del costruire parte da lontano, dalle sperimentazioni sui conglomerati cementizi con Gio Ponti e Pier Luigi Nervi per il grattacielo Pirelli a Milano e l’Aula delle Udienze Pontificie di Roma, e prosegue con il Museo Guggenheim di Frank O. Gehry a Bilbao, la Bibliothèque Nationale de France di Dominique Perrault a Parigi, l’OAKA di Santiago Calatrava ad Atene, il MAXXI di Zaha Hadid a Roma, fino alla recente collaborazione con Richard Meier per il nuovo Centro Ricerche i.lab Italcementi a Bergamo, uno dei primi edifici in Europa ad aver ricevuto la certificazione LEED Platinum, il più prestigioso riconoscimento internazionale di sostenibilità delle costruzioni.
Gli studi e le sperimentazioni di Italcementi, in laboratorio e sul campo, hanno permesso di affrontare le complesse tematiche progettuali proposte dai grandi architetti contemporanei: sviluppo di prodotti sofisticati e soluzioni strutturali e tecnologiche avanzate, ottimizzazione delle tecniche costruttive e metodologie e materiali green per edifici sostenibili.
Ricerca, Innovazione e Sostenibilità rappresentano per Italcementi il futuro dei materiali da costruzione.
Dopo TX Active, il cemento fotocatalitico in grado di abbattere gli agenti inquinanti presenti in atmosfera preservando la qualità estetica delle superfici, sono stati formulati prodotti come il cemento trasparente i.light, utilizzato per la prima volta nel Padiglione Italiano all’Expo 2010 di Shanghai, che consente la trasmissione della luce grazie all’unione di particolari resine plastiche con una malta di nuova concezione; i.idro DRAIN, innovativa formulazione di calcestruzzo in grado di drenare l’acqua; Effix Design, malta a elevate prestazioni meccaniche ed estetiche studiata per la realizzazione di componenti di arredo urbano ed elementi decorativi e artistici.
In occasione dell’istituzione dell’arcVision Prize, Italcementi presenta un nuovo libro in cui raccoglie un’esperienza ultradecennale di dialogo con il mondo della progettazione internazionale. Il libro MILLENNIUM INCONTRI CON L’ARCHITETTURA, a curadi Stefano Casciani e pubblicato dalle edizioni arcVision, vuole essere il racconto degli “Incontri Millennium” che dal 1997 rappresentano un momento di confronto e scambio tra Italcementi, il mondo accademico italiano e i grandi maestri internazionali dell’architettura contemporanea.
250 pagine, 15 profili di 15 grandi protagonisti della scena architettonica internazionale e di 15 appuntamenti Millennium, una preziosa documentazione fotografica, con prefazione di Carlo Pesenti, Consigliere Delegato Italcementi, e contributi di Livio Sacchi, Aldo Colonetti e Gillo Dorfles.
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[post_content] => La curiosità del getto deriva da fatto che il viadotto VI01 – BVI02 incrocia l’A8, l’autostrada più vecchia d’Italia.
I lavori sono stati realizzati dall’impresa Bacchi per conto della committente Pedelombarda.
Calcestruzzi spa è impegnata nei lavori della Pedemontana con gli impianti di Solbiate Olona e di Mozzate. Entrambi oltre a rispettare un piano di controllo delle materie prime e degli strumenti di misura nel rispetto del Factory Production Control e del Manuale di Processo Aziendale recepiscono le prescrizioni più stringenti di capitolato il rispetto delle quali viene verificato in sede di Audit presso gli impianti da parte dei referenti Qualità di Pedelombarda.
I calcestruzzi sino ad ora forniti sono principalmente Rck 30 XC2 per la realizzazione dei pali, delle calotte e degli archi rovesci , Rck 40 XC2 per la realizzazione delle elevazioni e la miscela di calcestruzzo proiettato (Spritz Beton) per la stabilizzazione delle volte di scavo in galleria.
Da luglio 2011 (quando sono stati montati gli impianti dedicati) ad oggi, sono stati prodotti circa 85000 mc di calcestruzzo. A garanzia della qualità dell’opera, sono stati effettuati oltre 1000 prelievi sul calcestruzzo per le verifiche sia di autocontrollo che di accettazione (Legge 1086/71) con l’ausilio di un Laboratorio Esterno Qualificato (CPM Centro Prove Materiali) autorizzato dal Consiglio Superiore dei LL.PP. come Laboratorio prove materiali da costruzioni sulla base delle disposizioni di cui all’art. 20 della Legge 1086/7 recante "Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio".
[post_title] => Pedemontana & A8: l’autostrada più giovane incontra la più vecchia
[post_excerpt] => Spettacolare getto notturno di calcestruzzo a Cassagno Magnago. Quattro betonpompe della società Calcestruzzi hanno gettato dalle 22.30 del 23 luglio fino alle 5.30 del giorno dopo, 480 metri cubi di calcestruzzo per realizzare la soletta del ponte che attraverso la A8
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[post_content] => E se un calcestruzzo potesse drenare l'acqua ? E' questa la domanda che si sono posti i ricercatori di Italcementi Group nel mettere a punto la formulazione di i.idro DRAIN il calcestruzzo con una capacitò 100 volte superiore a quella di un terreno naturale. i.idro DRAIN restituisce al terreno le acque piovane ricaricando le falde acquifere e permette di convogliare le acque attraverso la realizzazione di specifici sottoservizi. i.idro DRAIN è solo uno dei tanti prodotti nati dal costante impegno di Italcementi Group nello sviluppo di soluzioni innovative per l’architettura e l’industria delle costruzioni.
Il calcestruzzo drenante i.idro DRAIN® è particolarmente indicato per realizzare strade secondarie, di accesso, zone 30, aree di sosta, marciapiedi, parcheggi, aree pedonali, piste ciclabili, viali o strade sottoposte a tutela ambientale, giardini pubblici.
Da test comparativi effettuati presso il Politecnico di Milano - laboratorio DIIAR (Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Ambientale, Infrastrutture Viarie, Rilevamento) - i.idro DRAIN risulta avere altissime capacità drenanti, uguali o superiori ai normali materiali naturali sciolti (sabbia, argilla e limo) e a una tradizionale pavimentazione in asfalto drenante.
i.idro DRAIN restituisce al terreno le acque piovane ricaricando le falde acquifere e permette di convogliare le acque attraverso la realizzazione di specifici sottoservizi. A differenza delle pavimentazioni in asfalto
drenante, non contiene olii ed altri agenti inquinanti che rischierebbero di essere trascinati dalla pioggia verso torrenti, fiumi e mari.
La colorazione chiara (grazie all’effetto albedo, cioè il potere riflettente di una superficie) e la circolazione dell’aria garantita da i.idro DRAIN consentono una riduzione del calore in superficie fino a 30°C rispetto a una pavimentazione in asfalto, offrendo un maggior benessere urbano.
Rispetto a una pavimentazione in asfalto, i.idro DRAIN resiste al fuoco ed è particolarmente adatto alle zone a rischio di incendio.
Con i.idro DRAIN la circolazione, sia dei pedoni sia dei veicoli, è più sicura perché favorisce il deflusso dell’acqua piovana, rimane asciutto, riduce il ruscellamento, il rischio di aquaplaning e di pattinamento su ghiaccio.
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[post_excerpt] => Calcestruzzi presenta i.idro DRAIN® un calcestruzzo pre-confezionato per pavimentazioni pedonabili e carrabili con alta capacità drenante garantita da un’accurata selezione degli aggregati, dal mix design e dalla specifica azione del legante cementizio utilizzato nella miscela
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[post_content] => Alla presenza del Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, e insieme al presidente di Italcementi, Giampiero Pesenti, al consigliere delegato Carlo Pesenti e al top management del gruppo, Italcementi ha inaugurato i.lab, il nuovo Centro Ricerca e Innovazione, progettato dell'archistar americana Richard Meier.
i.lab, costruito in linea con la concezione di Italcementi di innovazione, di sostenibilita' e di eccellenza architettonica, e' la sintesi della piu' avanzata tecnologia in termini di qualita' dei materiali e di tecnologie per la green construction.
"Le imprese, non solamente in Italia ma anche nel mondo, stanno cambiando rotta verso la sostenibilita': e' il fenomeno della green economy, che ormai e' di fatto 'economy' poiche' le produzioni che non hanno dentro di se' la componente ambientale e di innovazione sono destinate a uscire dal mercato. Per questo motivo", ha osservato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, "il Governo e' attento a incentivare le iniziative, come il progetto del gruppo Italcementi, che confermano la vivacita' del mondo imprenditoriale nella ricerca e nell'innovazione".
"L'innovazione rappresenta la leva strategica attraverso cui Italcementi punta a costruire il proprio vantaggio competitivo", ha affermato Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi.
"L'obiettivo del gruppo e' la ricerca continua di processi di produzione sostenibili e di soluzioni architettoniche innovative, per rispondere alla crescente richiesta da parte del mercato di applicazioni e prodotti che contribuiscano a una piu' alta qualita' della vita e dell'ambiente. Italcementi Group puo' contare su circa 170 persone, tra chimici, geologi e ingegneri, impegnati in attivita' di Ricerca e Innovazione in Italia, con i.lab e in Francia, con il campus Technodes di Guerville, vicino a Parigi. Il budget annuo destinato alle attivita' di Ricerca e Sviluppo e' di circa 13 milioni di euro con una incidenza sul fatturato fra le piu' significative del settore. Negli ultimi 10 anni abbiamo depositato 60 brevetti. Il tasso di innovazione del Gruppo", ha proseguito Pesenti, "ovvero il rapporto tra i ricavi derivanti da progetti di innovazione e il totale delle vendite, e' attualmente pari a 4 mentre nel 2010 era 3.9, in progressivo aumento secondo i programmi. L'obiettivo e' di stabilizzare a medio-lungo termine un ratio pari a 5".
"i.lab", ha concluso Pesenti, "porta sul territorio e alla sua comunita' due messaggi forti. Il primo: innovare pensando all'ambiente si puo' e l'industria puo' essere l'artefice di un cambiamento che va a vantaggio di tutti, dell'economia, dell'ambiente e della societa'. Il secondo: il futuro delle imprese sara' di chi avra' saputo intelligentemente coniugare lo sviluppo industriale ed economico con un uso attento delle risorse naturali e con il rispetto dei diritti umani, del lavoro e della vita".
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[post_content] => “Calcestruzzi partecipa al Forum della Tecnica delle Costruzioni con l’obiettivo di dare un contributo al rinnovamento del mondo delle costruzioni favorendo il dialogo nella filiera tra progettisti, committenza, imprese e mercato – ha detto Fortunato Zaffaroni Consigliere Delegato di Calcestruzzi - Cerchiamo anche noi, nel nostro settore, di fare innovazione con un mix di progettualità e impegni concreti che già oggi sono patrimonio di Calcestruzzi e che costituiranno progressivamente il suo posizionamento distintivo del tempo. In altre parole, proponiamo al mercato e ai nostri clienti un approccio complessivo che comprende anche la sicurezza, l’attenzione all’ambiente, la legalità, la qualità, lo sviluppo di prodotti che nella loro fase di produzione emettano meno CO2 e l’attenzione ai materiali da riciclo che miscelati al calcestruzzo contribuiscono a migliorarne le performance. Inoltre siamo al MADEexpo nell’ambito di un percorso di innovazione che il Gruppo Italcementi, di cui facciamo parte, sta attuando da tempo. La società Italcementi è presente con uno stand in cui espone, tra l’altro, il cemento trasparente usato per il padiglione italiano all’Expo di Shanghai: è un prodotto innovativo frutto della ricerca, su cui si sta concentrando l’attenzione della building community”.
Sono quattro in particolare i momenti di incontro e dibattito previsti all’interno dell’agenda ufficiale della manifestazione e realizzati con il contributo tecnico di Calcestruzzi.
Mercoledì 5 ottobre, alle 14.30, l’appuntamento è con il tema dell’ “housing sociale” e delle “soluzioni tecniche e sostenibili per l’edilizia residenziale di qualità a basso costo”, grazie all’organizzazione de Il Giornale dell’Ingegnere e la collaborazione di MADEexpo, la partecipazione istituzionale di Uncsaal, Assolegno e Assobeton. Giuseppe Marchese, Responsabile Tecnologie e Qualità di Calcestruzzi, punterà l’attenzione in particolare sugli isolanti termo-acustici tra cui Fonisocal Plus un massetto “tre volte sostenibile”.
Il giorno seguente, giovedì 6 ottobre, alle 14, l’American Concrete Institute Italy Chapter, con il patrocinio di Assolegno, Assobeton, Anpar, Assiad e Sismic, svilupperà la discussione sul “costruire in modo sostenibile”, offrendo lo stato dell’arte dell'impiego di tecnologie moderne, di materie prime seconde e di materiali di riciclo per la produzione di conglomerati cementizi e calcestruzzo. La case history di Calcestruzzi, a cura sempre di Giuseppe Marchese, spiegherà come sono stati messi a punto i calcestruzzi “green” per la certificazione LEED, nella costruzione dell’i.lab il Centro Ricerca e Innovazione del Gruppo Italcementi, progettato da Richard Meier.
Venerdì 7 ottobre, alle 10, il focus sarà tutto sulle pavimentazioni industriali: Conpaviper, l’Associazione Nazionale Pavimentazioni Continue, con la partecipazione istituzionale di Assiad e Assobeton, analizzerà infatti le “prescrizioni da considerare nella progettazione di pavimenti industriali speciali: per l'industria alimentare, chimica, meccanica e per la logistica”. Enrico Corio, responsabile dei prodotti per applicazioni speciali di Calcestruzzi presenterà le regole per ottenere una pavimentazione industriale durevole.
Infine sempre venerdì 7 ottobre alle 14, Andrea Zecchini della Direzione Tecnologie e Qualità presenterà i calcestruzzi ultraresistenti di ultima generazione utilizzati per il Ponte della Musica a Roma all’interno del convegno sui “Ponte e Viadotti stradali” organizzato da Il Giornale dell’Ingegnere con il patrocinio culturale di AGI e la partecipazione istituzionale di ACAI, ASSOBETON e ASSOPREM.
[post_title] => Calcestruzzi al Forum della Tecnica e delle Costruzioni del MADE
[post_excerpt] => Calcestruzzi sarà presente il qualità di sponsor tecnico al Forum della Tecnica delle Costruzioni in programma durante il MADEexpo 2011.
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[post_content] => E’ un impianto di Calcestruzzi, azienda leader in Italia nella produzione e commercializzazione di calcestruzzo, che sorge nella zona industriale di Taranto. Dà lavoro tra personale diretto e indotto a circa 50 persone e ha una capacità produttiva giornaliera di 1.000 metri cubi di calcestruzzo parte dei quali destinati ai prodotti innovativi – come gli isolanti termo-acustici e i calcestruzzi “mangiasmog” – sempre più richiesti dai progettisti e dalle imprese.
“Oggi il mercato del calcestruzzo è cambiato e le esigenze delle imprese costruttrici vanno verso la richiesta di soluzioni su misura – ha detto Evaristo Rota direttore di Zona - Grazie a questa doppia certificazione siamo in grado di rafforzare e qualificare la nostra presenza sul territorio. L’obiettivo è focalizzare sempre di più Calcestruzzi sulle opere pubbliche facendo leva sulla qualità del servizio, su soluzioni innovative per l’edilizia, sul controllo del processo di produzione e sulle relazioni commerciali consolidate con la committenza e le principali imprese della zona”.
Tra gli impegni presi e gli obiettivi di miglioramento a seguito delle certificazioni sono previsti investimenti per il risparmio energetico, lo studio e la valutazione di nuovi filtri per contenere le emissioni, peraltro già a livelli bassissimi e soprattutto interventi di formazione continua per la sicurezza sul posto di lavoro con l’obiettivo di arrivare a “Zero Infortuni”, nell’ambito di un programma più generale intrapreso dalla società in questi anni.
L’impianto di Taranto Industriale ha fornito calcestruzzo per tutte le più importanti opere realizzate nella zona in questi ultimi anni tra cui la nuova Base Navale, l’impianto di depurazione in contrada Gennarini, l’ampliamento della pista dell’aeroporto di Grottaglie, il prolungamento della Diga Foranea, il nuovo centro commerciale Ipercoop.
[post_title] => Calcestruzzi: a Taranto il primo impianto certificato ambiente, salute e sicurezza
[post_excerpt] => E’ a Taranto il primo impianto pugliese per la produzione di calcestruzzo ad aver ottenuto la certificazione del sistema di gestione Ambiente (ISO 14001), Salute e Sicurezza (OHSAS 18001)
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[post_content] => Nel 2005, pochi mesi dopo la tragedia dello tsunami, Italcementi e la Fondazione Italcementi Cav.Lav. Carlo Pesenti decisero di promuovere una raccolta di fondi a favore dei bambini dello SriLanka, uno dei paesi maggiormente coinvolti.
Il progetto, denominato “AidforSriLanka: a future forchildren”, fu indirizzato verso la realizzazione in SriLankadi un complesso scolastico professionale (VocationalTraining Centre) con annessi laboratori, convitto e mensa, in grado di accogliere 200 ragazzi.
Il Gruppo Italcementi, presente nello SriLankacon la propria struttura industriale, attraverso la Fondazione ha messo a disposizione anche il proprio know-how e capitale umano in tutte le fasi di studio e progettazione sia precedenti l’avvio dei lavori, sia durante le varie fasi di attuazione del progetto in loco.
Il centro sorge nella regione occidentale dell’isola, lontano dalla costa ed a 55 Km nord-est della città di Negombo.
La scuola è di tipo tecnico professionale con prevalente indirizzo edile, al fine di formare risorse per venire incontro al prevedibile fabbisogno locale di infrastrutture e di abitazioni e anche per poter eventualmente usufruire dell’esperienza del Gruppo Italcementi in materia.
Il complesso scolastico professionale (Vocational Training Centre) ha annessi laboratori, convitto e mensa, ed è in in grado di accogliere 200 ragazzi.
Nella progettazione dei singoli edifici che compongono il complesso si è tenuto conto, logicamente, delle condizioni climatiche che caratterizzano l’isola e delle caratteristiche plano-altimetriche del sito in cui è stato realizzato.
Alla cerimonia erano presenti Giovanni Giavazzi, presidente della Fondazione Italcementi, il SE Card. Raffaele Farina, il Rettore Maggiore dei Salesiani Pascual D.Chavez Villanueva, il Vicario Generale Don Adriano Bregolin e Gennaro Guala che ha seguito tutte le fasi di stesura e realizzazione del progetto.
Per ulteriori informazioni
www.calcestruzzi.itwww.italcementigroup.com
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[post_excerpt] => E’ stato inaugurato il 5 giugno a Metyiagane nello Sri Lanka il centro scolastico professionale realizzato grazie al sostegno della Fondazione Italcementi e alla raccolta fondi post tsunami.
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[post_content] => Realizzata in esterno dall’impresa Cerquetti G&M snc di Civitanova Marche (MC), la pista è considerata tra le migliori per varietà di pendenza degli scivoli e per l’altezza dei muretti.
Sentite le esigenze della committenza, l’impresa Cerquetti G&M ha deciso di porre particolare attenzione al calcestruzzo con il quale realizzare la pavimentazione della pista, estesa su un’area di 661 mq e messa in opera dalla Edilpavim srl di Offida (AP). Questa infatti, non solo doveva essere in grado di resistere alle intemperie ma anche alle continue sollecitazioni provocate dalle ruote degli skateboard. Due le criticità individuate dall’impresa: il rischio di sbriciolamento della superficie e l’insorgere di difformità nella superficie della pavimentazione. La pista si trova inoltre a pochi chilometri dal mare ed è quindi esposta a condizioni di umidità e salinità che possono portare al precoce degrado dell’opera.
La scelta del progettista
Al fine di realizzare la pavimentazione della pista da skateboard, l’impresa Cerquetti si è rivolta alla Calcestruzzi, con cui esiste un rapporto di collaborazione consolidato, per un consulto e per la fornitura dei 130 metri cubi di calcestruzzo destinati all’opera. In base al capitolato del Comune, il progettista si era inizialmente orientato su di un calcestruzzo generico Rck 30.
Dopo un attento studio della destinazione d’uso della pavimentazione e della richiesta del progettista, Calcestruzzi ha suggerito di realizzare l’opera utilizzando Pavimix® ME CFRS con Rck 35, il calcestruzzo prestazionale appositamente sviluppato per pavimentazioni industriali e specifiche durevoli, conforme alla normativa UNI 11146/2005.
La soluzione base di Pavimix® ME CFRS è stata ulteriormente personalizzata dal tecnologo di zona per rispondere alla particolare destinazione d’uso della pavimentazione, che comporta una costante usura per abrasione. È stata quindi formulata presso l’impianto certificato una “soluzione ad hoc”:
• al mix di base, contenente fibre in monofilamento di polipropilene, si sono associate delle fibre sintetiche strutturali in carbonio in classe 1;
• è stata utilizzata per la realizzazione della pista una rete elettrosaldata con maglia da 15 cm e spessore di 6 mm, collocata al di sopra di un traliccio posizionato a un terzo dell’altezza del pavimento.
La sinergia fra la rete, che funge da armatura parallela e le fibre, che funzionano come armatura diffusa del calcestruzzo, ha permesso la realizzazione di una pavimentazione eccezionalmente robusta e durevole.
La committenza si è orientata su Pavimix® poiché, a differenza di un calcestruzzo tradizionale per pavimentazioni, conferisce maggiore durabilità all’opera, fattore di particolare rilievo per un’opera pubblica.
Messa in opera e collaudo
La posa di Pavimix® è stata effettuata manualmente e in due tranche, in estate ad una temperatura di 28°. Per i lavori sono state impiegate 3 persone e 4/5 autobetoniere.
I cubetti di verifica hanno fornito il 70% della resistenza dopo una settimana (28,4 Mpa) e, dopo 30 giorni, tale valore risultava ulteriormente migliorato (maggiore di 40 Mpa). La maturazione del getto è avvenuta con stagionatura umida, ovvero bagnando il calcestruzzo indurito per 3 giorni consecutivi.
Secondo Gratian Ioan Iotcu titolare della Edilpavim srl di Offida (AP), la società che si è occupata della posa “Pavimix® è il calcestruzzo ideale per noi pavimentisti, perché ha una facile lavorazione e non dà problemi di fessurazione e di pop-out. La gamma ci mette inoltre a disposizione soluzioni per applicazioni specifiche e durevoli, mentre la possibilità di personalizzare ulteriormente il prodotto ci consente di offrire ai clienti le migliori soluzioni disponibili oggi sul mercato”.
La pista ha riscosso tanto successo nella zona da essere immediatamente richiesta e replicata in versione ridotta, ma sempre utilizzando Pavimix® ME CFRS personalizzato, dal vicino comune di Potenza Picena (MC).
Pavimix®
Pavimix® è la prima gamma di calcestruzzi prestazionali per pavimentazioni industriali e specifiche interne ed esterne sviluppata da Calcestruzzi Spa. La gamma è composta da 9 tipologie standard, con e senza fibre, ulteriormente adattabili in base alle esigenze di progettisti e committenti. Pavimix® garantisce una resistenza coerente con le classi di esposizione ambientali, è conforme con la normativa UNI 11146/2005 specifica per i pavimenti di calcestruzzo ad uso industriale, ed assicura quindi alle pavimentazioni durabilità nel tempo. La nuova gamma Pavimix® è disponibile presso tutti gli impianti di betonaggio Calcestruzzi in Italia.
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[post_excerpt] => Il comune di Civitanova Marche (MC) ha deciso di dare vita a uno spazio destinato ai giovani e agli amanti dello skateboard, mettendo a disposizione un’area verde di 2.412 mq per la realizzazione della più grande pista del centro Italia
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[post_content] => Calcestruzzi Spa, leader nel mercato del calcestruzzo preconfezionato, ha annunciato l’avvio della produzione presso il nuovo impianto di betonaggio di Altilia (Cosenza). L’impianto completamente automatizzato e certificato produrrà una gamma di calcestruzzi strutturali a prestazione garantita con resistenze che variano da RCK 30 a 45 destinati ai lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno Reggio Calabria. L’impianto, che resterà attivo per circa 3 anni, è destinato a produrre complessivamente 250.000 metri cubi di calcestruzzo. I lavori verranno realizzati dall'Impresa Pizzarotti & C s.p.a..
L’impianto di Altilia è composto da 2 centrali di betonaggio a singolo punto di carico a secco con scomparti per lo stoccaggio di inerti. Le due centrali sono inoltre dotate di sonde a microonde per il rilevamento dell’umidità degli aggregati e da 3 silos cadauna per lo stoccaggio del cemento. E’ presente, inoltre, un impianto dedicato al riciclo del calcestruzzo residuo e al lavaggio, in contemporanea, di due autobetoniere o pompe.
“Grazie alla sua lunga esperienza, alla qualità dei propri prodotti e alle capacità organizzative Calcestruzzi si conferma ancora una volta il partner ideale per le imprese di costruzioni impegnate nella realizzazione di grandi infrastrutture”, ha commentato Fortunato Zaffaroni, Direttore Generale Calcestruzzi Spa. “Calcestruzzi è infatti in grado di rispondere puntualmente alle specifiche di capitolato richieste dai progettisti mettendo a disposizione un’ampia gamma di calcestruzzi strutturali durevoli prodotti in impianti certificati. In una fase congiunturale difficile, il posizionamento di Calcestruzzi sul segmento delle grandi opere si dimostra ancora una volta vincente”.
I calcestruzzi prodotti nell’impianto di betonaggio di Altilia verranno impiegati per la realizzazione di diverse opere nell’ambito dei lavori di ammodernamento del Tronco 2, tratto 6 lotto unico, dell’autostrada Salerno Reggio Calabria tra le quali gli svincoli di San Mango e di Falerna, le gallerie con l’impiego di calcestruzzo specifico Spritz Beton, viadotti ed altre opere.
Calcestruzzi S.p.A. con sede legale a Bergamo è il primo produttore italiano di calcestruzzo preconfezionato ed è attiva anche nel settore degli inerti. La società, anche attraverso le consociate e controllate tra le quali Cemencal, Eica, Speedybeton e Monviso, opera con circa 1.000 dipendenti, e altrettanti nell’indotto, ed è presente su tutto il territorio nazionale con 7 Direzioni di Zona, 242 impianti di betonaggio, 16 cave e 17 impianti di selezione inerti. Grazie al suo sistema distributivo e logistico, la società garantisce un’elevata copertura del territorio ed una rapidità nelle consegne in un settore nel quale il fattore tempo riveste un valore primario.
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[post_content] => Progettisti, ingegneri, architetti, imprese e tutti coloro che operano nel settore delle costruzioni, da oggi hanno un nuovo punto di riferimento on-line: si tratta del nuovo sito di Calcestruzzi Spa, concepito per facilitare i professionisti nella scelta del calcestruzzo che meglio risponde alle loro sfide progettuali. Caratterizzato da una navigazione semplice e immediata e da una grafica accattivante, il sito consente ai visitatori di reperire facilmente informazioni tecniche e relative all’ubicazione degli impianti Calcestruzzi Spa in Italia.
E’ inoltre possibile registrarsi per ricevere comunicazioni inerenti le novità di prodotto e le iniziative promosse dall’azienda leader nel settore del calcestruzzo preconfezionato. Attraverso la sezione “contatti”, si possono inoltre formulare quesiti applicativi, chiedere approfondimenti progettuali e cataloghi di prodotto.
“Per facilitare l’individuazione del calcestruzzo più idoneo, i prodotti sono stati presentati e classificati online in base alla loro applicazione. Il sito si pone quindi come obiettivo quello di diventare un punto di riferimento per il progettista, l’impresa e il committente fornendo informazioni, formazione e consulenza e proiettando così la leadership di Calcestruzzi anche sul web”, ha commentato Sandro Polidori, Direttore Commerciale Calcestruzzi Spa. “La presenza in rete ci permette inoltre di porre la giusta enfasi sull’elevato contenuto tecnologico dei nostri prodotti, frutto di una lunga tradizione di ricerca e sviluppo e delle conoscenze acquisite da Calcestruzzi nella realizzazione di calcestruzzo sia per le grandi opere infrastrutturali che per il mercato residenziale”.
Una sezione importante del sito è inoltre dedicata al “Progetto durabilità”, che Calcestruzzi promuove ormai da 4 anni attraverso seminari organizzati su tutto il territorio nazionale. Il progetto mira a sensibilizzare il settore edile sull’utilizzo di calcestruzzo ad alta resistenza, secondo quanto predisposto dalle recenti normative.
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[post_content] => Sabato 8 settembre alle ore 18.30 in Via del Tritone a Roma il tunnel Umberto I sarà restituito ai cittadini.
Il tunnel è stato oggetto di un intervento durato circa un mese ed è stato rivestito con una pittura fotocatalitica a base di TX Active® il principio attivo fotocatalitico per materiali cementizi brevettato da Italcementi.
I prodotti contenenti TX Active® riducono le sostanze nocive presenti nell'aria e conservano nel tempo la qualità estetica dei manufatti. TX Active® con le sue proprietà disinquinanti e autopulenti, è il sigillo di qualità per i prodotti cementizi fotoattivi.
L’efficacia dei prodotti a base di TX Active® è ormai ampiamente dimostrata: le applicazioni realizzate in questi anni in ambiente urbano hanno evidenziato - fuori quindi dalle condizioni ottimali dei laboratori - una capacità significativa di riduzione degli inquinanti, oscillante fra il 20 e il 70%, in relazione alle condizioni atmosferiche e all’irraggiamento luminoso che innesca il processo di fotocatalisi.
Al fine di ottimizzare l’azione della pittura fotoattiva sarà istallato un impianto di illuminazione specifico, prodotto dalla Disano-Illuminazione, in grado di intensificare con la propria luce il processo della fotocatalisi. Lo smontaggio degli impianti preesistenti, il cablaggio del nuovo impianto, il montaggio degli apparecchi illuminanti, tutti gli allacciamenti e il collaudo verranno effettuati dall’ACEA.
In base all’accordo con il Comune di Roma, Italcementi e C.I.M. hanno condotto una serie di analisi preliminari attraverso una campagna di rilevazione ed elaborazione dei dati degli inquinanti prima del rifacimento. I risultati saranno confrontati con le prove effettuate al termine dei lavori al fine di testare la bontà della realizzazione.
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[post_content] => Italcementi presenterà al Saie 2007 (Pad. 26 stand A140 B93) i risultati del “Progetto Innovazione” che si prefigge di creare prodotti ad alto valore prestazionale, efficaci ed adattabili alle specifiche esigenze dell’utilizzatore, a partire da TX Active®, il cemento che disinquina l’aria.
Il Gruppo infatti considera strategico il proprio impegno nell’ambito della ricerca e dell’innovazione in quanto garanzia di sviluppo, di competitività a livello globale e di contribuzione al miglioramento della qualità di vita della comunità.
ITCLab, il nuovo centro Ricerca e Innovazione di Italcementi, sarà il testimonial del contributo di TX Active® all’architettura ecosostenibile.
Di seguito vi proponiamo alcune realizzazioni fatte con TX Active®.
Linea AmbienteVia Borgo Palazzo, Bergamo
500 metri di pavimentazione stradale fotocatalitica permettono che il fumo emesso da un’auto su tre venga “mangiato” dalla reazione innescata dal principio TX Active®. Riduzione tra il 30% e 40% degli agenti inquinanti lungo tutta la via.
Autostrada A4, tratto tra Ospitaletto e Brescia
Barriere fonoassorbenti fotocatalitiche a base di TX Active® che consentono di diminuire il disagio provocato dal rumore del traffico veicolare ma anche di ridurre i problemi legati all'inquinamento.
Centro commerciale “I Girasoli” Rozzano
Nell'area destinata a parcheggio è stata realizzata una pavimentazione industriale in calcestruzzo fotocatalitico di circa 13.000 mq.
Piazza Tanucci, Firenze
Applicazione di un rasante fotocatalitico per l'abbattimento delle sostanze inquinanti presenti nell'aria, al fine di migliorare la vivibilità della piazza collocata in ambiente ad elevata densità di traffico veicolare.
Linea Architettura
Chiesa Dives in Misericordia – Roma
Italcementi, main sponsor tecnico del progetto, ha accompagnato la costruzione della Chiesa attraverso la collaborazione alle modalità realizzative, alla fornitura dei prodotti altamente tecnologici e innovativi tra cui il nuovo cemento Bianco TX Active® la cui formulazione assicura un bianco ineguagliabile e costante nel tempo, fino allo studio dei mix dei calcestruzzi e al loro costante controllo durante le fasi di lavoro.
Cité de la Musique et des Beaux- Arts, Chambéry
Il cemento TX Active® ha caratteristiche autopulenti e conserva i valori estetici del manufatto. È stata la prima applicazione in Francia.
ITCLab – Innovation and Technology Central Laboratory
Il nuovo centro ricerca e innovazione del Gruppo Italcementi. ITCLab sarà un punto di riferimento per l’Architettura ecosostenibile in Europa e un benchmark dell’innovazione per architetti e per il mondo della progettazione. L’edificio sarà realizzato in cemento Bianco TX Aria® a base di TX Active®. La copertura del nuovo Centro ospiterà pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, pannelli solari per l’impianto di riscaldamento e aria condizionata, con lo scopo di ridurre il consumo delle energie tradizionali e quindi l’emissione di CO2 in atmosfera. Un ulteriore contributo energetico sarà dato dall’impianto geotermico che sfrutta l’energia solare accumulata nel suolo e nel sottosuolo.
Chiesa Matrice di Cittanova (RC)
Le caratteristiche di una pittura cementizia fotocatalitica a base di TX Active® si prestano anche ad opere di restauro di grande rilevanza come quella compiuta sulla Chiesa Matrice, datata fine '700. Infatti la pittura cementizia ha un'alta capacità coprente e una grande facilità di messa in opera.
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[post_content] => Via Borgo Palazzo a Bergamo è una delle principali arterie di collegamento fra la parte bassa e quella alta della città. Dallo scorso settembre, questa via di grande passaggio su cui si affacciano negozi e palazzi antichi, ha un nuovo manto stradale caratterizzato da una pavimentazione "mangiasmog" che non soltanto la impreziosisce, ma che ha il grande vantaggio di rendere più sicuro il transito veicolare e di eliminare buona parte dei gas di scarico.Per dare una veste nuova a una strada molto trafficata Magnettiha fornito 7000 mq di masselli Renova®, e oltre 1000 metri lineari di cordoli: si tratta di un innovativo massello mangia-smog realizzato con un cemento ad attività fotocatalitica Tx Active, brevettato da Italcementi, che a contatto con la luce è in grado di generare una reazione chimica che di fatto consente la trasformazione alcune sostanze inquinanti in composti non tossici.
In pratica, attraverso la luce solare, Renova® ossida diverse sostanze organiche e inorganiche altamente tossiche (Pm10, ossidi e biossidi di azoto, aromatici policondensati, benzene e ossido di carbonio) e le trasforma in composti non più pericolosi per la salute, come i nitrati, i carbonati e i solfati.
Obiettivo del Comune di Bergamo, al quale la Magnetti ha fornito anche assistenza tecnica in fase di progetto e di cantiere, era la realizzazione di una via di forte percorrenza che risultasse migliore in termini di qualità e di sicurezza.
I lavori di manutenzione straordinaria, che hanno richiesto un investimento complessivo di 780 mila euro, sono cominciati all’inizio dello scorso maggio per concludersi ufficialmente (e in anticipo di qualche giorno sulla scadenza prevista) il 22 settembre, con la riapertura della strada alla presenza delle istituzioni e delle autorità comunali, tra cui il sindaco Roberto Bruni e l’assessore ai lavori pubblici Carlo Fornoni, e dei rappresentanti delle associazioni di categoria.
Oltre alla posa della nuova pavimentazione ecologica, l’opera di riqualificazione della via Borgo Palazzo comprendeva anche l’allargamento dei marciapiedi, il completamento di una pista ciclo-pedonale (da piazza Sant’Anna a viale Pirovano) e la realizzazione di nuovi parcheggi per una quarantina di posti macchina e una decina per le moto.
Inoltre, l’intero asse stradale, gli attraversamenti pedonali e semaforici, così come le zone di fermata degli autobus sono stati attrezzati con percorsi tattili per non vedenti e ipovedenti. L’esperienza di via Borgo Palazzo a Bergamo conferma come sia possibile realizzare una strada con masselli autobloccanti anche in aree urbane dove circolano auto e mezzi pesanti e, soprattutto, come sia possibile farlo anche nei centri storici.
Italcementi, in accordo col comune, si occuperà a breve dei test da effettuare per la verifica dei livelli di abbattimento degli inquinanti. Prima dell’inizio dei lavori la società aveva già svolto alcuni monitoraggi sulla pavimentazione in asfalto; questi saranno oggetto di confronto con i nuovi dati rilevati.
Massello autobloccante sicuro ed ecologico
Si chiama Vs5®: è un prodotto all’avanguardia, firmato Magnetti, che rappresenta il miglior sinonimo di riqualificazione urbana e sicurezza stradale. Si tratta di un massello altamente autobloccante che per stabilità, tipo di posa e proprietà fisiche e meccaniche costituisce una forte innovazione per la realizzazione di sedi, stradali anche a forte transito veicolare.
Fra i segni particolari, l’elevata aderenza: la presenza sulle 4 facce laterali di pronunciati distanziali e la particolare scanalatura inferiore fanno sì che ciascun elemento sia saldamente ancorato su 5 facce: 4 laterali, 1 inferiore.
La pavimentazione così realizzata, risulta meno soggetta alle deformazioni orizzontali e verticali con un’evidente riduzione del gioco residuo dei masselli normalmente sottoposti a torsione.
Vs 5® è un massello di pianta quadrata o rettangolare con finitura doppio strato. Lo strato di base è realizzato con una miscela di cemento ad alta resistenza e inerti selezionati, mentre quello superiore di finitura è composto da cemento ad alta resistenza, quarzi e sabbie silicee, con pigmenti inorganici.
Disponibile anche nella versione Renova®, il massello fotocatalitico mangia-smog, in grado di abbattere naturalmente gli inquinanti prodotti dai gas di scarico degli autoveicoli, in particolare il biossido di azoto, e di migliorare così la qualità dell’aria nelle città. Pensato per le città del futuro Renova® è dedicato ad amministratori e progettisti che hanno a cuore la riqualificazione urbana intesa anche come lotta contro l’inquinamento atmosferico.
risultati di rigorose ricerche e lunghi monitoraggi eseguiti in campo aperto (circa mille ore in differenti località e con diverse condizioni ambientali) hanno confermato la riduzione fino al 50% di questi composti inquinanti.
Renova® è una valida alternativa all’asfalto e alla pietra per durata, indeformabilità, capacità drenante e rispetto per l’ambiente. Requisiti che hanno fatto di questo speciale massello il vincitore del bando “Progetto, innovazione sostenibile”, indetto dalla Regione Lombardia e finalizzato alla promozione di soluzioni caratterizzate da elevati livelli di sostenibilità.
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[post_excerpt] => Una strada restituita ai cittadini dopo cinque mesi di restyling con un look tutto nuovo. Certamente più bella, ma soprattutto molto meno inquinata.
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