CGIL, dal 2009 perduti 500mila posti di lavoro nell’edilizia

CGIL, dal 2009 perduti 500mila posti di lavoro nell'edilizia

Dal 2009 a oggi si e’ consumata “la tempesta perfetta”, nel settore hanno perso il lavoro 120.000 persone l’anno, 328 al giorno. In tutto si tratta di 500.000 posti tra edilizia, materiali da costruzione, cemento, lapidei, industria del legno e arredo.
A lanciare l’allarme e’ il segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella. E le prospettive per il 2013 “sono drammatiche, non si vede la luce in fondo al tunnel”. “Si tratta – dice Schiavella all’AGI – del terribile bilancio dello tsunami che ha spazzato via 1/3 dell’Italia delle costruzioni”. I dati congiunturali di crisi, la piu’ devastante dal dopoguerra, segnano un record negativo storico per le costruzioni, che vede nero da 19 trimestri consecutivi. “Abbiamo perso il 30% della produzione ed il 40% degli investimenti pubblici, tra il 2008 ed il 2010 il crollo del fatturato complessivo e’ stato di oltre il 16%.
Abbiamo 60.000 imprese fallite e 500.000 posti di lavoro persi, la meta’ nel solo settore dell’edilizia, dove registriamo una caduta verticale rispetto al 2008 di tutti i valori: – 240.000 gli addetti, – 400.000.000 le ore lavorare, – 2 miliardi la massa salariale”.
Gli ultimi dati dell’edilizia provenienti dalle Casse Edili dimostrano che “rispetto al 2008 abbiamo un calo del 31% degli addetti, del 35% delle ore lavorate e del 25% della massa salari. Dati che al Sud raggiungono punte massime, con il triste primato negativo di Sassari, dove si registra -47% di ore lavorate e addetti e -39% di massa salari. Segue Taranto, con -47% di ore, -35% addetti e -38% massa salari, poi Salerno con -41% ore, -38% operai e -31% massa salari.

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