Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
A cura di:La Redazione Indice degli argomenti Toggle Il progetto di riqualificazione dei Murazzi del PoInnovazione e recupero Affrontare le ricorrenti inondazioni del fiume Po con soluzioni innovative ed universali. È questo lo scopo del progetto di riqualificazione proposto dallo studio internazionale di design e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati che intende ridisegnare gli storici argini del fiume chiamati “Murazzi del Po”. I Murazzi sono uno dei luoghi simbolo di Torino, un’area fluviale fiancheggiata da ex edifici per il rimessaggio delle barche dei pescatori, divenuta dagli anni ’80 il centro della vivace vita notturna e culturale della città. Nell’ultimo decennio i Murazzi sono stati al centro di un progetto di riqualificazione volto a ringiovanire il lungofiume con spazi di coworking, bar, ristoranti, discoteche e un rinnovato servizio di navigazione sostenibile. Più recentemente, queste iniziative sono diventate parte di un piano più ampio sostenuto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) finanziato dall’UE. Con gli effetti dei cambiamenti climatici sempre più evidenti e frequenti, l’idea è di realizzare delle strutture galleggianti capaci di affrontare le inondazioni del fiume, sempre più frequenti. Il progetto di riqualificazione dei Murazzi del Po Il progetto prevede l’installazione di strutture galleggianti capaci di innalzarsi sopra il livello dell’acqua, fornendo un valido sistema per l’adattamento urbano al cambiamento climatico in atto. Attraverso soluzioni di architettura cinetica si creeranno aree di incontro e aggregazione, in grado di resistere alle ricorrenti inondazioni del fiume. Gli archi del Po, una delle zone culturalmente più vivaci della città, vengono trasformate in un nuovo polo educativo e comunitario dove poter sostare, socializzare e svolgere attività culturali. Al centro della mission di CRA c’è il recupero di uno spazio di 450 mq all’interno di sette ex storici magazzini sotterranei, collegati attraverso un unico grande tunnel. “Le piattaforme galleggianti per Torino offrono un esempio di come i centri urbani possano sviluppare relazioni più armoniose con i propri waterfront” dichiara Carlo Ratti, socio fondatore di CRA-Carlo Ratti Associati e direttore del Senseable City Lab al MIT di Boston. “L’architettura adattiva può rendere le città più resilienti e capaci di affrontare le sfide del cambiamento climatico, comprese inondazioni drammatiche e aumento del livello dell’acqua”. Innovazione e recupero Costruito sulle piattaforme cinetiche, sorgerà un River Center aperto al pubblico, che fungerà da luogo comunitario di aggregazione, insieme a una caffetteria e uno spazio di co-working. Oltre alla realizzazione del River Center, il progetto prevede quattro nuovi moli per i servizi fluviali di navigazione. La nuova darsena Queste piattaforme sono pensate non solo per l’imbarco e lo sbarco ma anche come “piazze lungofiume” affacciate sull’acqua per poter passeggiare e incontrare gente. Il progetto si completa infine con una nuova darsena per il rimessaggio delle imbarcazioni. Si stima che il progetto venga avviato all’inizio del 2024 con l’apertura del nuovo River Center insieme al lancio di una nuova flotta di autobus fluviali elettrici, all’inizio del 2026. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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