La Città delle scienze e dell’ambiente prende il via

A Grugliasco, alle porte di Torino, è stata posata la prima pietra del Campus universitario. Un investimento di 160 milioni di euro per realizzare i nuovi spazi delle facoltà scientifiche dell’ateneo torinese. Il raggruppamento delle imprese è guidato da Itinera. Tre anni per la fine dei lavori

a cura di Pietro Mezzi

Render degli edifici della Città delle scienze e dell’ambiente a Grugliasco

Indice degli argomenti:

Sorgerà a Grugliasco, importante comune della cintura torinese, la Città delle scienze e dell’ambiente. Giorni fa, infatti, è stata posata la prima pietra del Campus scientifico dell’università di Torino. Un progetto ambizioso che ha saputo mettere assieme diverse e importanti istituzioni del capoluogo: oltre l’università, il comune di Grugliasco, Regione, Città Metropolitana, Camera di Commercio e Politecnico.

La posa della prima pietra della Città delle scienze e dell’ambiente a Grugliasco
La posa della prima pietra; da sinistra Stefano Geuna, rettore dell’università di Torino, e Chiara Appendino sindaca di Torino e della Città metropolitana

Lo scopo è realizzare i nuovi spazi destinati a didattica, ricerca e incubatori di impresa, per un investimento stimato di 160 milioni di euro, finanziati dal Gruppo Intesa Sanpaolo.

Un modello di campus metropolitano

La Città delle scienze e dell’ambiente ospiterà i dipartimenti di Chimica, Scienze della vita e Biologia dei sistemi che, con i dipartimenti di Scienze agrarie, forestali e alimentari e di Scienze veterinarie già presenti, daranno vita a un modello innovativo di campus universitario metropolitano, che porterà a un aumento della popolazione universitaria, con un raddoppio delle attuali cinquemila unità.

La Città delle scienze e dell’ambiente a Grugliasco, Torino
La Città delle scienze e dell’ambiente ospiterà i dipartimenti di Chimica, Scienze della vita e Biologia dei sistemi

Le sinergie con altri settori

L’idea di riunire in unico luogo dipartimenti differenti permetterà di sviluppare sinergie tra i ricercatori in settori come l’agrifood, la chimica verde, le energie rinnovabili, i materiali avanzati, la bioeconomia e la sostenibilità ambientale. Allo stesso tempo la filiera della sanità animale, presente nel campus con il dipartimento di Scienze veterinarie, potrà costituire un ponte ideale con la Città della salute, permettendo così di realizzare la visione olistica one planet-one health secondo la quale la salute umana, animale e ambientale sono integrate tra loro.

La Butterfly Area

Accanto all’area occupata dal campus, l’università di Torino dispone anche di una superficie di circa 50mila metri quadrati, sulla quale sviluppare un’area tecnologica e di ricerca, la Butterfly Area, per specifiche iniziative connesse allo sviluppo economico in raccordo con le aziende. Una struttura che trae vantaggio dalla presenza della filiera di formazione e dall’eccellenza nella ricerca sui temi legati alla sostenibilità e si rivolge al settore privato con lo scopo di creare conoscenza e rilancio territoriale.

Le dimensioni e le imprese coinvolte

Il nuovo polo si estende su una superficie di oltre 228mila metri quadrati (che andranno a sommarsi agli oltre 300mila esistenti) e prevede la realizzazione di un complesso di edifici che punta alla sostenibilità, che presta attenzione alle caratteristiche dell’area, con fabbricati collocati nel verde e disposti in modo tale da tenere separate le strutture didattiche da quelle di ricerca.

Il raggruppamento delle imprese e società a cui è affidato il compito di progettare e realizzare l’intervento è formato da Itinera (capogruppo), IntesaSanpaolo, Costruzioni Generali Gilardi, Euroimpianti e Semana presenti con Proger e Manens-Tifs. La durata del cantiere è stimata in tre anni, comprensivi del collaudo delle opere. Nell’esecuzione dei lavori le imprese, diversamente dalla normale prassi dei lavori pubblici, in cui le operazioni procedono in sequenza, utilizzeranno la metodologia fast track (procedure velocizzate svolte contemporaneamente).

Lo studio di fattibilità e le progettazioni definitiva ed esecutiva sono state affidate alla società di ingegneria Proger di Pescara, che ha sviluppato il progetto attraverso una soluzione Bim integrata di livello 3 con un unico modello, condiviso tra tutti i componenti del gruppo di lavoro.

I principi ispiratori del progetto

Qualità architettonica, sostenibilità ambientale, flessibilità e funzionalità degli spazi, efficienza energetica degli edifici, sicurezza degli impianti e dei fabbricati sono stati i principi guida che hanno ispirato la progettazione.

La Città delle scienze e dell’ambiente sarà raggiungibile con il treno, la metropolitana, le linee autobus e sarà dotata di oltre mille posti auto, di cui 20 con colonnine di ricarica elettrica, 49 posti per auto green, altrettanti per car e van pooling e 26 posti per i diversamente abili. Sono anche previsti stalli coperti, riservati al ricovero delle biciclette.

Render de La Città delle scienze e dell’ambiente a Grugliasco. Spazio al verde
Il verde con i suoi 92mila metri quadrati accompagnerà la vita di studenti e docenti

Rispetto al potenziale massimo dell’area (115mila metri quadrati), il progetto prevede di costruire il 53,5% della superficie utile lorda (61.635 metri quadrati), per complessivi 91mila e 600 metri quadrati lordi coperti.

Le principali aree ed edifici

Per quanto riguarda il sistema del verde, studenti e docenti avranno a disposizione 92mila metri quadrati, equipaggiati con 362 piante d’alto fusto e 3.332 arbusti. Tre gli ambiti su cui il verde si articola: il parco urbano (51.580 metri quadrati), l’orto botanico (2.278) e i giardini e le aiuole (38.400).

L’edificio DA, destinato alla didattica, si svilupperà su una superficie di 14.855 metri quadrati, sarà dotato di 32 aule per un totale di 2.540 posti a sedere, due sale convegni (la prima di 200, la seconda di 250 posti), dieci aule studio per 300 posti complessivi, un edificio destinato all’amministrazione e alla ristorazione di 4.348 metri quadrati. Saranno anche disponibili 20 uffici e 40 postazioni, sale riunioni e uno spazio di ristorazione di 400 posti.

Città delle scienze e dell’ambiente a Grugliasco, render della soprelevata pedonale
La soprelevata pedonale che attraversa parte del campus

Come tutti i campus che si rispettino, quello di Grugliasco sarà dotato di palestra, campi da volley e volley-basket, con una tribuna da 250 posti a sedere, tre sale fitness, una sala riunioni da 60 posti, spogliatoi, servizi, docce e deposito attrezzi. L’impianto sportivo è dotato di pista coperta da atletica (1.965 metri quadrati), mentre la parte outdoor è dotata di due campi da gioco per il calcetto e tre per il beach volley.

La Città delle scienze e dell’ambiente a Grugliasco, Torino. Gli impianti sportivi
Gli impianti sportivi del campus torinese

L’edificio DR per la didattica e la ricerca si svilupperà su una superficie di 65.560 metri quadrati. La parte didattica avrà a disposizione 50 laboratori per 1.735 posti, aule studio per 48 posti, sale riunioni e spazi seminariali. Quella destinata alla ricerca, che ospiterà i dipartimenti di Chimica, Scienze della vita e Biologia e Scienze della terra, avrà a disposizione 390 laboratori di ricerca, 270 tra studi, sale riunioni e spazi seminariali.

Gli impianti

Dal punto di vista impiantistico è prevista la realizzazione di una centrale tecnologica per la produzione di fluidi termo-refrigeranti, con un impianto di trigenerazione da 1.000 kW e il collegamento alla rete esistente di teleriscaldamento cittadino da 7MW.

Il complesso sarà dotato di un impianto di produzione fotovoltaica, con pannelli a elevata efficienza di 489 kWp di potenza.

Il progetto è stato pensato per l’ottenimento delle certificazioni ambientali Cam e Leed di livello Gold.

La progettazione ha posto attenzione alla riduzione dei consumi di acqua, all’efficientamento e alla razionalizzazione delle soluzioni impiantistiche, all’uso di fonti energetiche rinnovabili e al risparmio energetico. La contabilizzazione avviene attraverso il sistema di Building energy management system.

La realizzazione del Campus avrà ricadute economiche positive sull’indotto stimate in 530 milioni di euro; nei tre anni di lavoro verranno impiegati in media 300 operai e 1.750 saranno gli addetti delle costruzioni che, a vario titolo, lavoreranno all’operazione e 960 quelli nei settori collegati.



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