Olgiata Sporting Club

L’idea che sta alla base del progetto Punto Verde Qualità 20.12 è quella di non lasciare aree verdi insufficientemente attrezzate. il Comune di Roma ne affida pertanto la gestione, attraverso una concessione, a società private che abbiano la possibilità di realizzare servizi di interesse pubblico.
L’Olgiata Sporting Club fa appunto parte di questo importante progetto, che prevede una serie di interventi per tutelare il territorio e le sue risorse naturali spontanee, rendendolo al tempo stesso fruibile per la comunità.
LAD ha ottenuto l’incarico di progettare un nuovo spazio polifunzionale, ne ha curato l’architettura ed il coordinamento generale, conservando più del 70% dello spazio verde disponibile e garantendo un inserimento non invadente degli edifici nell’area.
Il risultato è un centro sportivo multifunzionale, situato al confine con il comprensorio dell’Olgiata, destinato a servire le aree circostanti, e strutturato per operare in stretta relazione con diversi edifici scolastici presenti nella zona.
Numerose le attività sportive indoor previste: nuoto, calcio a cinque, calcio a otto, beach volley, fitness, a cui si aggiunge la possibilità di praticare attività terapeutico – riabilitative.

L’idea
La soluzione architettonica presenta una strategica divisione delle diverse funzioni in tre blocchi distinti e collegati, posizionati in modo da sfruttare al meglio l’illuminazione naturale, adeguata alle diverse funzioni degli edifici, per contenere i consumi energetici: un edificio con copertura apribile è dedicato alle piscine, uno alle attività di gestione e ricreative e un altro comprende le palestre.
La forma delle coperture è sviluppata su uno schema a boomerang che conferisce slancio e sinuosità alla struttura, integrandola in modo armonico al paesaggio circostante.
Per l’orditura portante, LAD si è affidata ad Holzbau che ha offerto la propria esperienza, consulenza e tecnologie d’avanguardia per la realizzazione di strutture in legno lamellare.
La scelta del legno lamellare risulta particolarmente opportuna per conferire agli edifici la giusta luminosità e costituisce la trama su cui sono state inserite ampie vetrate, che mettono visivamente in comunicazione gli spazi dedicati all’attività fisica indoor con il parco che le circonda e permettono alla luce di “piovere” dall’alto, illuminando naturalmente gli ambienti.
E non solo: il legno lamellare è un perfetto isolante termico, acustico, elettrico, totalmente riciclabile e plasmabile in ogni forma. Risulta quindi perfettamente idoneo per la realizzazione di una struttura così originale e sinuosa, ma al tempo stesso funzionale.

Tecnologia e fasi costruttive
La forma dell’edificio deriva dal disegno delle travi in legno lamellare, a forma di boomerang.
La struttura in legno viene utilizzata per coprire tutti i manufatti e gli interrati.
Le travi in lamellare seguono lo schema statico dell’arco a tre cerniere: la trave è incernierata a terra ad un plinto triangolare, copre una luce di 32 metri per poi appoggiarsi su un grande pilastro cemento armato, che è parte integrante del reticolo strutturale in c.a.
La prima fase costruttiva ha riguardato la movimentazione del terreno, l’incastro delle fondazioni e dei volumi interrati in C.A. nell’orografia esistente e ed il getto dei pilastri rastremati che devono portare le parti inferiori delle travi a boomerang. In seguito le strutture di fondazione e i volumi interrati sono stati coperti con l’orditura primaria (cioè quella delle travi principali, tra loro collegate attraverso opportuni controventi) e da un’orditura secondaria in arcarecci in legno lamellare (foto 1). Sugli arcarecci è stato posato un tavolato in abete (foto 2).
Al di sopra del tavolato è stato posato un freno al vapore ed una doppia orditura di listelli all’interno della quale è stato posato un doppio strato di pannelli coibenti in lana di roccia (per un totale di cm 12), che assicurano trasmittanze termiche ampiamente inferiori ai minimi imposti dal D.L.311 2006 (foto 3).
Il tutto è stato coperto da una pannellatura in OSB (foto 4), sulla quale è stato posato un telo sottotetto impermeabile traspirante ed un strato separatore che garantisce una micro-ventilazione tra l’impermeabilizzazione e ed il manto di copertura. Su quest’ultimo strato è stato posata la copertura in zinco Titanio a Doppia aggraffatura (foto 5).
Le vetrate sono state montate al di fuori del filo esterno della struttura in legno e ancorate ad una retrostruttura in acciaio. Questo permette di svincolare i movimenti dovuti alle deformazioni dei diversi materiali e renderli indipendenti l’uno dall’altro, garantendo un risultato finale più durevole (foto 6). Molto particolare la copertura dell’edificio piscine (foto 7), che è mobile e motorizzata: all’occorrenza può essere aperta con un sistema a pannelli simili ai flap di un aereo. Questo crea una ventilazione naturale all’interno del volume architettonico finalizzata ad ottenere un risparmio sui costi di climatizzazione.



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