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Implementare l’attuale offerta formativa e culturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona con proposte didattiche innovative, recuperando tramite un attento intervento di ristrutturazione lo storico ex Monastero di Santa Monica e il Magazzino Carri: sono questi i due obiettivi condivisi e presentati presso la sede della Fondazione Giovanni e Luciana Arvedi da tutti i soggetti pubblici e privati promotori dell’Accordo di Programma. A cura di Silvia Giacometti La presenza di sedi distaccate degli Atenei è oggi generalmente vista come problematica, sia per i costi che per la difficoltà di mantenere un elevato livello scientifico e didattico. In realtà una presenza diffusa sul territorio di centri di ricerca e didattica può costituire un punto di forza per lo sviluppo, a condizione però che vi sia una stretta e coordinata collaborazione con il territorio stesso e che gli obbiettivi non siano solo locali, ma anche internazionali. Gli Enti locali di Cremona, la Regione Lombardia e la Fondazione Arvedi – Buschini stanno consentendo all’’Università Cattolica del Sacro Cuore di realizzare un progetto di questo tipo, fortemente legato a una delle realtà che caratterizzano il territorio cremonese, le produzioni agro-alimentari, ma con un orizzonte internazionale, capace di preparare generazioni di laureati in grado di contribuire allo sviluppo internazionale di questo segmento produttivo. Inquadramento nella città della nuova sede universitaria Il progetto strutturale prevede il trasferimento delle funzioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore dalla attuale sede di via Milano, 24 al complesso dell’ex caserma Goito con un potenziamento di aule, spazi di servizio e centri di ricerca. La nuova struttura del Campus universitario andrà a valorizzare l’antico Monastero e l’ex Chiesa di S. Monica, la possente struttura militare del Magazzino Carri, le mura storiche poste a confine con l’antica area fluviale di Cremona e l’adiacente area boscata, polmone verde di oltre 3.000 mq, oltre all’insieme degli altri spazi aperti che, grazie alla permeabilità dei percorsi pedonali, saranno a disposizione della cittadinanza. Affresco della volta centrale dell’ex chiesa di S. Monica L’ingresso principale al Campus è previsto da via Bissolati, dove si prevede un ridisegno degli spazi esterni a formare un’adeguata porta di ingresso all’Ateneo. Gli spazi per la didattica vengono principalmente localizzati nella struttura dell’ex Magazzino dei Carri, dove sono presenti anche le aule studio per l’approfondimento individuale. La struttura militare del Magazzino Carri Al piano terra dell’ex Monastero sono state localizzate le funzioni di servizio alla didattica, come la zona segreteria/accoglienza negli spazi che una volta furono infermeria e parlatoi delle monache, gli spazi caffetteria e biblioteca nei locali un tempo refettorio e cucina dell’antico cenobio. Sempre nella struttura dell’ex Monastero è prevista la realizzazione dei laboratori a servizio dei corsi di laurea (piano terra), le aule per i corsi master e gli uffici dei docenti (piano primo), oltre a laboratori e uffici del Centro di ricerca Cremona Food Lab. Fabbricato denominato Casa del Maresciallo. Lavori non completati L’articolazione degli spazi esterni prevede l’individuazione di una gerarchia di spazi: Spazio del silenzio, della tranquillità, della meditazione, della bellezza; Spazi di aggregazione, dove sono presenti elementi di seduta e pavimentazioni di qualità per dare identità al luogo; Spazi per gioco e relax, dove prevale il verde e dove sono collocate le attrezzature per lo sport (campi polivalenti), per il divertimento e per il relax degli studenti. Pianta del progetto del nuovo Campus universitario di Cremona A questi si aggiungono gli spazi di servizio, contenenti normalmente funzioni parcheggio e locali tecnici/carico scarico. Nell’area una volta destinata a viridarium delle monache verranno infatti ricavati due parcheggi: un primo parcheggio ad uso privato a disposizione dei docenti dell’ateneo e un secondo, ad uso pubblico, per gli utenti esterni e per la cittadinanza. All’interno del Campus verrà realizzata una zona di ricovero per cicli e motocicli. L’Aula Magna troverà luogo nell’ex chiesa di Monica, e avrà una capienza di oltre 100 posti. Con l’intervento di restauro concordato con la Soprintendenza si riporterà all’originale splendore la struttura seicentesca della chiesa, mantenendo allo stesso tempo visibili gli interventi successivi di epoca militare che ne hanno caratterizzato la storia recente. Il portico dopo i lavori di restauro Il nuovo campus universitario permetterà, tra l’altro, di dare ulteriore impulso a “Cremona Food Lab”, progetto elaborato dall’Università Cattolica, congiuntamente a CREA-ZA, Comune e Camera di Commercio di Cremona, vincitore nel 2015 dei “Contributi emblematici” di Fondazione Cariplo, il cui sviluppo è limitato dall’assoluta carenza di spazi e dall’inadeguatezza dell’attuale sede universitaria di via Milano. L’intento del progetto è quello di creare una importante rete tra l’Università Cattolica dei Cremona e le aziende agro-alimentari del territorio, mettendo a disposizione impianti pilota (che verranno poi trasferiti nella nuova sede), servizi di formazione e ricerca, attività difficilmente alla portata di aziende micro, piccole e anche medie come una buona parte di quelle che operano nel comparto agro-alimentare. La nuova sede, unitamente al rinnovato progetto didattico-scientifico, consentirà di rafforzare tale rete e di potenziare l’offerta formativa post-laurea di master e di corsi “executive”, fornendo così occasioni di “formazione permanente” e aggiornamento. Lo sviluppo del “Food Made in Italy” è una delle scommesse per il futuro; il settore agro-alimentare e l’internazionalizzazione, insieme al servizio al territorio, saranno i drivers della presenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella nuova sede di Cremona. 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