L’ufficio del futuro

Più spazio alle relazioni sociali e allo scambio di informazioni nel nuovo concept di ufficio sperimentato da Stefano Boeri Architetti China e Ybo Xu nella sede del marchio MORE a Shanghai dove si alternano vegetazione, luce, materiali ecologici e delicati artifici architettonici.

a cura di Claudia Capperucci

MORE: 001 Jingan Creative Park, l'ufficio del futuro firmato Stefano Boeri

Un po’ Bosco Verticale, un po’ upgrade tecnologico ed espressivo dell’architettura originaria, questo progetto per il marchio cinese MORE presenta un’originale interpretazione del concetto tradizionale di ufficio. Già dal nome, “MORE: 001 Jingan Creative Park”, lascia immaginare qualcosa di altro rispetto allo spazio omogeneo dell’ufficio.

L’edificio originale, l’Hecheng Building, viene abbracciato da un nuovo rivestimento, un disegno regolare di lamelle verticali di alluminio verniciate di bianco che, oltre a schermare gli interni dai raggi solari, uniformano il profilo dei prospetti.

Il concept della “foresta”, inteso come paesaggio architettonico, è ripreso anche all’interno, dove volumi ed elementi d’arredo tipici di questo tipo di ambiente si alternano a “contenuti vegetali”, luce solare e materiali naturali.

Un particolare degli esterni del progetto Shanghai_MORE

Tutto si sviluppa attorno ad una scala a elica, dalla forma fluida e organica, seppur regolare nel profilo. Un “vuoto” centrale centrale di cinque metri di diametro, che cita la celebre spirale del Guggenheim di New York.

La scala a elica che caratterizza gli interni di Shanghai_MORE

La comunicazione tra settori diversi è favorita da un sistema articolato di spazi condivisi previsto su ogni piano dell’edificio. Un intervento molto mirato a potenziare il flusso degli scambi sociali insieme al passaggio di informazioni professionali.

Il sistema articolato di spazi condivisi di Shanghai_MORE

Ecco come l’Hecheng Building diventa MORE: 001 Jingan Creative Park, ed ecco come il concetto grigio e soffocante di ambiente lavorativo può trasformarsi in spazio stimolante dall’anima trasversale.

Materiali naturali per l'interno del progetto Shanghai_MORE

Stefano Boeri Architetti China

Dalla sede di Shanghai, in collaborazione con l’ufficio di Milano, lo studio sta sviluppando numerosi progetti in Cina, come la ristrutturazione della ex Borsa di Shangai e relativa conversione in un centro culturale e l’area a uso ibrido a Guizhou (nella valle dei 10mila picchi, dove nel piano urbanistico è previsto uno standard minimo di 8 mq di agricoltura e di verde, oltre a 8 arbusti, 2 alberi e 40 cespugli per ogni abitante). Fino al mastodontico progetto Forest City, modello di città sostenibile in grado di consumare tonnellate di CO2 e produrre ossigeno.

img by Paolo Rosselli



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