Housing sociale in Danimarca. Il futuro è ibrido

39 alloggi di edilizia pubblica in un villaggio vicino ad Aarhus, dove è il legno a definire l’architettura, con l’aiuto di calcestruzzo e acciaio. Tutto nel segno della sostenibilità e dei costi contenuti. La realizzazione, vincitrice del premio europeo Baffa Rivolta, è dello studio danese Vandkunsten Architects

a cura di Pietro Mezzi

Housing sociale a Lisbjerg in Danimarca
Il progetto di Lisbjerg, accesso agli alloggi (courtesy, Vandkunsten Architects)

Indice degli argomenti:

Edilizia sociale, sostenibilità, utilizzo del legno. Sono questi i tre principali ingredienti dell’intervento realizzato in Danimarca, nel piccolo villaggio collinare di Lisbjerg nei pressi di Aarhus.

Il progetto, frutto di un concorso (Sustainable No-profit Housing of the Future) lanciato nel 2014 dal ministero danese delle aree urbane, dal Comune e dall’organizzazione sociale no profit AL2boling, è stato messo a punto dallo studio Vandkunsten Architects di Copenhagen, che per l’intervento di Lisbjerg ha dato vita a un sistema costruttivo ibrido, basato sul legno e che rappresenta l’idea di architettura contemporanea dello studio danese.

Il sistema ibrido

I 39 alloggi, distribuiti su due e quattro livelli, sono concepiti come un villaggio, che affaccia su una piccola piazza, organizzato su una strada di ridotte dimensioni.

Il sistema ibrido ideato dagli architetti di Vandkunsten Architects e dagli ingegneri di Moe consiste in travi e montanti in legno denominato Wood Stock. Il legno lamellare viene impiegato per realizzare pilastri, travi (corte e a campata lunga), il tetto e le facciate.

Housing sociale a Lisbjerg in Danimarca. Sistema costruttivo in legno e acciaio
Le facciate in legno dell’edificio (courtesy, Vandkunsten Architects)

Vengono utilizzati anche cemento e acciaio per le parti strutturali, come le trombe delle scale e dei vani degli ascensori. In alcuni punti, dove è necessario assicurare un supporto aggiuntivo e anche per garantire le proporzioni del sistema costruttivo, le travi in ​​acciaio vengono impiegate in sostituzione del legno. Gli elementi in legno massello sono tutti smontabili e riutilizzabili.

Il legno definisce l’architettura

L’architettura di Lisbjerg Bakke si definisce, oltre che per l’uso dei materiali, anche attraverso altri parametri come il ricorso alla prefabbricazione e per l’alto livello di sostenibilità raggiunto come la ridotta impronta di carbonio e i consumi energetici.

Posa degli elementi prefabbricato in legno dell'edificio a a Lisbjerg in Danimarca
La posa degli elementi prefabbricato in legno (ph. Helene Hõyer Mikkelsen; courtesy, Vandkunsten Architects)

Le facciate non portanti offrono un’ampia libertà di posizionamento delle finestre, garantendo l’illuminazione naturale. La durabilità dei materiali e dei componenti impiegati ha rappresentato un’altra strategia progettuale, riconosciuta dalla giuria del concorso che ha premiato “il pensiero a lungo termine” espresso nel progetto (classificato Gold secondo i parametri del sistema di certificazione Dgnb tedesco).

Housing sociale a Lisbjerg in Danimarca: interno di un alloggio
Un interno dell’alloggio (ph. Helene Hõyer Mikkelsen; courtesy, Vandkunsten Architects)

La stessa giuria, oltre al concept costruttivo degli edifici, ha apprezzato anche il ridotto impatto ecologico, il ricorso ai principi dell’economia circolare, la qualità degli spazi comuni e privati, l’ottimizzazione e la flessibilità delle superfici e, infine, tema centrale nell’housing sociale, i bassi costi.

Valori sociali ed economici

Rispetto ai costi medi di costruzione, il costo di 1.463 euro a metro quadro è decisamente contenuto, in particolar modo per un progetto dimostrativo come quello di Lisbjerg Bakke, in cui vengono testati sia il nuovo sistema strutturale sia i vantaggi ambientali a lunga scadenza. Anche i costi di affitto e di vendita degli alloggi sono tenuti a rispettare i limiti fissati dagli standard nazionali per gli alloggi non speculativi fissati dal Danish Social Housing.

Il complesso edilizio di Lisbjerg in Danimarca
Il complesso visto dall’alto (ph. Helene Høyer Mikkelsen; courtesy Vandkunsten Architects)

Anche l’aspetto sociale ha la sua importanza: anche le regole di assegnazione ad esempio sono sottoposte al rispetto degli standard nazionali per l’edilizia abitativa non speculativa. Su 39 alloggi, 27 sono destinati a soggetti fragili. Inoltre, il processo di progettazione e costruzione del nuovo complesso è stato oggetto di un coinvolgimento dei futuri abitanti, così come peraltro è previsto nella fase di gestione del condominio.

Planimetria del complesso di Lisbjerg in Danimarca
Planimetria del complesso (courtesy, Vandkunsten Architects)

Diversi sono gli spazi comuni previsti: una sala per incontri ed eventi privati e una lavanderia, inoltre il progetto prevede la promozione della vita sociale attraverso ampie gallerie di accesso alle abitazioni, spazi tra lo spazio pubblico e quello privato, mentre gli spazi di sosta delle auto sono realizzati all’esterno del cluster proprio per favorire gli incontri tra le persone.

Diagramma strutturale dell’housing sociale di Lisbjerg Bakke
Diagramma strutturale dell’housing sociale di Lisbjerg Bakke (courtesy, Vandkunsten Architects)

Il premio Baffa Rivolta

L’intervento di housing sociale a Lisbjerg Bakke è stato  insignito del premio europeo di architettura Matilde Baffa Ugo Rivolta, promosso dall’ordine degli architetti della provincia di Milano, come migliore architettura sociale europea.

Il premio biennale, giunto alla sua settima edizione, focalizza l’attenzione verso la qualità dell’ambiente costruito e la sostenibilità del progetto architettonico.

Dopo 14 anni, 269 progetti e 19 Paesi coinvolti, la competizione è ormai un punto di riferimento per il social housing a livello internazionale.

A questa edizione si sono autocandidati 19 progetti, nove dei quali sono stati ammessi alla seconda fase provenienti da Austria, Danimarca, Francia, Italia, Spagna e Svizzera. Come prevede il regolamento della competizione, i progetti ammessi all’edizione 2019 sono quelli costruiti e consegnati tra il gennaio 2014 e il dicembre 2018, sul territorio dei 28 paesi dell’Unione e della Svizzera.

Sono state infine assegnate due menzioni speciali: la prima per l’intervento denominato Cooperative building Stadterle, progettato dallo studio svizzero Buchner Bründler Architekten, la seconda al Sundparken, su progetto dello studio danese C.F. Møller Architects.

La prefabbricazione è una componente importante dell’Housing sociale a Lisbjerg in Danimarca
La prefabbricazione è una componente importante dell’intervento (ph. Helene Hõyer Mikkelsen; courtesy, Vandkunsten Architects)
Il getto dei solai dell'Housing sociale a Lisbjerg in Danimarca
Il getto dei solai (ph. Helene Hõyer Mikkelsen; courtesy, Vandkunsten Architects)
Una fase costruttiva di uno degli edifici dell'Housing sociale a Lisbjerg in Danimarca
Una fase costruttiva di uno degli edifici (courtesy, Vandkunsten Architects)



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