Digitalizzazione degli edifici: elemento chiave per la sostenibilità, l’efficienza e il benessere 09/01/2025
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Chi paga in caso di infiltrazioni in condominio: come provare la responsabilità e chiedere il risarcimento 31/12/2024
La nuova Cappella di Sant’Alberto Magno a Edimburgo in Scozia è il risultato di una sapiente interpretazione del tema della basilica, l’uso oculato dei materiali e la valorizzazione dei caratteri ambientali: dialogo della fede con la natura. a cura di Arch. Emanuele Meloni Indice degli argomenti: La cappellania universitaria di Edimburgo Basilica post romanica moderna Materiali e contesto Uso del legno La nuova cappella di Simpson & Brown richiama gli elementi tradizionali delle antiche basiliche interpretandole in un’ottica moderna. Abside vetrato, la copertura a volta, il muro massiccio, le vetrate che irradiano luce dall’alto come moderni Cleristori o Trifori gotici, e l’inserimento urbano, sono caratteri rivelatori di un dialogo della fede con la natura. L’archetipo della basilica è smembrato, analizzato e ricomposto in una nuova unità formale. Attenta selezione dei materiali, originalità, atmosfera e sensibile inserimento nel contesto, sono le qualità predominanti. La grande copertura rivestita con listelli in legno di quercia americana, come un aquilone originato dai retrostanti edifici dell’università di Edimburgo (UK)sembra planare atterrando su alberi di acciaio corten che la sostengono come pilastri. Il legno, le colonne organiche, ed il tetto giardino evocano la natura così come la massiccia parete di argilla rivestita di arenaria è una citazione storica in continuità con gli edifici circostanti. La cappellania universitaria di Edimburgo La nuova cappella di Sant’Alberto Magno sorge nella zona adiacente all’Università di Edimburgo, a George Square. Costruita per la cappellania universitaria e il convento dell’Ordine dei predicatori – l’Ordine domenicano – in sostituzione alla precedente in funzione dal 1931, è stata completata alla fine del 2012. Planimetria Chapel of St Albert the Great Rispetto al precedente oratorio, la nuova costruzione di Simpson & Brown, oltre allo spazio dedito al culto, aumenta la capienza e ne migliora l’accessibilità. È stato creato un nuovo accesso da Middle Meadow Walkche rende visibile e accessibile la cappella ai molti frequentatori della zona. Prospetto Est: inserimento della cappella sull’edificio preesistente Basilica post-romanica moderna Simpson & Brown Architects scavano nei modelli del passato per coglierne gli elementi più caratteristici e, attraverso un processo euristico, arrivano a concepire un organismo nuovo, al contempo familiare e innovativo. In pianta, la chiesa evoca le forme tradizionali delle prime basiliche paleocristiane: una grande aula absidata, sovente divisa in 3 navate. Qui, l’abside semicircolare evolve in una forma spigolosa e moderna, rarefatta alla luce, che si dissolve ad abbracciare lo spazio esterno, gremito di alberi e verde. La natura penetra nell’edificio: come paesaggio sale sull’altare, e si fa sacra. Altri elementi evocativi del magistero costruttivo e dell’atmosfera medievale, vengono qui presi e rielaborati secondo uno spirito moderno. La copertura a volta, il muro massiccio, il nartece (vestibolo addossato alla facciata), le vetrate che irradiano luce dall’alto come moderni Cleristori o Trifori gotici, e l’inserimento urbano, sono caratteri rivelatori di un dialogo della fede con la natura. Pianta piano terra: Foyer, Nartece, cappella La simmetria della pianta s’infrange nello spazio urbano modellandosi secondo le intenzioni progettuali. Così, la parete a sudche segna il confine del lotto, è impermeabile alla luce: segno di separazione e distacco. La parete opposta, viceversa, apre lo sguardo verso il giardino prospiciente: un lungo solco corre orizzontalmente al di sotto della volta, fino a collimare e dissolversi a contatto col grande “abside” trasparente che fa da sfondo all’altare, rivolto a levante. Da questo lato, la volta a botte, sembra lievitare, appesa ad un albero. L’archetipo della basilica è smembrato, analizzato e ricomposto in una nuova unità formale. Materiali e contesto La scelta dei materiali, come la forma dell’edificio e la sua disposizione nel sito, sono stati fattori importanti nella progettazione dell’edificio. La copertura ricurva, rivestita internamente in listelli di rovere (quercia bianca americana), è sostenuta da 4 colonne in acciaio corten a forma di albero. Sul suo dorso ospita un tetto giardino a sedum che, unisce e connette la mini-basilica con l’ambiente naturale tutt’intorno. Come si può osservare dall’alto, la mimesi è perfetta. Il tetto verde a sedum: vista dall’alto (a sinistra) e scorcio (a destra) La spessa e massiccia parete in muratura, costruita con grandi blocchi di argilla rivestiti in pietra arenaria, instaura un dialogo in continuità con gli edifici storici circostanti, costituendone un prolungamento naturale. Questo massiccio muro, oltre a richiamare le trame degli edifici circostanti, evoca la mole delle antiche basiliche e ha pure una funzione bioclimatica di protezione verso nord. Uso del legno All’interno, il contrasto tra l’abbondante legno e il bianco candore delle pareti crea un’atmosfera calda, familiare e intima. @Chris Humphreys Il legno è ovunque. Il tetto curvo a volta ribassata è sorretto da due travi in microlamellare – tipo Kerto S – che corrono per l’intera lunghezza della cappella, da est a ovest, dall’ingresso all’altare. Esternamente, una fitta coltre di listelli in rovere ricopre la volta e s’inerpica sulla parete a sud fino a toccare il pavimento. Il foyer d’ingresso è formato da una serie di cornici in rovere semplici ma finemente lavorate, che filtrano la luce con sacra umiltà. Le articolazioni sono semplici mortasa e tenone. La quercia non ha previsto trattamenti preservanti e pertanto i colori sono incoraggiati a cambiare gradualmente tonalità. @Lawrence Lew Il foyer d’ingresso alla cappella Il legno non solo soddisfa tutti i requisiti estetici e tecnici, ma ha anche creato un’atmosfera speciale. “L’odore della quercia quando si entra nella cappella non è qualcosa che è stato contemplato durante le fasi di progettazione, ma si è rivelato essere un elemento molto importante per l’impressione e l’esperienza che l’edificio produce“, afferma Stuart Allan di Simpson & Brown Architects. The Chapel of St Albert the Great ha vinto numerosi premi, tra cui: premio nazionale RIBA, premio RIAS – Best Gathering Place; Scottish Design Award – Edificio pubblico; Scottish Design Award – Leisure / Culture Building; Edinburgh Architectural Association Awards – Edificio dell’anno; Edinburgh Architectural Association Awards – Premio per il legno; Timber in Construction Awards – Interior of the Year. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto