La sfida della manutenzione e della gestione degli edifici scolastici

La gestione della manutenzione degli edifici scolastici è un intricato percorso fatto di sfide e soluzioni, un viaggio nel nucleo stesso di questi luoghi di apprendimento. Affrontare la complessità della manutenzione richiede una prospettiva globale e interventi mirati, considerando le molteplici dimensioni che influenzano la qualità e la sostenibilità degli ambienti educativi.

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La sfida della manutenzione e della gestione degli edifici scolastici

Gli edifici scolastici sono il cuore pulsante dell’istruzione di una nazione. Ogni giorno, milioni di studenti entrano in queste strutture per imparare e crescere. Tuttavia, dietro le porte delle aule e dei corridoi, si nasconde una sfida silenziosa ma cruciale: la manutenzione e la gestione degli edifici scolastici. Questa sfida è complessa e spesso trascurata, ma è fondamentale per garantire un ambiente sicuro e adatto all’apprendimento.

Uno dei problemi principali è il degrado strutturale nel tempo. Gli edifici scolastici, come qualsiasi altra struttura, sono soggetti all’usura e al deterioramento nel corso degli anni. Le fondamenta possono indebolirsi, i tetti possono perdere la loro integrità, e le pareti possono mostrare segni di cedimento. Il mantenimento regolare è essenziale per prevenire il degrado strutturale e assicurare la sicurezza degli studenti e del personale.

I dati degli edifici scolastici: più della metà hanno 80 anni

Uno studio svolto a ottobre 2023 dal portale “OrizzonteScuola” ha mostrato che su un campione di 50.689 strutture scolastiche, oltre un istituto su due risale agli anni ’60 e ’70, con un’età media che si aggira intorno agli 80 anni di età.

I dati degli edifici scolastici in Italia: più della metà hanno 80 anni

Il periodo compreso tra gli anni ’60 e la fine degli anni ’80 è stato particolarmente prospero per il settore edilizio. Durante questi tre decenni, con un picco significativo registrato negli anni ’70, sono stati costruiti complessivamente 29.277 edifici che ospitano scuole, rappresentando oltre la metà degli istituti nel campione analizzato. Ma a partire dagli anni ’90, si è verificata una brusca frenata nell’attività edilizia, con solo 9.472 strutture.

Con il passare degli anni e ci avviciniamo al presente, il numero di edifici costruiti nel nuovo millennio è notevolmente diminuito, attestandosi a soli 5.000. Scuole vecchie e fatiscenti, quindi. Ma quali sono i lavori di manutenzione da fare?

Cos’è l’obsolescenza strutturale

Un elemento fondamentale nella manutenzione degli edifici scolastici è affrontare l’obsolescenza strutturale ed impiantistica, una complessa sfida che richiede un equilibrio delicato tra l’evoluzione temporale e la necessità di mantenere ambienti sicuri ed efficienti.

Nel corso degli anni, le strutture degli edifici possono diventare obsolete a causa di cambiamenti normativi, progressi tecnologici o semplicemente per via dell’invecchiamento naturale. La presenza di elementi strutturali obsoleti potrebbe minacciare la stabilità e la sicurezza dell’intero edificio, come sostituire vecchie travi in legno con materiali più moderni e resistenti può rafforzare la struttura dell’edificio, garantendone la longevità e la sicurezza.

Come agire sull’obsolescenza impiantistica

L’obsolescenza impiantistica riguarda invece gli impianti, come quelli elettrici, idraulici e di riscaldamento, che possono diventare obsoleti nel corso del tempo, perdendo efficacia o addirittura diventando pericolosi. Questa obsolescenza può causare sprechi energetici, aumentare i costi di gestione e, in alcuni casi, mettere a rischio la sicurezza degli occupanti.

Aggiornare gli impianti elettrici con sistemi a basso consumo energetico o l’adozione di tecnologie intelligenti può migliorare l’efficienza e ridurre i costi nel lungo periodo.

Come affrontare il deperimento strutturale

Il deperimento delle strutture può manifestarsi in varie forme, dall’usura naturale dovuta all’età agli effetti di agenti atmosferici come pioggia, vento e temperature estreme. Questi fattori possono contribuire alla corrosione di materiali, all’indebolimento delle fondamenta e alla comparsa di crepe nelle pareti, compromettendo la stabilità e la sicurezza dell’edificio nel suo complesso.

Affrontare il deperimento delle strutture richiede un approccio proattivo alla manutenzione preventiva. Questo significa non solo intervenire quando i problemi si manifestano, ma anche implementare programmi regolari di ispezione e manutenzione per identificare e risolvere potenziali criticità prima che diventino gravi.

Inoltre, è fondamentale adottare pratiche costruttive e materiali resistenti e duraturi sin dalla fase di progettazione e costruzione degli edifici scolastici. Investire in materiali di qualità e tecnologie innovative può contribuire a ridurre il rischio di deperimento delle strutture nel lungo termine e garantire la sostenibilità degli edifici.

Un altro aspetto importante è l’educazione e la sensibilizzazione della comunità scolastica riguardo all’importanza della manutenzione preventiva e del rispetto delle strutture. Coinvolgere studenti, insegnanti e personale nella cura degli edifici può contribuire a promuovere un senso di responsabilità condivisa e a mantenere gli ambienti scolastici in condizioni ottimali per l’apprendimento.

I fondi per le scuole

La maggior parte delle scuole e istituti versano in condizioni strutturali critiche, come confermano i dati di Ecosistema Scuola, l’ultimo report di Legambiente dedicato al tema. C’è da dire che il governo ha a cuore la situazione e recentemente ha stanziato fondi per l’edilizia scolastica: nel marzo 2023 il ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato l’elenco di 399 interventi di edilizia scolastica e finanziati con circa 936 mln di risorse nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che Comuni e Province potranno immediatamente attuare. Il 40% dei finanziamenti è stato riservato al Mezzogiorno.

I fondi per la riqualificazione delle scuole

Ma per Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente intervenuto durante la presentazione del report sulla qualità dell’edilizia scolastica, “Il Pnrr non è la soluzione a tutto. Da qui ai prossimi anni – spiega – il grande nodo rimane la qualità diffusa delle scuole. I lievi miglioramenti registrati nel 2021 (passa quindi da quasi 28mila euro a edificio del 2019 a circa 34mila euro a edificio del 2021, ndr) sono troppo lenti e rischiano, in assenza di interventi diffusi e rapidi, di non superare mai il cronico stato di emergenza. Il fattore tempo è determinante ora più che mai”.

Come finanziare gli edifici scolastici

L’assicurare la qualità e la sostenibilità degli edifici scolastici richiede un impegno finanziario significativo. Sono diversi i modi per finanziare gli edifici scolastici.

Una delle principali deriva dai fondi pubblici, i quali possono essere allocati dagli enti governativi a livello locale, regionale o nazionale attraverso specifici bilanci destinati alla manutenzione ordinaria, straordinaria e agli interventi di miglioramento sismico.

In aggiunta, la collaborazione con il settore privato e le organizzazioni no-profit può rappresentare una preziosa fonte di finanziamenti. Aziende locali, fondazioni e organizzazioni benefiche possono essere coinvolte in progetti specifici o in collaborazioni a lungo termine, contribuendo così alla realizzazione di interventi necessari negli edifici scolastici.

Un’opportunità ulteriore è data dall’accesso a fondi europei e internazionali, come appunto il Pnrr, i quali possono essere utilizzati per finanziare progetti di miglioramento e adeguamento sismico. Programmi europei dedicati allo sviluppo e alla sostenibilità offrono risorse finanziarie supplementari che possono essere sfruttate per migliorare gli edifici scolastici.

Coinvolgere attivamente la comunità locale attraverso campagne di crowdfunding rappresenta un’ulteriore strategia per ottenere sostegno finanziario. Questo coinvolgimento diretto crea un senso di appartenenza e responsabilità nei confronti degli edifici scolastici, promuovendo al contempo il senso di comunità.

Inoltre, cercare finanziamenti dedicati all’efficienza energetica può contribuire a ridurre i costi a lungo termine e migliorare la sostenibilità degli edifici. I programmi governativi che promuovono la transizione verso energie rinnovabili offrono incentivi finanziari che possono essere sfruttati per rendere gli edifici scolastici più efficienti dal punto di vista energetico.

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