Ermete Realacci, Presidente dell’VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, ha esposto in una missiva al Presidente dell’AVCP Sergio Santoro, l’opportunità di un intervento dell’Autorità finalizzato al superamento delle anomalie del quadro normativo attualmente vigente che sbarrano la strada dei lavori pubblici ai giovani professionisti e a coloro che non abbiano attività o studi di grandi dimensioni. Realacci si è riferito a quanto segnalato dalla Rete delle Professioni Tecniche in merito all’art. 263 del Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti che stabilisce i requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi di partecipazione alle gare di servizi di architettura e ingegneria, e che costituisce un elemento di chiusura del mercato dei lavori pubblici ai giovani. A questo proposito Realacci ha invitato l’AVCP a chiarire alle stazioni appaltanti che nella definizione dei requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi di partecipazione alle gare trova applicazione la disposizione di cui all’articolo 41, comma 2, del Codice dei Contratti, che stabilisce come siano “illegittimi i criteri che fissano, senza congrua motivazione, limiti di accesso connessi al fatturato aziendale”. Sergio Santoro ha subito garantito che l’Autorità da lui presieduta sta elaborando un documento che conterrà le linee guida per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura nel quale saranno forniti chiarimenti in ordine ai vari aspetti delle procedure di gare, compresi i requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa. Scarica la Lettera del presidente Realacci all’AVCP Lavori Pubblici, un mercato sbarrato ai giovani professionisti 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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