L’angolo e l’angelo – Gio Ponti a Milano

Si è inaugurata alla Bel Art Gallery di Milano, una mostra dell’architetto design e artista Gio Ponti e di sua figlia Lisa Licitra Ponti, artista e scrittrice attualmente residente a Milano.
La mostra, a Milano fino al 18 febbraio, che a sua volta è stata presentata in Svizzera, nei mesi d’ottobre e novembre 2005, al Castello di Sasso Corbaro di Bellinzona, è riproposta per la seconda volta ma con un allestimento diverso, dove spiccheranno, oltre che le opere, le frasi e i detti di Gio Ponti pubblicati da Ponti stesso nel suo libro “Amate l’Architettura”, del 1957.
Il titolo della mostra, ” L’angolo e l’angelo”, ideato da Lisa Ponti ci conduce direttamente in due temi caratteristici nell’opera sia di Gio che di Lisa Ponti.
Per oltre quarant’anni Lisa Ponti lavora accanto al padre, ed è da questa gioiosa collaborazione che è sorta l’idea di creare un’esposizione congiunta, per valorizzare oltre gli aspetti architettonici e storici di Gio Ponti, pure quelli poetici, culturali e umani che accomunano padre e figlia.
Gio Ponti ha lasciato un’importantissima presenza della storia del design e dall’architettura, ha rinnovato e influenzato le tendenze internazionali costruendo in tutto il mondo, e, nel 1956 ha edificato a Milano il Grattacielo Pirelli, simbolo dell’ideale economico della capitale lombarda.
La genialità di Ponti s’esprime nell’oggettistica, nella decorazione, nella pittura, tra gli oggetti da lui concepiti, ricordiamo la prestigiosa Pavoni, macchina per il caffè espresso o la sedia Superleggera disegnata per Cassina, tutti oggetti entrati a far parte della mitologa dell`industrial design internazionale.
Le opere in mostra vengono dagli archivi della famiglia Ponti.
L’allestimento, che comprende tre ali espositive, si focalizza mostrando una serie di rari disegni d’architettura di Gio Ponti, e, di Lisa sono presentati, oltre che i lavori recenti, quelli che lei stessa definisce antichi, i suoi graziosissimi acquarelli degli anni quaranta, e una serie di collages fotografici.
Ogni sezione è caratterizzata da una gigantografia che rappresenta le opere più indicative di Ponti.
Il concetto della mostra mira ad evidenziare alcuni progetti di Gio Ponti in cui appare la nozione del taglio dell’angolo, che egli utilizzava al fine di modificare la volumetria di tutte le sue opere.
Per Ponti l’angolo è sempre stato un punto di ricerca fondamentale, dunque di slancio; l’architetto lo modifica creando una linea leggermente incurvata, così che le sue opere si caricano di flessibilità, di modernità, pur mantenendo uno stile puro e nel contempo classico alla radice.
In mostra sono allestiti per dimostrare questo concetto, una serie di studi originali della cattedrale di Taranto, la planimetria del Grattacielo Pirelli e Villa Planchart, e gli studi per la copertina di “Amate l’architettura”.
Fin da sempre l’universo Pontiano è popolato di simboli lirici, di segni astratti, di figure femminili o d’angeli che Ponti colloca a volte come ornamento neoclassico-decorativo, quasi come se egli volesse umanizzare il proprio operato.
L’angelo di Ponti è una figura classica, l’architetto lo introduce come elemento architettonico nelle sue costruzioni religiose, come negli studi della vela della Cattedrale di Taranto esposti in mostra.

Lisa Ponti vive e lavora a Milano, dal 1940 al 1979 collabora con il padre.
Ha scritto per le riviste Domus e Stile e ha partecipato ad alcuni importanti progetti di Gio Ponti, come ad esempio gli affreschi del Palazzo del Bo, dell’università di Padova.
Ha coordinato diverse mostre di Gio Ponti, in Italia e all’estero, tra le quali nel 1986 l’importante esposizione al Seibu Museum of Art di Tokyo. Inoltre, nel 1990 esce negli Stati Uniti e in Europa il libro di Lisa Ponti “Gio Ponti, l’opera”.
Nel 1992 si tiene la sua prima mostra personale di disegni presso la Galleria Franco Toselli di Milano, ne faranno seguito numerose altre in gallerie private e musei in Italia e all`’estero.
Le opere esposte di Lisa Ponti, una cinquantina in tutto, sono freschi e spontanei disegni che l’artista crea quotidianamente nella sua casa studio a Milano.
L’angelo di Lisa è un messaggero che l’artista rappresenta stilizzato, un poeta capace di trasmettere e di decifrare i segreti e i pensieri di noi tutti.
Ogni disegno diventa un “medium” che rafforza e ci comunica quel senso di gioia e di vitalità che solo l’essere creativo e raffinato ha la capacità di raccontarci.
La sua arte non si esprime solo attraverso il fantastico, ma ci mostra anche l’abilità di saper disegnare, di modificare lo spazio con una gestualità pura e rapida. Lisa ha la sensibilità necessaria per percepire i sentimenti e, d’istinto, li deve fissare su carta.
Ha saputo assorbire non solo la vitalità culturale del padre, ma ha pure intuito quel bisogno universale dell’essere umano di sognare.

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