La muffa è un problema molto diffuso in gran parte delle case e sempre più sentito. Grazie ai benefici fiscali introdotti con il Superbonus 110%, c’è stata una corsa alle ristrutturazioni e all’efficientamento energetico, che in molti casi hanno fatto letteralmente esplodere il problema della muffa. Da cosa è dipeso questo fatto e soprattutto di chi è la responsabilità?Indice: Quali sono i compiti e le responsabilità del progettista? Responsabilità contrattuali del progettista nei casi di sviluppo di muffa Bastamuffa e la “garanzia del risultato” Prevenire la formazione di muffa da condensa (o eliminarla definitivamente) non è una cosa semplice e prevede un’attenta analisi di molteplici fattori che la fanno proliferare. L’insorgenza di problemi di muffa in seguito a lavori di ristrutturazione può derivare da: analisi non appropriata della struttura, in particolare del microclima presente all’interno dell’abitazione presenza di muffa preesistente sulle pareti zona climatica umidità presente nei materiali da costruzione, dovuta a un mancato rispetto dei tempi di asciugatura lavori edili (come per esempio opere di impermeabilizzazione) non eseguiti a regola d’arte errori nella progettazione dell’isolamento utilizzo di materiali scadenti cambio del microclima interno dovuto ad infissi che isolano molto Come accennato, sono numerose le problematiche di muffa insorte in case appena ristrutturate o semplicemente in seguito al cambio degli infissi, ben il 54% dei nostri clienti arriva che ha appena ristrutturato! Altrettanto numerose sono le cause legali che i proprietari di casa hanno fatto alle aziende che hanno svolto i lavori di ristrutturazione. Quali sono i compiti e le responsabilità del progettista? Le figure professionali che sono coinvolte nella gestione della muffa sono: il progettista il direttore dei lavori Il progettista (ingegnere o geometra) definisce e realizza l’idea del committente, basandosi sulla sua esperienza professionale sulla conoscenza dei materiali, delle tecniche e delle norme previste dalla legislazione. Chi ricopre il ruolo di direttore dei lavori interviene nella fase di organizzazione e gestione dell’opera di ristrutturazione, verificando la conformità alla legge, sorveglia i lavori, individua e corregge eventuali carenze. Sia progettista che direttore lavori sono chiamati a rispondere sotto il profilo contrattuale delle obbligazioni pattuite con il committente. La vecchia disciplina in materia NON contemplava la “Garanzia del risultato”. Nel 2005 le Sezioni Unite hanno deciso che la responsabilità su base contrattuale e l’inadempimento, sono valutate sulla base di imperizia, inesperienza o ignoranza rispetto a quello che il cliente voleva realizzare: la responsabilità contrattuale da questo momento si configura come “obbligazione di risultato”. La giurisprudenza ha inoltre specificato i compiti del progettista, che dovrà verificare: conformità del progetto alla normativa urbanistica corretta procedura amministrativa da utilizzare individuazione problematiche che possono precedere l’opera Il direttore dei lavori è invece più legato alla gestione dell’opera e deve intraprendere opportune iniziative per accertare eventuali fattori di rischio. Colui che gestisce materialmente la costruzione dell’opera, cioè l’appaltatore, risponde per i vizi dell’opera, dovuti a cattiva progettazione o mancata sorveglianza da parte del direttore tecnico. Affinché si configuri un vizio tale da chiamare a rispondere in solido progettista, direttore dei lavori e appaltatore è sufficiente che si verifichino: deficit progettuali in carico al progettista, omessa vigilanza in carico al direttore dei lavori carenze esecutive imputabili al progettista, al direttore lavori, all’appaltatore Responsabilità contrattuali del progettista nei casi di sviluppo di muffa La muffa è uno dei principali fattori responsabili dell’inquinamento indoor. Come dev’essere affrontato questo problema in termini di responsabilità? Quando parliamo di muffa dobbiamo comprendere da che cosa è generata, cioè se è causata da un ponte termico, piuttosto che da un’umidità interna relativa eccessiva, dall’esposizione delle pareti a nord-est, dal clima presente o dalla somma di più fattori. Gli interventi da svolgere per eliminare la muffa sono disciplinati da una norma, la cui mancata osservanza genera la responsabilità del professionista. L’Allegato 1 art. 2.3. al DM prevede: “Nel caso di intervento che riguardi le strutture opache delimitanti il volume climatizzato verso l’esterno, si procede in conformità alla normativa tecnica vigente (UNI EN ISO 13788), alla verifica dell’assenza: – di rischio di formazione di muffe, con particolare attenzione ai ponti termici negli edifici di nuova costruzione; – di condensazioni interstiziali. Le condizioni interne di utilizzazione sono quelle previste nell’appendice alla norma sopra citata, secondo il metodo delle classi di concentrazione. Le medesime verifiche possono essere effettuate con riferimento a condizioni diverse, qualora esista un sistema di controllo dell’umidità interna e se ne tenga conto nella determinazione dei fabbisogni di energia primaria per riscaldamento e raffrescamento”. Il Progettista ha perciò l’obbligo di: raccogliere dati e informazioni utili individuare cause e soluzioni del problema analizzare l’involucro edilizio acquisire la documentazione tecnica relativa alla costruzione verificare la congruità dei dati mutuati con la situazione attuale ricostruire quali sono stati nel corso del tempo gli interventi sull’edificio, che possono avere avuto ricadute sull’aspetto termoigrometrico Il progettista è tenuto a valutare tutti questi aspetti: la giurisprudenza ha già ritenuto, per esempio, che la presenza di ponti termici costituisca un grave difetto di progettazione. I ponti termici provocano inefficienza dell’impianto termico e fenomeni di condensa e muffa. Come limitare l’assunzione di responsabilità In alcuni casi la giurisprudenza della Corte di Cassazione ha limitato le responsabilità dell’appaltatore. L’appaltatore ha l’obbligo di individuare le criticità del progetto e, secondo la legge, deve rifiutarsi di realizzare un’opera qualora non gli sia consentito effettuarla a regola d’arte. Se il committente la vuole realizzare a tutti i costi, la responsabilità dell’appaltatore decade se dimostra: di aver informato il committente che il committente ha voluto proseguire comunque i lavori Di fronte ad un cantiere in cui potrebbero presentarsi problemi di muffa, quali strade può dunque percorrere il professionista? Dopo aver approfondito le tematiche della progettazione di interventi risolutivi per eliminare la muffa utilizzando solo prodotti certificati e garantiti, il professionista li propone al committente. Qualora quest’ultimo si rifiutasse di eseguire i lavori utilizzando i prodotti proposti, il progettista dovrà farsi firmare una dichiarazione di limitazione della responsabilità. Per ogni professionista diventa pertanto fondamentale aumentare le proprie competenze in merito all’analisi delle muffe e delle cause che l’hanno scatenata. Difatti non è più sufficiente effettuare una semplice verifica visiva, bensì è necessario valutare attentamente il microclima interno e la sua evoluzione a seguito degli interventi di ristrutturazione. Oggi come oggi non è possibile sottovalutare i cambiamenti climatici in atto che, uniti alle azioni dell’uomo, possono generare una vera esplosione del problema della muffa. In conclusione, per evitare l’insorgenza di contenziosi nell’arco dei dieci anni successivi agli interventi è consigliabile acquisire le necessarie competenze per effettuare analisi specifiche delle muffe, oppure affidarsi a dei tecnici specializzati come quelli di Bastamuffa. Bastamuffa e la “garanzia del risultato” Bastamuffa è un’azienda specializzata dal 2010 esclusivamente in muffa da condensa, che dopo anni di ricerche e test ha creato un trattamento atossico che ha già sconfitto la muffa in oltre 13.000 case.Dopo aver “ucciso” la muffa, risolviamo il problema della condensa sul muro, riducendo il ponte termico che c’è nel muro. Attraverso un micro-rivestimento liquido riusciamo ad isolare le pareti fredde e con una finitura bianca o colorata eliminiamo le dispersioni di calore. Il Protocollo Bastamuffa garantisce fino a 10 anni il risultato, perché non si limita a disinfettare la macchia di muffa, ma con la finitura colorata termoriflettente fa in modo che non ci siano più le condizioni perché la muffa si riformi sul muro. Un alleato prezioso al fianco di progettisti e direttore lavori, che possono contare sull’appoggio del nostro ufficio tecnico e non doversi più preoccupare della muffa per i 10 anni successivi ai lavori. 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