Consolidamento delle fondazioni con tecnica mista: l’intervento di Systab

SYSTAB

Systab ha realizzato un intervento di consolidamento delle fondazioni con tecnica mista utilizzando pali precaricati su muri perimetrali e resine a lenta espansione su muri portanti interni. L’intervento ha interessato una casa antica con muri portanti in mattoni e pietrame, costituita da due piani fuori terra e danneggiata dalla presenza di crepe nei muri e fessure su tutta la porzione anteriore.Consolidamento delle fondazioni con tecnica mistaL’area oggetto dell’intervento è caratterizzata da sedimenti alluvionali attuali e recenti costituiti da argille, limi e sabbie e originati dai processi fluviali dei corsi d’acqua della zona. A seguito dell’esame e del rilevo accurato delle lesioni è stata individuata la causa del cedimento della porzione frontale del fabbricato che ha coinvolto i muri perpendicolari di spina.

Nello specifico, il dissesto è il risultato dell’essiccamento dei primi strati di terreno di natura argillosa, essiccamento che ha provocato il ritiro volumetrico a seguito della perdita di umidità eccessiva.Consolidamento delle fondazioni e del terreno con tecniche a bassa invasivitàQuesta problematica è stata verosimilmente accentuata da due componenti in particolare:

  • assenza di fondazioni del fabbricato, che aveva inoltre un piano di imposta della muratura estremamente superficiale;
  • presenza di alberature ad alto fusto e con apparato radicale superficiale nelle immediate vicinanze della casa.

Consolidamento delle fondazioni e del terreno con tecniche a bassa invasività

Per rendere l’intervento meno invasivo e garantire stabilizzazione ed elevata rapidità di esecuzione, Systab ha deciso di intervenire con i pali precaricati sui due muri esterni e con iniezioni di resine espandenti a densità differenziata sui tre muri di spina interni.

Realizzazione del cordolo
Inserimento di tubo camicia e getto del cordolo

L’intervento è iniziato con la realizzazione di un cordolo in cemento armato esterno per compensare l’assenza di fondamenta in c.a. e permettere il collegamento dei pali. Dopodiché sono sono stati predisposti dei tubi camicia in acciaio nel cordolo stesso ed eseguito il getto.

Nel frattempo sono state realizzate iniezioni di resine espandenti, finalizzate al miglioramento delle caratteristiche geomeccaniche dei primi tre metri di terreno sotto la fondazione, attraverso cannule di alluminio  inserite all’interno di micro perforazioni alla base del muro, senza ricorrere a opere di scavo e terminando il tutto in tempi molto rapidi.

Pressoinfissione
Pressoinfissione di pali e solidarizzazione

A maturazione avvenuta è stata eseguita l‘infissione a pressione di di 16 micropali in acciaio di diametro 76 mm e lunghezza media nove metri, fino al raggiungimento della profondità stabilita e del valore di pressione corrispondente alla portata richiesta. Il collegamento finale dei pali alla struttura è avvenuto fissando i micropali ai tubi camicia con bulloni in acciaio ad alta resistenza.

Verifica a pressione dei micropali

Ogni micropalo è stato sottoposto a verifica della pressione di installazione e interessato da una prova di carico a gradini, come previsto dalla vigente normativa, annullando il rischio di cedimenti differenziali residui e inibendo i cedimenti futuri con conseguente rischio di assestamenti prolungati nel tempo dopo l’intervento.

I micropali precaricati, inoltre, non producono nessun materiale di risulta, non producono vibrazioni dannose e sono caratterizzati da tempi di esecuzione rapidi. Se la struttura lo permette, è possibile ottenere sollevamenti anche di notevole entità e il recupero dei cedimenti.

L’accoppiata delle 2 tecnologie in questo caso è risultata la scelta migliore, vista la necessità di non eseguire scavi e demolizioni interne, essendo l’appartamento al piano terra ristrutturato e già abitato.

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