A cura di: Erika Bonelli Indice degli argomenti Toggle Eccellenze italiane e punti di fragilitàIl ruolo strategico dei materiali critici: alluminio, rame e fosforoCircular Economy Act: la svolta europea verso una maggiore circolaritàScenario 2030: i benefici concreti di una circolarità accelerata L’Italia mantiene saldamente il primato tra le principali economie europee per economia circolare, posizionandosi al secondo posto assoluto nella classifica europea subito dopo i Paesi Bassi. Tuttavia, il Rapporto ENEA e Circular Economy Network (CEN) 2025, presentato a Roma in occasione della 7ª Conferenza nazionale sull’economia circolare, sottolinea criticità rilevanti che impongono interventi urgenti e decisivi. Eccellenze italiane e punti di fragilità Secondo i dati del rapporto, l’Italia registra una performance complessiva di 65,2 punti in termini di circolarità, seconda solo ai Paesi Bassi (70,6) e nettamente superiore a quelle di Germania (60,6), Francia (58,7) e Spagna (56,9). Tra le eccellenze italiane si distingue la produttività delle risorse, ovvero il rapporto tra PIL generato e materiali consumati: nel 2023 il valore è stato di 4,3 euro per kg, contro una media UE di appena 2,7 €/kg. Anche il tasso di utilizzo circolare dei materiali, pari al 20,8%, è quasi doppio rispetto alla media europea dell’11,8%. La sfida più urgente per l’Italia rimane, però, l’elevata dipendenza dall’importazione delle materie prime, che soddisfa ben il 48% del fabbisogno nazionale, più del doppio rispetto alla media europea del 22%. Una vulnerabilità economica che ha portato il costo delle importazioni italiane da 424,2 miliardi di euro nel 2019 a 568,7 miliardi nel 2024, con un aumento del 34%. Il ruolo strategico dei materiali critici: alluminio, rame e fosforo Il rapporto dedica una sezione specifica ai materiali critici e strategici per l’economia circolare e la transizione ecologica: Alluminio: con riserve globali concentrate prevalentemente in Guinea, Vietnam e Brasile, l’alluminio è fondamentale per automotive, edilizia e packaging. Nonostante sia riciclabile infinite volte senza perdere qualità, oggi l’Europa ricicla a fine vita solo il 21% del materiale disponibile. Rame: elemento centrale per il settore energia, elettronica e trasporti, già oggi proviene per il 32% dal riciclo. Con politiche di economia circolare ben strutturate, entro il 2050 si potrebbe arrivare a coprire oltre il 40% della domanda necessaria alla transizione energetica. Fosforo: materia critica utilizzata prevalentemente per fertilizzanti (85%) e per batterie nei veicoli elettrici. L’Europa, che produce appena lo 0,5% del fosforo mondiale, potrebbe puntare sul recupero da fonti alternative come fanghi di depurazione, soprattutto alla luce della nuova Direttiva europea sulle acque reflue urbane che ne incentiverà l’utilizzo secondario. Circular Economy Act: la svolta europea verso una maggiore circolarità Un ruolo fondamentale nella strategia europea futura spetta al Circular Economy Act, la cui presentazione ufficiale è prevista nel 2026. Questo nuovo quadro normativo, annunciato dalla Commissione europea, mira a raddoppiare la circolarità dell’economia dell’UE dal valore attuale (11,8%) al 24% entro il 2030. Come evidenziato nel Rapporto, il Circular Economy Act rappresenta una grande opportunità per l’Italia, poiché accelererà la transizione aumentando significativamente quantità e qualità delle materie prime seconde utilizzate nei processi produttivi europei. Una vera e propria svolta che potrà ridurre la dipendenza italiana dall’estero, migliorando autonomia strategica e competitività industriale. Le voci del Rapporto: sfide urgenti e soluzioni praticabili Claudia Brunori, direttrice del Dipartimento Sostenibilità dell’ENEA, durante la conferenza ha ribadito la necessità immediata di interventi strategici: «Nell’attuale quadro di instabilità geopolitica e climatica occorre limitare la nostra dipendenza dall’importazione di materiali, che è oltre il doppio rispetto alla media europea. È urgente implementare un sistema basato su eco-design e innovazione di prodotto, puntando in particolare sulle biotecnologie circolari». Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha espresso un giudizio chiaro sulla situazione: «Bene ma non benissimo. Per decollare davvero, dobbiamo cambiare prospettiva. È indispensabile puntare meno sulla gestione dei rifiuti e più sulla progettazione di prodotti durevoli, riparabili e riutilizzabili. Occorrono incentivi fiscali e politiche mirate per rendere le scelte sostenibili economicamente vantaggiose per imprese e consumatori». Investimenti e occupazione: i nodi da sciogliere La fotografia scattata dal rapporto evidenzia anche segnali negativi: gli investimenti privati in attività circolari (riciclo, riparazione, noleggio) sono diminuiti del 22% rispetto al 2019, raggiungendo nel 2023 appena lo 0,5% del PIL italiano. Anche l’occupazione nel settore ha subito una flessione significativa del 7% rispetto al 2019. Scenario 2030: i benefici concreti di una circolarità accelerata Lo studio ipotizza anche uno scenario ideale di crescita sostenibile al 2030, che prevede un aumento annuo del riciclo (1,5%), una riduzione nella produzione di rifiuti (1% annuo) e un minore consumo di materiali (3,5% annuo). Il risultato? Una diminuzione di ben 40 milioni di tonnellate di importazioni di materie prime con un risparmio economico stimato in 82,5 miliardi di euro. Inoltre, secondo la Commissione europea, la maggiore circolarità potrebbe consentire un risparmio energetico annuale europeo pari a circa 45 miliardi di euro. L’Italia, oggi punto di riferimento europeo per l’economia circolare, deve affrontare le proprie contraddizioni e investire con forza e determinazione in eco-design, innovazione tecnologica e politiche industriali orientate alla sostenibilità. Come indicato chiaramente dal rapporto ENEA-CEN 2025 e dal futuro Circular Economy Act europeo, l’economia circolare non rappresenta solo una risposta ai problemi ambientali, ma una strategia essenziale per aumentare la competitività del Made in Italy, garantire maggiore autonomia e affrontare con successo le sfide della transizione ecologica e climatica. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
29/05/2025 Smart Building: oltre l’80% degli edifici italiani sotto la classe D. Le 7 proposte di TEHA Smart building: TEHA propone 7 azioni per migliorare l'efficienza degli edifici italiani, oggi per l'80% sotto ...
28/05/2025 L'evoluzione del condominio: dal digitale alle comunità energetiche A cura di: Raffaella Capritti I condomìni sostenibili e intelligenti del futuro e l'impegno di Laserwall tra digitalizzazione, smart building e ...
22/05/2025 Prezzo materiali, immobili e ristrutturazioni: cosa cambia con i Dazi di Trump A cura di: Adele di Carlo Il prezzo dei materiali edili è fortemente influenzato dalle dinamiche globali, tra queste c’è il clima ...
21/05/2025 Italia protagonista dell’impiantistica: il nuovo Rapporto CRESME 2025-2027 Seconda in Europa per valore e export: l’Italia guida il settore impiantistico. Il nuovo Rapporto CRESME ...
16/05/2025 Dal patrimonio edilizio obsoleto alle Smart Ready House Valorizzare un vecchio immobile e renderlo Smart Ready House garantisce più comfort, valore e sostenibilità per ...
08/05/2025 Economia circolare: Confindustria presenta il secondo Rapporto sul tema A cura di: Fabiana Valentini Confindustria pubblica il Rapporto dedicato all'Economia circolare considerando la prospettiva ambientale e quella politica.
23/04/2025 Rinnovabili 2024: crescita record, ma il traguardo del 2030 è ancora lontano Le energie rinnovabili crescono del 15,1% nel 2024, trainate dal solare e dall’Asia. Ma il traguardo ...
16/04/2025 Cemento a ridotto impatto ambientale dalla lolla di riso e scarti della pietra piasentina UniUd e Alpacem con il progetto europeo Sitar producono un cemento green realizzato con pietra piasentina ...
31/03/2025 Efficienza energetica e mercato immobiliare vanno a braccetto Il report ENEA sul mercato immobiliare 2024 evidenzia l'interesse crescente per gli immobili meno energivori. Buone ...
24/03/2025 Incentivi edilizi e sostenibilità: le nuove prospettive per una rigenerazione responsabile Quali sono gli impatti ambientali degli incentivi edilizi? Le nuove linee guida della Camera puntano su ...