Alluminio in architettura ed edilizia
di: Laura Marcellini
L’alluminio lo si trova ovunque, sulle facciate dei grattacieli, nei telai delle finestre, nei radiatori, negli avvolgibili, nelle grondaie.
Un esempio è la Torre Orizzontale per la Fiera di Milano, dove sia la facciata sinistra che la parte frontale destra sono rivestite da una pelle di cellule in alluminio.
Nuove forme e finiture dell’alluminio
Esiste, e c’è tuttora, una continua creazione di nuovi prodotti in alluminio per l’edilizia, stimolata dalla straordinaria versatilità delle forme e dei colori, dalla facilità di lavorazioni oltre alla durevolezza e leggerezza anche meccanica.
I grandi sviluppi di massa si sono verificati negli Stati Uniti prima e in Giappone poi; ma l’Italia è comunque in pole position, grazie ad un felice incontro fra la creatività di molti operatori medi e piccoli, la versatile tecnologia della materia, ed il lavoro di ricerca e sviluppo dei grandi produttori.
Il progresso dell’alluminio nell’edilizia si può dividere in cinque fasi.
Nelle prime tre fasi, la funzione preminente è stata la sostituzione di altri materiali imitandone le forme e gli impieghi.
La quarta fase, tuttora in corso, è quella del successo popolare, nella quale diviene preminente la proliferazione di forme e prodotti originali, vitalistica e anche un po’ selvaggia.
La quinta fase, attualmente in incubazione nei laboratori e negli studi progettuali, è di recupero culturale: il rilancio dell’immagine, regolazione e indirizzo del flusso vitalistico e popolare.

Facciate in alluminio dalla geometria triangolare per il Liceo a Montpellier di Fuksas.
Serramenti in alluminio
Quando Giò Ponti nel 1938 chiudeva il palazzo Montecatini a Milano con grandi finestre di alluminio da lui stesso progettate fino nei dettagli, sapeva bene perché aveva scelto il nuovo materiale.
Sapeva che non vi sarebbe mai stata corrosione; sapeva che le superfici, protette con il nuovo processo di anodizzazione esclusivo dell’alluminio, sarebbero rimaste per decine di anni lisce e argentee senza bisogno di verniciature periodiche; sapeva di aver potuto progettare le forme dei profilati in modo che la tenuta all’aria e all’acqua fossero come lui le voleva, e l’estrusore dei profilati (l’industria nazionale dell’alluminio, che allora faceva capo alla Montecatini) le aveva realizzate fedelmente secondo il suo disegno.
Negli anni non mancarono gli “oppositori”, ma fu cattivo profeta colui che all’epoca, pronosticò la fine dell’uso dell’alluminio.
Prevalse, invece, un certo buon senso popolare: le famiglie si accorsero che il costo di una finestra di alluminio si ripagava in pochi anni solo per effetto della sua buona tenuta che rimaneva stabile nel tempo; l’UNCSAAL (l’unione dei serramenti dell’alluminio) trasformò le constatazioni pratiche in dimostrazione scientifiche con documenti che provavano quanto fosse trascurabile il calore perduto attraverso la conduzione del telaio metallico, in confronto a quello risparmiato con la sua buona tenuta.

Palazzo Montecatini di Gio Ponti, icona della modernità italiana
Nella breve storia dell’alluminio architettonico si sono sempre scontrate due concezioni opposte circa le finiture, che si riassumono nelle due preposizioni: “Alluminio è bello com’è” ed “Alluminio è colore”.
La prima affermazione è fondata sull’idea che il migliore uso di un materiale sia quello che ne fa corrispondere l’aspetto all’intima natura.
Oggi il progettista può scegliere entro una gamma completa di colori, metallici e non metallici, e, attraverso prescrizioni capitolari, assicurarsi in ogni caso la particolare durevolezza caratteristica dell’alluminio.
Fra le caratteristiche dell’alluminio architettonico, alcune si manifestano come vantaggi immediati per il progettista; altre, invece, sono apprezzate soprattutto dall’utente nel corso del tempo.
Nella fase progettuale, hanno il massimo peso la versatilità delle forme, al varietà dei colori e il favorevole rapporto fra peso e resistenza meccanica.
Ma il successo dell’alluminio non sarebbe stato così importante, se dall’utenza non fosse venuto un consenso nato dal buon comportamento nel tempo in termini di funzionalità ed economia.
I serramenti, e quindi i profilati estrusi, rappresentano almeno l’80% degli impieghi architettonici dell’alluminio.
Radiatori di design

Radiatori in lega di alluminio
All’interno delle strutture architettoniche, possiamo notare un ulteriore utilizzo del materiale alluminio: il caso dei radiatori.
Con la produzione dei radiatori è iniziato in Italia negli anni 60 l’impiego delle leghe di alluminio da fonderia nell’edilizia, accanto ai classici prodotti estrusi e laminati.
Leggerezza, conducibilità termica e versatilità delle forme sono i vantaggi che hanno consentito all’alluminio di penetrare in un settore tradizionalmente occupato dall’acciaio e dalla ghisa.
Con la colata sotto pressione o con l’estrusione si possono realizzare forme molto più complesse di quelle dei radiatori tradizionali, studiate in modo da migliorare lo scambio termico e rispondere a criteri di design.
La leggerezza rende semplice l’installazione: un radiatore composto di otto elementi pesa circa 14 kg e può essere spostato da una sola persona, con ottime rese termiche.
Alluminio nelle facciate continue

Facciate in alluminio
La tecnologia dell’alluminio per l’edilizia monumentale, come le facciate continue, è certamente quella che dà origine alla maggior parte delle innovazioni: le finestre delle villette unifamiliari, si è visto, sono discendenti dirette (anche se talvolta degeneri) di quelle del palazzo Montecatini 1938. Anche il “giunto aperto” che migliora la tenuta delle nuove finestre è l’ampliazione di un sistema a pressione compensata studiato a suo tempo per i grattacieli che ai piani elevati debbono sopportare raffiche di vento molto forti.
Le applicazioni monumentali, quindi, pur essendo oggi una parte minore in termini di TN, sono la chiave dello sviluppo per tutto il settore: è sui grandi lavori che le capacità progettuali si misurano con le possibilità tecnologiche per forzarle a nuove soluzioni.
Alluminio ed illuminazione

Lampada da parete a LED in alluminio di Simes
Nell’illuminazione la leggerezza ha prodotto soluzioni imprevedibili e nessuna espressione come questa, sembra più adatta per osservare le innumerevoli possibilità realizzative che vengono offerte dall’alluminio.
Alcuni designer fra i quali Meda, Fassina, De Lucchi ed i vari uffici progettuali della Flos, I guzzini, Arteluce, Artemide, Simes ed altri ancora, ritengono che la scelta di questo materiale per le proprie creazioni ha una fondamentale importanza nella fase di progettazione. La ricerca specifica del materiale più idoneo per produrre nuovi oggetti diventa sempre di più importante nella progettazione futura. E questo il momento in cui l’idea si fa materia e la materia si fa idea.
Il comparto dell’illuminotecnica ricorre spesso all’uso dell’alluminio per realizzare lampade sia per interni che per esterni.
Questo metallo è un materiale molto interessante, con cui si possono ottenere strutture snelle e leggere, anche a livello di impatto visivo.
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