Ristrutturare un casale in chiave contemporanea, tra vincoli e libertà progettuale

Ristrutturare un casale è un progetto che richiede tempo, competenza e una grande passione per il dettaglio. Ma con la giusta progettualità, è possibile creare abitazioni uniche, che coniugano la solidità della tradizione con la leggerezza del design contemporaneo.

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Ristrutturare un casale in chiave contemporanea, tra vincoli e libertà progettuale

Ristrutturare un casale è un sogno che profuma di passato, natura e autenticità. Ma trasformare un edificio rurale in una residenza contemporanea richiede una visione chiara, rispetto per l’identità originaria e una profonda conoscenza delle dinamiche progettuali, dei vincoli normativi e dei materiali più adatti. È un percorso fatto di equilibrio tra conservazione e innovazione, tra vincoli architettonici e libertà espressiva.

Lo stato di conservazione: il punto di partenza

Ogni progetto di ristrutturazione parte da un’analisi dettagliata dello stato di conservazione del casale. In molti casi, ci si trova di fronte a edifici vetusti, privi di impianti moderni, con murature portanti in pietra o mattoni, solai in legno e tetti non isolati.

Talvolta nei casali in campagna alcune parti risultano pericolanti o completamente da rifare. Per questo motivo, è essenziale affidarsi a un tecnico specializzato che effettui un rilievo accurato e valuti la stabilità strutturale, l’eventuale presenza di umidità di risalita o infiltrazioni, e la condizione della copertura.

In presenza di vincoli paesaggistici o storici, sarà necessario ottenere l’autorizzazione della Soprintendenza, che potrà imporre il mantenimento di alcuni elementi tipici, come le facciate in pietra, le aperture originarie o il tetto a coppi.

Progettare tra vincoli e creatività

Il vero cuore della ristrutturazione di un casale è la capacità di reinterpretare gli spazi in chiave moderna senza tradirne l’anima. Da un lato ci sono vincoli architettonici, strutturali e normativi; dall’altro, c’è la libertà di disegnare interni funzionali, aperti e luminosi.

Ristrutturare un casale in chiave contemporanea, tra vincoli e libertà progettuale

Un trend sempre più diffuso è la creazione di ambienti “ibridi”, dove il fascino rustico dei materiali antichi si fonde con arredi essenziali, superfici lisce e impianti domotici. Si può, ad esempio, mantenere un soffitto con travi a vista e abbinarlo a un pavimento in resina o microcemento. Oppure, conservare le pareti in pietra lasciandole a vista solo in alcune porzioni strategiche, creando un contrasto estetico con il bianco liscio dell’intonaco contemporaneo.

La suddivisione degli spazi può essere rivista completamente: un vecchio fienile può diventare un living a doppia altezza; un granaio, una suite con vista sulla campagna. Spesso si opta per ampie vetrate, che portano luce naturale negli interni e valorizzano il dialogo con l’esterno.

I materiali ideali: tradizione e innovazione

Nella ristrutturazione di un casale, la scelta dei materiali è fondamentale per garantire coerenza estetica, durabilità e comfort abitativo. Per gli esterni si prediligono materiali naturali e locali, come la pietra, il mattone faccia a vista e il legno massello, capaci di restituire autenticità e armonia con il paesaggio. Il recupero degli elementi originari, quando possibile, rappresenta una soluzione ideale sia per motivi estetici che economici, valorizzando la storia dell’edificio e riducendo i costi di approvvigionamento.

I materiali più adatti nella ristrutturazione di un casale

All’interno, il progetto si gioca sull’equilibrio tra materiali antichi e finiture moderne. Il legno rimane uno dei protagonisti principali, impiegato in parquet, travi a vista e boiserie. A questo si affiancano soluzioni contemporanee come il microcemento, apprezzato per la resa continua e omogenea che offre a pavimenti e rivestimenti, il vetro, scelto per aumentare la luminosità e alleggerire visivamente gli spazi, e l’acciaio corten, ideale per scale e dettagli d’arredo dallo stile industriale.

Non mancano infine gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica, come l’isolamento termoacustico. In questo ambito trovano impiego materiali naturali e ad alte prestazioni come il sughero, la fibra di legno o la lana di roccia, che si integrano con infissi di ultima generazione in legno-alluminio o PVC, capaci di garantire un ottimo comfort abitativo e ridurre la dispersione termica.

Le opere da realizzare: strutturali, impiantistiche, estetiche

Ristrutturare un casale comporta una serie di opere che possono essere suddivise in tre grandi ambiti: strutturali, impiantistiche ed estetiche.

Gli interventi strutturali rappresentano spesso il primo passo e comprendono il consolidamento delle murature portanti, la messa in sicurezza o il rifacimento completo del tetto e, quando necessario, la sostituzione di travi o solai compromessi dal tempo e dagli agenti atmosferici. Questi lavori sono fondamentali per garantire la stabilità dell’edificio e creare le basi per interventi successivi.

Le opere strutturali, impiantistiche, estetiche per ristrutturare un casale

Segue poi la fase impiantistica, che prevede la realizzazione ex novo o l’ammodernamento degli impianti di riscaldamento, raffrescamento, elettrico e idraulico. In molti casi, soprattutto nei progetti orientati alla sostenibilità e al comfort contemporaneo, si opta per impianti a pavimento abbinati a pompe di calore, sistemi ibridi e impianti fotovoltaici, spesso integrati con batterie di accumulo o solare termico. L’efficientamento energetico rappresenta un ulteriore fronte d’intervento, oggi sempre più centrale. Per ridurre le dispersioni e migliorare le prestazioni energetiche si ricorre all’applicazione di cappotti termici, sia interni che esterni, all’installazione di infissi ad alte prestazioni e all’impiego di tecnologie passive per la ventilazione e la coibentazione.

Completano il progetto le finiture interne: dagli intonaci ai pavimenti, dalle tinteggiature alle boiserie, passando per gli arredi su misura che coniugano estetica e funzionalità, spesso pensati per dialogare con l’anima rustica della struttura.

I costi: quanto costa ristrutturare un casale?

Sul fronte dei costi, stimare un importo preciso è difficile, poiché ogni intervento dipende da molte variabili: lo stato di conservazione del casale, la superficie complessiva, la localizzazione, l’eventuale presenza di vincoli paesaggistici o architettonici, la qualità dei materiali e la complessità impiantistica. Tuttavia, è possibile individuare delle fasce indicative di spesa. Una ristrutturazione leggera, che comporta interventi minimi su strutture e impianti già esistenti, con finiture standard, può attestarsi tra gli 800 e i 1.200 euro al metro quadrato.

Un progetto di ristrutturazione di livello medio, che prevede rifacimenti parziali, aggiornamento degli impianti e un mix tra materiali originali e nuovi, si colloca generalmente tra i 1.200 e i 1.700 euro al metro quadrato.

Gli interventi più impegnativi, ovvero quelli che richiedono un rifacimento completo dell’edificio, con consolidamento strutturale, impianti tecnologici avanzati e finiture di alta gamma, possono facilmente superare i 1.800 euro al metro quadrato, arrivando anche a 2.500 euro o oltre.

A queste cifre vanno aggiunti i costi per la progettazione architettonica, le pratiche edilizie, eventuali oneri relativi ai vincoli paesaggistici o storico-artistici, e le spese per l’arredo finale. In termini concreti, ristrutturare un casale di circa 200 metri quadrati può comportare un investimento che varia dai 200.000 ai 450.000 euro, con cifre che possono superare i 500.000 euro nel caso di interventi di pregio o situazioni soggette a forti vincoli.

Esempi di casali ristrutturati in Italia

In Italia, la ristrutturazione di casali storici rappresenta una sfida affascinante che unisce il rispetto per l’architettura tradizionale con l’innovazione del design contemporaneo. Un esempio emblematico si trova nelle campagne umbre, dove la coppia di architetti Roberto Micchi e Maria Pia Minuti hanno trasformato un antico casale in pietra in una residenza moderna e funzionale.

Intervento di riqualificazione in Umbria di un vecchio casale
Img by studio Micchi Minuti

Pur mantenendo intatta la struttura esterna, l’interno è stato completamente ripensato: pavimenti in resina, scale in ferro e soppalchi ospitano le camere da letto, creando un ambiente che coniuga estetica e praticità. La scelta di materiali come la resina della Kerakoll e l’attenzione alle norme antisismiche dimostrano come sia possibile integrare sicurezza e modernità senza compromettere l’identità storica dell’edificio .

Un altro progetto significativo è quello realizzato dallo Studio Architettura Tommasi nelle campagne veneziane, dove un casale del Cinquecento è stato trasformato in una dimora moderna attraverso l’uso sapiente del colore.

Riqualificazione di un casale nelle nelle campagne veneziane dello Studio Architettura Tommasi
Img by Studio Architettura Tommasi

I toni pastello, come il rosa cipria e l’azzurro, sono stati utilizzati per valorizzare gli spazi, mentre materiali naturali e tecniche di bioedilizia hanno garantito il rispetto dell’ambiente e della storia dell’edificio. L’interior design minimale, arricchito da elementi di modernariato e arredi su misura, crea un’atmosfera elegante e accogliente, dimostrando come il dialogo tra antico e moderno possa dar vita a spazi unici e suggestivi.

FAQs ristrutturare un casale

Quali sono le prime valutazioni da fare prima di ristrutturare un casale?

Prima di iniziare una ristrutturazione, è fondamentale analizzare lo stato di conservazione dell’edificio. Questo significa esaminare la stabilità strutturale, verificare eventuali infiltrazioni o danni da umidità, controllare il tetto e l’integrità delle murature. È importante affidarsi a un tecnico esperto, soprattutto se l’edificio è soggetto a vincoli paesaggistici o storici, che richiedono autorizzazioni specifiche da parte della Soprintendenza.

Si possono modificare liberamente gli spazi interni di un casale antico?

Sì, gli spazi interni possono essere reinterpretati con una certa libertà, purché non si alterino elementi strutturali vincolati. È possibile trasformare fienili in saloni a doppia altezza o granai in suite moderne, mantenendo alcuni elementi originari come travi a vista o pareti in pietra. L’obiettivo è creare un equilibrio tra innovazione e rispetto dell’identità storica, valorizzando luce naturale, funzionalità e comfort abitativo.

Quali materiali sono più adatti per ristrutturare un casale?

La scelta dei materiali è cruciale per mantenere coerenza tra tradizione e innovazione. All’esterno si preferiscono pietra locale, mattoni faccia a vista e legno massello. All’interno, si può combinare il calore del legno con finiture moderne come resina, microcemento, vetro o acciaio corten. Anche i materiali isolanti devono essere di qualità, preferibilmente naturali, per garantire comfort termico e rispetto ambientale.

Quanto può costare ristrutturare un casale di 200 metri quadrati?

Il costo dipende da diversi fattori: condizioni iniziali, vincoli, materiali scelti, impiantistica e complessità degli interventi. Indicativamente, si va da 200.000 euro per una ristrutturazione leggera fino a oltre 500.000 euro per un restauro completo con finiture di pregio. Vanno considerati anche i costi di progettazione, permessi, oneri per vincoli e l’arredamento finale su misura, spesso necessario per valorizzare gli spazi.

È possibile rendere energeticamente efficiente un vecchio casale?

Sì, è possibile e auspicabile. L’efficientamento energetico può includere cappotti termici, infissi ad alte prestazioni, impianti a pavimento con pompe di calore, pannelli fotovoltaici o solare termico. L’uso di materiali isolanti naturali come sughero o fibra di legno consente di migliorare il comfort senza compromettere l’estetica. In molti casi, si adottano soluzioni passive per garantire ventilazione e coibentazione efficaci nel tempo.

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