Detrazioni bonus edilizi, che succede se il richiedente cambia idea?

Una svolta in campo di agevolazioni fiscali: cosa può fare il contribuente se non vuole più compensare i crediti dei bonus edilizi con la detrazione in 10 anni nella Dichiarazione dei redditi.

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Detrazioni bonus edilizi, che succede se il richiedente cambia idea?

Le maxi agevolazioni fiscali legate ai lavori edilizi hanno spinto molti italiani a ristrutturare la propria casa o le parti comuni dei condomini. Stiamo parlando del bonus Ristrutturazioni, mobili ed elettrodomestici, Superbonus, Ecobonus e Simabonus. Grazie alle detrazioni – la cui aliquota dipende dal tipo di bonus – è possibile recuperare parte di quanto speso negli anni, in diverse rate da indicare nella Dichiarazione dei redditi.

La detrazione in 10 anni nel modello 730 non è l’unico modo per usufruire di questi bonus. In principio l’Agenzia delle Entrate aveva stabilito l’impossibilità di revocare la scelta una volta comunicata. Vale a dire che i contribuenti che avevano optato per la detrazione in 10 non potevano “annullare” la decisione. Le cose sono cambiate dopo le numerose segnalazioni ricevute: così l’Agenzia delle Entrate ha reso ufficiali le modalità per annullare la scelta precedente. Ecco cosa deve fare chi ha cambiato idea e non vuole perdere le agevolazioni fiscali.

Superbonus e bonus edilizi, che succede se il richiedete cambia idea: le istruzioni

Viste le numerose richieste ricevute, l’Agenzia delle Entrate è tornata sui passi aggiornando le regole per usufruire delle detrazioni fiscali legate ai bonus edilizi. Le istruzioni per chiedere l’annullamento in caso di cambio idea sono indicate nel provvedimento del 22 settembre 2023.

Annullamento della comunicazione di ripartizione in dieci rate annuali dei crediti residui derivanti dalla cessione o dallo sconto in fattura relativi alle detrazioni spettanti per taluni interventi edilizi ai sensi dell’articolo 9, comma 4, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176 – Annullamento dell’opzione per l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 dei crediti tracciabili,

Per annullare la ripartizione in 10 anni, il richiedente deve usare la “Piattaforma cessione crediti” attiva dal 5 ottobre 2023, in autonomia o tramite un intermediario.

Come utilizzare in 10 anni le somme derivanti dalle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura

Lo scorso aprile 2023 l’Agenzia delle Entrate ha emesso le istruzioni dettagliate per utilizzare le somme derivanti dalle opzioni di cessione del credito  e sconto in fattura in 10 anni comunicate entro il 31 marzo 2023.

Come utilizzare in 10 anni le somme derivanti dalle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura

Se il contribuente che ha richiesto il Superbonus ha inviato la comunicazione relativa allo sconto in fattura e alla cessione del credito entro il 31 ottobre 2022 può utilizzare in 10 anni i crediti residui relativi.

Invece, se la comunicazione è pervenuta all’Agenzia delle Entrate tra il 1° novembre e il 31 marzo 2023, il contribuente ha potuto scegliere di utilizzare in 10 anni i crediti residui per gli anni successivi al 2023 per i bonus seguenti:

Mentre fino aprile 2023 questa scelta, una volta comunicata, era irrevocabile, a partire dal provvedimento del 22 settembre è invece possibile richiedere l’annullamento se si dovesse cambiare idea.

Che succede dopo l’invio della comunicazione

Una volta inviata la comunicazione nei modi e nei tempi indicati, l’Agenzia delle Entrate si riserva 30 giorni di tempo per comunicare un riscontro.

Come utilizzare in 10 anni le somme derivanti dalle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura

Se la richiesta di annullamento del contribuente viene accolta ci sarà una riduzione dell’ammontare complessivo dei crediti; al contrario la richiesta può essere respinta nel caso in cui non siano disponibili crediti sufficienti a “compensare” la riduzione.

Come usare in compensazione i crediti

L’annullamento della richiesta è attivo dal 5 ottobre 2023. Per inviare la comunicazione i contribuenti devono avvalersi obbligatoriamente della “Piattaforma cessione crediti” dell’Agenzia delle Entrate.

La richiesta di annullamento deve essere effettuata tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate, denominato “Piattaforma cessione crediti”, direttamente da parte del fornitore o del cessionario titolare dei crediti, o avvalendosi di un intermediario

In caso di esito positivo, al momento dell’accoglimento della domanda viene confermata la riduzione dell’ammontare dei crediti fruibili con possibilità di cessione delle relative rate. Dall’accoglimento derivano i seguenti effetti:

  • l’Agenzia delle Entrate ripristina l’ammontare della rata del credito originario
  • il contribuente riceve il codice tributo insieme all’anno di riferimento e alla scadenza che aveva prima della ripartizione in dieci rate

Grazie a questa nuova funzionalità fornitori, cessionari e titolari dei crediti che hanno erroneamente effettuato le suddette comunicazioni (o hanno cambiato idea) posso finalmente richiedere l’annullamento, cosa che fino ad ora era impossibile.

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