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Un progetto di origine giapponese fa rinascere la città di Accumoli

Dopo il sisma che ha sconvolto l’Italia centrale nel 2016, nasce Accupoli, il nuovo centro aggregativo polifunzionale ideato per accogliere eventi e incontri per la collettività, realizzato e donato al comune di Accumoli. Ideata dall’architetto Lorena Alessio in collaborazione con gli studenti del Politecnico di Torino, la struttura è la prima in Italia a utilizzare un sistema costruttivo in legno compensato.

a cura di Silvia Giacometti

Un progetto di origine giapponese fa rinascere la città di Accumoli

Accupoli è il nuovo centro aggregativo polifunzionale ideato per accogliere eventi e incontri per la collettività, realizzato e donato al comune di Accumoli (in provincia di Rieti, Lazio), uno dei paesi abitati maggiormente danneggiati dal sisma del 2016.

Oltre al valore sociale che questa opera di architettura porta con sé, c’è un’altra importante caratteristica, ovvero quella di essere la prima costruzione in Italia realizzata, a livello portante, completamente in legno compensato.

L’innovativo sistema costruttivo testato per la prima volta in Giappone per il progetto di Accupoli
Grazie alla facilità di montaggio, simile a quella di un puzzle, la struttura potrà essere disassemblata con facilità e riciclata o riutilizzata se non più necessaria.

I lavori sono iniziati nel settembre 2017 e sono terminati a maggio 2018. Ideata dall’architetto Lorena Alessio in collaborazione con gli studenti del Politecnico di Torino, la struttura sorge a due passi dal nuovo insediamento degli abitanti del paese rimasti senza casa, a seguito del crollo irreparabile del nucleo immobiliare preesistente.

L’iniziativa fa capo all’associazione H.E.L.P. 6.5, acronimo di Housing in Emergency for Life and People, nata a luglio 2017 per iniziativa dello stesso architetto Alessio: fra i giovani tesisti e architetti che hanno partecipato al progetto, ci sono Carola Novara, Chiara Mezzasalma, Francesca Turnaturi e Fabio Vignolo.

Il progetto di Accupoli in fase di costruzione
Il progetto di Accupoli in fase di costruzione

Accupoli nasce però anche grazie alla disponibilità e alla partecipazione economica di Compagnia di San Paolo e di Acri (Associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria) e da una cordata di aziende che, a partire dall’associazione di imprese Aniem Piemonte (Associazione Nazionale Imprese Edili e Manifatturiere), hanno creduto nell’iniziativa e hanno deciso di investirci direttamente, occupando tempo e risorse finanziarie. 

La struttura di Accupoli vista dall’interno
L’interno della struttura

L’opera

La passione e l’impegno dell’architetto Alessio e di tutti gli i tesisti del Politecnico di Torino da lei coordinati hanno dato vita a un sistema costruttivo davvero innovativo testato per la prima volta in Giappone.

L’innovativo sistema costruttivo di Accupoli, testato per la prima volta in Giappone.
L’innovativo sistema costruttivo di Accupoli, testato per la prima volta in Giappone.

L’edificio è uno dei più innovativi esempi di costruzione prefabbricata in legno contemporanea: l’opera non a caso è stata selezionata fra i circa 70 esempi di immobili d’avanguardia (sviluppati o in costruzione) del viaggio virtuale di “Arcipelago Italia”, la mostra ideata dall’architetto Mauro Cucinella per il padiglione che rappresenta il nostro Paese alla Biennale di Architettura di Venezia. Il Padiglione Italia si presenterà come un’opportunità per il nostro Paese, una riflessione di respiro internazionale utile alle comunità di questi luoghi e in fine una ricerca applicata per trasformare l’analisi in proposte concrete. Un itinerario con un centinaio di tappe suggerite da piccole architetture di qualità realizzate negli ultimi anni e frutto di una call promossa dal curatore, in dialogo con esempi tratti dalla storia, nella relazione tra architettura e paesaggio; un viaggio verso il futuro indagando lo stato di fatto e proponendo una riflessione su temi di attualità come le periferie, il post terremoto, le aree dismesse, gli scali ferroviari e la mobilità.

Accupoli in fase di costruzione
Il progetto di Accupoli in fase di costruzione

Il nuovo spazio aggregativo è una costruzione antisismica, ad elevata resistenza al fuoco e agli agenti atmosferici, pensata per durare nel tempo. Dal punto di vista compositivo, il modulo si compone di due corpi di fabbrica affiancati longitudinalmente:

-il primo e più ampio ospita la sala polifunzionale di aggregazione;

-il secondo, adiacente e connesso, di dimensioni più piccole, ospita i servizi di accoglienza e la cucina.

L’edificio si estende per 14 m nel senso longitudinale e 13 m in quello trasversale. I due blocchi hanno due strutture portanti distinte: la più grande è costituita da un portale di 8 m di luce, l’altra ha una campata di 4 m. Ogni manica è costituita da sei portali con interasse di 2,7, collegati mediante controventi in pannelli di legno compensato.

I portali sono composti da una doppia struttura affiancata e collegata tramite elementi trasversali, a loro volta doppi. Tutti i componenti sono stati pretagliati e assemblati tramite giunti a incastro, che rendono la struttura rigida e sismicamente resistente in quanto flessibile e in grado di assorbire le sollecitazioni.

L’innovativo sistema costruttivo utilizzato per Accupoli,  testato per la prima volta in Giappone.

Il sistema costruttivo si basa sulla tecnologia della Digital Fabrication, una tecnica che vede l’unione del disegno digitale con software CAD e taglio dei materiali mediante frese CNC (Computer Numerical Control). Tale metodologia di lavoro garantisce la massima precisione e il minimo errore nella definizione dei singoli elementi che compongono la struttura, con conseguente facilità nella realizzazione.

L’innovativo sistema costruttivo utilizzato ad Accupoli testato per la prima volta in Giappone.

Tutti gli elementi vengono ricavati a partire da pannelli di legno compensato di okumè ignifugato di dimensioni standard 3100×1530 mm dello spessore di 25 mm, per i portali con luce di 8 m, e dello spessore di 18 mm, per quelli con luce di 4 m. L’intero sistema risulta sopraelevato rispetto al livello del terreno, poggia, infatti, su una platea di fondazione continua in cemento armato di spessore pari a 30 cm.

La forma è quella tipica della casa nell’immaginario comune: la tecnica costruttiva utilizza, perfeziona e adegua alla legislazione italiana una tecnologia giapponese. L’ossatura lignea dei portali sorregge un guscio di policarbonato semitrasparente ad alte prestazioni, che filtra l’illuminazione naturale durante il giorno.

La struttura di Accupoli vista dall’interno
La struttura di Accupoli vista dall’interno

Di notte l’ambiente si trasforma in una lanterna che illumina l’ambiente esterno della nuova piazza cittadina. Una delle peculiarità del progetto è che è stato realizzato in parte in autocostruzione dagli stessi studenti.

Gli elementi della struttura sono stati tagliati in una falegnameria del Piemonte, con macchinari a controllo numerico, e sono stati trasportati in loco e assemblati con la partecipazione degli stessi giovani progettisti. Grazie alla facilità di montaggio, simile a quella di un puzzle, la struttura potrà essere disassemblata con facilità e riciclata o riutilizzata se non più necessaria.

La struttura di Accupoli vista dall’interno

Il progetto è il risultato di una gara di solidarietà che vale più di 300mila euro: oltre al contributo della Compagnia di San Paolo e di Acri (l’associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria), è stato sostenuto dall’associazione di costruttori Aniem Piemonte (Associazione Nazionale Imprese Edili e Manifatturiere), da Auser Lazio, da Rotary Campidoglio e Budapest Duna, da aziende piemontesi e non (fra cui Betonwood, Ormea Franco, Dott. Gallina, Gallo Legnami, Idrocentro, Unimetal, Finder, Daikin, Vimar, Siet) e da un team composto da ingegneri strutturisti, termoidraulici ed elettrici, che hanno deciso di mettere in campo le proprie competenze con parcelle simboliche e tendere una mano alla popolazione del piccolo municipio del centro Italia.

Accupoli in fase di costruzione

«Un’esperienza che ha coinvolto più aspetti del mio lavoro: la didattica, coinvolgendo gli studenti nell’apprendere occupandosi delle diverse fasi di progetto e di costruzione – learning by doing; la mia esperienza progettuale e costruttiva condivisa con i colleghi strutturisti e impiantisti, che si sono occupati con noi dell’opera; la collaborazione con il collega e amico Hiroto Kobayashi, che mi ha permesso di sperimentare la struttura in compensato in Italia e condividerne la ricerca», sottolinea l’architetto Lorena Alessio.



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