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Un preconsuntivo 2007 nel segno del lieve calo (produzione -1,1% e export -1,6%) nei volumi, che prelude ad un 2008 in cui proseguirà questa sostanziale ‘calma piatta’. Ma sotto lo smalto della piastrella italiana permangono le tensioni sul versante dei costi industriali, la cui crescita del +1,92% nel primo semestre 2007, unita al deprezzamento record del dollaro, continua ad incidere sui margini reddituali delle imprese italiane, in modo diverso a seconda delle dimensioni e del grado di organizzazione.Sono queste alcune delle principali evidenze de ‘Dollaro, petrolio, subprime, tassi di interesse, concorrenza internazionale: quale competitività per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica?’, il convegno tenutosi il 17 dicembre presso la sede dell’Associazione che ha visto i saluti del Presidente di Confindustria Ceramica Alfonso Panzani, del Consigliere Delegato al Centro Studi dell’Associazione Marco Mingarelli e di Giorgio Barbolini della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. E’ stata poi la volta delle relazioni di Susanna Rubbiani della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, dell’esperto di logistica Nicolò Pascale Guidotti Magnani, del prof. Andrea Landi dell’Università di Modena e Reggio Emilia e di Luigi Bidoia di Prometeia. Ha chiuso i lavori il prof. Angelo Tantazzi, Presidente di Borsa Italiana. L’industria italiana delle piastrelle di ceramicaIl preconsuntivo 2007 stima per le piastrelle italiane una produzione a 563 milioni di metri quadrati (-1,1%), vendite complessive a 560 milioni di mq. (-1,1%) derivanti da 390 milioni esportati (-1,6%) e vendite domestiche stabili a 170 milioni, ai quali vanno aggiunti gli oltre 115 milioni di metri quadrati, in crescita, prodotti all’estero da aziende italiane nel 2006. A fronte di una sostanziale stasi nell’Europa Occidentale, si rilevano significative performance verso i nuovi Paesi entrati nell’UE (+7,4%) e negli altri Paesi dell’Europa Orientale (+5,7%). Da segnalare il pesante dato del Nord America (-13,1%), che risente della crisi del mercato immobiliare statunitense e della debolezza del dollaro.Sul versante della redditività, dall’Analisi di Bilancio elaborata dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna emerge come l’appartenenza ad un gruppo ed una struttura organizzativa aziendale costituiscano elementi determinanti per le aziende ceramiche. Ciò è testimoniato dall’andamento dei margini operativi relativi al 2006, che nei gruppi sfiora il 9% (contro l’8,09% del 2005), mentre nelle aziende di medie dimensioni è il 6,82% dei ricavi netti (era il 6,24% nel 2005). Su valori più contenuti i dati delle aziende di minori dimensioni.L’analisi svolta dal Centro Studi Confindustria Ceramica sulle dinamiche dei costi evidenzia come, nel primo semestre 2007, i prezzi degli input produttivi hanno registrato un aumento inferiore rispetto al 2006 (+1,92%), dovuto alla minor dinamica dei prezzi dell’energia (+1,81% per l’elettricità e invariata l’energia termica). Ciò che ha sostenuto la crescita dei costi di fabbricazione è soprattutto l’incremento di smalti e colori (+6,24%) e l’impennata degli imballaggi (+10,29%). Le previsioni per il 2008Anche per il prossimo anno i principali indicatori settoriali registreranno una sostanziale ‘calma piatta’. Il limitato +0,6% di crescita atteso delle esportazioni verso l’Europa Comunitaria ha un grande valore, perché si tratta dell’area che assorbe il 52% delle esportazioni totali italiane e perché rappresenta l’inversione di tendenza dopo anni di contrazione. Un rinnovato interesse riveste l’area del Medio Oriente e del Nord Africa (+2,8% atteso), così come anche i Paesi nuovi entrati nell’UE (+3,9%). Stabile il mercato interno che si conferma sui volumi di vendita del 2007. Le oscillazioni del dollaro continueranno a giocare un ruolo essenziale anche nel prossimo anno per gli Stati Uniti, dove le attese parlano di una ulteriore flessione (-2,6%) delle vendite di piastrelle di ceramica italiane. Il mercato mondiale della ceramica nel 2007Seppur su ritmi più lenti rispetto al passato, il consumo mondiale di piastrelle di ceramica nel 2007 è aumentato del +6,7% ed è ora pari ora a 8,4 miliardi di metri quadrati. I consumi in Italia sono stabili (+1,7%), mentre l’area che risente maggiormente della crisi dei mercati internazionali rimane senza dubbio il Nord America (–12,1%). Positivo il trend dei Nuovi Paesi Ue (+9%), così come anche negli altri paesi europei il cui +10,7% è dovuto principalmente alla vivacità del mercato russo. Brillanti le performance di Medio Oriente e Nord Africa (+8,2%), mentre il Brasile (+6,6%) si conferma la locomotiva dell’intera America Latina. L’Asia continua a crescere (+8,8%), trainata dalla Cina, il cui consumo nel 2007 ha superato i 3 miliardi di metri quadrati.Nel 2008 il consumo mondiale è atteso in ulteriore crescita (+6,6%). Per l’Italia si prevede un +1,1%, mentre la Spagna segna il passo (-0,5%). Per quanto riguarda i Nuovi Paesi Ue, continuerà il trend positivo anche nel 2008, seppur con valori inferiori, mentre si confermano le ottime performance dei mercati medio-orientali, russo, asiatico e dell’America Latina. Per ulteriori informazioniwww.confindustriaceramica.it Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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