Il Mims pubblica le linee guida per la classificazione, gestione e valutazione della sicurezza dei ponti esistenti

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha rilasciato il documento relativo alle nuove linee guida per la gestione del patrimonio di infrastrutture sul territorio italiano

a cura di Fabiana Valentini

Il Mims pubblica le linee guida per la classificazione, gestione e valutazione della sicurezza dei ponti esistenti

Indice degli argomenti:

Il monitoraggio dello stato di salute dei ponti italiani è un’azione doverosa al fine di prevenire livelli inadeguati di danno. Per questo motivo il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha pubblicato le nuove linee guida dedicate alla classificazione, valutazione e gestione del rischio delle infrastrutture esistenti sul territorio. A fine agosto sono state dunque pubblicate in Gazzetta Ufficiale n. 196 le linee guida del Mims con decreto ministeriale 1° luglio 2022. La pubblicazione del documento va a sostituire l’allegato A al precedente decreto del 17 dicembre 2020 n. 578.

L’obiettivo del documento e la sua struttura

Le nuove linee guida rilasciate dal Mims si pongono l’obiettivo di illustrare una procedura per la gestione della sicurezza dei ponti esistenti in modo tale da rendere accettabile il rischio. La struttura del documento si compone di tre parti: una dedicata al censimento e alla classificazione del rischio, una seconda alla verifica della sicurezza e una terza alla sorveglianza e monitoraggio dei ponti e dei viadotti esistenti.

Per ponti e viadotti si fa riferimento a costruzioni aventi luce complessiva superiore ai 6.0 m, che permettono di superare una depressione del terreno o un ostacolo (come un corso d’acqua, un canale o una discontinuità artificiale o naturale).

Un approccio multilivello: le linee guida elaborate dal Mims consentono di procedere dal “semplice” censimento delle opere d’arte ad arrivare alla determinazione di una classe di attenzione sulla base della quale si perverrà alla verifica di sicurezza dell’infrastruttura.

linee guida sicurezza ponti, approccio multilivello

Nel documento sono approfondite in maniera dettagliata le metodologie necessarie per sviluppare l’approccio proposto a livello territoriale, quali il censimento delle opere, l’esecuzione delle ispezioni, iniziali e speciali, ai fini della redazione delle schede di difettosità dell’opera nonché la valutazione della classe di attenzione in funzione dei possibili rischi rilevanti, strutturale (statico e fondazionale), sismico, idro-geologico (idraulico e da frana). Tali rischi, inizialmente analizzati separatamente in termini di pericolosità, vulnerabilità e esposizione, sono poi riuniti in un’unica classificazione generale della classe di attenzione.

La decisione di impiegare un approccio multilivello per la gestione dei ponti trova la sua origine nel numero di infrastrutture presenti nel Paese. Tale approccio prevede delle valutazioni a livello territoriale quali: il censimento, le ispezioni e la classificazione, oltre che valutazioni puntuali, di complessità maggiore, concentrate sulle singole opere.

Nel documento redatto dal Mims viene specificato che, da una prima analisi eseguita sull’intero patrimonio infrastrutturale esistente  – mediante la costruzione di un censimento ragionato basato sul reperimento del maggior numero di informazioni possibili e sull’effettuazione di ispezioni visive metodologicamente strutturate – è definita la classe di attenzione da attribuire ad ogni ponte. In questo modo si attribuisce il grado di complessità all’intervento e la tipologia degli approfondimenti successivi eventualmente richiesti.

Sei livelli di analisi del rischio

Le linee guida proposte dal Ministero hanno consentito di delineare un approccio che si sviluppa su sei livelli differenti per complessità e approfondimento crescenti.

Analizzando il documento nello specifico, il Livello 0 comporta il censimento delle infrastrutture e delle caratteristiche principali attraverso la raccolta di informazioni e della documentazione disponibile.

Si passa al Livello 1 che prevede l’esecuzione di ispezioni visive dirette e il rilievo speditivo della struttura e delle caratteristiche geo-morfologiche ed idrauliche dell’area in modo tale da individuarne il degrado e le principali caratteristiche strutturali e geometriche delle opere. Il Livello 2 di valutazione permette di giungere alla classe di attenzione di ogni ponte, sulla base dei parametri di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione, determinati elaborando i risultati ottenuti dai livelli precedenti.

Per quanto riguarda il Livello 3 il documento parla dell’esecuzione di valutazioni preliminari necessarie per comprendere se sia necessario procedere ad approfondimenti con verifiche accurate come espresso nel livello successivo. Per questo motivo il Livello 4 prevede l’esecuzione di valutazioni accurate sulla base di quanto indicato dalle Norme Tecniche per le Costruzioni vigenti.

Infine il Livello 5 si va ad applicare ai ponti di significativa importanza nella rete. Ovviamente passando dal livello 0 al livello 5 la complessità dell’analisi aumenta, ma si riduce il numero di infrastrutture su cui applicare le indagini. ­

Analizzando l’aspetto della priorizzazione delle attività, il Mims ricorda che i diversi livelli di analisi non sono necessariamente da applicare in maniera sequenziale, poiché non occorre attendere il completamento delle attività previste in un livello per avviare quelle del livello successivo. In particolare, l’attività di censimento di Livello 0 e l’accurata e completa raccolta di documentazione e informazioni di base sulle infrastrutture esistenti richiede inevitabilmente tempistiche lunghe, poco compatibili con la necessità e l’urgenza di conoscere e valutare, almeno visivamente, lo stato di conservazione delle opere.

Per quanto riguarda le novità introdotte, le nuove linee guida affrontano anche il tema dei tempi di attuazione. Secondo quanto riportato nel documento, Anas dovrà affrontare il Livello 0 del censimento entro il 31/12/2022 mentre la scadenza per il Livello 2 fa riferimento al 30/06/2023. Regioni, Province e Città Metropolitane dovranno osservare il limite temporale del 31/12/2022 per il censimento del Livello 0 e il 31/12/2023 per l’analisi di Livello 2.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Categoria notizia

NORME e LEGGI

Le ultime notizie sull’argomento