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La giuria che ha esaminato gli oltre sessanta progetti presentati per il Marble Architectural Awards (MAA) 2008 ha scelto i vincitori formulando anche valutazioni approfondite sulle tendenze dell’uso della pietra in Australia, Centro e Sud America ed Africa Australe, le aree dalle quali provenivano i progetti in concorso. Il premio, organizzato dall’Internazionale Marmi e Macchine Carrara, giunto alla 24° edizione, è ormai considerato una competizione obbligata per architetti e progettisti che abbiano realizzato opere nelle quali la pietra naturale abbia trovato “impieghi e soluzioni applicative di assoluta eccellenza”, è destinato ogni anno ad un’area geografica diversa e riserva un edizione speciale all’Italia. Un ciclo lungo sei anni che permette di capire le evoluzioni registrate o le tendenze in atto nel mondo dell’architettura e nella grande comunità dei professionisti che impiegano la pietra nelle loro opere in tre settori: rivestimenti esterni, interni ed arredo urbano. La giuria, che si è riunita nella sede della IMM a Carrara, era composta da Mariella Zoppi, docente alla Facoltà di Architettura di Firenze e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, dal presidente dell’IMM Giorgio Bianchini e da Sauro Cerri, del comitato scientifico della fondazione “Carlo L. Ragghianti “. Grande sintonia nelle valutazioni finali dei “giurati” che hanno riscontrato nei lavori presentati la prassi ormai evidente secondo la quale la pietra, nelle aree considerate, è materiale di eccellenza per rappresentare uno “status” di alto livello e che il marmo bianco è elemento decisivo di distinzione e valorizzazione del progetto o di singoli componenti. Proprio per questo è molto evidente la tendenza all’impiego del marmo negli edifici residenziali, soprattutto ville di grande prestigio. Naturalmente, grazie alla presenza ed al lavoro di tanti imprenditori italiani che hanno avviato attività di estrazione e trasformazione a tutte le latitudini, è evidente la tendenza all’impiego di materiali locali nobilitati, soprattutto negli interni, dalla presenza di “pezzi” di grande pregio in marmo bianco o anche di altri materiali italiani. È una tendenza che si riscontra soprattutto in paesi come Sud Africa, Argentina, Brasile, Messico dove si riscontra “una grande varietà di linguaggi architettonici che vanno dal minimalismo asiatico al razionalismo fino al vernacolare delle tradizioni architettoniche locali“. “Ancora una volta abbiamo potuto riscontrare che la grande tradizione di uso del marmo apuano affiora in tutti gli stili ed in qualsiasi contesto – ha detto il presidente Giorgio Bianchini presentando i risultati del concorso alla stampa – e la particolare attenzione con la quale i progettisti lo utilizzano per valorizzare gli effetti dei materiali locali ci dimostra che il marmo bianco ha ancora un grande futuro soprattutto nell’architettura di qualità e nel design”. Fra i lavori premiati alcuni sono firmati da professionisti molto noti nelle rispettive aree geografiche, altri mettono in evidenza una grande vivacità progettuale anche in paesi che sembrerebbero più marginali, altri ancora costituiscono già esempi di grande architettura. Fra questi la Casa de Meditacion (primo premio nella sezione rivestimenti esterni) firmata da Gerard e Carlos Pascal a città del Messico, ultimata nel dicembre 2006, nella quale è stato impiegato Granito Grissal (Spagna). Nella sezione Interni, la giuria ha assegnato ex-aequo il primo premio agli argentini Atelman – Fourcade- Tapia per il Museo de Arte Latino Americano di Buenos Aires l’ormai celebre MALBA per il quale sono stati utilizzati Labradorite e Gris Mara (Graniti argentini) Bianco Carrara, Crema Marfil (Spagna) e una pietra tedesca: Jura Gold. L’altro ex-aequo è andato al gruppo di architetti messicani Zd+a (Yuri Zagorin Alazraki, Sindy Martinez Lortia, Walter Lingard, Francisco Garcia Marquez) per la Casa del Puente opera ultimata nel 2007 a Sierra Amatepec (Messico) per la quale sono stati usati travertino messicano e l’italiano Verde Saint Denise. Menzione speciale, per gli interni, allo studio messicano BGP Arquitetura per la CASA AV realizzata a Città del Messico impiegando pietre messicane, il Recinto e il Gris Chiluca sposate con il greco Bianco Thasos. Molto interessanti anche i progetti che sono stati presentati nella sezione arredo urbano dove si evidenzia una attenzione all’uso della pietra locale su grandi spazi urbani dove i confini e gli impieghi sono segnati dall’uso cromatico dei materiali. Il primo premio è stato assegnato a Luis da Silva e Kevin Johnston, sudafricani che hanno firmato la NLC – Northern Cape Legislature a Kimberly utilizzando pietre ed ardesie sudafricane: Agra red, Silver Blue, Pamas Green, Rich Autumn (ardesie) e Kimberlite. Con la proclamazione dei vincitori si conclude la prima parte dell’iter di una iniziativa che avrà il suo atto finale nell’ambito di CarraraMarmotec 2008, la fiera Internazionale di Marmi, Tecnologie e Design (29 maggio – 1 giugno) dove sarà presentato il catalogo ufficiale con i dettagli della documentazione fotografica e le caratteristiche dei singoli progetti mentre gli architetti vincitori illustreranno, nel corso della cerimonia di premiazione, gli aspetti e le filosofie progettuali dei lavori premiati e le motivazioni che stanno alla base della scelta dei materiali. Anche per l’edizione 2008 l’Internazionale Marmi e Macchine ha avuto come partner organizzativi Toscana Promozione e la Cassa di Risparmio di Carrara, è stata supportata da Pietra Naturale e Pietra Autentica ed ha avuto come sponsor importanti aziende come Gemignani e Vanelli Marmi Snc, Henraux Spa, La facciata Srl, Sagevan Marmi Srl, e Savema Spa. Per ulteriori informazioni www.immcarrara.com Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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