Apertura vani in pareti portanti in zona sismica

Il volume è rivolto ai progettisti che si occupano di interventi sul patrimonio edilizio esistente, anche sottoposto a vincolo storico-artistico. Si tratta del problema che nasce con i progetti di ristrutturazione o di riorganizzazioni funzionali di edifici in muratura, che prevedono una diversa distribuzione interna con modifica delle aperture nei muri portanti (spostamento di vani porte, nuove aperture di vani porte o finestre ecc.). L’indebolimento (in termini sia di resistenza che di rigidezza alle azioni sismiche orizzontali) causato alla struttura da queste nuove aperture deve essere colmato con la progettazione di opere di rinforzo e/o consolidamento in modo da ripristinare le condizioni iniziali ante intervento.
Si impone quindi una valutazione analitica che dimostri, nel caso del miglioramento sismico, un aumento del coefficiente di sicurezza, in particolare nei confronti delle azioni orizzontali; ciò non si ottiene sempre con il massimo rinforzo. Infatti, un eccessivo aumento della rigidezza di alcune pareti rispetto ad altre (ad esempio per effetto di rinforzo mediante lastre di placcaggio in c.a.), può provocare una variazione del comportamento globale del piano e quindi dell’edificio, con la nascita di azioni impreviste (ad esempio effetti torcenti a causa dell’allontanamento del baricentro delle masse da quello delle rigidezze).
Nel testo vengono presi a riferimento i contenuti delle recenti norme in materia che, a partire dall’O.P.C.M. n. 3274/2003 fino ad arrivare al decreto ministeriale 14 gennaio 2008 e alla relativa Circolare 2 febbraio 2009, n. 617, hanno colmato un “silenzio” normativo in materia durato oltre venti anni.
Il testo si propone quindi come una guida operativa per i progettisti ed il software allegato consente di accedere alle seguenti utility: esempio di relazione illustrativa sulle metodologie di calcolo e di verifica adottate; fogli di calcolo per la verifica di aperture in pareti portanti, per le verifiche agli SLU sul telaio e relativi collegamenti saldati e sull’architrave; esempi numerici di calcolo.

Requisiti minimi hardware e software
Processore da 1.00 GHz; MS Windows XP/Vista/7 (per utenti MS Windows Vista e MS Windows 7 sono necessari i privilegi di “amministratore”); 10 MB liberi sull’HDD; 256 MB di RAM per MS Windows XP; 512 MB di RAM per MS Windows Vista/7; MS Office 2003.

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