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Gli investitori esteri sono sempre più interessati ad investimenti immobiliari sul nostro paese, ma è necessario, anzi indispensabile l’eliminazione di storture normative introdotte nel 2010″. Questo è quanto ha sottolineato Massimo Caputi, vice presidente di Prelios, a un convegno presso lo studio legale Nctm. ”Oggi gli investitori internazionali, complice un eccesso di liquidità rispetto agli anni passati, si sono riaffacciati sul nostro paese” anche se c’è ”scetticismo” ”a causa di alcune norme introdotte dal ministero dell’Economia nel 2010 che, pensando di drenare nuovi incassi per il fisco, hanno pesantemente penalizzato gli investimenti immobiliari in Italia da parte degli operatori esteri”. Caputi spiega che ”gli investitori esteri che investono nei fondi italiani pagano una doppia tassazione: infatti sono soggetti alla tassazione nel proprio paese di competenza, e inoltre ad un prelievo extra in Italia, e gli investitori non dimenticano”. ”Dobbiamo allinearci con altri paesi, e permettere che gli investitori esteri che investono nei fondi italiani paghino una tassazione solo nel paese di competenza, come è normale che sia, e allora la ripartenza dell’Italia sarà davvero facilitata”. Investimenti sugli immobili? Troppa burocrazia 2