Indice degli argomenti Toggle Il settore ESCo in Italia: numeri, dinamiche e traiettorie di sviluppoTecnologia, innovazione e nuovi modelliFAQ: Tutto quello che c’è da sapere sulle ESCoCosa significa ESCo e qual è il loro ruolo nella transizione energetica?Come funzionano i contratti con le ESCo?Quali tecnologie integrano oggi le ESCo italiane? Le Energy Service Companies, meglio note come ESCo stanno diventando centrali per la transizione energetica del nostro paese. A fotografare questo balzo in avanti è lo studio presentato da AGICI in collaborazione con Siemens, che evidenzia interessanti numeri in crescita. Oggi queste imprese non sono più solo fornitori di servizi di efficientamento, ma veri partner strategici in grado di integrare tecnologie emergenti, soluzioni digitali e modelli di business innovativi. In un contesto dove gli incentivi pubblici si fanno meno generosi, le ESCo italiane dimostrano di saper reggere la sfida grazie a un mix di competenze, specializzazione e capacità di adattamento. Il settore ESCo in Italia: numeri, dinamiche e traiettorie di sviluppo Secondo lo studio AGICI, in soli tre anni il comparto ha registrato una crescita del 77% nel fatturato, passando da poco più di 9 miliardi di euro a oltre 16 miliardi, con un utile netto aggregato di 700 milioni di euro. La vera spinta arriva da oltre 900 realtà certificate, di cui 466 con una specializzazione spinta nei servizi di efficienza energetica e gestione avanzata dell’energia. La segmentazione del mercato mostra un ecosistema variegato: i grandi operatori, spesso integrati in gruppi multiutility o industriali, generano quasi il 70% dei ricavi complessivi, mentre le ESCo più specializzate, pur avendo dimensioni ridotte, producono quasi la metà degli utili grazie a una gestione più agile e a un’attenzione maniacale alla qualità tecnologica dei progetti. Il Superbonus ha senza dubbio dato un’accelerazione, ma ora il settore deve consolidarsi su basi più strutturate. La gestione del procurement tecnologico diventa così un asset competitivo, perché integrare pompe di calore, fotovoltaico, colonnine per la ricarica elettrica e sistemi digitali non è solo una questione di fornitura, ma di visione industriale. Gli operatori più evoluti guardano già oltre, investendo in soluzioni per la decarbonizzazione profonda come biometano e idrogeno, e sviluppando competenze per connettere reti elettriche, rinnovabili ed edifici intelligenti in un sistema integrato. Tecnologia, innovazione e nuovi modelli Il vero punto di svolta per le ESCo italiane sarà la capacità di fare innovazione non solo sui prodotti ma anche sui processi. L’analisi AGICI evidenzia come la domanda stia virando verso pacchetti chiavi in mano sempre più sofisticati, dove efficienza ed elettrificazione si intrecciano con digitalizzazione e intelligenza artificiale. In uno scenario meno protetto da incentivi, chi saprà gestire la complessità tecnologica avrà più possibilità di garantire qualità e continuità operativa. Lo conferma anche Siemens Italia, partner dello studio, che sottolinea come la transizione energetica richieda una visione di lungo termine, in cui infrastrutture smart e piattaforme digitali diventano leve per mantenere competitività. Come ha dichiarato Claudia Guenzi, Head of Smart Infrastructure di Siemens Italia: “In Siemens siamo convinti che l’innovazione nella gestione dell’energia, unita alla digitalizzazione delle infrastrutture, sia essenziale per garantire competitività e sostenibilità nel lungo periodo”. Accanto a investimenti in tecnologie sempre più performanti, il comparto si muove anche verso operazioni di acquisizione mirate a rafforzare competenze e portafoglio soluzioni. La logica è chiara: per restare rilevanti serviranno partnership solide, supply chain resilienti e una forte propensione a sperimentare modelli di business nuovi, in grado di rispondere a una domanda sempre più articolata e frammentata. Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI ha commenatto: “Il nostro studio evidenzia chiaramente come il comparto abbia tutte le potenzialità per una crescita solida e strutturale, a condizione che riesca ad adattarsi a un contesto sempre più orientato alla performance e meno dipendente dagli incentivi pubblici, per i quali restano ancora ostacoli da superare sul piano attuativo. Se fino a ieri le ESCo erano percepite come semplici fornitori di servizi di retrofit, oggi diventano veri abilitatori di un sistema energetico efficiente, flessibile e decarbonizzato. Un ruolo che, se sostenuto da scelte politiche lungimiranti e da una filiera tecnologica all’altezza, può davvero trasformare la transizione italiana in una storia di successo. FAQ: Tutto quello che c’è da sapere sulle ESCo Cosa significa ESCo e qual è il loro ruolo nella transizione energetica? ESCo è l’acronimo di Energy Service Company, ovvero aziende specializzate nell’offrire servizi integrati per l’efficienza energetica. Il loro ruolo va oltre la semplice consulenza: progettano, realizzano e gestiscono interventi tecnologici che permettono a imprese, enti pubblici e privati di ridurre i consumi, ottimizzare i costi e contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione. Come funzionano i contratti con le ESCo? Il modello più diffuso è il contratto EPC (Energy Performance Contract), basato sulla condivisione del risparmio ottenuto. In pratica, la ESCo anticipa gli investimenti necessari per riqualificare un edificio o un impianto industriale e viene remunerata in base ai risultati di risparmio energetico realmente conseguiti nel tempo. Quali tecnologie integrano oggi le ESCo italiane? Le ESCo di nuova generazione non si limitano a interventi tradizionali, ma puntano su tecnologie innovative come pompe di calore ad alta efficienza, impianti fotovoltaici integrati, colonnine di ricarica per veicoli elettrici e sistemi digitali di monitoraggio e gestione dei consumi. L’integrazione di queste soluzioni permette di creare ecosistemi energetici sempre più smart e resilienti. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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