Efficientare gli edifici storici: come preservare il passato senza sacrificare il futuro

In Italia, che ha una ricca storia architettonica, sono presenti più di 3 milioni di edifici realizzati prima del 1945. Questo patrimonio, se da un lato rappresenta un tesoro culturale, dall’altro pone una sfida moderna: come rendere efficienti energeticamente questi immobili senza comprometterne l’aspetto esteriore? La risposta a questa domanda nella nuova guida pubblicata da Cortexa.

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Efficientare gli edifici storici: come preservare il passato senza sacrificare il futuro. La Guida di Cortexa

Gli edifici storici sono testimoni del passato, ma devono anche adattarsi alle esigenze del presente.

In Italia il patrimonio edilizio realizzato ante 1945 comprende oltre 3 milioni di edifici. Un ricco patrimonio che in gran parte necessita di interventi di riqualificazione ed efficientamento, che devono essere fatti nel rispetto dell’aspetto esteriore di questi edifici e considerando le norme di tutela e  gli eventuali vincoli paesaggistici.

Preservare il fascino e la storia degli edifici storici ottimizzando le loro prestazioni energetiche è oggi  una sfida impegnativa ma necessaria. Cortexa ha realizzato un nuovo quaderno tecnico che rappresenta un’utile guida per realizzare in maniera corretta tali interventi tramite isolamento a cappotto.

Si tratta di una scelta ottimale che consente non solo di migliorare l’efficienza energetica ma anche di preservare l’integrità estetica delle facciate. L’Ing. Raffaele Molteni, membro della Commissione Tecnica di Cortexa e responsabile del gruppo che ha realizzato la Guida, sottolinea l’importanza di questa soluzione, che offre numerosi vantaggi, dall’isolamento termico al risanamento delle facciate, senza compromettere l’estetica storica, “proteggendo le superfici murarie e risolvendo molte patologie delle facciate”.

Le chiavi per un restauro energetico di successo

Il restauro energetico di edifici storici richiede una pianificazione meticolosa e una collaborazione attiva fra tutti gli attori coinvolti. 
Il sistema a cappotto, se realizzato a regola d’arte e dotato di certificato ETA e marcatura CE, garantisce molti vantaggi e aiuta a risolvere diversi problemi legati per esempio alla mancanza di un buon isolamento in facciata, assicurando – continua Raffaele Molteni “conservazione e protezione delle murature, aumento della resistenza agli agenti atmosferici ed eliminazione dei ponti termici”. Il tutto nel rispetto della geometria dei decori storici e delle tonalità originali.

Il quaderno tecnico presenta i passaggi cruciali da rispettare in questo tipo di interventi:

  • Analisi approfondita dell’esistente che, attraverso una ricerca sulla storia dell’edificio e gli eventuali interventi già realizzati, possa aiutare a identificare le problematiche;
  • Valutazione della fattibilità dell’applicazione del sistema a cappotto;
  • Progettazione accurata dell’intervento in collaborazione con la Soprintendenza ai beni culturali;
  • Valutazione preliminare della stratigrafia del supporto per la scelta corretta dei materiali e delle finiture:  pannelli isolanti in lana minerale o fibre naturali; collanti-rasanti a base minerale per l’incollaggio e la rasatura dei pannelli; rete d’armatura in fibra di vetro alcali resistente; rivestimenti con caratteristiche leganti silossaniche o ai silicati; scelta del colore basata su ricerche storiche e analisi cromatiche del contesto.

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