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Coltivazione verticale di insalate, baby leaf, basilico e altre colture: a questo sarà destinato il nuovo stabilimento di Planet Farms, società di tecnologia specializzata nel settore dell’agricoltura in ambiente controllato e del vertical farming. Il cantiere ha preso il via a Cirimido, in provincia di Como, su un’area dalla superficie di 40.000 mq. Di questi, 11.500 saranno dedicati allo stabilimento e la superficie netta di coltivazione sarà pari a 20.000 mq, dando vita così a una delle più grandi vertical farm del mondo. L’edificio sarà pronto all’inizio del 2024. Per realizzare questo progetto, Planet Farms ha ottenuto un finanziamento di 17,5 milioni di euro nell’ambito dell’iniziativa Garanzia Green di SACE. Il concept architettonico Il progetto del nuovo stabilimento Planet Farms è firmato dallo studio FSA per la parte architettonica e da Studio Artec per gli aspetti edili e urbanistici. L’edificio avrà una forte connotazione materica: la facciata sarà realizzata interamente in legno, forme e volumi richiameranno il filare degli alberi che circonda la zona. Proprio agli alberi circostanti e alle loro chiome si ispirano le forme ondulate che caratterizzano il progetto. L’obiettivo di Planet Farms, perseguito in tutti i suoi progetti (come già nello stabilimento di Cavenago, in provincia di Monza Brianza), è infatti quello di far dialogare lo stabilimento con il territorio in cui si inserisce. Dal punto di vista energetico, l’edificio sarà alimentato anche da energia proveniente da fonti rinnovabili; sarà dotato di un impianto fotovoltaico che coprirà una superficie di circa 8.000 mq. Il carattere innovativo del progetto La tecnologia avrà un ruolo importante nel nuovo stabilimento: sono in corso di definizione i test e i processi di definizione degli impianti. Ottimizzare le dotazioni tecnologiche consentirà di avere dati affidabili e precisi, utili a monitorare le coltivazioni in tempo reale. I processi di produzione completamente automatizzati consentiranno inoltre di ottenere un ambiente controllato e isolato, dove le colture non entreranno in contatto con agenti patogeni e non sarà quindi necessario ricorrere a pesticidi, fitofarmaci e simili. Il risultato è quello di una maggiore efficienza produttiva e una riduzione dei consumi idrici rispetto ai metodi agricoli tradizionali. I prodotti che nasceranno nel nuovo stabilimento saranno destinati al mercato del fresco confezionato (come le insalate pronte per il consumo e il pesto di basilico) e commercializzati negli scaffali della grande distribuzione e nella ristorazione. Condividi Commenta questa notizia