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A cura di: Pierpaolo Molinengo Indice degli argomenti Toggle Servitù di elettrodotto, in cosa consisteServe il consenso per far passare la linea elettrica?In cosa consiste l’usucapioneServitù di elettrodotto, quando interviene l’usucapioneQuando una linea elettrica è apparenteSi può chiedere la rimozione della linea elettrica?Come evitare l’usucapione La servitù di elettrodotto è, tecnicamente parlando, il diritto che permette il passaggio di condutture elettriche, aeree o sotterranee su un fondo di proprietà di un terzo. A prevedere questo diritto è l’articolo 1506 del Codice Civile, che impone l’obbligo ai proprietari di permettere la posa e il passaggio delle condutture elettriche sul proprio terreno. Con la realizzazione delle nuove costruzioni (almeno nella maggior parte delle grandi città) l’impatto visivo dei cavi è stato notevolmente ridotto: passando sottoterra non sono visibili. Ma nelle costruzioni più datate sono davanti agli occhi di tutti. La domanda, a questo punto, è lecita: è possibile farli togliere? Una risposta in questo senso arriva dalla sentenza n. 392/2025 del Tribunale di Benevento, la quale, però, non sempre appoggia i desideri dei proprietari immobiliari. Nel corso del tempo, infatti, attraverso l’istituto dell’usucapione il gestore della rete potrebbe aver acquisito il diritto a mantenere quella particolare linea elettrica. Servitù di elettrodotto, in cosa consiste Cerchiamo di capire in cosa consiste la servitù di elettrodotto. Tecnicamente si tratta di una servitù prediale, ossia un peso che viene imposto su un fondo – definito come fondo servente – per l’utilità di un altro fondo. O come, nel caso che stiamo esaminando, per l’utilità pubblica. La servitù di elettrodotto permette di installare, effettuare la manutenzione e l’esercizio delle linee elettriche (aeree o sotterranee), dei pali, dei tralicci, delle cabine e di qualsiasi altro tipo di infrastruttura che serva a distribuire l’elettricità nelle varie proprietà private. Considerando il fatto che il servizio elettrico è essenziale per la vita di tutti i giorni, la relativa servitù è considerata di pubblico interesse. Serve il consenso per far passare la linea elettrica? In linea teorica l’installazione e il passaggio delle linee elettriche su una proprietà privata dovrebbe avvenire sulla base: di un contratto sottoscritto tra il proprietario e il gestore della rete. Attraverso questo accordo viene costituita volontariamente la servitù. Spesso e volentieri a fronte dell’accordo viene garantito anche un indennizzo economico; avviene a seguito di un provvedimento autoritativo della Pubblica Amministrazione, che si basa su leggi specifiche, come l’articolo 1056 del Codice Civile o il Codice delle Comunicazioni elettroniche; in casi particolari può avvenire a seguito della sentenza di un giudice. Nel caso in cui originariamente l’installazione dei cavi elettrici sia stata effettuata senza questi titoli è illegittima. Ma questo non significa, automaticamente, che sia possibile richiederne la rimozione. Soprattutto se è passato molto tempo dalla sua realizzazione. In cosa consiste l’usucapione L’usucapione è quell’istituto attraverso il quale viene acquisito un diritto reale attraverso il possesso continuato, pacifico e pubblico dello stesso. Generalmente perché si venga a realizzare è necessario che il possesso si protragga per 20 anni se si tratta di un bene immobile e delle servitù apparenti. Molto pragmaticamente, nella situazione che stiamo analizzando, se la presenza di una linea elettrica si protrae indisturbata per vent’anni su un fondo altrui, la legge consolida la posizione. Ovviamente se, nel frattempo, il proprietario del fondo non ha provveduto ad opporsi alla situazione. Attraverso l’usucapione, in altre parole, nasce il diritto reale relativo alla servitù di elettrodotto in capo al soggetto che ha esercitato quel potere di fatto, anche quando mancava un titolo iniziale valido. L’utilità dell’usucapione è molto semplice: fornisce una certezza giuridica a delle situazioni di fatto consolidate nel tempo. E fornisce delle garanzie a quanti abbiano utilizzato attivamente il bene a fronte dell’inerzia del proprietario formale del fondo. Un’installazione, che in un primo momento era priva di titolo, diventa, in questo modo, legittima. Servitù di elettrodotto, quando interviene l’usucapione È necessario sottolineare, però, che non tutte le servitù sono usucapibili. Il Codice Civile, all’articolo 1061, ha espressamente stabilito che possono essere ottenute per usucapione le servitù apparenti, quelle che sono facilmente visibili e quindi contestabili dall’utilizzatore. Perché intervenga l’usucapione è necessario che ricorrano anche le seguenti condizioni generali: per almeno 20 anni il gestore deve aver mantenuto in funzione la linea elettrica su quel particolare fondo; l’installazione e il successivo uso non devono essere stati ottenuti con la violenza o in modo clandestino. Il tutto deve essere stato effettuato alla luce del sole; il proprietario del fondo, attraverso un’azione legale, non deve aver interrotto in modo efficace la servitù di elettrodotto nell’arco dei vent’anni. Quando una linea elettrica è apparente Abbiamo accennato che la servitù di elettrodotto deve essere facilmente visibile, ossia deve essere apparente. Un elettrodotto è tale quando ci sono delle costruzioni o dei manufatti visibili e apparenti, che sono destinati all’esercizio della stessa. Le opere, in altre parole, devono far in modo che la servitù sia evidente. Proviamo a capire quando le opere sono effettivamente evidenti e quando non lo sono: una servitù evidente è quando per una linea elettrica ci sono dei pali, dei tralicci, dei cavi aerei fissati sulla facciata di un edificio. Queste opere sono visibili a tutti e segnano l’esistenza della servitù; un diritto di passaggio su un terreno nel quale non ci sia un sentiero visibile è una servitù non usucapibile, perché manca l’opera visibile. Si può chiedere la rimozione della linea elettrica? Dopo vent’anni non è possibile chiedere la rimozione delle linee elettriche: se ricorrono tutte le condizioni che abbiamo appena visto, il gestore della rete ha acquisito il diritto di servitù di elettrodotto. Dopo vent’anni il diritto diventa pieno e legittimo, allo stesso modo di un accordo sottoscritto con un contratto o con un atto autoritativo. A questo punto il proprietario del fondo servente non ha la possibilità di opporsi all’esercizio della servitù. Non può nemmeno chiederne la rimozione basandosi sulla mancanza del titolo originario. Il principio è stato ribadito dal Tribunale di Benevento, il quale, con la sentenza n. 392/25, ha sottolineato come nel caso preso in esame il proprietario fosse a conoscenza della servitù di elettrodotto, anzi ne stesse usufruendo per aver stipulato un contratto di fornitura per la propria abitazione – che era servita proprio da quella linea -. Per questo motivo non ne poteva chiedere la rimozione. Come evitare l’usucapione Onde evitare che si venga a creare l’usucapione è necessario agire tempestivamente una volta che è stata scoperta l’installazione illegittima. Non è sufficiente una protesta verbale o una lettera informale: sono degli atti che non sono sufficienti a interrompere in modo legale l’usucapione. L’opposizione deve essere manifestata in modo formale, con un mezzo che abbia valore legale: è necessario notificare un atto giudiziario, anche se poi non si vorrà proseguire con la causa. Una semplice diffida legale – anche se inviata tramite raccomandata o Pec – non interrompe il termine di usucapione. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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